lunedì 31 agosto 2009

Fra Berlusconi e la chiesa italiana, chi casca per primo?




Nel post del 18 agosto avevo detto che in questo marasma nel quale versa il Paese e la Chiesa a mio parere la vittima non sarebbe stato Berlusconi, pure boccheggiante dopo tutte le notizie sul suo regime di mignottocrazia ma la chiesa cattolica italiana.
Il “caso Boffo” scoppiato l'altro ieri mi rafforza nella stessa convinzione.
I fatti sono noti.
Il neo direttore del Giornale di Berlusconi ,Vittorio Feltri spara in prima pagina la notizia di una condanna penale subita dal Boffo, direttore di Avvenire, quotidiano dei vescovi, riconosciuto colpevole di avere recato molestie a una signora, dice il Giornale perchè non lasciava libero il marito del quale era molto interessato il Boffo in quanto omosessuale. Il Giornale allarga un po' il quadro già abbastanza fosco e pesante a carico del Boffo pubblicando ampi stralci di quella che definisce una informativa di polizia che avrebbe fatto parte degli atti giudiziari dalla quale si evincerebbe che il Boffo era da tempo tenuto in osservazione dagli organi di polizia per le sue frequentazioni sessuali e che i vertici della Conferenza episcopale ne sarebbero stati da tempo informati.
Il giorno dopo la comparsa dell'articolo ovviamente scoppia il finimondo. Repubbica qualifica come patacca l'informativa dicendo che è accertato che non fa parte degli atti giudiziari e che probabilmente è una velina dei servizi segreti e che questo è un segnale di come Berlusconi si serve dei servizi dello stato per fabbricare dossier a carico dei suoi oppositori.
I Vescovi riconfermano piena fiducia a Boffo con enfasi abbastanza esagerata, stante il fatto che la condanna c'è e rimane anche se era del tutto ignota all'opinione pubblica ed al loro gregge di fedeli.
Boffo annuncia doverosa querela a carico di Feltri ma si difende in modo tutt'altro che cristallino.
Non dice se è o non è omosessuale, e sopratutto non dà notizia dei fatti, cioè non cerca nemmeno di spiegare perchè si è beccato una condanna penale patteggiata per molestie personali, un reato che non sembra dei più simpatici.
Con il suo stile curiale di sempre dice e no dice, ma sopratutto non dice, fa solo capire con linguaggio allusivo che Feltri deve essere venuto in possesso del materiale per lo scoop da un giovane giornalista, che deve avere motivi personali di ostilità nei confronti del Boffo, forse proveniente dallo stesso Avvenire.
Questo modo di scrivere ambiguo,ammiccante,alludente , quasi mai in modo diretto,tipico da monsignore di curia, senza avere al tonaca mi ha sempre urtato nel seguire la prosa del Boffo, creatura dell'era Ruini, che mi è ancora meno simpatico dello stesso Boffo.
Queste sue vicende personali migliorano certo la situazione.
Successivamente il Corriere per aiutarci a capire qualche cosa di più, aggiunge che le telefonate che hanno portato alla condanna per molestie alla persona, sarebbero provenute dal cellulare di Boffo, ma che l'autore sarebbe stato un ex ospite della comunità di Don Gelmini, che Boffo aveva preso come collaboratore e che lo stesso Boffo non si sarebbe mai difeso pubblicamente per non danneggiare la posizione di questo ragazzo.
Il problemino non da poco, che rende fosca anche questa parte della storia è che lo stesso ragazzo è nel frattempo defunto per overdose, sempre secondo il Corriere.

Per il Boffo, comunque vadano le cose, questa cannonata è ovviamente la fine della carriera.
Per Berlusconi può essere un azzardo ,che potrebbe però dimostrare la sua capacità di affrontare all'attacco ,con determinazione una situazione nella quale era finito abbastanza alle corde, può piacere ai suoi estimatori.
Il suo messaggio al Vaticano potrebbe essere decifrato in questo modo : attenzione, se continuate a beccarmi sulle mia vita sessuale ardita, guardate che io ho i soldi e altri mezzi per portare allo scoperto il verminaio anche sessuale ,che si nasconde all'ombra dei sacri palazzi e sono in grado di impallinarvi uno dopo l'altro o tutti insieme, come giudicherò opportuno, vedete voi se vi conviene.

