mercoledì 17 dicembre 2008

Tentativo di dialogo sui “massimi sistemi”


In questa Italia sempre più “cafonal” e reazionaria, perchè non osare a raeagire proprio a Natale con un tentativo di discorso sui “massimi sistemi”?
La gente tende a contrastare l'insicurezza prodotta da questo mondo in rapida evoluzione rifugiandosi nelle presunte certezze e consolazioni delle mitologie religiose, anche perchè sul mercato non sono disponibili e non sono altrettanto a portata di mano risposte alternative.
Ma siamo sicuri che per chi abbia voglia di ricercare non vi sia di meglio e di più appagante delle mitologie religiose senza cadere dalla padella nella brace ?
Cioè abbandonare millenarie speculazioni religiose che hanno segnato in modo irreversibile tutte le culture, ma che non sono in grado di offrire un supporto logico razionale alle loro affermazioni, se non con puerili contorcimenti argomentativi, per finire dal fondamentalismo delle fedi al fondamentalismo degli ateismi militanti altrettanto indimostrabili e quindi per niente appaganti?
Non è il caso di verificare se gli assolutamente enormi progressi delle scienze e delle neuroscienze in particolare non abbiano spalancato le porte ad un proficuo dialogo con la filosofia e in parte con la teologia razionale per andare non contro ma oltre le religioni?

Qualsiasi testo di storia delle religioni dice che il problema dei problemi (ecco il dialogo sui massimi sistemi) che è alla base di ogni speculazione religiosa è quello della morte ,della assurdità della morte e quindi della ricerca di un senso della vita nell'ipotizzare una qualche possibilità della sopravvivenza dell'anima alla morte o della sopravvivenza delle persone care dopo la morte.
Le religioni monoteiste occidentali tentano di risolvere il problema ipotizzando la possibilità della sopravvivenza dell'anima (cioè della parte più qualificante dell'uomo) in un'altra vita dopo la morte.
Le religioni orientali raggiungono lo stesso risultato o ipotizzando la sopravvivenza dopo la morte tramite reincarnazione o comunque ipotizzando la sopravvivenza nella ricongiunzione delle singole personalità nella entità impersonale della madre terra.
Le religioni tradizionali e pagane sono state saccheggiate nei loro riti e credenze dalle religioni successive e quindi non sono affatto diverse nella sostanza,in quanto ipotizzano la sopravvivenza degli spiriti degli antenati e la ricongiunzione a una divinità cosmica impersonale identificata nella madre terra.
Come si vede l'approccio di tutte le speculazioni religiose si concentra nel cercare di dare un senso alla vita inattivando l'assurdità della morte e proponendo una possibilità di sopravvivenza in qualche forma dopo la morte.

Questo è l'approccio delle religioni che basa le proprie argomentazioni non su dimostrazioni razionali o logiche ma sull'autorità di presunte rivelazioni.
La debolezza di questo approccio è appunto prima di tutto nell'incapacità di presentare argomenti razionalmente solide e secondariamente l'essere costretti a ricorrere all' autorità di presunte rivelazioni, quando proprio la stessa pluralità delle rivelazioni a seconda dell'area geografica è da sola la dimostrazione della estrema fragilità dell'argomentazione e della sottostante mitologia.
Le religioni inevitabilmente cadono nel salto logico dovuto al fatto di spingere la gente a seguire fino a un certo punto argomentazioni razionalmente verosimili e poi a saltare ad affermazioni indimostrabili e quindi in contrasto con la ragione delle mitologie rivelatorie enunciando la teoria dei “due forni” secondo la quale sarebbe ovvio basare la conoscenza fino a un certo punto sulla ragione e poi saltare oltre la ragione dove la ragione non avrebbe la capacità di arrivare per fondare le fedi sulle mitologie rivelatorie e non sulla ragione.
Ma il salto logico c'è, rimane e chi lo supera non può non rendersi conto che se lo fa lo fa a suo rischio e pericolo, arrischiandosi su un terreno dove la ragione non ha spazio e quindi non esiste un criterio per distinguere i ciarlatani dai pensatori affidabili, i falsi profeti da quelli veri.
Tutti sappiamo che di conoscenza ne esiste in realtà una sola, quella basata sulla coerenza razionale e cioè la logica delle affermazioni e cioè in ultima analisi sulla scienza.

E allora non c'è speranza? Non è possibile reperire un senso della vita basandosi su argomentazioni razionali?
Gli scienziati rifuggono giustamente dal lasciarsi andare a voli pindarici sulle implicazioni delle scoperte scientifiche per fornire risposte di senso e in genere diffidano delle argomentazioni filosofiche anche perchè non c'è nel mondo contemporaneo una abitudine al dialogo fra discipline scientifiche e discipline umanistiche, ma questo è un fatto contingente che può essere superato senza incorrere in confusioni e invasioni di campo.
Alcuni scienziati sono convinti che il progresso delle neuroscienze finirà per trovare la base materiale dei fenomeni che definiamo come pensiero e sentimenti e che questo dimostrerebbe in modo incontrovertibile che tali fenomeni non sono altro che il prodotto dell'hardware cervello- mente e che quindi non esistendo la possibilità di una esistenza autonoma di pensiero e sentimenti senza il supporto dell'hardware, finita la vita fisica del mezzo finirebbero inevitabilmente anche pensiero e sentimenti e quindi in qualche modo si avrebbe la dimostrazione pratica della inconsistenza delle speculazioni religiose e filosofiche.
L'unico modo di salvare l'enorme ed evidente progresso delle acquisizioni culturali della umanità risiederebbe in una sopravvivenza non come persone, ma come specie, cioè rimarrebbe come punto fermo come acquisizione definitiva il miglioramento e l'acculturamento della specie, acquisito con l'evoluzione e tramandabile ai posteri con i meccanismi dell'evoluzione medesima.
Non è poco ed è qualcosa di acquisito,non dalle religioni ma dalla scienza moderna, è prima di tutto una dimostrazione della razionalità dell'impianto dell'universo e
dell'utilità di vivere per migliorare la specie e secondariamente è una prima forma di risposta di senso basata su argomentazioni assolutamente razionali e dimostrabili.
É un modo di dire che la vita serve a qualche cosa e vale la pena di essere vissuta.
La scienza quindi già oggi arriva molto più in là di dove le speculazioni religiose con la teoria dei due forni avessero mai supposto che arrivasse.
Gli scienziati anche quelli più aperti al dialogo con le discipline umanistiche come ad esempio in Italia Boncinelli e Veronesi non ritengono che sia produttivo andare oltre sulla base delle conoscenze oggi acquisite.

