mercoledì 29 aprile 2009

Papa Ratzinger sempre più Pio IX e successori e meno Vaticano II


Avevo detto nel precedente post del 27 aprile che avrei completato il discorso sul cosa vuol dire andare indietro rispetto al Vaticano II documentando cosa c'era prima del Vaticano II ed in particolare quale era il pensiero dei successori di Pio IX in materia di lotta alla modernità.
Ecco di seguito un florilegio altrettanto scioccante:

Del successore di Pio IX che è stato Leone XIII si parla nel mondo cattolico per dire agli incolti fedeli che la chiesa con questo papa non è arrivata ultima ad occuparsi del sociale e delle classi lavoratrici, ma ha affrontato la questione sociale come e meglio di socialisti e comunisti.
Purtroppo non è così.

Dall'Enciclica “Quod apostolici muneris” del 28 dicembre 1878 (per fare mente locale siamo ben 30 anni dopo il Manifesto di Marx, 18 anni dopo l'unità d'Italia, 8 anni dopo Porta Pia,nello stesso anno l'anarchico Passannante uccide Umberto I, cade De Pretis e Benedetto Cairoli diventa Presidente)
“.....da qui viene che nella umana società è secondo l'ordinazione di Dio che vi siano principi e sudditi, padroni e proletari, ricchi e poveri, dotti e ignoranti, nobili e plebei, i quali.....si aiutino a vicenda a conseguire il loro ultimo fine in cielo”
“se accade talvolta che la pubblica potestà venga dai principi esercitata a capriccio e oltre misura la dottrina della Chiesa non consente ai privati di insorgere a proprio talento contro di essi affinchè non sia ancora di più sconvolta la tranquillità dell'ordine sociale..........la chiesa vuole che si affrettti il rimedio coi meriti della pazienza cristiana e con istanti preghiere”.

Dall'enciclica “Diuturnum” 29 giugno 1881
(il timore dei reggitori è debole fondamento del potere)......ma “ciò può essere massimamente ottenuto dalla religione la quale con la sua forza influisce sugli animi e piega le stesse volontà degli uomini, affinchè obbediscano ai reggitori”

Dall' Enciclica “Rerum Novarum” 15 maggio 1891 :
“l'uomo ha sui beni della terra non solo il semplice uso come i bruti,ma si ancora il diritto di proprietà stabile”
“E' diritto ineccepibile di natura la proprietà privata frutto di lavoro o di industria .......e ciascuno può ragionevolmente disporne come a lui pare”
traducendo in italiano o meglio in latino diritto romano “ius uteri et abuteri”, la negazione di qualsiasi discorso sociale
“obblighi di giustizia quanto all'operaio sono questi : prestare .....l'opera pattuita....non recar danno alla roba,nè offesa alla persona dei padroni; nella difesa dei propri diritti astenersi da atti violenti, nè mai trasformarla in ammutinamenti”
quindi traducendo in italiano : divieto di sciopero
“i poveri non devono arrossire della loro indigenza, nè sdegnare la carità dei ricchi”
“obbligo di carità dei ricchi e dei possidenti è quello di sovvenire ai poveri ed agli indigenti”

Dalla Istruzione della Sacra Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari 27 gennaio 1902
“L'Azione Popolare Cristiana o Democrazia Cristiana......lontanissima da quella democrazia sociale....ha per base i principi della fede ...quello sopratutto di non ledere in veruna guisa il diritto della privata proprietà”
“la Democrazia Cristiana ha obbligo strettissimo di dipendere dall'Autorità Ecclesiastica, prestando ai Vescovi piena soggezione e obbedienza”
“gli scrittori democratico-cristiani come tutti gli scrittori cattolici devono sottomettersi alla preventiva censura dell'Ordinario tutti gli scritti che riguardano la religione, la morale ,l'etica”
“finalmente gl scrittori cattolici nel patrocinare la causa dei proletari e dei poveri si guardino dall'adoperare un linguaggio che possa ispirare al popolo avversione per le classi superiori della società”

