lunedì 23 marzo 2009

Perchè gli Italiani votano Berlusconi a scatola chiusa, mentre la sinistra la disprezzano facendole le pulci?

Sul Corriere del 20 marzo uno dei massimi scrittori viventi Vargas Llosa,poneva il problema con la tranquilla raffinatezza di un par suo in questo modo :”pare impossibile che un personaggio superficiale, poco colto,che offre poche credenziali sul piano etico abbia governato per tre volte un paese sofisticato come l'Italia, all'inizio sembrava un opportunista...mosso dall'interesse personale......poi ha dimostrato un talento politico eccezionale...ha unificato la destra.....ha sconfitto una sinistra che avrebbe fatto solo male al paese”.
Vargas Llosa non stima Berlusconi, ma chiaramente non è un simpatizzante della sinistra e da uomo di destra intelligente centra lacune caratteristiche fondamentali del fenomeno politico che è il berlusconismo.

Sales man,ovvero l'antipolitica

Il tratto fondamentale del personaggo è probabilmente il fatto che è un “sales man”, un uomo delle vendite, nell'italiano colto un sensale.
Questa qualifica non ha nessuna connotazione negativa, anzi un bravo sales man è fondamentale per la sua ditta e Berlusconi è uno che sa vendere bene, molto bene, ma non è né un politico né uno statista e però fa il primo ministro di professione da anni questo è il problema.
Si è finto un non politico per fare politica e gli italiani lo hanno preferito anche per questo per il suo presentarsi come uno che non apparteneva alla casta dei politicanti identificati come fannulloni , corrotti e naturalmente tutti uguali.
Lui era diverso, lui era il sales man che aveva venduto Milano 2 alla borghesia milanese danarosa prima e poi i serials televisivi comprati in America a poco prezzo e buttati sul nostro mercato come enormi contenitori di lucrosissima pubblicità, per il popolo voglioso di svagarsi nel tempo libero.
Due idee buone, due idee di successo.
Ma la discesa in campo in politica per fare che cosa?
A Obama gli Americani hanno chiesto prima di tutto se aveva una “vision”, un progetto culturale al quale fare riferimento e quali programmi traeva dalla vision per realizzare praticamente il progetto.
Berlusca no.

“ghe pensi mi!”, gli altri erano buoni solo a dire no, lui invece fa

Berlusca si è presentato come l'uomo del fare, non del pensare.
Molto facilitato il questo dall'inconcludenza pratica del centro sinistra, paralizzato da idee vecchie, programmi elefantiaci, mancanza di leadership, lui non deve andare a sproloquiare in nessun comitato direttivo di partito perchè il partito è di sua proprietà personale,a lui basta esternare le direttive del capo.
I suoi alleati non possono permettersi più di tanto perchè gli sono debitori di quanto è indispensabile alla loro stessa sopravvivenza, il federalismo per la Lega, l'ingresso nel Partito Popolare Europeo per Alleanza Nazionale.
Il progetto culturale di Berlusconi semplicemente non c'è e gli italiani lo sapevano.
Berlusca è un politico scaltro, ma si presenta come l'antipolitica, come quello che la politica la disprezza, anzi lui stesso recita ,senza crederci ,che la politica gli fa schifo. Perchè?
Un politologo come Carlo Galli dice che si comporta così per un calcolo sottile, cioè per adeguarsi a quello che pensa l'italiano medio del proprio lavoro, che appunto gli fa schifo e aspetta solamente il momento per immergersi nella sua vita di elezione : il tempo libero le vacanze, o almeno la pausa pranzo.
La politica come il lavoro per l'italiano medio non può essere barbosi impegno e serietà, deve essere qualcosa di leggero di non impegnativo.
Ecco allora perchè le soubrettes diventano ministri, per sottolineare la finzione al disimpegno.
Quindi nessun progetto culturale al quale essere coerenti, ma improvvisazione di volta in volta con slogan sapientemente ripetuti dai media del padrone di casa o a lui ossequienti, che in pratica sono quasi tutti.
Lui però ha la faccia tosta per scagliarsi contro i media che seminerebbero allarmismo, come se i media in Italia non fossero lui stesso.