Questo filone di pensiero si incontra però naturalmente con la speculazione della teologia razionale, in Italia brillantemente e coraggiosamente sostenuta da Vito Mancuso.
Mancuso fa il percorso partendo da un punto di vista analogo e cioè dice in sostanza che la teologia e la filosofia devono decidersi a prendere atto delle implicazioni rivoluzionarie delle acquisizioni della scienza moderna ed in particolare modo della fisica della relatività e dei quanti, che ha ridisegnato la concezione della cosmologia.
Cioè tutta la teologia dei monoteismi basata sulla bibbia è insanabilmente legata alla concezione cosmologica degli autori biblici. Questi vedevano un mondo razionale, ordinato in un certo modo, lo leggevano come una contrapposizione insanabile fra materia e spirito, come una lotta fra i due elementi per portare alla vittoria dello spirito superiore sulla materia che degrada. Nelle loro diverse ma analoghe mitologie dio sommo spirito prevale e pervade la materia.
Ma la caratteristica fondamentale della vecchia cosmologia era la staticità,il concepire il cosmo come un insieme ordinato di cose in movimento ma tendenti ad un fine identificato con dio che avrebbe costituito un punto fermo, la fine di ogni dialettica. Tutte la teologia e la mistica erano orientate al raggiungere la visone di dio cioè la contemplazione definitiva di tutti gli assoluti definiti come il superamento di ogni divenire.
Questa concezione del cosmo ha influenzato la filosofia e la teologia per millenni, ma poi è arrivato Einstein e ha cambiato tutto, e purtroppo la teologia ancora oggi non ne ha preso atto e va avanti come prima.
La teologia razionale di Mancuso invece prende atto dei dati acquisiti dalla scienza moderna che hanno un impatto radicale sulla cosmologia rivoluzionando l'impianto stesso della teologia.
Se si prende atto della relazione fra massa (materia) ed energia (la realtà fisica più vicina alla nozione di spirito) scoperta da Einstein cambia tutto nel senso che si è obbligati a prendere atto che la realtà non è un movimento che tende ad un fine statico, ma è essa stessa movimento senza fine. Non esiste una contrapposizione fra materia e spirito, perchè la sostanza del mondo fisico non è materia come si pensava prima della teoria della relatività, ma è energia, è un continuo flusso di energia.
Millenni di discussioni che contrapponevano spiritualismo e materialismo saltano. Tutte le mitologie religiose sulla creazione dal nulla saltano.
Tutte le discussioni sull'immissione dell'anima spirituale nel corpo materiale saltano se si prende atto che l'essenza della realtà fisica, il mattone dell'universo non è la materia come si credeva prima, ma è l'energia (lo spirito).
Mancuso trae le conseguenze del caso da queste affermazioni prendendo atto che allora tutte le approssimative visioni di dio come del vecchio con la barba, Gesù Cristo e la Madonna come persone attualmente viventi nei cieli come riproposto da millenni fino ad aggi non hanno alcuna valenza, esistendo queste realtà, per chi vi vuole credere, esclusivamente come spirito e non come corpi. La sopravvivenza dell'anima personale quindi per Mancuso è verosimile ma solo come spirito, cioè come energia e quindi senza alcun contrasto fra scienza e teologia.
Fine della teoria dei due forni : c'è una sola forma di conoscenza.

In campo filosofico, gli studi di Emanuele Severino sulla suprema alienazione del pensiero occidentale che per millenni ha accettato il concetto di nulla, di creazione dal nulla , di nascita dal nulla e di ritorno al nulla completano il quadro perchè si svolgono su una linea parallela alle considerazioni che si sono fatte sopra.
Severino argomenta che il concetto di nulla è stato una astrazione assurda e dannosa, perchè ciò che esiste, per definizione è sempre esistito, diversamente non esisterebbe.
Di conseguenza parallelamente alla riflessione di Mancuso, nessuna creazione dal nulla e nessun ritorno al nulla che sia concepito come inferno o come si vuole.
La filosofia di Severino consente di affrontare in un altro e nuovo modo quello che fin dall'inizio abbiamo visto essere il problema dei problemi che ha innescato tutte le speculazioni religiose, cioè una giustificazione dell'assurdità della morte e un reperimento di senso per la vita umana.
Le religioni mirano tutte a dare una risposta di senso proprio affermando una possibilità di vita oltre la morte con la continuazione della persona o in un altro mondo ultraterreno o in una reincarnazione o nel ritorno ad un tutto impersonale identificato con la madre terra o madre universo.
Quindi argomentano partendo dal dopo morte.
La filosofia di Severino che sostiene l'assurdità del concetto di nulla e che quindi conseguentemente proclama l'eternità dell'esistente consente di affrontare il problema del senso della vita umana non dalla fine con la morte (problema che ha costretto l'uomo alla più atavica delle angosce) ma dall'inizio.
Cioè proviamo a non chiederci in modo angoscioso dove andremo a finire dopo la morte, ma a chiederci invece come esistevamo prima della nascita.
Mancuso attribuisce a Mozart una intuizione illuminante,quando gli fa dire di avere sempre colto nel momento dell'ispirazione artistica che gli faceva materializzare una nuova melodia, la sensazione di non scoprire nulla di nuovo ma solo di portare alla luce qualcosa che già esisteva. Qui il pensiero si ricollega alle vette del mondo delle idee di Platone e alla maieutica di Socrate.