Dall'enciclica “Immortale dei” del 1 novembre 1885
“Disobbedire al potere legittimo, qualunque sia la persona che ne è rivestita, non è lecito più di quello che sia l'opporsi al volere divino......Chi resiste alla potestà resiste all'ordinamento divino e quei che resistono ne riporteranno condanna. Quindi scuotere il freno della soggezione e turbare per via di sedizioni lo stato è delitto di lesa maestà, non pure umana, ma ancora divina”
“la Chiesa non cessò mai di rivendicare .......questa autorità perfetta e affatto indipendente.....e metterla pubblicamente in atto......altri non le riconoscono però la natura e diritti della società perfetta con vero potere di fare leggi, giudicare,punire...”
“Quando la religione cattolica sarà messa in pari dei culti acattolici non si terrà in alcun conto delle leggi ecclesiastiche e.....le verrà negata ogni ingerenza nel pubblico insegnamento.....la Chiesa insomma non sarà per lo stato che un'associazione simile a tante altre che sono e vivono in esso e se gode di diritti si dirà che ne gode per concessione dello stato”

Dall'enciclica “Au mileu des sollecitudes” 16 febbraio 1892
“Volere che lo stato si separi dalla Chiesa sarebbe per conseguenza logica volere che la Chiesa fosse ridotta alla libertà di vivere secondo il diritto comune di tutti i cittadini”

Dall'enciclica “Libertas” 20 giugno 1888
“segue dalle cose dette non essere lecito invocare, difendere concedere libertà illimitata di pensiero, di stampa, d'insegnamento e di culti come altrettanti diritti competenti naturalmente all'uomo, poichè se tali fossero si avrebbe il diritto di essere indipendenti da dio”.

Pio X allocuzione al Concistoro 9 novembre 1903
“...alcuni prendono scandalo di udire che nostro dovere è occuparci anche di politica...ma ognuno vede che il Pontefice non può nel magistero che esercita separare le cose di fede e di costumi dalla politica”.

Dall'enciclica “Vehementer” 11 febbraio 1906
“E' una tesi assolutamente falsa un errore pericolosissimo pensare che bisogna separare la chiesa dallo stato. Questa opinione si basa infatti su principio che lo stato non deve riconoscere alcun culto religioso ed è assolutamente ingiuriosa verso dio .....perchè noi gli dobbiamo non soltanto un culto privato , ma anche un culto sociale e onori pubblici

dalla lettera i vescovi francesi sul movimento Sillon 25 agosto 1910
“il nostro venerato predecessore ha insegnato che la democrazia cristiana deve mantenere la diversità delle classi che è certamente la caratteristica della città bene ordinata....Egli ha anche riprovato quel tipo di democrazia che arriva a tal grado di perversità da attribuire nella società la sovranità al popolo ed a proporsi il fine della soppressione del livellamento delle classi......non si edificherà la società se la chiesa non getta le basi e ne dirige i lavori,no la civiltà non è più da inventare....è stata ed è la civiltà cristiana. è la civiltà cattolica”
“la chiesa non ha da sbarazzarsi del suo passato, le basta riprendere dalla restaurazione sociale gli organismi spezzati dalla rivoluzione e adattarli.....perchè i veri amici del popolo non sono nè rivoluzionari nè novatori, ma tradizionalisti “.

Arriviamo a Pio XI enciclica “Quas Primas” 11 dicembre 1925
“la peste dell'età nostra è il così detto laicismo, coi suoi errori e i suoi empi incentivi.....Invero si cominciò a negare l'impero di Cristo su tutte le genti: si negò alla Chiesa il diritto.....di ammaestrare le genti ei dare leggi di governare i popoli per condurli alla eterna felicità. E a poco a poco la religione cristiana fu uguagliata con altre religioni false e indecorosamente abbassata al livello di queste quindi la si sottomise alla potestà civile “.

dal discorso ai Domenicani 10 marzo 1931
“...é meglio dire servire la Chiesa che servire Nostro Signore Gesù Cristo.....si dice cattolici va bene ma non clericali. Ecco questi altri illusi”.

Dal discorso ai sindacati cristiani francesi 18 settembre 1938
“Si dice un po' dappertutto : tutto deve essere dello stato ed ecco lo stato totalitario, come lo si chiama........ma ci sarebbe una usurpazione , perchè se c'è un regime totalitario , totalitario di fatto e di diritto, è il regime della Chiesa, perchè l'uomo appartiene totalmente alla Chiesa.......allora la Chi
esa ha veramente il diritto e il dovere di reclamare la totalità del suo potere sugli individui ...”

Discorso all'Università Cattolica 13 febbraio 1929
“E forse ci voleva anche un uomo come quello che la provvidenza ci ha fatto incontrare , un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale per la quale ...tutte quelle leggi erano feticci...intangibili.......è con pazienza che siamo riusciti a concludere un concordato che è certo tra i migliori”.