Il borghese piccolo piccolo, la casalinga di Voghera, il ragionier Fantozzi, ovvero il mediocre al potere

Mettendo in campo tutto l'istrionismo del quale è capace il nostro si esibisce in finte gaffes, ovviamente attentamente studiate, per sottolineare che la politica-il lavoro non sono cose da prendere sul serio.
E' noto che quando è entrato in politica ha acculturato in privato i nuovi quadri raccomandando loro di parlare pensando di rivolgersi ad un italiano medio di cultura tendente a zero con pochi slogan a effetto, rifuggendo da idee astratte o difficili, che non verrebbero comprese.
Del resto il target delle sue tv è sempre la stessa persona, uno che meno pensa meglio è, meno è informato e più il sistema funziona.
Sembra che il fine del suo colossale apparato mediatico sia proprio quello di arrivare ad abolire l'opinione pubblica, fingendo di aver creato un regime nel quale il mediocre (nel quale si identificherebbe l'italiano medio) è al potere.
Obama e la Clinton hanno fatto degli sforzi tremendi per compiacere i loro consiglieri che li esortavano a uniformarsi all'americano medio, cercando di uscire dal loro essere èlite o addirittura superèlite, ma da persone di ben altra caratura, visto che non ci riuscivano proprio, hanno lasciato perdere e si sono presentati come sé stessi rischiando di essere un po' antipatici per chi non ha studiato ad Harvard, ma a un presidente chiede di essere del massimo livello possibile, non il ragionier Fantozzi.
Ma l'America è l'America e l'Italia è l'Italia.
Fatto sta che gli italiani hanno dimostrato di apprezzare addirittura il complesso del “bauscia”, dello sbruffone.
Il nostro infatti non ha alcun pudore a lodarsi in pubblico in modo che sarebbe imbarazzante per gli altri e a ridicolizzare gli avversari e quando capita anche gli alleati.
In quale altra parte del mondo un premier amerebbe presentarsi come un barzellettiere pensando di essere preso sul serio e di compiacere il proprio elettorato?
Prepariamoci, ci stiamo avvicinando al G8 e il nostro premier starà già annotandosi barzellette e canzonette da propinare agli ospiti stranieri,che così prenderanno ancora più sul serio il nostro paese.

Tutti invitati al Billionaire!

Usando l'antipolitica, il disimpegno culturale,il mettere in primo piano non il lavoro ma il tempo libero,la vacanza lo svago,il nostro ha applicato alla politica il procedimento mentale di identificazione fra finzione e realtà proprio dei suoi mezzi televisivi riuscendo così a convincere gli italiani che votando per lui tutti sarebbero stati trasportati nel suo mondo di ultra ricco.
Uno scrittore ha identificato questo fenomeno crudamente come una regressione di semi idiotismo infantile, forse anche perchè gli scienziati sociali fanno terribilmente fatica a spiegarsi come gli italiani, che non sono affatto deficienti (speriamolo vivamente!) siano caduti nella fascinazione mediatica del Berlusca senza capire che come insegna il vecchio Marx in ultima analisi, il conto per la bella vita dei berluscones lo devono pagare loro, altro che diventare tutti ricconi o partecipare ai loro privilegi.
Quelli non vi daranno neanche le briciole.
Si potrebbe andare avanti di questo passo citando tutte le riflessioni che questa strana vicenda italiana di uno come Berlusconi al governo per la quarta volta , sollecita a politologi e studiosi vari. Per l'uno Berlusconi ci porterà ad un nuovo tipo di fascismo, per l'altro si tratta di un nuovo tipo di populismo, Berlusconi sarebbe un caudillio democratico,per un altro ancora si tratterebbe di uno scaltro affarista faccendiere preoccupato solo dei suoi affari, ma la risposta al quesito iniziale forse è più semplice di quanto sembri.