Nei prossimi tempi vedremo come stanno le cose nel caso particolare.
Quello che è emerso è comunque più che sufficiente per capire non solo quanto è caduta n basso la politica italiana, cosa che ci era già nota, ma a come è vulnerabile questa chiesa italiana.
Direttore del quotidiano dei vescovi un elemento come il Boffo per di più da un sacco di anni.
Se questi erano gli uomini di Ruini complimenti Eminenz, li aveva proprio scelti bene.
Continuo a ritenere che su temi delicati e sfuggenti come quelli della così detta bioetica questa gerarchia ecclesiastica avrà buon gioco come l'ha avuto finora a fregare facilmente una massa di fedeli disinformata e sempre passiva.
Il premier esagera in festini a luci rosse e va bene. Gli italiani credo che non avrebbero molto da ridire sulla cosa in sé. Se si incavolano e vanno dai parroci a riportargli il loro sconcerto è per il fatto che il premier cerca di negare l'evidenza, senza avere bisogno di negare, dato che se confessasse le sue trasgressioni da sultano non solo sarebbe perdonato, ma anche invidiato dalla maggioranza degli italiani.
Ma i preti e sopratutto quelli con la tonaca sgargiante (cioè quelli dei piani alti), come pensano di cavarsela?
Gli italiani sono stati perseguitati fin da ragazzini dai tabù sessuali predicati e stra predicati e non potranno mai accettare le fumisterie da CL secondo cui è giusto che il Vaticano distingua fra giudizio su un governo e giudizio sulla coerenza della vita privata dei governanti.
Si sentono presi volgarmente per i fondelli se ora lo schieramento pretesco non prende apertamente posizione sulla vita privata del premier, che tanto non avrebbe difficoltà a pentirsi in diretta televisiva,come Clinton a suo tempo apparve in TV in preghiera con Billi Graham e pastori vari.
Gli italiani, sono convinto, perdonerebbero facilmente il sultano, ma non perdonerebbero mai i preti incoerenti.
Ma ora si è fatto un passo più in là.
Ora si è fatto il primo passo per smascherare lo stile di vita dello schieramento pretesco ai piani alti in prima persona e sappiamo tutti le cifre impressionanti che riguardano gli abusi sessuali e gli atti di pederastia negli Usa e in Irlanda, perchè in questi paesi si è già scoperchiato il pentolone.
Da noi qualcosa è emerso pubblicamente per i casi già finiti in tribunale, ma non è azzardato ritenere che il più sia rimasto sotto il tappeto.
Il prode Feltri, per tutt'altri fini ha alzato un lembo del medesimo tappeto, e per il Vaticano è emerso un pericolo mortale.
Gli italiani non li perdonerebbero. Un sultano licenzioso, per molti è perfino simpatico, un monsignore, o un collaboratore di monsignore no, gli italiani non li perdonerebbero.
Vedremo se ho ragione.

venerdì 21 agosto 2009

il braccio maldestro del Cavaliere




Fateci caso ,sugli schermi TV colui che appare più di frequente è ovviamente il Cavaliere., ma appena dopo c'è un personaggio ancora più pittoresco.
E' il capo gruppo al Senato del PDL Maurizio Gasparri ex di AN, ma sopratutto l'uomo della legge Gasparri sul conflitto di interessi del Premier all'incontrario, cioè con la quale le TV del Premier sono state messe al sicuro al 100%.
E voi non lo ricompensereste un simile uomo se vi avesse fatto un tale favore con una carica di grande prestigio?
Tenetelo d'occhio, ne vale la pena, è unico.
Raramente prima di lui politici di livello così basso erano arrivati così in alto e raramente in futuro ne arriveranno di altri, è per questo che vale la pena di seguirne le mosse.
Mi propongo pertanto di aggiornare mano a mano il post con le sue esternazioni per ricavarne il Gasparri pensiero da conservare per i posteri.
Una delle perle più preziose l'ha elaborata alla vigilia delle elezioni americane e per una volta tanto il PD ha dato segni di vita riportandola come meritava in un manifesto che la pubblicizzasse, che trovate accanto al titolo.
Si commenta da sola.
L'ultima è il commento allo studio della Banca d'Italia dal quale si deduce tra l'altro che gli immigrati non portano via il lavoro agli italiani.
Si tratta di dati inattendibili ci ha detto l'espertone.
Fortuna che la Banca d'Italia sia l'unica istituzione italiana di indiscussa e inattaccabile reputazione a livello mondiale, se non ci fosse lei sarebbe un problema essere presi sul serio all'estero.
Gli avranno detto che il capo desiderava un colpetto a quel Draghi che quando il Cavaliere sarà preso a monetine in faccia come è già capitato al suo amico Craxi, sarà chiamato a occuparne la poltrona, a meno che non ci trovi già seduto sopra un certo Tremonti, che non a caso cerca tutti i modi per screditare sempre il povero Draghi.
E' solo l'inizio, vedrete che sarà divertente, alla prossima!