È abbastanza chiaro che questo tipo di speculazioni rendono superflue le parallele speculazioni delle religioni, con la differenza che le speculazioni delle religioni non sono in grado di dimostrare nulla e sono costrette ad invocare presunte rivelazione di mitologie ed a ricorrere alla debolissima teoria dei due forni (ci sarebbero due modi di conoscere il reale, quella della scienza e quella della fede) mentre la scienza ,la teologia razionale e la filosofia accettano la ragione come giudice supremo.
Abbiamo visto che la scienza è in grado di dimostrare due cose che portano a una risposta di senso un tempo fornita solo dalle religioni : 1- il mondo, l'universo è costruito come una struttura razionale fondata sulla matematica e le leggi fisiche conosciute o conoscibili; 2- tutti gli apporti personali ad un miglioramento della vita umana ed al patrimonio culturale dell'umanità non sono inutili ma vengono incamerati col meccanismo dell'evoluzione come eredità della specie trasmissibile alle generazioni future.
La teologia razionale e la filosofia che prendono atto di queste acquisizioni della scienza moderna fanno intravedere non come fantascienza, ma come verosimili, sviluppi delle neuroscienze che possano dare una spiegazione della possibile esistenza di quello che intendiamo come pensiero e come sentimenti esistenti al di là della presenza dell'hardware cervello-mente.
In questo filone di pensiero le speculazioni religiose perderebbero gran parte del loro appeal a favore di ragionamenti più verificabili.

mercoledì 3 dicembre 2008

Ma dove ci porta quel poveretto di Arcore? In Argentina?


Nel post del 24 novembre scorso si era detto che l'Italia a differenza degli altri paesi non aveva fatto praticamente nulla per contrastare la crisi economica finanziaria e che in ogni caso se per gli altri la crisi era grossa per l'Italia era grossissima a causa dei problemi strutturali che noi abbiamo e gli altri non hanno.
L'immagine introduttiva rappresentava il grafico relativo al peso del debito pubblico italiano,che è il più grosso problema strutturale.
L'Italia paga decenni di malgoverno, che ora ci presentano il conto.

Gli italiani però questo non l'hanno ancora capito e continuano ad onorare coloro che ci hanno portati vicino alla bancarotta.
Andreotti e gli altri gerarchi ex democristiani, gli erede di Bettino Craxi, tutti al governo o quasi, il partito degli appalti cioè gli ex PCI alla finta opposizione e lui il poveretto di Arcore alla guida di tutti.
Cacciari in una recente intervista aveva detto, ma cosa volete aspettarvi da uno che si pittura i capelli direttamente sul cranio pelato?
La maggior parte degli italiani evidentemente si aspetta tanto che l'ha votato.
Ma se avessero votato Walter quali incisivi provvedimenti sarebbero stati presi ora?
Lasciamo perdere! Siamo messi male, però svegliamoci prima di ritrovarci nell'Argentina di 10 anni fa' ,con lo stato fallito e impossibilitato a pagare salari e pensioni come ha detto ieri il ministro Sacconi violando la campagna di ottimismo ordinata dal poveretto di Arcore.
A quel punto che si farebbe?
Si andrebbe tutti a coltivare patate cavoli e cipolle in un campetto di periferia per sopravvivere, come hanno fatto per anni milioni di persone non solo in Argentina ,ma in Russia e nell'Est europeo dopo la caduta del comunismo e l'adozione del liberismo selvaggio in tutti quei paesi.
Mi piacerebbe tanto ritrovarmi in quella situazione fianco a fianco con coloro che hanno votato Berlusconi, ma sarebbe una soddisfazione a troppo caro prezzo e poi obiettivamente ripeto se ci fosse al suo posto Walter ?
Si all'estero riderebbero un po meno di noi, avremmo un governo un po' più dignitose vecchie zie alla Rosi Bindi al posto delle veline attuali, ma niente di più temo.
E allora?
D'accordo che c'è la palla al piede del debito pubblico che è il doppio di quello dei nostri partner europei, ma un conto è essere prudenti, un conto è fare niente.
La matematica non è un'opinione.
Gli economisti della Voce hanno quantificato ieri le dimensioni della manovra governativa che sono queste :
dimensione della manovra italiana : 0,3% del PIL ;
dimensione della manovra degli altri paesi 7% del PIL.
Cosa c'è da commentare di fronte a questo squallore?
Ve lo dico io quale è stato il commento da parte di governo e opposizione : Tremonti è un genio, è lui la mente, siamo al sicuro.
E' umiliante.
In campo etico gli italiani hanno fiducia nel papa con le scarpine Prada, in politica hanno fiducia in quello che si pittura i capelli sul cranio, in economia hanno trovato il genio che genialmente decide di non fare praticamente nulla così almeno non si fanno danni, ma quando diventeremo un po' più seri?

martedì 2 dicembre 2008

Gramsci si è convertito? Ma anche se fosse vero che importanza ha?


