domenica 28 marzo 2010

Il Venerdì Santo 2010 è il giorno adatto per le dimissioni di Benedetto XVI

La stampa internazionale da giorni sta scrivendo che questa volta la chiesa cattolica non riuscirà a uscire da questa terribile storia dei preti pedofili ricorrendo ai soliti trucchetti.
Questa volta l’hanno fatta troppo grossa e per troppo tempo ed a livelli troppo altri per uscirne indenni, a meno che non si producano in atti clamorosamente in discontinuità col passato , cosa che invece è proprio quello che la gerarchia cattolica odia fare.
Il più importante settimanale tedesco, non solo per tiratura, ma proprio per prestigio conquistato sul campo, Der Spiegel nell’ultimo numero ha pubblicato un editoriale scioccante per i cattolici italiani , abituati ad “obbedir tacendo” .
Per farla breve diceva che la papessa dei cristiani luterani tedeschi si era subito dimessa dopo essere stata trovata alticcia al volante, in quando aveva ritenuto che la sua autorità morale fosse ormai non più percepita come credibile dopo la contestazione di una infrazione stradale .
Ed allora che dovrebbe fare il papa romano che si vede contestato dal forse più importante giornale del mondo il New York Times, non una contravvenzione stradale ma l’ accusa di avere coperto le nefandezze di due preti uno Father Murphy negli Stati Uniti nel Wisconsin ,accusato di avere abusato di 200 ragazzi sordi, ai quali avrebbe dovuto badare,molti dei quali hanno scritto poi per anni decine di lettere al Vaticano senza avere risposta, ma peggio ancora l’ arcivescovo del Wisconsin aveva scritto al Card. Ratzinger chiedendone la riduzione allo stato laicale di quel prete, senza avere nemmeno lui avuto risposta.
Un altro caso clamoroso è emerso nel suo paese in Germania proprio a Monaco,città della quale è stato Vescovo,il caso di Don Peter Hullermann ,per il quale l’arcivescovo avrebbe ricevuto dalle 700 alle 1000 segnalazioni.
Purtroppo questo fiero difensore della purezza dottrinaria, seguendo per temperamento e convinzione la dottrina e la prassi più tradizionalista della chiesa si è impiccato con le sue mani, quando da titolare del Sant’Uffizio, divenuto Congregazione per la dottrina della fede ha scritto a tutti e vescovi dell’Orbe per imporre la norma che i casi di pedofilia venissero avocati alla esclusiva competenza della sua congregazione, esattamente come la Santa Inquisizione,quattro secoli e mezzo fa’aveva avocato alla sua esclusiva competenza i casi di presunta eresia.
Dal momento che quel documento è agli atti di Santa Romana Chiesa ,ora i tentativi della curia di coprire il vertice dicendo che i casi specifici non erano stati seguiti direttamente da Card Prefetto sono aria fritta.
In qualsiasi organizzazione dal circolo del tennis alla multinazionale il capo è il responsabile, e porta onori ed oneri della istituzione che rappresenta.
Di conseguenza diceva lo Spiegel a maggior ragione il Papa romano porta personalmente la responsabilità di almeno quei due casi di copertura di situazioni pesantissime.
Per di più aggiunge, essendo lo stesso papa nei suoi cinque anni di Pontificato caduto incautamente in una serie preoccupante di errori che hanno peggiorato di molto i rapporti fra cattolici ed ebrei, fra cattolici e islamici, dando comunque l’impressione di non essere in grado di governare la Chiesa, con queste ultime vicende ha distrutto la credibilità della sua autorità morale e quindi per fare uscire la istituzione che presiede da questa situazione può solo dimettersi.
Maurine Dawd, editorialista al vetriolo del medesimo N.Y.Times di oggi rincara la dose dicendo che il conclave, che seguirebbe alle dimissioni del papa se volesse salvare la chiesa dalla caduta di ogni credibilità causata da queste vicende dovrebbe dimostrare di avere capito la necessità di una radicale inversione facendo proclamare dal balcone di San Pietro non il rituale “habemus Papam” ma un più adatto “Habemus Mama” cioè abbiamo una Papessa.
Nel mondo anglosassone seguono la logica , sono pragmatici e quindi sono abituati i problemi a risolverli, noi purtroppo nel nostro piccolo mondo antico siamo abituati a gingillarci in vuote dispute dottrinali o ideologiche per coprire la volontà di lasciare le cose come stanno.
Temo quindi che Benedetto XVI il prossimo Venerdì Santo non si dimetterà e lascerà che la Chiesa si vuoti a poco a poco.