giovedì 20 agosto 2009

Che disastro, il grande comunicatore!







E allora Berlusca non ha nulla da spiegare sul via vai di escort, stelline, veline etc, che comparivano alle sue cene .
Di solito i Premier nel mondo cenano o con la famiglia o con la famiglia e ambasciatori, personalità eminenti, uomini di cultura, perchè così ritengono di dovere interpretare la dignità dell'istituzione.
Va bene Silvio è diverso, un personaggio pittoresco è il tycoon dell'intrattenimento e per lui le cene eleganti e moralmente ineccepibili sono quelle delle quali tutti hanno appreso i particolari dai giornali di tutto il mondo, non tramite esternazioni incontrollabili di mitomani, ma da registrazioni di conversazioni, filmati, foto, alcuni entrati in procedimenti penali in corso a carico del suo procacciatore, perchè le sue tv e le altre da lui controllate per il 90 % del totale si sono autocensurate e non ne hanno informato la gente.
Tutti, si diceva, hanno appreso i particolari.
Salvo quelli che questi particolari li conoscevano già.
Per esempio l'ex direttore del Giornale (proprietà Berlusconi) e di Panorama (proprietà Berlusconi), ora direttore di Libero (secondo giornale più schierato pro Berlusconi dopo il Giornale), Maurizio Belpietro in uno degli ultimi editoriali di Panorama, (30 luglio 2009), prima di passare a dirigere Libero, ha scritto testualmente :
“Che il capo del governo si fosse intrattenuto con l'esuberante signora (la autodefintasi escort a pagamento Patrizia D'Addario) era già risaputo e perfino le frasi, il lettone di Putin e le farfalle (ciondoli d'oro regalati alle donne della scuderia del Premier) erano dettagli arcinoti”.
Povero Belpietro, mi è umanamente simpatico.
Chissà che cazziatone si sarà beccato!
Perchè il capo non era per niente d'accordo di riconoscere l'evidenza, confessarla e magari doverosamente scusarsi, come gli aveva consigliato saggiamente la miglior penna della sua scuderia e quella intellettualmente più dotata, Giuliano Ferrara sempre su Panorama il 2 luglio scorso.
Perfino l'ovattato, curiale senza tonaca, direttore di Avvenire Boffo gli aveva sussurrato con solito linguaggio allusivo che non si poteva più fare finta di niente e occorreva confessare quello che tutti già sapevano come ha detto Belpietro, le tonache di color porpora e quelle più numerose con lo zucchetto viola rossiccio ( i cardinali e i vescovi per chi non capisce le allusioni curiali) poi avrebbero particolarmente gradito delle parole di contrizione.
Niente da fare il capo se ne sbatte e sceglie di negare tutto.
Come?
Un politico vero, lasciamo perdere i livelli eccelsi alla Card, Richelieu, come Andreotti , ma un democristiano qualunque alla Giovanardi che avrebbero fatto?
Da frequentatori se non delle curie, almeno degli oratori quando erano ragazzi, avrebbero fatto la furbata ragionando così : ma chi è quel Boffo dell'Avvenire?
Io tratto a ben altro livello. La mia dichiarazione la mando nei sacri palazzi, all'Osservatore Romano e li frego tutti.
Perfetto.Sarebbe stato un colpo di teatro perfetto all'altezza di un grande comunicatore vero.
Ma l'osannato “grande comunicatore” non la pensa così, lui sceglie il rotocalco di gossip di famiglia Chi cercando di gabbare la gente inserendo le sue dichiarazioni in un ampio servizio sulle vacanze della famigliola felice dove i nonni non chiedono di meglio che passare il tempo a giocare con i nipoti.
Purtroppo la sua famiglia ha avuto vicissitudini private infelici, che vanno rispettate come quelle di tutti in casi analoghi, su questo non c'è dubbio.
La sua famiglia però soffre di un male ulteriore e purtroppo incurabile : quello del peso di una insostenibile quantità di danaro.
Mi spiace per loro ma non hanno speranza a meno che non scelgano il convento, ma mi pare di potere escludere tale eventualità.
Ma lasciamo perdere le amenità.
Quello che qui interessa è cercare dai fatti di capire come mai l'uomo che ancora pochi giorni fa l'editorialista principe del maggiore quotidiano italiano Angelo Panebianco, stimato ed equilibrato accademico, esaltava come geniale comunicatore sia caduto in una serie di errori pacchiani di comunicazione.
1 – ha scelto di negare tutto e questo è assurdo perchè andare contro l'evidenza non se lo può permettere nessuno e chi ci prova riesce solo ad inviperire coloro che prende per i fondelli;
2 – ha scelto un mezzo di comunicazione talmente di basso livello e inadatto alla bisogna da rendere con ciò steso offensiva la sfida col giornale dei vescovi, che ha regolarmente reagito dicendo che non polemizzerà mai con un foglio come Chi;
3 – sta dimostrando che pur potendo disporre di collaboratori fedeli e di alto livello come il Gentiluomo di Sua Santità Gianni Letta non ha capito quasi niente dello stato dei rapporti col Vaticano.
E' convinto di poter fare quello che gli pare per il fatto che è in grado di aprire il portafoglio nel mercato delle vacche dei fondi al Vaticano.
Non si è reso conto che questa è diventata un'arma completamente spuntata perchè alla fine dell'era Ruini il Vaticano ha già avuto di più di quello che aveva chiesto e quindi non c'è più nessuna vacca da comprare.
Peggiorerà la situazione con un grottesco pellegrinaggio da Padre Pio?
I nostri vecchi dicevano :”attenti a scherzare coi santi !”
Forse è cominciata davvero la curva di discesa del berlusconismo, perchè il nostro Cav. era tanto che non ne sbagliava tante e di queste proprozioni.
Andiamo però ad accendere per tempo candele e facciamo offerte agli dei, perchè vengono i brividi a pensare Franceschini, Bersani, Marini, Di Pietro a gestire le nuove case dell'Aquila!