Dall'enciclica “Ubi arcano” 23 dicembre 1922
“il fascismo si dice e vuole essere cattolico, orbene per essere cattolici.....non c'è che un mezzo....ubbidire alla Chiesa

Dall'enciclica “Non abbiamo bisogno” 29 giugno 1931
“tessera e giuramento sono per moltissimi condizione per la carriera per il pane per la vita...abbiamo cercato un mezzo che ridoni tranquillità alla coscienze..e ci sembra possa essere per i tesserati fare essi davanti a dio la riserva “salve le leggi di dio e della chiesa...col fermo proposito di fare anche esternamente tale riserva quando ne venisse il bisogno”.

(il regime fascista non sopportava la concorrenza dell'Azione Cattolica e di conseguenza il Papa lo accusò di ingratitudine, dato che)..”un partito e un regime che a giudizio del mondo intiero trasse dagli amichevoli rapporti con la Santa Sede in paese e fuori un aumento di prestigio e di credito che ad alcuni parvero eccessivi”

Discorso alle infermiere cattoliche 27 agosto 1935
“il pensiero della guerra fa fremere......ma in Italia si dice che si tratterebbe di una guerra giusta....per assicurare le frontiere, un a guerra divenuta necessaria per la espansione di una popolazione che aumenta di giorno in giorno per assicurare la sicurezza materiale di un paese, una tale guerra si giustificherebbe da sola....è vero però che...abbiamo bisogno di riflettervi e ..auguriamo che tutto si possa risolvere con altri mezzi”.

Dall'enciclica “Mit brennender Sorge 14 marzo 1937
(il papa polemizza con la politica nazista che ostacola le scuole confessionali) ...”Quello a cui ci opponiamo...è la separazione fra le finalità educative da quelle religiose. Perciò noi diciamo a questa gioventù (Hitler Junge) cantate i vostri inni di libertà (sic!!!), ma non dimenticate che la libertà è la libertà dei figli di dio....non è lecita l'infedeltà alla chiesa”.

Dal discorso agli anziani del collegio Propaganda Fide 29 luglio 1938
“Chi colpisce l'Azione Cattolica colpisce il Papa e chi colpisce il Papa muore. E' una verità e la storia dimostra tale verità”

Dall'enciclica “Quadragesimo anno” 15 maggio 1931
“nessuno può essere buon cattolico e vero socialista”
“(gli intellettuali socialisti) proponevano agli operai un principio immaginario : che cioè quanto si produce di reddito....trottane quel tanto che basti a risarcire e riprodurre il capitale, si deve di diritto all'operaio:Questo errore quanto più è lusinghiero,......tanto più è pericoloso”.

Perchè riportare il florilegio delle idee oggi considerate aberranti, erronee, reazionarie sopra elencate? Per convincere la gente della superiorità dell'ateismo ? Se fossero predicate oggi, sì.
Ma queste idee sono state dibattute e superate dal Concilio Vaticano II e quindi dalla chiesa ufficiale.
Cosa che non hanno saputo fare ancora nè gli interpreti dell'Islam, nè larghi strati dell'ebraismo, e questo va riconosciuto alla chiesa cattolica.
Però proprio per questo è opportuno richiamare quelle stesse idee per far capire alla gente dove potrebbe portare la politica dell'attuale pontificato e dell'attuale conferenza episcopale italiana, che mira al ritorno a prima del Vaticano II.
Per la chiesa sarebbe il suicidio.

