domenica 14 febbraio 2010

Una casa per i Cattolici sociali, (o democratici, o popolari, chiamateli come volete)

C'è un mondo cattolico di dimensioni ragguardevoli, che da tempo non ha pressoché alcuna visibilità.
All’interno della chiesa istituzionale e dei media da lei controllati nei decenni di governo di Ruini è stata emarginata completamente in quanto non gradita alle scelte politiche di sua Eminenza.
Avvenire per fare un esempio non si è mai peritato di riportare le opinioni plurali e pluralistiche che sono sempre esistite ed esistono all’interno del mondo cattolico, ma solo l’opinione dei vertici ruiniani, salvo ovviamente fare accenno alle poche voci progressiste presenti all’interno dell’episcopato.
All’esterno la perdurante piaggeria verso il potere in carica, quale che esso sia, e l’autocensura tipica dei media italiani li ha fatti allineare di buon grado con le direttive ruiniane.
Disgraziatamente la gran parte di questi cattolici politicamente fa riferimento al centro sinistra che in questi ultimi tempi ha goduto di pessima salute.
Ma chi sono questi fantasmi?
Non è difficile da definire questo popolo quanto a valori di riferimento, perché questi sono semplicemente quelli usciti dal Concilio Vaticano II.
Per essere concisi :
-riferimento al nudo messaggio evangelico piuttosto che all'ormai elefantiaco patrimonio dogmatico;
-alla carità ed al servizio del prossimo, piuttosto che alle istituzioni ,alle gerarchie ed alla ragion di stato del Vaticano;
-dialogo con tutte le culture e religioni piuttosto che alla proclamazione di una verità rivelata in esclusiva una volta per tutte e già preconfezionata con la risposta a tutto;
-scelta di campo in favore dei poveri, piuttosto che per la preventiva difesa degli interessi dei privilegiati;
-apertura e fiducia verso la scienza, la modernità, la laicità dello stato.
In parole povere i cattolico-sociali o democratici o popolari, chiamateli come vi piace di più,sono coloro che non si chiedono cosa lo stato non ha fatto abbastanza per difendere la loro “sicurezza”,i loro “valori di appartenenza”, le loro “radici”, ma si chiedono invece che cosa debbono fare loro per gli altri e per lo stato.
Sono coloro che amano mettersi in ascolto dei “segni dei tempi” per ricercare pazientemente con il dialogo e la tolleranza quella verità che non è mai acquisita una volta per tutte e che nessuno ha mai in tasca, lavorando insieme agli altri, non richiudendosi nelle mura di appartenenza.
Questa cospicua fetta del mondo cattolico non c'è dubbio che esista ma anche che non è visibile da parecchi anni.
Tralasciamo i riferimenti che questa cospicua opinione nel mondo cattolico ha nell’episcopato, nei “preti di strada” e nella cultura cattolica, anche perché sono noti a tutti e limitiamoci alla rappresentanza politica.
Purtroppo perso il riferimento con le grandi figure del passato, quando si parla di cattolici popolari, viene spontaneo dell’opinione pubblica il riferimento a Prodi.
Ora Prodi è una degnissima persona, un accademico di livello indiscutibile, un cattolico che ha una storia politica personale di grande peso e che ha avuto maestri del peso di Dossetti e di Andreatta, ma come politico ha fallito e non è sensato riproporre oggi una figura che nell’immaginario collettivo fa il paio con Jimmy Carter negli Stati Uniti,il perdente per definizione.
E’ ben comprensibile che fra la pletora di mezze calzette che costituiscono la classe politica italiana di oggi, Prodi appaia come una figura di ben altra levatura.
Ma pur avendo operato in situazioni più che difficili,quasi impossibili (come si fa a governare praticamente senza maggioranza e con alleati tipo Bertinotti e Pecoraro Scanio ?) non ha dimostrato capacità di leadership.
Però ritiratosi Prodi con molta dignità, il problema rimane più insoluto di prima.
A chi o a quale casa possono fare riferimento i cattolici popolari?
Gli ex comunisti avranno anche nelle loro file qualche elemento personalmente vicino alla cultura cattolica come lo stesso Bersani, ma insomma è inutile negare che sono altro, hanno un’altra storia alle spalle e il fatto che in maggioranza abbiano abiurato alle loro radici è anche peggio, perché ora non sanno nemmeno loro cosa siano e come si vogliano definire.
La pattuglia dei teo-con, che risiedeva nel Partito Democratico probabilmente aveva dall’inizio sbagliato indirizzo, giacché non si vede cosa c’entrassero l’Opus Dei e dintorni con chi fa riferimento a Dossetti e Lazzati.
E allora che rimane? Senza nulla togliere alla buona volontà ed all’impegno personale di Parisi , di Rosy Bindi, di Franceschini o di Letta ,siamo lontani da figure di sufficiente rappresentatività.
E allora si fantastica periodicamente su eminenti figure della società civile o del mondo cattolico, che si vorrebbe scendessero in politica : dal banchiere Bazzoli, ad Andrea Riccardi fondatore di Sant’Egidio. Varrebbe certamente la pena di provarci, dato il loro livello, ma non si può candidarli se loro non vogliono.
Fatto sta che più il tempo passa più si rischia di dover trovarsi davanti a situazioni che questi governi berlusconiani di dilettanti allo sbaraglio non saprebbero neanche da parte cominciare per affrontarle. Penso a un peggiorare di una situazione economico finanziaria già precaria col rischio di essere buttati fuori dall’Euro o a un risveglio se pure tardivo dell’opinione pubblica che quando dorme per troppo tempo poi al risveglio di solito reagisce in modo scomposto se non violento.
Una soluzione urgerebbe quindi.
Però anche questa parte del mondo cattolico della quale stiamo parlando pur avendo a sua discolpa il fatto di avere subito l’oscuramento nel quale è stata messa, tarda troppo a raccordarsi e a dare segnali di esistenza.

