domenica 24 ottobre 2010

Il prossimo Concistoro di Papa Ratzinger : un altro duro colpo alla credibilità della gerarchia cattolica

Papa Ratzinger su questo blog lo abbiamo trattato tutto sommato bene nel senso che non ostante la poca simpatia che ispira lo abbiamo lodato quando ha fatto cose condivisibili (condanna ferma dei preti pedofili e dei vertici dei Legionari di Cristo; inizio di una stagione forse più pulita per lo Ior) e lo abbiamo castigato proprio quando non ne faceva una giusta dal famoso discorso sull’Islam in avanti.
Ora però ci ricasca.
Fanno tenerezza quei peraltro validi vaticanisti che da tempo fanno di tutto per difendere questo papa e sempre da tempo andavano dicendo : aspettate a parlare, vedrete che appena farà le sue scelte chissà che rivoluzione questo Papa farà nella curia romana,che non ha mai amato.
Purtroppo però è andata al contrario nel senso che nel prossimo Concistoro del 20 novembre verranno nominati cardinali tutti gli altri burocrati della Curia Romana.
Peggio di così non si poteva fare.
Già prima il così detto Sacro Collegio rappresentava un’istituzione che non sta né in cielo né in terra, essendo oltre che del tutto anacronistico, anche istituzionalmente lontano dalla chiesa vera quella di base, quella al servizio dei fedeli e non del potere.
Con in aggiunta queste nomine si ha la pratica certezza che il successore di Ratzinger sarà peggiore di Ratzinger stesso.
Lo Spirito Santo che secondo il Catechismo dovrebbe ispirare e guidare i Cardinali nella scelta del nuovo papa è stato messo in gabbia in modo che non potrà fare danni rischiando di fare eleggere papa uno che non sia interessato al potere prima di tutto.
L’istituzione è salva e rafforzata, la chiesa vera è fatta affondare ancora un po’.
Come sempre c’è l’eccezione che conferma la regola ed è quella di Ravasi.
Ravasi, biblista insigne, è troppo intelligente per poter essere qualificato, è sopra al teatrino progressisti- conservatori.
Il papa nel suo primo libro su Gesù dice senza mezzi termini di non dare alcun perso alla critica storica o all’esegesi troppo spinta dei testi, perché il lavoro scientifico in questo campo non avrebbe alcuna importanza dal momento che la gente crede nel Gesù come lo ha definito nei secoli la tradizione e di quello si accontenta ed anche questo papa a questa visione della tradizione si conforma.
Questo significa che se anche la critica e l’esegesi storica effettuate con criteri scientifici , come fa Ravasi, dovessero dimostrare che questa visione tradizionale non avesse in realtà alcun fondamento nulla cambierebbe, gli studiosi avrebbero speso le loro vite di ricerca per nulla.
E allora perché Ravasi viene promosso? Mistero.
L’uomo pur essendo estremamente preparato ed estremamente intelligente (tra l’altro parla e legge un numero incredibile di lingue moderne ed antiche) ha imparato negli anni che vestendo l’abito talare, a causa dei vincoli imposti ai chierici dal diritto canonico sulla libertà di ricerca, deve selezionare bene quella parte dei suoi studi che rende pubblica.
Tanto per fare un esempio pochi anni fa le sue ricerche lo hanno portato (come tutti gli studiosi che si occupano di critica e di esegesi storica) a mettere in dubbio il fondamento scritturale del dogma della divinità di Cristo e così ha avuto modo di rendersi conto che doveva scegliere o ritrattare in qualche modo e fare un periodo di ritiro penitenziale per rimanere a galla, o finire miseramente affondato non ostante tutta la sua scienza.
Se oggi stiamo parlando di galero rosso per lui è ovvio quale scelta allora ha fatto, ma è comunque sorprendente che fra tanto grigiore e torpore di porpore ci debba essere anche la sua.
Questo però non cambia nulla purtroppo.
Ai pochi fedeli del Gratosoglio a Milano o di Torre della Monica a Roma o di Scampia a Napoli, tanto per citare qualche periferia metropolitana questa cose interessano meno di niente.
Però tutti costoro si sono accorti che quel poco di chiesa che è rimasta ,perché qualcuno in abito talare o meno si è sperso per loro nel nome di Gesù Cristo, non ha nulla a che fare con porpore e palazzi vaticani, è un’altra chiesa, che un momento o l’altro forse deciderà di darsi la dovuta visibilità.