domenica 26 aprile 2009

Papa Ratzinger sempre più Pio IX e sempre meno Benedetto


Papa Ratzinger ha iniziato il suo quinto anno di pontificato.
Molti cattolici si erano illusi che il giovane teologo progressista del Vaticano II diventato poi l'arcigno capo del Sant'Uffizio e il punto di riferimento di conservatori e tradizionali una volta diventato papa avrebbe trovato nell'ispirazione dei suoi anni giovanili la visione necessaria per far riprendere alla chiesa il dialogo col mondo moderno facendola uscire da quella situazione di inincidenza che di fatto ne ha quasi cancellato la presenza al di là delle Alpi.
Non solo non è stato così, ma si sono evidenziati due fatti che hanno ulteriormente peggiorata l'immagine e la linea di questo papato.
La prima è stato il comparire sempre più evidente della sua incapacità di governo su una curia che con incredibile cinismo lo sta trascinando in una serie di clamorose gaffes (elencate nel post del 20 marzo) che sembrano non avere fine.
Ultimissima per onore di cronaca quella di fare coincidere la sua prima visita in Israele-Palestina con la data della “fitna” cioè della data nella quale i palestinesi ricordano quella che chiamano la catastrofe cioè l'occupazione israeliana della loro terra.
Non occorre essere vaticanisti per aver capito che i suoi collaboratori o sono totalmente incompetenti, o stanno lavorando per minare la sua immagine.
La seconda è stata la determinazione sempre più evidente del Vaticano nel suo insieme di fare dell'Italia, ultimo paese cattolico dell'Occidente ,il baluardo da difendere coi denti e con qualsiasi mezzo, approfittando della nostra arretratezza culturale e della particolare debolezza della nostra classe dirigente e politica in particolare, baluardo da difendere tradotto in italiano significa fare una serie di crociate per difendere privilegi (soldi) e presunti diritti di proclamare il proprio monopolio sulla morale che deve ispirare anche le leggi dello stato (potere).
Ne consegue che una linea conservatrice e tradizionalista sta assumendo toni apertamente reazionari.
Nessuno lo nomina anche perchè pochi lo conoscono, ma l'ideologia politica alla quale si ispira il Vaticano oggi è sempre di più quella di Joseph De Maistre (l'ideologo della controrivoluzione dopo la rivoluzione francese, che teorizzò tra l'altro il primato papale sulla politica).
Questo papato è erroneamente impegnato in una battaglia persa in partenza e come tale di retroguardia, la battaglia frontale contro la modernità ispirata alle idee dell'illuminismo.
Questa battaglia è già stata fatta quasi un secolo e mezzo fa da Pio IX ( il Sillabo contro tutte le idee della modernità è del 1864) e da lui è stata persa, anche entro la chiesa cattolica che con il Concilio Vaticano II ha contraddetto Pio IX su tutta la linea.

Ma chi era Pio IX?
I nostri manuali scolastici lo riportano fra i personaggi di spicco del Risorgimento autori del famoso 1848, l'anno di una quasi rivoluzione liberale e Pio IX eletto nel '46 ,che concesse una delle prime costituzioni passò alla storia come un liberale anche lui, ma povero lui la successiva repubblica romana di Mazzini e la presa di Porta Pia lo misero talmente a dura prova da farlo diventare un perfetto reazionario.
Invece di fare un riassuntino delle idee di Pio IX mi sembra più utile riportare un florilegio dei suoi scritti, che sono talmente reazionari da sembrare inverosimili, per un contemporaneo di Cavour,Garibaldi etc.
Però, però attenzione.
La Chiesa cattolica saggiamente queste idee le ha superate con i decreti del concilio Vaticano II, ma questo papa e quello precedente il Vaticano II lo hanno fatto a pezzi, per andare dove?
Ovviamente per tornare indietro.
L'indietro nella reazione alla modernità è Pio IX e le sue idee.
E' quindi utile sapere dove si può finire se si innesta la marcia indietro su questi temi.

Sul suffragio universale
“benedico i governanti della Francia allo scopo di vederli occupati ancora nel difficile impegno di togliere , se sia possibile, o almeno di attenuare una piaga orrenda che affligge la umana società, e che chiamasi suffragio universale.......piaga distruttrice dell'ordine sociale e che dovrebbe essere giustamente chiamata menzogna universale”.
(discorso ai pellegrini francesi 5 maggio 1874)

interferenze della Chiesa nello stato
Dopo avere criticato “il funestissimo errore del comunismo e del socialismo” Pio IX condanna “tutte le prave opinioni e dottrine dei novatori che sostenendo la supremazia dello stato sulla chiesa anche intorno alle cose che appartengono all'ordine esteriore e non si vergognano affatto di affermare che alla chiesa non compete il diritto di raffrenare con pene temporali i violatori delle sue leggi”.
(Enciclica Quanta Cura 8 dicembre 1864)