I giornali ci hanno informato che un anziano monsignore della curia vaticana in pensione impegnato ad organizzare una specie di festival dei santini ha dichiarato di avere saputo da una suora che Gramsci in punto di morte si sarebbe convertito.
Anche i monsignori vaticani sono liberi di dire quello che vogliono daccordo, ma Gramsci ,andato completamente fuori moda in questa grigia e aculturale era berlusconiana, meriterebbe di essere citato almeno da chi ha letto qualche pagina dei suoi scritti.
E' anche vero che la sortita del monsignore non avrà entusiasmato probabilmente il Vaticano che per le conversioni dei Vip comunica solitamente attraverso a un culturalmente più attrezzato Mons.Fisichella, ma la cosa non risulta ugualmente meno squallida.
La sorte è stata feroce con questo che rimane il maggiore o comunque uno dei più determinanti intellettuali del 900 italiano.
E' stata feroce perchè come è noto oltre che perseguitato e tenuto in carcere mezza vita dal fascismo, la sorte di Gramsci è stata ignorata dai suoi compagni che avrebbero potuto aiutarlo e non l'hanno fatto, Togliatti in testa.
Non parliamo poi dell'oggi, cioè dalla grigissima classe dirigente della sinistra che lo ignora o lo ha già ripudiato come padre culturale non riconoscendo come sua la storia del comunismo ma forse nemmeno quella del socialismo o del movimento operaio.
Gramsci che si converte o no è una questione che può essere risolta solo dagli storici secondo se troveranno o meno documenti attendibili e gli storici hanno reagito alle esternazioni del monsignore dicendo che agli atti non c'è nulla che possa sostenere la sua affermazione.
Ma quand'anche avesse consapevolmente accettato le profferte di preti e suore in punto di morte, tutta la sua costruzione culturale testimonia che Gramsci è stato altro, è stato un eminente intellettuale che ha superato la dimensione cattolica romana.
Purtroppo la gerarchia cattolica in Italia che flirta da anni con la peggiore politica è animata da decenni non da spirito di dialogo con le altre componenti culturali ma da supponente arroganza per cui per chi non segue la dottrina cattolica nella loro interpretazione è prevista solo la possibiltà di conversione.
L'idea che intellettuali di altra cultura abbiano individuato vie magari più alte di interpretazione della realtà non li tocca né li turba granitici come sono nel loro fondamentalismo.
La lezione culturale di Gramsci trova la sua grandezza proprio anche nella fedeltà alla testimonianza di chi ha fortemente creduto nella possibilità del miglioramento delle condizioni umane senza necessità di appoggiarsi a rivelazioni o altre mitologie exrtraterrene.
Testimonianza messa a ben dura prova da circostanze pesantissime.
Si pensi che secondo alcuni storici ,come se non fosse bastata la persecuzione del fascismo ,quella che avrebbe dovuto essere la sua parte avrebbe interferito nella sua vita addirittura con la moglie russa ,ritenuta agente del KGB.
Gramsci credeva fortemente nella bontà del comunismo ma non era un fanatico.
Oggi dopo la caduta del muro e del comunismo sovietico la fede nel comunismo come si era realizzato allora nell'Unione Sovietica, appare nei limiti obiettivi di un'esperienza storica fallita, ma forse ancora di più perchè la causa era persa nella realizzazione storica avuta allora, risulta ancora più evidente la grandezza della sensibilità umana dello scrittore ad esempio delle lettere dal carcere.
Si pensi alla delicatezza ma anche alla forza d'animo con i quali si è rivolto per anni alla vecchia madre ed al figlio bambino.
Cosa poteva offrire loro dal carcere se non la semplice grandezza della sua umanità?
Chi come Gramsci ha regalato alla sua specie un sourplus di umanità non è servito a nulla se non era battezzato e morto con la benedizione di un prete?
Per fortuna loro e nostra anche nella chiesa italiana c'è chi la pensa molto diversamente da questo squallore culturale, ma non ha abbastanza voce perchè i media di regime non gradiscono o magari anche perchè chi la pensa diversamente non ha abbastanza coraggio per farsi sentire.
Ma al di la' della statura morale ed umana del personaggio, è la teoria politica di Gramsci che la storia sta dichiarando vincente.
Il monsignore probabilmente non è un cultore di dottrine politiche, ma uno dei suoi capi è un fine intenditore di queste cose.
Il Card. Ruini che ha retto la Conferenza Episcopale italiana per un lunghissimo periodo con idee molto chiare e mano ferma, ha dimostrato di essere un gramsciano puro.
Egli ha infatto profuso tutta la sua autorità e i sovrabbondanti mezzi dell'8 per mille nel perseguire la dottina politica gramsciana che così si potrebbe volgarmente riassumere: non cercare il potere direttamente, ma egeminizza prima la cultura e la società per gestire il vero potere.
Gramsci avrebbe ovviamente preferito avere come allievi quelli che sarebero stati i suoi nipotini naturali, gli ex PCI.
Questi purtroppo non hanno capito la lungimiranza del suo pensiero e si sono attardati a gestire appalti e seggi finendo nell'irrilevanza ai fini del potere, proprio come la teoria prevedeva.
Ruini aveva un disegno che da moderato è diventato strada facendo reazionario tout cour, ma lui Gramsci lo aveva studiato bene e diabolicamente applicato con risultati haimè efficacissimi al fine della conquista del potere.

lunedì 24 novembre 2008

Crisi economica : è tutto allarmismo come dice Berlusconi o il disastro è dietro l'angolo?