martedì 18 agosto 2009

Silvio le bouffon de l'Europe; Benedetto XVI con uno share in caduta libera : chi dei due ci rimetterà le penne?





Silvio al confessore di fiducia : “Padre, ho molto peccato : non sono un santo, sono stato utilizzatore finale di molte donne, ma non mi devo scusare con nessuno perchè come diceva brillantemente il Marchese del Grillo,Gentiluomo si Sua Santità, ai suoi compagni di bisbocce quando arrivava il Bargello ai tempi del Papa-Re : "io so' io e voi non siete in c....o"

Benedetto al confessore di fiducia : “Padre, ho molto peccato : ho fatto finta di non vedere e di non sentire che una personalità molto in vista, anzi la più in vista su tutte le tv, giornali e rotocalchi,che si proclama cattolico, faceva tutto quello che noi dichiariamo da secoli vietatissimo, anzi la cosa più vietata di tutte : fornicava!!"

I due padri confessori, come da diritto canonico (Canone 959) sono tenuti a dare l'assoluzione, qualora il penitente si mostri contrito e quindi tutti e due escono assolti con una modica penitenza.
E va bene, fatti loro, ma la loro assoluzione sacramentale non sposta di un millimetro la situazione pubblica dei due personaggi, tutti e due rimangono come minimo un po' inguaiati.
Se il lettore vorrà farsi un giro sul web digitando “Berlusconi and escorts oppure showgirls oppure solo Berlusconi” nella casella di ricerca di qualsiasi grande giornale internazionale si beccherà una grandinata di sarcastiche battute non solo sul pittoresco personaggio ma “urbi et orbi” sugli italiani “che non sanno stare decentemente a tavola, come del resto ben si sapeva!” dicono loro.
Di Berlusconi potrebbe anche non importarcene nulla, ma quando a bagno per causa sua ci andiamo tutti noi la cosa comincia a scocciare e parecchio.
Nessuno di noi può più illudersi di poter isolarsi nel suo backyard, nel giardinetto dietro la propria casa, oggi “lo straniero”, il “furest”, abituiamoci ad usare la lingua padana perbacco!, non ce lo toglieremo dai piedi mai più e di quello che pensa a casa sua o a casa nostra dobbiamo e dovremo sempre più tenere conto.
Da quel giro sul web che sarebbe comunque utile e consigliabile fare si ricava un leit motiv unanime, sia che i giornali consultati siano di destra o di sinistra o di centro o trasversali : in qualsiasi altro paese del mondo sviluppato l'opinione pubblica avrebbe costretto il soggetto pittoresco a tornare nel suo privato lasciando ogni carica pubblica.
E allora fra Silvio e Benedetto è pacifico che a lasciarci le penne sarà Silvio?
Non è affatto detto, anzi la mia personale opinione è che la vittima del via vai di belle e non illibate ragazze a Palazzo Grazioli e ville varie berlusconiane non sarà Silvio, sarà Benedetto e che l'istituzione che Benedetto rappresenta riceverà da questa storia una tale botta da rischiare il KO.
I Cardinali che andavano allegramente e spudoratamente a puttane nel sedicesimo secolo non produssero grande sconquasso agli occhi dei romani che non si meravigliavano più di niente, ma produssero grande sconquasso nella mente e nella sensibilità raffinata del monaco agostiniano Martin Luther in visita-pellegrinaggio a Roma.