“Quieta non movere et mota quietanda”

Forse l'Italia è rimasta talmente indietro rispetto ai partner storici, si ritrova talmente ingessata, talmente invecchiata anche culturalmente da avere eletto Berlusconi avendo la certezza, sulla base delle esperienze passate, che in realtà il nostro è l'uomo che al di là delle sue furbizie non è capace in politica di fare nulla e quindi non farà un bel nulla lasciando le cose come stanno.
Per la maggioranza degli italiani questo è rassicurante e questo è quello che vogliono.
E va bene, chi vince le elezioni governa, ma questo non significa affatto che vincere le elezioni voglia dire avere ragione.
Consiglierei un breve ripasso del cap X libro VIII della Repubblica di Platone.
Quando l'infatuazione per il Berlusca sarà passata, cioè quando gli italiani si sveglieranno e si convinceranno che occorrerebbe invece ,come ha detto Obama nel discorso inaugurale, ricostruire il paese dalle radici, cioè cambiare e ripensare tutto per vincere la sfida coi tempi nuovi, il conto da pagare sarà sempre più salato e si avrà perso un sacco di tempo prezioso.

venerdì 20 marzo 2009

Impeach the Pope? dimissionare il Papa?

La serie degli infortuni nei quali è incorso il papa è talmente fitta da essere diventata imbarazzante per un personaggio di tale rango che per di più in Italia è sovraesposto mediaticamente.
É inevitabile chiedersi quanto ci ha messo di suo e quanto invece c'entrano le trame della Curia per fargli fare figuracce.
In entrambi i casi però il personaggio ne esce molto male.
Alcuni vaticanisti sostengono che per chi lo conosce veramente la cosa non sorprende perchè Ratzinger sarebbe del tutto incapace di occuparsi direttamente di cose che esulano dai suoi interessi di studio ai quali dedica almeno mezza giornata, lasciando solo l'altra metà al governo della Chiesa che però consisterebbe solo nell'approvare quanto proposto dai capi dei dicasteri di curia.
Ne deriverebbe che la curia e la chiesa sarebbero sgovernate, da qui la serie degli infortuni che sarebbero quindi dovuti più che a un suo radicalismo conservatore ,dal fatto che le questioni sulle quali interviene non le ha esaminate direttamente.
Qualche collaboratore più o meno di alto rango sarà incapace o inadatto al ruolo, qualcun altro si muoverà volutamente per fargli fare figuracce seguendo trame di palazzo, non dimentichiamoci ,che ci troviamo in uno dei pochi regimi rimasti al mondo di monarchia assoluta, dove queste cose accadono normalmente.
Ma allora se il personaggio non ha capacità di governo, perchè ha accettato ed a quanto pare ha cercato la carica ,a questo punto si può dire ,offertagli a suo tempo con decisione infelice e poco ponderata dal sacro collegio?
Il momento è delicato e lo stesso Ratzinger lo sa, prova ne sia il famoso discorso pervaso di cupo pessimismo sulla barca di Pietro in balia delle onde che ha fatto da Cardinale appena prima del Conclave che lo ha eletto.
Ratzinger sa benissimo che nei paesi che contano la chiesa cattolica non ha più peso, è in una situazione di ininfluenza, di irrilevanza.
Però quello che sta combinando col suo pontificato ormai porta l'istituzione dalla ininfluenza al rischio del ridicolo.
Gli infortuni, chiamiamoli così, vediamo di ricordarli :