I numeri relativi alla crisi finanziaria sono ormai noti. Listini azionari giù del 50% e oltre su base annua, fallimenti di alcune delle banche di investimento più note,crisi di liquidità senza precedenti, che mette in pericolo anche le banche di sportello, apertura di credito da parte degli stati ai sistemi bancaari nazionali per cifre inimmaginabili al fine di evitare il rischio insolvenza delle banche, che trascinerebbe l'economia reale nel baratro.
La crisi che da finaziaria si sposta all'economia reale con riduzione dell'attività un po di tutti i gruppi industriali a fronte di un calo generalizzato della domanda, cioè dei consumi.
Crisi di fiducia anche perchè le banche in difficoltà che hanno fatto partire la spirale della crisi erano i gioielli di famiglia dei singoli stati :Deutsche Bank in Germania ;UBS in Svizzera; Société Génerale in Francia etc, erano il simbolo della solidità e della credibilità finanziaria di quei paesi.
Licenziamenti o cassa integrazione per un numero sempre più elevato di lavoratori.
Tutti i governi che hanno adottato piani per tentare un rilancio spingendo sulla domanda.
In Italia vaniloqui per settimane e poi annunci di prossimi provvedimenti di aiuto alle imprese e quindi praticamente nulla per favorire l'aumento dei consumi.
La prima reazione di un cittadino appena informato non può essere stata che sigmatizare per l'ennesima volta l'inadeguatezza di questo governo ad essere all'altezza delle sue responsabilità.
Molti dei più informati avranno confermato la diagnosi di un governo modesto come non mai, ma ben determinato a muoversi a senso unico in modo apertamente classista, cioè per favorire i ricchi e prendere dal ceto medio sbeffeggiato in continuazione.
La diagnosi probabilmente è esatta in gran parte, ma la situazione probabilmente è ancora peggiore.
Infatti quello che sta emergendo è che al di là delle amenità di una penosa destra e di una ancora più penosa sinistra i guai strutturali del nostro paese sono talmente gravi da costringere a prendere in considerazione la possibilità che si arrivi al peggio cioè al fallimento dello stato italiano.
Il differenzile fra i rendimenti dei bond italiani e del Bund tedesco si avviano al punto e mezzo, questo significa un giudizion severo della comunità internazionale sulla credibilità dell'Italia, ma anche che parte degli investitori italiani cominciano a pararsi le spalle investendo all'estero invece che in Italia.Se la cosa dovesse allargarsi e alla scadenza dei BOT, BTP etc.la gente non ne ricomprasse, sarebbe semplicemente il fallimento dello stato italiano.
Ma il problema non è solo questo,alcuni commentatori hanno infatti notato che se il tesoro si trovasse nella necessità di soccorrere le principali banche italine come ha dovuto fare il governo americano ,semplicemente non sarebbe in grado di farlo, perchè non avrebbe i mezzi per farlo,dal momento che lo stato italiano ha la palla al piede di un debito pubblico sul 104 % del PIL quando i nostri partner più importanti sono sotto il 60%.
La cifra necessaria infatti, costringerebbe il paese non a discostarsi un poco dal piano di stabilità di Mastrich, cioè dalle regole della Comunità Europea, ma costringerebbe ad uscire dlla Comunità con un debito ad oltre il 200% sul Pil.
A questo punto il cittadino mediamente informato penserebbe che ci sbatterebbero fuori dall'Unione va bene, ma se pure da più poveri in qualche modo ce la caveremmo, come abbiamo fatto nel passato.
Errore.
Non sarebbe così, ma ben peggio di così, perchè il fallimento dello stato italiano trascinerebbe con sè il disfacimento dell'Uninione Europea e della moneta unica. Sarebbe la fine dell'Euro e il ritorno alle monete nazionali, perchè a quel punto questo sarebbe l'interesse di Germania, Francia eccetera.
E allora altro che crisi economica. Si aprirebbe un periodo di instabilità sociale senza precedenti che lascerebbbe aperte tutte le peggiori soluzioni politiche.
Lo scenario è possibile anche se si spera non probabile, ma è da brivido e non sarà male tenerlo in considerazone essendo assolutamente possibile.
E' vero che Grecia, Iralnda e Portogallo ci farebbero compagnia, ma questa è una magra considerazione.
Quello che è veramente irritante è che il governo (e non è questione di destra o di sinistra, prechè anche l'opposizione balbetta)non ci dice nulla della situazione reale.
Ma non hanno paura di cosa succederebbe se gli scontenti si incazzassero tutti insieme, appena capiranno cosa ci aspetta?

martedì 18 novembre 2008

Bioetica - Diagnosi : Cardinali sapientoni - Terapia : lasciamoli soli!


La Chiesa insiste nella presunta difesa della vita di chi si trova in coma irreversibile magari da anni.

Naturalmente glissa sulla domanda quale vita, dal momento che intende vita il semplice respirare magari solo con l'ausilio di macchinari artificiali.

La pura vita vegetativa è considerata vita anche se le attività cerebrali sono piatte.

Furbescamente, avendo abituato la gente a definire mistero quello che la scienza non è ancora arrivata a definire in modo chiaro e definito, invoca anche in queste situazioni un presunto stato di mistero, anche se gli scienziati hanno assodato che le persone ridotte alla vita vegetativa non provano nè alcuna sensazione nè avvertono alcuna coscienza di sé.