martedì 9 febbraio 2010

Chi vuole la Chiesa dei misteri.

Sono uscito sconvolto dall'aver assistito alla trasmissione di Gad Lerner di ieri sera su caso Boffo e finanze vaticane.
Si fronteggiavano un appesantito e invecchiato Vittorio Messori ,prima penna del giornalismo “cattolico”, fiancheggiato da un pimpante Luigi Amigone, direttore della rivista di C.L. da una parte e dall’altra Vito Mancuso, teologo progressista, fiancheggiato da Adriano Prosperi storico laico della Chiesa, accademico di prima grandezza.
Al centro Gianluigi Nuzzi autore del best seller Vaticano S.p.A, documentante le malefatte della finanza vaticana , che ha venduto la bellezza di 200.000 copie non ostante l’oscuramento e l’autocensura dei media italiani e un giornalista di Avvenire, difensore d’ufficio di Boffo.
La parte del coro era sostenuta dal tipico popolo di Padre Livio di Radio Maria, pie donne provenienti da gruppi parrocchiali o di preghiera di Padre Pio.
Il primo argomento sparato da Amigone è stato questo : non è successo niente.
Inutile fare illazioni su presunte fazioni vaticane in lotta fra di loro.
Il caso Boffo è stato generato solo dalla imprudente volontà di Feltri di iniziare la sua direzione del giornale di Berlusconi con uno scoop clamoroso, che avrebbe danneggiato lo stesso Berlusconi.
Il più scafato Messori, probabilmente trovando deboluccia l’argomentazione del ciellino, ha sostenuto che sì anche lui era inizialmente dello stesso parere, ma che poi visto come si mettevano le cose si è convinto che verosimilmente in Vaticano sia in corso una resa dei conti fra diverse fazioni e in particolare fra i ruiniani,(dal Card.Camillo Ruini ex presidente della Cei per gli ultimi decenni, autore, per farla breve ,della discesa in politica della chiesa italiana) , che erano il vero bersaglio del caso Boffo da una parte e dall’altra Segreteria di Stato (Bertone) e Osservatore Romano (Vian) con in mezzo il vaso di coccio della Cei (il timido Bagnasco).
Lerner ha chiarito che da credibili illazioni e dalla posizione dei fans delle parti (per esempio insistenti articoli di Ferrara sul Foglio) Feltri sarebbe in grado di documentare che la famosa falsa velina che accusava Boffo di essere omosessuale e di avere molestato telefonicamente una signora sarebbe a lui pervenuta da parte dello stesso direttore dell’Osservatore, lasciando intendere la copertura della Segreteria di Stato.
Il povero Messori, che sul Corriere aveva scritto articoli di rara perfidia a carico di Boffo, si è trovato a mal partito, incalzato da Lerner.
Ha cercato di sostenere la tesi inverosimile che si riterrebbe amico di Boffo, ma è caduto nel tranello tesogli dal volpone Lerner quando ha ceduto alla vanità di confessare che dopo i suoi articoli aveva ricevuto numerose mail di incoraggiamento da molti autorevoli personaggi vaticani.
Messo all’angolo è venuto fuori veramente il peggio.
Il mite ma lucidissimo Mancuso aveva osservato che il cristianesimo si basa sulla fiducia della gente sul messaggio di giustizia e di carità del Gesù Cristo storico e che i comportamenti incoerenti della attuale gerarchia della Chiesa danneggiano la chiesa stessa e dimostrano la sua inadeguatezza rispetto al ruolo che ricopre.
Non l’avesse mai detto.
Immediata è stata la reazione, quasi rabbiosa , all’unisono di Opus Dei Messori e di C.L. Amigone.
Basta coi moralismi!
Il cristianesimo non è una morale, anzi Messori ,esprimendosi in inglese come una volta i preti che cercavano di incantare gli incolti parlando in latino, ha detto testualmente la morale è un “follow up”, prima viene San Paolo e il mistero della passione e resurrezione di Cristo.
Il ciellino rincarava la dose dicendo che anche i buddisti tibetani del Dalai Lama predicano giustizia e carita, bravo! aggiungeva Messori e anche Confucio diceva le stesse cose.
Il mite Mancuso a questo punto tendeva a incavolarsi replicando a muso duro, se pensate al giorno d’oggi di tirare in ballo il mistero quando non riuscite a trovare argomenti spendibili, siete messi male.