1)sono cominciati a Regensburg, quando ignorando il fatto di non essere in un salotto di intellettuali a porte chiuse, ma di essere sotto i riflettori di tutto il mondo ha fatto una infelicissima citazione secondo la quale l'Islam sarebbe per sua natura fomentatore di guerra mandando a monte così il lavoro della commissione di dialogo aperta con l'Islam (poi per rimediare entrò addirittura per la prima volta a pregare in una moschea in Turchia).
2)dopo Regensburg, Auschwizt quando si recò in visita la famoso lager e minimizzò in modo assurdo le responsabilità dei cattolici e del popolo tedesco di allora imputando le responsabilità del nazismo a pochi pazzi isolati, sapendo benissimo che gli storici hanno dimostrato il contrario.
3)poi la vicenda della messa in latino fatta passare quasi per il permesso di riproporre forme liturgiche estetiche desuete a favore di fedeli sentimentali e legati al tempo che fù, quando invece si capì dopo che era un passo concordato con i lefebriani per il loro ritorno all'ovile creando comunque uno strappo con l'eredità del Concilio Vaticano II.
4)quindi l'incredibile vicenda dell'oremus per la conversione degli ebrei che mandò a monte la stessa credibilità di chi trattava per il dialogo con gli ebrei e contraddiceva palesemente le posizioni assunte dal Concilio Vaticano in materia.
5)poi la prefazione indecentemente laudativa per un papa a un modesto libro di un ancora più modesto studioso come Marcello Pera con la quale se presa alla lettera si sarebbe chiusa per sempre la porta al dialogo con le altre religioni annullando decenni di lavoro.
6)venne poi l'impuntatura sulla lapide che cita Pio XII come uno che non fece nulla per evitare l'olocausto degli ebrei posta in Israele nello Yad Vashem, insistendo a difendere l'indifendibile.
7)l'annullamento della scomunica ai vescovi lefebriani compreso il negazionista Richard Williamson, mentre veniva preparato il viaggio del papa in Israele.
8)la progettata nomina a Vescovo ausiliare di Linz di Gherard Wagner, prelato ultraconservatore,che ha suscitato l'aperta rivolta di migliaia di fedeli che hanno chiesto addirittura le dimissioni del papa, hanno fatto intervenire duramente la conferenza episcopale austriaca ed hanno fatto fare marcia indietro al Vaticano.
9)la incomprensibile durezza con la quale si è dichiarato che il tema dell'ordinazione delle donne non è nemmeno aperto a una discussione, argomento questo che in Italia è passato sotto silenzio ma che ha suscitato forti reazioni negli altri paesi.
10)ed infine l'ultima affermazione secondo la quale il preservativo non solo non serve, ma addirittura peggiora la situazione con reazioni ufficiali di governi e organizzazioni internazionali, tanto per cambiare esclusa l'Italia.
Chissà perchè queste esternazioni è andato furbescamente a farle nell'Africa più mal ridotta e non le ha fatte quando ha visitato il cristiano ed emergente Brasile, nel quel si è praticata una ben più vasta e riuscita campagna di alfabetizzazione sessuale con larga distribuzione di preservativi.