La citata enciclica Quanta Cura contiene in appendice il Sillabo che porta il titolo : “dei principali errori dell'età nostra ,che sono annotati nelle Encicliche etc del nostro....papa Pio IX”
Ecco alcuni di questi errori :

errore n° 3 : la ragione umana è l'unico arbitro del vero e del falso.....
errore n.°4 :...la ragione umana è la prima norma per per mezzo di cui l'uomo può e deve conseguire cognizione di tutte quante le verità...
errore n° 6 : ..le profezie e i miracoli narrati nelle scritture sono invenzioni di poeti.....i libri (dei Testamenti) contengono miti....
errore n° 14 : la filosofia si deve trattare senza avere riguardo alcuno della rivelazione soprannaturale
errore n° 15 : ciascun uomo è libero di abbracciare e professare quella religione che con la scorta del lume della ragione avrà reputato essere vera
errore n° 17 : almeno si deve ben sperare della eterna salvezza di tutti coloro che non sono nella vera chiesa di Cristo
errore 19° : tocca alla potestà civile definire quali siano i diritti della chiesa e i limiti tra i quali possa esercitare i detti diritti
errore 24° : la chiesa non ha potestà di usare la forza,nè alcuna temporale potestà diretta o indiretta
errore 42° : nella collisione delle leggi dell'una e dell'altra potestà deve prevalere il diritto civile
errore 45° :l'intero regolamento delle scuole pubbliche ....può e deve essere attribuito all'autorità civile....in modo tale che non si riconosca in nessun'altra autorità il diritto di intromettersi nella disciplina delle scuole
errore 57 °: la scienza delle cose filosofiche ed anche le leggi civili possono e debbono prescindere dell'autorità ecclesiastica
errore 76°: l'abolizione del potere temporale che la sede apostolica possiede gioverebbe moltissimo alla libertà e prosperità della chiesa
errore 77°: in questa nostra età non conviene più che la religione cattolica si ritenga come l'unica religione dello stato,esclusi tutti gli altri culti
errore 79°: è falso che la facoltà concessa a tutti di manifestare qualunque opinione e qualunque pensiero conduca a corrompere più facilmente i costumi e gli animi
errore 80°:il pontefice può riconciliarsi col progresso, col liberalismo,con la moderna civiltà

Per chi desiderasse leggersi tutto il testo ecco il link :
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/papi802.htm
Tra parentesi il sito del Vaticano si ferma più o meno furbescamente alle encicliche del successore di Pio IX che è Leone XIII e quindi non riporta i testi di Pio IX.
E' un peccato che i cattolici italiani ,ma anche i laici, per la quasi totalità non conoscano questi testi, se li conoscessero tra l'altro impedirebbero alla gerarchia ecclesiastica con codazzo giornalistico allineato ed atei devoti di continuare a ripetere la clamorosa panzana che la chiesa non si è mai contraddetta, che il Concilio Vaticano II era in perfetta continuità con la tradizione etc. etc.
Ho qui proposto la lettura del Pio IX pensiero, perchè è particolarmente scioccante, ma tornerò presto sull'argomento per dare documentazione del pensiero dei successori di Pio IX sul piano della lotta alla modernità per chiarire le idee su cosa voglia dire tornare indietro dal Vaticano II.

domenica 12 aprile 2009

Perché questa sinistra (centro sinistra) perde sempre ?

La metà degli italiani cioè coloro che non amano per niente Berlusconi e il berlusconismo sono mesi ed anni che si dannano l’anima per cercare di capire come si spiega che un uomo così inadeguato etc etc etc continui a conservare il consenso della metà abbondante del Paese.
Su questo blog anch’io mi sono esercitato più volte ad individuare tutto quello che la scienza politica, la sociologia, la psicologia delle masse, la scienza della comunicazioni etc. etc. avrebbero da suggerire per spiegare il fenomeno del berlusconismo.
Però insomma ad un certo punto se volgiamo evitare che Berlusca governi questo paese, già abbastanza sgangherato anche senza di lui, per altri vent’anni, occorrerà passare dalla teoria alla pratica.
E’ vero che il berlusconismo si spiega con tutte le belle considerazioni che si sono fatte , ma è ora che ci si chiarisca bene che se Berlusconi esiste come fenomeno politico non è tanto per le sue presunte mostruose capacità, furbizie, intuizioni, istinti etc. ma puramente e semplicemente perché il fronte che a lui dovrebbe essere opposto è meno capace, furbo, capace di intuizioni, simpatico del nostro personaggio.
La famosa battuta di Gianni Moretti :”con questa classe dirigente non vinceremo mai” sembrava semplicistica, ma è stata micidialmente più efficace delle mille dotte indagini politologiche, che l’hanno seguita.