Vita a tutti i costi o dignità della vita?
Anche chi non è tenuto in vita dalla presunta volontà di dio per chi crede che esista, ma solo artificialmente da macchinari sempre più complessi.

Vita come bene indisponibile o responsabile diritto alla libertà personale?
La vita umana ha la dignità che ha solo in quanto l'uomo è dotato di libertà personale.

L'attuale posizione intransigente della gerarchia cattolica si fonda sulla consapevolezza dell'ignoranza e della non informazione della massa dei fedeli, assumendo come verità delle affermazioni contraddette da chi si occupa della materia nel mondo scientifico :

- l'alimentazione e l'idratazione forzate artificiali tramite flebolclisi non sarebbero terapie, non sarebbe assimilabile a un farmaco (e allora tra l'altro la sua interruzione non sarebbe assolutamente definibile come eutanasia passiva).

- i pazienti in condizioni di vita vegetativa se privati di alimentazione artificiale soffrirebbero fame e sete in modo orribile (questa è un'affermazione talmente grossolana da squalificare da sola i pomposi cardinali e arcivescovi che ci si avventurano, anche un bambino è in grado di capire che una persona priva di attività cerebrale non prova proprio nulla per definizione).

Perchè sparare affermazioni violente truculenti e grossolane (la privazione dell'alimentazione artificiale sarebbe assassinio) in materie nelle quali gli scienziati che si occupano della materia con ben altra competenza , riconoscono difficile dare definizioni certe trattandosi di situazioni con margini di zone grigie anche per la scienza.

Le affermazioni nette e violente della Chiesa sono largamente non condivise dai fedeli che però son abituati a tacere e a non esprimere il loro dissenso, come fanno da decenni ad esempio in materia di rapporti sessuali.

Ma è proprio questa attitudine a pescare nel torbido che irrita, questa scelta determinata di argomenti e situazioni non ben definite ancora dalla scineza e sulle quali quindi è stata espressa a livello internazionale un'opinione largamente condivisa, ma esistono ancora discussioni e opinioni contrastanti.

Perchè la scelta determinata e ostinata a concentrarsi su questi argomenti coinvolgenti, ma sfumati e ricchi di zone grigie se non per ebrezza del potere.Sembra che la strategia seguita sia questa :pontifichiamo sulla bioetica con affermazioni contrarie al senso comune, tanto se su questa materia discutono ancora gli scenziati, figuriamoci cosa ci capisce la gente. Così se la gente riconoscerà la nostra autorità su argomenti così contrari al buon senso ci seguirà su tutto.

Gruppi non trascurabili di cattolici organizzati esprimono però apertamente il loro dissenso evidenziando il fatto che sia altamente imprudente declamare precetti assurdi in materie altamente controverse e poco chiare basandosi sul principio che la verità viene prima della dottrina dogmatica.

Il fondatore della loro religione si espresse chiaramente in tutt'altra direzione, non per la ricerca del potere, non per formulare dogmi, ma per testimoniare l'amore per il prossimo specie il prossimo più tribolato per migliorargli la qualità della vita. Ma chi se ne frega più di cosa ha detto veramente il personaggio storico Gesù Cristo.

Ma non basta,il peggio nelle sparate della gerarchia cattolica è che pretendono che le loro arrischiate affermazioni vengano immediatamente tradotte in legge dal Parlamento italiano sottomettendovi tutti quelli che la pensano diversamente e che secondo i sondaggi sono costantemente di parere opposto al loro in grande maggioranza.

Non è stato minimamente acquisito da parte di codesta casta il principio più elementare sul quale si basano le moderne democrazie e cioè innanzi tutto che le maggioranze vanno rispettate, ma che in ogni caso su questioni di interesse etico vanno ricercati compromessi condivisi e non sono ammessi diktat dottrinali nè i così detti principi non negoziabili e simili amenità che occorre metterselo bene in testa non hanno diritto di cittadinanza nel mondo moderno, perchè sono le basi della convivenza civile.

E allora diciamola tutta e chiara : il relativismo è la base della convivenza civile anche se Ratzinger non la vuole capire, millenni di storia lo dimostrano : quando compare uno che pretende di avere il monopolio della verità si fanno le guerre e le peggiori iniquità perchè chi pretende di avere il monopolio della verità la vuole invariabilmente imporre agli altri.
La gente sarebbe bene che cominciasse a capire che questa casta che pretende di avere il monopolio della verità e dell'etica è l'erede di tutti i totalitarismi e che se la si lascia fare con tutti i suoi sorrisi e ostentazioni di compassione caritatevole per il prossimo inevitabilmente a a quelli ci riporterebbe se le lasciamo il potere culturale e morale.
Nella stessa Chiesa cattolica esistono gruppi organizzati, teologi e autorevoli esponenti che la pensano in modo del tutto difforme dalla gerarchia. La maggior parte dei fedeli lo stesso,come si è già detto, ma il dissenso nella Chiesa Cattolica viene sempre trattato come ai tempi di Lutero.

Ma perchè dare credito a costoro di una autorevolezza stima e rispetto che proprio non meritano?

Perchè quando questi cardinali ,arcivescovi, teologi di università vaticane pontificano contraddicendo le acquisizioni scientifiche in materia accettate in tutto il mondo, salvo che in Vaticano ,in Italia non scatta come dovrebbe la molla del discredito e della commiserazione che scatta invece quando le caste di altre religioni arrischiano affermazioni altrettanto penose ?
La Fratellanza Musulmana in Egitto ha costretto quell'ordine dei medici a proclamare che non sono leciti trapianti fra musulmani e non musulmani.