Si noti che a commento di questo ultimo episodio uno dei più importanti e prestigiosi giornali internazionali il Washington Post del 19 marzo ha pubblicato un articolo dal titolo :”costringere il papa alle dimissioni”giudicandolo indegno della carica e fautore di dottrine immorali.
In Francia un sondaggio di opinione pubblicato dal Figaro segnala che l'approvazione di Papa Ratzinger presso i cattolici di quel paese è scesa in soli sei mesi (dal suo viaggio in Francia nel settembre 2008)dall'81% al 29%.
E' inutile nascondere il fatto che a questo punto il trono traballa.
Non basteranno bagni di folle africane a oscurare i problemi sul tappeto, tanto più che questo uomo proprio se le va a cercare, pensate quale magnifico scenario per un altra clamorosa gaffe sarà il prossimo viaggio in Israele, dove i giornali locali riferiscono che non hanno ancora capito cosa ci andrà a fare il papa da loro nel momento meno adatto.
Si noti un'altra cosa, che in Vaticano e in Italia ad ognuno degli infortuni sopra citati gli organi di stampa clericali e simpatizzanti si sono esercitati in penose difese arrampicandosi sui vetri per dimostrare che due più due fa cinque, ma in ognuno dei casi citati il papa o si è scusato o si è contraddetto, confermando così che le cavolate erano realmente cavolate.
Con questo però si è dimostrato anche un'altro assunto importante e cioè che criticare pubblicamente il papa quando dice cose sbagliate o inopportune è altamente utile per migliorare l'immagine della chiesa e questa purtroppo è un'idea,che è evidente ma che in Italia non passa ancora.
Il papa si corregge, il papa a volte addirittura chiede scusa, a volte scarica sui collaboratori e va bene.
Però sta diventando imbarazzante la velocità e l'indifferenza con le quali in Vaticano fanno il giro di valzer.
E questo a mio parere è l'aspetto più preoccupante : la prontezza con la quale si passa da una posizione all'altra, da parte di chi si era presentato come il nemico numero uno del relativismo, perchè allora viene il sospetto, ci crede in quello che si dice o si parla solo per far politica,non per fare chiesa?
Dopo l'ultimo infortunio sui lefebrani il papa ha scritto ai vescovi del mondo una lettera che avrebbe potuto essere tranquillamente firmata da Martini o da Mancuso, cioè dagli esponenti del pensiero teologico opposto al suo.
Ma non basta perchè questo non è un episodio isolato se si è fatto caso che uno dei principali esponenti della gerarchia dell'ala più conservatrice l'aulico Fisichella ha scritto sull'Osservatore romano una feroce sconfessione del vescovo brasiliano, che ha scomunicato quella povera bambina che ha abortito il figlio della violenza praticatole dal patrigno, sconfessione che ancora avrebbe potuto essere firmata da Martini o da Mancuso cioè da chi da sempre pratica la teologia opposta alla sua.
Ed allora ancora si ripropone la domanda, ma questa gerarchia cattolica è formata da sacerdoti seguaci del Gesù che predicava il discorso della montagna e soffriva dei problemi degli altri o da scaltri politicanti preoccupati di altro?
Questa gente ha un minimo di rispetto per i fedeli che in buona fede credono di vedere in loro i seguaci di Gesù?
Questi signori sono gli stessi che pochi giorni fa davano dell'assassino o permettevano che uomini di chiesa dessero dell'assassino a Peppino Englaro.
Non avete notato che sul fronte opposto anche se sarebbe stato facilissimo snocciolare le cifre per dimostrare quanto è poco responsabile l'affermazione del papa sull'efficacia dei preservativi,però nessuno gli ha dato dell'assassino per i morti di Aids che una tale affermazione può provocare?
Perchè? Perchè nel camapo laico colto e non sgradevolmente anticlericale alla Odifreddi si continua giustamente ad avere rispetto per quello che di buono ha dato e può ancora dare la cultura cattolica.
In questo campo è realisticamente chiaro che l'Italiano medio di oggi se non avesse per riferimento la chiesa nel suo pluralismo, non si volgerebbe a Seneca,Platone o alla scienza, ma al nullismo culturale della televisione.

lunedì 2 marzo 2009

Questa è una restaurazione anacronistica del Sinedrio, questa Chiesa non ha conservato che una relazione sbiadita con Gesù Cristo.