Adesso che Berlusconi impera ci accorgiamo cosa vuol dire in termini di creazione del consenso l’avere in proprietà catene televisive fino quasi al monopolio, catene di giornali fino a controllare la maggioranza dell’informazione su carta .
Ma ce lo ricordiamo o no che quando il centro sinistra era al potere invece di mettersi in condizioni di parità con l’avversario politico Berlusconi contenendo il suo potere sui media, come si sarebbe fatto in qualsiasi altra parte del mondo, che non sia il Congo e la Corea del Nord, si è andati a ricercare osceni inciuci per tranquillizzare il medesimo?
Cerchiamo di ricordarci anche che allora il cavaliere aveva aziende pesantemente indebitate e che le medesime ora sono invece diventate guarda caso, delle casseforti impressionanti , che consentirebbero al Cavaliere di comprarsi il poco che ancora non ha.
Vogliamo convenire che questo solo errore è talmente grande da giustificare la bocciatura della nomenclature che lo ha commesso?
Adesso il nostro Cav un giorno inaugura la tav ferroviaria , l’altro il passante di Mestre, l’altro il rigassificatore di Rovigo, l’altro ancora l’inceneritore di Acerra promette l’icona simbolo del meridionalismo il ponte sullo stretto, firma contratti con Sarcosy per la costruzione di centrali nucleari.
Se voleva accreditarsi come l’uomo del fare contrapposto a una opposizione che sapeva dire solo di no ci è obbiettivamente riuscito e brillantemente.
Ci ricordiamo dei giorni e dei mesi nei quali il povero Prodi leggeva solitario Platone in un cantuccio intanto che Napoli affondava nei rifiuti, la gente pagava la benzina cifre continuamente crescenti in assenza di una nemmeno minima politica energetica, mentre tutte le sere si veniva infastiditi dai vaniloqui dei Pecoraro Scanio, Bertinotti Diliberto, che con saccente arroganza spiegavano che la tav non si poteva né doveva fare, il Mose non se parlava nemmeno, gli inceneritori erano cose del demonio, il nucleare era obsoleto, i rigassificatori erano bombe a orologeria, il ponte era il simbolo delle grandi opere da bocciare.
E Prodi galleggiava sul nulla, con tutta evidenza prigioniero dei veti dei suoi, sui quali non aveva alcuna capacità di leadership, il suo era il governo dei no, esattamente come i berluschini andavano dicendo con tutta la dovizia dei mezzi dei quali disponevano.
Vogliamo riconoscere che le campagne contro tutte le opere sopra elencate sono più che sufficienti per giustificare la bocciatura delle nomenclatura che le ha bloccate?
Oggi si dice che Berlusconi è il garante dell’Italia che evade le tasse e questo è in gran parte probabilmente vero, ma ci siamo già dimenticati che l’aulico Prodi è sì colui che ha traghettato l’Italia nell’Euro insieme a Ciampi, con tutti i vantaggi che in questo momento di crisi risultano evidenti, ma quale prezzo hanno fatto pagare al ceto medio a reddito fisso ?
Non ci ricordiamo più che l’osceno aumento reale di prezzi che è seguito alla prima introduzione dell’ Euro ha di fatto dimezzato il potere di acquisto del ceto medio a reddito fisso a favore degli autonomi e che la classe politica di centro sinistra allora al governo non ha saputo fare assolutamente nulla per tutelare lo stesso ceto medio che per di più era la sua base elettorale?
E pensiamo che l’elettorato medesimo non avrebbe avuto ragione di castigare i suoi inconcludenti referenti politici del PD?
Caduto Prodi che nella sua caparbia arroganza non ha mai voluto rendersi conto che una maggioranza reale non l’aveva mai avuta, arriva Veltroni il nuovo Kennedy yes we can il precursore solo a parole di Obama, un ultraprudente terzista che di sinistra aveva solo qualche discorso, ma che ha lasciato Roma annegare nei debiti e nella speculazione edilizia.
Dopo un molle un mollaccione e ci meravigliamo del successo del Berlusconi presidente operaio,
con la luce di Palazzo Grazioli sempre accesa come quella di Mussolini a palazzo Venezia ?
Ogni volta che il povero Prodi compariva in televisione il gradimento del premier aveva un crollo.