In Israele i rabbini ultraortodossi non risparmiano altrettanto oscene ingerenze nella gestione della sanità.

Tutti i fondamentalismi sono uguali e non hanno nulla di buono da dare all'uomo se non fargli ripetere i disastri già fatti nella storia.

giovedì 23 ottobre 2008

L'Italia è a rischio fascismo ?


La storia non si ripete mai. Gli storici di professione ci dicono dottamente che non può rinascere il fascismo in quanto, secondo loro, non di fascismo occorrerebbe parlare ma di mussolinismo e quindi senza Mussolini non si potrebbe rifare il fascismo. Da un punto di vista accademico l'affermazione è probabilmente corretta, ma non risolve nessuno dei nostri problemi.
Anche chi lo ha votato sa che Berlusconi non ha nulla della grandezza tragica e perversa di Mussolini e poi dal '22 ad oggi è passato quasi un secolo e anche chi pensa male non credo si aspetti che il popolo dei berluschini si metta a marciare in camicia nera per andare ad ascoltare il capo concionante dal balcone di Piazza Venezia.
Il nostro non sa nemmeno fare un discorso appena decente, non è un oratore , probabilmente lo sa e quindi non ci proverebbe nemmeno.
I sintomi preoccupanti che emergono ogni giorno di più nella direzione di limitare le libertà non sono diretti a riproporre un ritorno al passato fascista.
Nessuno sano di mente può pensare di riproporre le liturgie, gli ideali, gli slogan, gli inni del ventennio, anche se alcune idee guida della Gelmini (scolari in divisa ,ritorno all'autorità ed alla disciplina) possono fare pensar male.
Solo qualche anziano nonno si commuoverebbe se fossero riproposte cose più esplicitamente riconducibili a quell'infelice periodo storico e lo farebbe non perché ami il fascismo e la sua ideologia, ma solo per il richiamo ai tempi della sua gioventù.
Quello che preoccupa è altro ed è quello che Umberto Eco ha definito come il fascismo eterno, cioè quelle idee e comportamenti che non sono legati specificatamente all'esperienza fascista del 22, ma sono comuni alle dittature populistiche del '900.
Già siamo l'unico paese d'Europa che prende il Papato sul serio e quindi il terreno purtroppo è fertile per chi invoca il ritorno a un passato che avrebbe garantito presunte sicurezze e valori, che imputa le proprie insicurezze alla modernità, trova faticoso ragionare con la propria testa e preferisce affidarsi alla presunta autorità morale del Papa e del capo populista di turno.
Quali sono gli elementi preoccupanti nell'Italia di oggi che richiamano "il fascismo eterno"?
- una società che si è organizzata per mettere i mediocri al potere e lasciare ai margini chi ha meriti e cultura.
Il successo del berlusconismo pare che sia legato a questo, cioè che la maggioranza degli Italiani si riconosce nel borghese piccolo piccolo, furbetto furbetto, arrivato alla ricchezza e al governo.
Si identifica con lui e gode di punire così le élites culturali arroganti e antipatiche, identificate con la così detta sinistra.
Se ha tanto successo lui, che non è certo un'aquila posso arrivarci anch'io, sembra pensare il popolo dei berluschini.
Lui è simpatico è teatrale, sa fare bene la commedia,è l'icona dei mediocri al potere, basta coi professori antipatici, avanti uno come noi.
Basta i ministri professori, lui infatti ha fatto ministri e sottosegretari diverse soubrettes, è una novità in assoluto.
Lui è piccolo piccolo nel senso che come cultura non può certo vantare dei masters in prestigiose università e questo lo avvicina al cittadino medio, che non ha in gran considerazione la fatica di studiare, non si è fatto scrupoli a usare ogni furbizia per costruire il suo impero economico ,come il cittadino medio non ha più un livello accettabile di senso della legalità e considera il pagare le tasse come un indebito taglieggiamento.
Chi non ha voglia di studiare, informarsi etc. non ha grande interesse per il futuro, vive in un perenne presente senza troppi pensieri né progetti.
Lui infatti con tutte le sue televisioni ci serve il perenne presente, non abbiamo bisogno di pensare al futuro.

- Gli ideali veri poi sono il passato ed a questo lui ci ha convinto che bisogna tornare.
Noi piccoli professionisti, artigiani, piccoli imprenditori, piccoli commercianti, noi popolo delle partite iva abbiamo trovato il nostro uomo, lui è uno dei nostri solo che ha avuto più successo di noi.
Noi anziani che non abbiamo più voglia di studiare per cercare di capire questo nostro mondo, così diverso da quello della nostra giovinezza abbiamo trovato il nostro uomo, lui vuole risolvere i problemi di oggi tornando al passato, ai valori solidi e da noi conosciuti del passato.
Noi operai disillusi da un sindacato che si è addormentato abbiamo il nostro modello, lui dimostra che si possono fare soldi e la bella vita.
Noi giovani , usciti da scuole in stato penoso e ridotti al miserabile impiego nei call center abbiamo almeno in lui il modello di quello che la nostra società ci ha proposto negli anni della nostra formazione : successo, soldi, sesso.
Noi casalinghe di Voghera gli siamo riconoscenti perché quando vogliamo possiamo anche noi sniffare a piene narici la polverina bianca,che emana dalle sue televisioni e inebriarci nelle infinite soaps.