E' singolare e degno dei tempi che solo quando il Vaticano ha misurato il suo Papa regnante non sulla base della sua statura morale, ma con i metodi dell''audience come si misura il successo o l'insuccesso dei personaggi del teatrino televisivo, ci si è accorti che l'audience di Papa Ratzinger è in forte calo e quindi si è perfidamente dedotto che questa gestione della Chiesa non va tanto bene.
Forse anche questa trovata è stata pubblicata per portare avanti una delle tante manovre del potere di corte che sono la vita quotidiana di quella anacronistica e perversa istituzione che è la curia romana.
Se qualcuno si ricorda ancora dei Vangeli lo sfido a trovare in essi qualcosa che somigli al governo attuale della Chiesa che non sia il Sinedrio, l'istituzione di governo della casta sacerdotale giudaica.
Che relazione c'è con Gesù Cristo ebreo di Galilea?
Voglio sperare che anche i cattolici più dormienti e inattivi della cattolicità che sono gli italiani, comincino a porsi questa domanda.
Solo un mese fa migliaia di cattolici austriaci hanno lasciato pubblicamente la chiesa in polemica con l'attuale gestione, e il loro segnale di esistenza vigile e attiva ha convinto il vaticano a ripensare cassandola la nomina di un ennesimo vescovo che aveva come uniche credenziali quelle di essere un ultraconservatore.
I cattolici di Boston hanno costretto il Vaticano a cacciare il loro cardinale arcivescovo che non si era accorto del disastro operato dai preti pedofili della sua diocesi, facendo cortei quotidiani con cartelli espliciti davanti all'arcivescovado fino a quando il Vaticano ha dovuto cedere.
E' inutile dilungarsi in elenchi di casi del genere, chi vuole documentarsi lo può fare facilmente consultando il web.
Intanto i teologi che intonano un coro diverso dal solito “viva la madre superiora!” vengono processati secondo le regole canoniche che si sono aggiornate dai tempi dell'Inquisizione solo nel fatto che non prevedono più i tiri di corda, ma non che il presunto eretico possa discutere le sue tesi in dibattiti pubblici coi referenti vaticani, come ai tempi di Galileo, il Vaticano ritiene che non ci sia nulla da discutere, chi la pensa diversamente ha solo una cosa da fare : abiurare alla propria intelligenza.
Peccato perchè questa gestione sta praticando l'eutanasia della chiesa.
Siamo abituati a conoscere una chiesa che si muove con passo anche troppo felpato e misurato e quindi non abbiamo potuto che rilevare con meraviglia gli atteggiamenti sbracati da estremisti politici che la chiesa istituzionale italiana ha usato per prendere posizione sul caso Eluana Englaro.
Questa dirigenza clericale evidentemente sa anche troppo bene quello che i così detti fedeli pro tempore per lo più ignorano e cioè che la chiesa nel resto del mondo si è già da tempo condannata all'irrilevanza e che quindi in Italia si stanno giocando la permanenza o meno delle loro poltrone di velluto. Vivere nelle curie non ha mai fatto schifo a nessuno, tanto fuori ci sono i soliti pretacci senza stracci rossi addosso,che si dannano a tenete a galla la barca e non si sa dove vadano a prendere la carica per resistere.
Il Papa fa sempre meno audience e non si capisce perchè dovrebbe farne.
Provatevi ad annotare in una settimana qualunque gli interventi papali che i telegiornali riportano quotidianamente (solo ed esclusivamente in Vaticano e in Italia).
Io ci ho provato e ne ho tratto questa deduzione.
Queste cose a volte,forse la maggior parte delle volte sono pure banalità, a volte raggiungono il livello di saggezza delle esternazioni della vecchia zia di famiglia.
Ma allora non basterebbe ascoltare la zia, mi domando, perchè la gente si illude che sotto a quella finestra di Piazza San Pietro si ascolti un'autorità morale di riferimento , se quello che dice lo dice anche la zia, che magari lo dice anche prima e magari dimostra nelle azioni quotidiane anche più coerenza con quello che dice?
Ognuno faccia le sue deduzioni, come crede.
Ognuno è liberissimo di pensarla di destra, di sinistra o trasversale,ognuno però è vincolato al rispetto della logica ed allora quando apparirà la annunciata lettera enciclica di Papa Ratzinger sulle questioni sociali l'economia e la finanza, nessuno si aspetterà nulla che abbia neanche la più vaga relazione col discorso della montagna (Mt. 5,1-7,28) da un papa che veste Prada.