Ogni vota che Berlusca performa una delle sue gags sotto forma di finte gaffes in consessi internazionali se ne parla con sussiego in tutte le seriose grandi testate, ma contemporaneamente in tutti i bar sport d’Italia la gente tocca con mano con soddisfazione il fatto che il grande miliardario si comporta esattamente come si sarebbero comportati loro nella loro rozzezza e scarsa cultura e il suo gradimento sale.
Certo per gradire queste prodezze bisogna avere lo stomaco per farlo e sarebbe auspicabile che gli statisti si producessero in performances di altro livello, ma che le pagliacciate di Belusca piacciano al popolo non c’è dubbio.
Se Berlusca è populista fino al cinismo, Prodi era incapace di comunicare una qualsiasi empatia in modo altrettanto radicale.
Se Berlusca è unfit for the job come aveva sentenziato l’autorevole Economist, Prodi era quantomeno l’uomo sbagliato al posto sbagliato e nel momento sbagliato, però stampa ed intellettuali di riferimento del centro sinistra oltre ovviamente alla nomenclatura dei partiti non lo hanno mai riconosciuto prima del naufragio e parecchi nemmeno dopo.
E’ proprio un caso allora che gli operai ora votino lega in massa ?
Non sarà certo una conseguenza diretta delle esibizioni teatrali del Cavaliere, ma qualcosa centrano anche queste esibizioni.
Un partito popolare che non sa parlare al popolo dei bar sport ma solo ai salotti radical shic ha perso il treno e lo perderà sempre fino a quando non recupererà questa capacità.
Non è stato un errore da niente non avere capito che Prodi non era in grado di combinare nulla e che quindi bisognava sostituirlo prima che portasse al disastro tutta la sua area politica.
Questo è un modo meno elegante di dire che bisogna ancora imparare a fare cose di sinistra invece che correre dietro ai moderati cercando di essere il più simile a loro possibile.
Ma in pratica che fare?
Gli intellettuali di area a questo punto non sanno fare altro che proporre fumose revisioni storico-culturali come se occorresse fermarsi e riadattare i vecchi principi a un mondo radicalmente mutato. Con questa strategia si perderà per altri vent’anni.
Ora occorre lasciare in biblioteca i sacri testi e studiare invece con la massima serietà i problemi concreti e da questi partire , per esempio, dopo mille analisi sull’ambiente la vogliamo impostare una seria e decente politica energetica che non ci lasci succubi dei biechi e meschini calcoli degli sceicchi del petrolio, dei sogni di grandezza di Putin e Gheddafi per il gas e di un ambiente sempre più avvelenato?
Portato il ceto medio a livelli di potere di acquisto sempre più bassi, vogliamo seriamente pensare a fare pagare le tasse anche a chi dopo essersi arricchito sul passaggio all’euro continua ad arricchirsi sulle spalle dei ceti a reddito fisso evadendo le tasse, è così difficile usare i computers per incrociare dati stanando chi fa dichiarazioni irrisorie ma è abituato a consumi di lusso?
E’ così difficile usare i computers per togliere il banchetto di mano a camorristi e mafiosi vari? Sui mafiosi bisogna spargere a piene mani il disprezzo e la riprovazione sociale come si fa con le campagne con le quali si è convinta la gente che il fumo fa venire il cancro.
Altro punto fondamentale, se l’Italia è ridotta come è ridotta non è colpa particolare della sinistra o della destra, ma è colpa prevalentemente di una trasversale classe dirigente di imbecilli, uscita da una scuola evirata in modo tale da non poter funzionare da decenni.
È prioritario restituire alla scuola i suoi attributi meritocratici e selettivi, diversamente non serve a nulla..
Franceschini sembra avere iniziato a muoversi bene dopo una serie incredibile di disastri, ma la cartina di tornasole per giudicarlo sarà vedere se sarà capace o meno di mandare a casa l’attuale nomenclatura sostituendola con giovani scelti dalla base.
I vecchi elefanti hanno avuto abbastanza per i pochi risultati che hanno conseguito, possono essere pensionati anche perché ne hanno l’età.
Ha cominciato proponendo cose concrete non le solite fumisterie o i vieti aprioristici che alla fine portano al semplice far niente lasciando i problemi ai posteri e il risultato è stato immediato : è stato preso sul serio dai berluschini anzi pare addirittura che addirittura cominci ad essere temuto essendo avvertito come un avversario vero.