sabato 23 ottobre 2010

Ora B&B si giocano la faccia sulla spazzatura Questa grottesca commedia è l’icona della decadenza del paese Italia

Chiunque conosca l’ abc del trattamento dei rifiuti, cioè tutti noi , perché tutti noi dobbiamo esibirci nel rito quotidiano di portare la nostra spazzatura negli appositi cassonetti, sa che tutto il sistema si basa sulla separazione dell’umido dagli imballaggi.
Questo è il minimo per realizzare la così detta “raccolta differenziata”, però è un minimo che riduce la quantità di rifiuti da “sversare” in discarica fra il 60 e l’80 per cento del totale dei rifiuti, per la semplice ragione che gli imballaggi non si bruciano ma si riciclano con appositi processi economicamente vantaggiosi per la comunità.
Oddio nei paesi più evoluti in (vedasi Amburgo o i paesi nordici) in discarica non ci va più nulla perché anche l’umido viene usato non per essere bruciato negli inceneritori, ma per trarne combustibili alternativi.
Ma rimaniamo coi piedi per terra.
Per capire cosa succede a Napoli e quale indegna commedia politici corrotti o solo incapaci o corrotti e incapaci insieme stiano recitando a Napoli da qualche decennio bisogna partire obbligatoriamente da qui.
A Napoli va praticamente tutto in discarica perché le lobby monopolistiche che controllano le discariche e gli inceneritori hanno coalizzato i loro privati interessi per impedire la raccolta differenziata che ridurrebbe drasticamente il loro business.
Tutto qui.
Per risolvere il problema di Napoli non servono né san Gennaro né san Bertolaso, serve fare quello che si fa dappertutto nel mondo moderno e che noi tutti facciamo da decenni cioè mettere l’umido (meglio da solo o accompagnato il meno possibile) in un cassonetto e gli imballaggi (cioè carta e plastica) da un’altra parte (meglio se ognuno in un apposito cassonetto) il vetro in un’altra ancora.
Ma dove si è rimasti all’età della pietra e si mette tutto in un solo cassonetto .l’essenziale è almeno separare la raccolta dell’umido da quella degli imballaggi (che vengono calcolati nel 60 % del totale dei rifiuti).
Che significa tutto questo ? Significa che occorre cominciare dal posizionare cassonetti separati e per raccoglierli con due circuiti diversi e non dalle discariche, non dalle discariche che mescolando umido e imballaggi son comunque fonte di odori nauseabondi e della diffusione delle peggiori malattie.
Quando si faranno le dovute indagini epidemiologiche qualcuno dovrà pure rispondere delle orribili malattie che ha causato lo sversamento di veleni di ogni genere per alcuni dei terreni più fertili d’Italia.
Mettere la spazzatura sotto il tappeto del salotto non serve a nulla.
Degli esperti hanno sostenuto che basterebbe una ordinanza amministrativa per autorizzare o precettare da subito i commercianti a portare gli imballaggi in discariche apposite (individuate in aree esistenti e fruibili subito come quelle delle industrie dismesse che sono dotate quindi di strade e di illuminazione) incentivandoli con l’abolizione totale o parziale sulla tassa dei rifiuti, che pagano quegli esercizi commerciali per risolvere il 60% del problema.
Bella anche questa! Napoli sta sputtanando l’intero sistema Italia in tutto il mondo con le immagini dei mucchi di rifiuti per le strade e della guerriglia urbana, che ne deriva e contemporaneamente i cittadini di Napoli pagano pare la più alta tassa sui rifiuti del globo.
A questo punto attenzione a cosa faranno o non faranno B&B.
Bertolaso, ma soprattutto Berlusconi se falliscono questa è ben difficile che possano sopravvivere come personaggi pubblici.