Nella mente di quell'uomo pio, coltissimo e sopratutto risolutissimo produssero la scintilla che ha causato il più colossale scossone dei tempi moderni nella chiesa cattolica.
Il paragone può sembrare esagerato, ma non credo poi tanto, perchè la religione è una materia delicata e complessa che ha regole tutte sue.
Non è la filosofia che può produrre anche idee strampalate, ma che è sempre ai confini della matematica e della logica e quindi si sa che le regole del gioco non consentono a nessuna teoria di collidere in alcun modo con la logica.
La religione è fede cioè voler credere in miti, simboli, precetti, sentimenti, stratificati nei secoli.
E se per generazioni millenarie i cattolici hanno scelto di avere la vita condizionata da tabù sessuali, non c'è più papa che possa permettersi di girare la testa dall'altra parte.
Non è affatto un problema di disquisizioni teologiche e codicilli di definizioni dogmatiche.
Qui si parla di quello che dettano ,passatemi la espressione poco elegante, le sensazioni di pancia dei cattolici.
Credetemi, dopo millenni di indottrinamento ai cattolici anche i papi possono raccontare tutte le balle che credono,se lo credessero, ma non possono andare a dirgli che si può fornicare come si vuole.
Ancora peggio non possono andare a dirgli che lui può perchè lui è lui e noi non siamo un c...o, anche se l'autorevole pubblicista Vittorio Messori sostiene senza vergognarsi affatto questa tesi ritenendola intelligentissima e saggissima,per il bene della Chiesa.
Sarebbe il peggiore degli autogol.
Ma lo hanno fatto.
Il papa non ha detto questo esplicitmente, ma ha taciuto, pur comparendo sugli schermi televisivi tutte le sante sere mentre sui medesimi schermi si tentava in modo maldestro e infantile di non riportare per niente o di circoscrivere quello che tutti sapevano e che comunque potevano facilmente trovare attraverso altri canali.
Ma cosa credono i furbacchioni padroni dei media, che la casalinga di Voghera non vada su Facebook e non abbia figli e nipoti, che col computer ci vivono?
Dai cardinali all'ultimo prete sarebbe difficile trovarne uno che non abbia scaricato o letto tutto quello che c'era da scaricare sull'argomento, dalle foto, alle registrazioni agli articoli di giornali.
Ma il papa ha taciuto e la Conferenza Episcopale ha taciuto o sussurrato,o accennato vagamente,il che è anche peggio.
Non la passeranno liscia.
La gente ha realizzato di essere stata presa per i fondelli da chi pensa di poter imporre una morale ai peones e voltarsi dall'altra parte quando a “fornicare” è l'uomo di potere il cui faccione trabocca da tutti i media.
Tutti i peccati gli avrebbero condonato e gli hanno condonato, ma che i preti gli perdonino anzi ignorino "il peccato" perchè lui è lui e noi non siamo un "c...o", questo è troppo.
La pagheranno cara, loro, non l'uomo di potere, che ha già tutto e che alla loro faccia si è già divertito abbastanza.