Il laico Adriano Prosperi ha dato il suo contributo per passare da una pseudo teologia a considerazioni sulla realtà delle cose e ha detto in sostanza che in Italiano l’atteggiamento di coprire le malefatte morali di personaggi importanti per il solo fatto che sono importanti si chiama ipocrisia e mancanza di trasparenza, ma non è servito a molto.
Lerner furbescamente a questo punto ha pensato di raffreddare il dibattito interpellando il coro delle pie donne.
Queste si sono dimostrate parecchio disorientate dagli argomenti pseudo teologici sul tappeto, sui quali non si sentivano in grado di interloquire, ma con pacatezza osservavano che sì in effetti pareva loro che Gesù Cristo avesse detto le cose che riportava Mancuso.
Le cose non sono migliorate quando si è passati all’argomento finanze vaticane, gestite per decenni da avventurieri di malaffare, come documentato da Nuzzi.
Tutto giustificato.
Per Messori la chiesa ha bisogno di molti soldi per finanziare ospedali scuole ecc. in ogni parte del mondo, per il ciellino il nero lo hanno fatto tutti, anche i comunisti e nessuno ha fatto inchieste su di loro.
Singolare che messi alle strette la pseudo teologia di CL e la pseudocultura del berlusconismo ricorrano agli stessi argomenti.
E questi (Opus Dei e Ciellino) moderni apologisti pensano di essere i depositari della verità e della fede e di difendere la chiesa con questi argomenti ?
L’argomento principe usato da tutti e due è stato questo : in duemila anni la chiesa, istituzione basata sul mistero e che è visibile tramite il maestro della ortodossia che è il papa con la gerarchia, ha dimostrato che se è corroborata da pastori santi, meglio, ma anche se è retta da maniaci sessuali come papa Borgia, sta in piedi e va avanti lo stesso.
Evviva.
Avete capito pie donne? La vostra chiesa si reggerebbe su questa penosa verità esposta a suo tempo dal fine teologo Marchese del Grillo : “io so’ io e voi non siete un c….o”
Non è il comportamento morale o immorale delle gerarchie, che induce alla fede o induce a lasciare la fede secondo Messori.
E questo è veramente il punto.
Lor signori non si sono accorti che la chiesa retta da gente che la pensa come loro non ha provocato per reazione scismi, come accadeva un tempo, ma giorno per giorno è divenuta tanto ininfluente sulla vita della gente da scomparire praticamente di scena dal nord delle Alpi all’Est Europeo e non è poco.
Bravo l’inguaribile trionfalista Messori quando ricorda che il cristianesimo vuol dire un miliardo di persone nel mondo.
Peccato però che si dimentichi di citare il resto del mondo : totale popolazione mondiale aggiornato ad oggi 6.801.400.000.
Vogliamo fare la percentuale dei cattolici come dice Messori? Viene fuori il 14,7%.
Lo sanno Messori e compagni che gli asiatici rappresentano il 60% della popolazione mondiale e che l’Asia è tutt’ora praticamente impenetrabile al cattolicesimo e quindi se in Europa le cose vanno male, fuori vanno anche peggio?
Non sarà che la gente non è poi così ignorante come viene da loro giudicata e non si accontenta più dei misteri,come faceva nel medioevo, ma vorrebbe argomenti un po’ più verificabili razionalmente?
Non sarà che la gente la pensi esattamente all’incontrario di come la si pensa nei corridoi del potere ecclesiastico dove vanno a raccattare le ghiotte notizie i Messori e gli Amicone, fra zucchetti viola (vescovi) o porpora (cardinali) ?
Non sarà che la gente ne sa abbastanza per capire da sola che i prelati che si occupano solo di lotte di potere , di soldi e di privilegi non hanno nulla a che fare con quel che Gesù Cristo che aborriva potere soldi e sommi sacerdoti e giorno dopo giorno semplicemente se ne va via e li lascia soli nei loro vistosi appartamenti?
“Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli dei cieli i loro nidi, ma il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Matteo 8,20).
Che parole formidabili,ma quanto lontane!