mercoledì 28 novembre 2018

Al governo giallo-verde ormai non ci crede più nessuno se non i disperati






Che purtroppo ci sono.
E infatti il più recente report dell’Istituto Toniolo, che monitora la situazione giovanile con rigore scientifico, ha rilevato che l’unico settore di quel mondo che ancora non ha intaccato la sua fiducia in questo governo è quello dei neet ("not engaged in education, employment or training" , in Italia un giovane su quattro).

Ma al di là dei disperati questo governo appare sempre di più come una coalizione di quello che il Senatore Bossi dei suoi bei tempi definiva in modo colorito “caciaballe”.
Bravi a fare promesse, annunci quotidiani con selfy e filmini su Facebook e su Twitter, ma poi in Gazzetta Ufficiale non arriva pressochè nulla.
E le figuracce invece diventano invece sempre più frequenti dalla bufala mega-galattica di Toninelli sul presunto eccessivo traffico dei tir nella galleria ferroviaria del Brennero, alla caduta di immagine del duro e puro figlio del popolo meridionale Giggino Di Maio col padre imprenditore edile, citato da ex dipendenti per aver dato lavoro in nero a loro dire.
Sull’altra sponda dei giallo- verdi, proprio di ieri è la notizia di una incriminazione per “eccesso colposo di legittima difesa” ,dopo che Salvini aveva investito tutto il suo prestigio sul presunto ristabilimento della “sicurezza”, compreso ovviamente il superamento proprio dell’ eccesso di legittima difesa, finora dato per presunto dall’autorità giudiziaria, perché la legge in materia è formulata in tal senso.
E si tratta di un caso esemplare se è vero che il gommista che ha sparato era la vittima del suo trentottesimo furto.
Quindi finiamola lì, la legittima difesa o c’è o non c’è, checchè ne pensi l’aulico Zagrebelsky e compagni sinistrorsi al caviale, vissuti in Corte Costituzionale e dintorni si dice con stipendiucci dell’ordine dei 400.000 €, adusi a venirci a fare la morale.

Mi spiace che “finisca a schifio” questo sedicente “governo del cambiamento” anche perché sono fra coloro che ci avevano creduto, ma tantè.
Non sarà il mite Pierre Moscovici,Commissario europeo alla partita a far fuori questo governo, saranno i mercati o più precisamente i risparmiatori italiani, che hanno già cominciato a rifiutarsi di sottoscrivere le nuove emissioni di BTP.

I consumatori e gli investitori fra essi,votano orientando i loro comportamenti dicono i sociologi e questo tipo di voto è forse ancora più efficace di quello nella cabina elettorale.
La gente sempre più irritata dall’avanti e indietro di questi giovani e inesperti governanti,incerti praticamente su tutto, ha sempre meno fiducia e tende a ridurre i consumi e con questa mossa il governo è “fregato” di qualsiasi colore esso sia.

A questo punto il povero Giggino non sa che pesci pigliare, ma il ben più navigato Salvini sa benissimo cosa vuole e vuole le elezioni quanto prima per fare un governo proprio, dato che i sondaggi più recenti gli danno oltre il 36% dei voti, più del doppio di quanto aveva preso alle ultime politiche.
Solo che non può decidere lui lo scioglimento delle camere, che è una prerogativa del Capo dello Stato e quindi deve lasciare maturare la cosa approfittandone per portare sempre più acqua al proprio mulino, acqua che gli proviene da Forza Italia, Fratelli d’Italia, ma anche e sempre di più dagli stessi 5Stelle.
Se ci sarà il tempo per convincersene anche il Presidente Mattarella realizzerà che il sistema politico italiano è inesorabilmente cambiato in modo radicale e che indietro non si tornerà più.
Per Forza Italia e per il PD è ancora inesorabilmente finita.

Di conseguenza è più che verosimile che a breve si ristabilisca la classica dialettica destra-sinistra su basi radicalmente nuove proprio con riferimento alla nuove forze politiche che sono il Movimento 5Stelle e la Lega di Salvini.
Oramai gli elettorati già si stanno orientando e strutturando con questi nuovi riferimenti.
Per la Lega di Salvini il più è probabilmente già fatto.
E’ evidente che il suo insediamento territoriale su tutto il territorio nazionale è già in gran parte compiuto e che i classici riferimenti della destra sono rappresentati in modo nettamente più credibile ed efficace da Salvini che non dai vecchi comprimari berlusconiani ed ex fascisti.
Un po' più difficile ma relativamente mi sembra il compito dei 5Stelle di rappresentare l’area di sinistra.
Finita in tutto il mondo dissolvendosi nel nulla l’esperienza social -democratica tradizionale, le istanze classiche “di sinistra” oggi si appuntano in particolare nell’ambientalismo e nell’allargamento dei diritti civili, oltre che in una maggiore sensibilità sociale a favore delle fasce di popolazione più disagiate.
E su questi piani mi sembra che il Movimnto 5Stelle sia avviato ad essere percepito come il portatore di queste istanze, depurandosi anche con l’esperienza di governo dai mantra utopici ed a volte semplicemente stupidi dei duri e puri dei primi anni di quel movimento.
Ai vecchi gattopardi ed agli inguaribili “fighetti” del PD non vedo cosa possa rimanere, la gente ne ha piene le scatole della sinistra al caviale, ha fatto il suo tempo e basta.
Il futuro è ormai abbastanza chiaro che si orienterà su queste linee.
Il difficile è come in Borsa il “timing”, vendere e comprare al momento giusto e quindi nel caso specifico fare la crisi al momento giusto.
Sarebbero guai se Salvini mandasse avventatamente tutto a carte e quarantotto senza prima essersi coperte le spalle con il Quirinale.
Come sarebbero guai se il Movimento 5Stelle si avvitasse in una lotta fra fazioni senza né capo né coda.
Temo però che la strada sia segnata, questo governo ha deluso la fiducia dei mercati e sono loro che comandano, del resto anche questa è democrazia, perché i mercati siamo noi.