lunedì 17 agosto 2009

L'esercito del bene contro l'esercito del male

“Il governo, ha aggiunto il premier, ha la fortuna di essere sostenuto da una vasta e solida maggioranza, perciò resterà in carica altri 4 anni. E metterà in atto un piano a lungo termine e si spera definitivo contro le forze del male, non solo contro la criminalità diffusa ma anche contro la criminalità organizzata........Uno Stato ha il compito di difendersi anche dagli attacchi interni, mettendo in campo l'esercito del bene"
(dalla conferenza stampa di Ferragosto tenuta da Berlusconi,Maroni,Alfano)

L'esercito del bene contro l'esercito del male,non è nuova la pensata, anzi!
Viene da Mani, teologo patristico del terzo secolo, contro le idee del quale Agostino ha scritto la maggior parte delle sue opere, dopo avervi aderito in un primo tempo.
Nei tempi moderni influenzò tutti i fondamentalismi e totalitarismi ed in particolare le idee dell'Islam radicale dal Wahabismo in Arabia Saudita alla più recente rivoluzione komeinista in Iran.
Il nemico numero uno del terrorismo islamico George W. Bush, notoriamente uomo di cultura posticcia e raffazzonata, fece sua la visione manichea dei suoi nemici.
The war on terror fu più volte presentata come la guerra del bene contro il male.
Come mai questo slogan che è forse il più semplicistico che si possa immaginare viene tirato ora fuori dal cappello del “Buffoon of Europe”, come lo ha largamente definito la stampa internazionale (L'Express), non sempre in senso offensivo, ma per accentuare le sue mosse volutamente teatrali, fino ad ora apprezzate da una parte dell'elettorato.
Possibile che la gente in Italia sia culturalmente terra terra come gli americani provinciali della Belt Bible ai quali si rivolgeva Bush?
Il Cav. notoriamente si muove davanti alle telecamere recitando sempre un copione accuratamente preparato dai migliori specialisti del settore (ai quali è perfettamente in grado di pagare le parcelle).
Non c'è mai nulla né di spontaneo né di improvvisato.
La cosa però non è simpatica, perchè se dei capoccioni di scienza delle comunicazioni ritengono seriamente che possa essere efficace questo slogan, che, statene sicuri ,il copione prevede che venga ripetuto fino a completo incretinimento dello spettatore, allora è bene allarmarsi sulle nostre condizioni psico fisiche, sul nostro bagaglio culturale.
Se all'incirca 220 anni dopo l'illuminismo ascoltiamo il nostro capo del governo che se ne esce con uno slogan del genere pensando che sia il più adatto per noi ,perchè non saremmo in grado di capire cose più raffinate e non corriamo a Palazzo Chigi per prenderlo a calci nel sedere, vuol dire che andiamo veramente male.
Senza andare su Marte per ricordare il livello dei discorsi elettorali di Obama, rimaniamo in Europa e riandiamo allo slogan più ripetuto da Blair per conquisare i dodoci anni di governo laburista, interrompendo i diciotto dei conservatori : “Britain deserve better”.
Anche noi abbiamo diritto di pensare che meritiamo di più della massa di cialtroni di destra e di sinistra che compongono l'attuale classe politica.