Il cattolico italiano medio quando va all'edicola a comprarsi il giornale (e speriamo che ci vada e non si affidi ai soli telegiornali) a meno che non sia picchiatello non chiede all'edicolante di spiegargli il Giornale o Repubblica, evidentemente perchè presume di avere speso quindici o vent'anni di scuola per essere in grado di leggere il giornale facendosi un'idea propria di cosa passa per il mondo.
Ma volete dirmi allora perchè quando va in chiesa alla domenica ci va per farsi “spiegare il Vangelo” dal prete di turno che gli ripropone la solita minestra riscaldata, che se non va a dormicchiare ha già sentito ripetere chissà quante volte ?
Non sarebbe forse più produttivo se facesse lo sforzo di leggersi e addirittura studiarsi la materia, come farebbe se per ragioni di lavoro si dovesse occupare di qualsiasi problema appunto inerente alla sua professione?
Se i fedeli pro tempore imparassero a comportarsi così i pastori di turno sarebbero costretti ad essere all'altezza delle loro richieste, diversamente se ne andrebbero i fedeli (come è già accaduto nel resto d'Europa ) oppure la chiesa istituzionale sarebbe costretta a ricostruirsi in modo adeguato.
Ma restiamo in tema di logica e di coerenza.
Gli scomposti starnazzi con i quali si è esibita la chiesa istituzionale sul caso Englaro hanno evidenziato che allontanarsi dalla logica è sempre altamente pericoloso, perchè prima o poi la gente se ne accorge.
Forse è per questo che questa chiesa interessata solo alla politica si comporta alla stregua dei mediocrissimi politici che sgovernano oggi il paese sia dalla maggioranza che dalla opposizione e approfittano di fatti di grande impatto emotivo strumentalizzandoli per far passare provvedimenti di potere a loro favorevoli.
Quanti cardinali hanno strumentalizzato questo caso pietoso approfittando del disorientamento e del turbamento della gente informata malamente sugli aspetti scientifici del caso e sentimentalmente scossa per propinare pedissequamente l'insensato ordine di scuderia del Vaticano : l'alimentazione forzata non è terapia ma mangiare e bere.
Sulla sostanza del discorso si è già detto nei post del 27 febbraio 09 e del 18 novembre 08, qui ripropongo il tema per sottolineare la elementare carenza di logica nel ragionamento.
Infatti questi novelli e non molto prudenti Aiatollah hanno trascurato la elementare facoltà di ragionamento dei fedeli.
I miei insegnati di liceo ci dicevano che la maturità intellettuale si rileva dalla capacità di fare relazioni fra i ragionamenti.
Benissimo ed allora come mai questi gerarchi fuori dal mondo non hanno pensato che fra i soldati semplici delle loro truppe sono rimasti nelle mille parrocchie d'Italia molti giovani volontari e pretacci che si occupano quotidianamente di raccogliere e mandare aiuti ai poveri del terzo mondo, dove ogni giorno muoiono 18.000 bambini di fame e di sete, secondo le statistiche più prudenti ? Questi gerarchi non sono stati sfiorati dall'idea che il loro farisaico starnazzare sul magiare e bere di una morta vivente era colto dagli addetti ai lavori della fame nel mondo come assurdamente sproporzionato e completamente fuori tema rispetto alla realtà?
Non li avrà sfiorati l'idea che le loro stesse truppe avranno giudicato con severità come estremamente sgradevole la loro ignoranza dei problemi quotidiani del mondo, per i quali non sembra si straccino le vesti o che aprano il portafoglio in modo proporzionato?
Non avranno proprio dedotto le medesime truppe che lo starnazzamento del quale stiamo parlando era solo un modo per sfruttare il turbamento emotivo della gente per fare passare a tambur battente decreti legge da questo governo su velina del Vaticano in modo da poter ripetere il giochetto quante più volte possibile, una volta che si è creato il precedente e che la fame e la sete proprio non c'entrassero nulla e che invece si trattasse di inseguire il puro fascino del potere?
Ancora ripeto che chi ha conservato qualche frequentazione coi Vangeli può facilmente verificare quanto Gesù fosse distante da qualsiasi interesse per il potere e dalle imposizione dei precetti per legge.