- Lui ha capito che noi dopo una giornata di lavoro o di studio siamo stanchi, non abbiamo voglia di metterci a leggere giornali o libri per capire come stanno le cose ed allora provvede lui a fornirci le notizie e lo svago di cui abbiamo bisogno, lui che possiede o controlla quasi tutti mezzi di informazione si fa carico di esercitare la funzione didattica della tv e lui ci spiega come stanno le cose e come dobbiamo pensarla per vivere tranquilli.

- Noi cattolici abbiamo in lui uno che finalmente è chinato sulle direttive del Vaticano, non come quei falsoni dei vecchi democristiani, che han lasciato passare le leggi che hanno distrutto la famiglia, che non sganciavano un soldo per la scuola privata, che non ci lasciavano la possibilità di scegliere la sanità privata, allora accessibile solo ai ricchi.

- Lui poi è un decisionista, avete visto cosa ha fatto a Napoli ?
Noi ci siamo rotti le scatole con i politici del centro-sinistra che non erano mai capaci di prendere una decisione.
Noi ceto medio frustrato, impaurito e incacchiato lo ringraziamo perché ci promette il ritorno della sicurezza cioè difendere quel poco che ci è rimasto dall'assalto degli immigrati.

- Lui ci ha trovato la soluzione semplice per risolvere i problemi ultra complessi della globalizzazione, che fanno tremare le vene e i polsi a quei fannulloni che si trastullano nelle università e nei centri studi senza trovare soluzioni facili, che possiamo capire anche noi.

- Lui ci ha trovato genialmente il nemico : l'immigrato rom o romeno che sia,i cinesi sicuramente,che ci rubano l'identità e i sacri valori e poi i comunisti i sindacati che non sono capaci di fare altro che imporci tasse su tasse.
Terrorizzandoci quotidianamente con notizie di cronaca nera ci fa capire che siamo minacciati dagli immigrati e dai diversi, che dobbiamo tenere alta la guardia. Se poi i fannulloni dell'Istituto di Statistica ci mostrano i dati da cui risulta che i reati sono in costante diminuzione vuol dire che le cifre non sono importanti, quello che è importante è che noi abbiamo paura e dunque abbiamo bisogno di uno che ci difenda.

- Lui non ha nessun master in materia ma ha capito che è venuto il momento di riscrivere la storia,falsificata dalle sinistre per decenni.
Ma che resistenza e antifascismo del cavolo, il fascismo ha fatto tanto di buono è il fascismo che aveva inventato il welfare, è durante il fascismo che si poteva tranquillamente lasciare aperta la porta di casa, ma sì ha fatto piccoli errori come portarci in guerra dalla pare sbagliata e purtroppo ancora oggi non ci siamo rimessi del tutto dal discredito internazionale che quella scelta ha comportato, ci siamo rimessi dalla distruzione di un paese, ha applicato le leggi razziali nè più nè meno del nazismo, ha messo in galera chiunque non la pensasse come lui, ma ha anche garantito ordine stabilità e treni in orario.
Gli italiani purtroppo pare la pensino come lui, quasi un secolo dopo non sembra che sentano vergogna del fascismo, come capita nel resto dell'Occidente, tendono sempre ad assolvere i loro padri inventandosi una versione benevola del fascismo che in realtà non è mai esistita.

Tutto questo è probabilmente quello che pensa l'italiano medio.
Facendo un errore di valutazione micidiale.
Per pigrizia, ma sopratutto per mancanza di sufficiente informazione.
Colpevolmente perchè oggi internet offre largamente la possibilità di informarsi, documentarsi e verificare le notizie che ci propinano i mezzi di informazione berlusconiani e non.
Io non credo che Berlusconi ci porterà al fascismo.
E' probabile che non avendo alcun riferimento ideologico o di valori non gliene importerebbe nulla.
Lui è un businessman sui generis, ma il suo mondo è quello degli affari.
Quello a cui tende probabilmente è essere il capo o parte importante di un circolo che si ponga a metà fra la vecchia P2 e la cricca di petrolieri e industriali degli armamenti e affini che è stata ed è al potere negli USA dietro ed al fianco di Bush..
Chi ricorda le vicende elencate da Naomi Klein in “The shock doctrine” si può fare un'idea chiara di cosa intendo.
In poche parole la Kein sostiene (con la dovuta documentazione) che una cricca di politici, finanzieri e industriali negli anni recenti ha approfittato dei momenti di disastri naturali, guerre o crac economici, in molti casi provocati volutamente, per imporre politiche economiche, che non sarebbero mai passate in tempi normali, nefaste per i paesi interessati ma lucrosissime per le aziende che ne hanno ricavato appalti giganteschi.
Da Iraq ed Afganistan, alla New Orleans del ciclone Katrina.
Si tratta della politica economica della Scuola di Chicago e di Milton Friedman in particolare che ha predicato che lo stato non è la soluzione ma il problema e che di conseguenza ha spinto a privatizzare tutto dal welfare alle carceri alla stessa guerra, tagliando ogni traccia di struttura pubblica sopratutto nei settori di intersse sociale.
Di conseguenza via libera a Shell e BP ad Halliburton e Blakwater in Iraq e Afganistan, via definitivamente i residenti non ricchi da NewOrleans e dalle spiagge colpite dagli tsunami in Siri Lanka per liberare tutto alla speculazione privata.
Via libera agli oligarchi nei paesi postcomunisti dell'Est e della Cina, con la consulenza degli esperti della Scuola di Cicago, nel Sud Africa post apartheid, nel dopo 11 settembre con il grande business della “sicurezza”.
Se si pensa al peso dei recenti disastri finanziari a livello planetario non si può non rilevare con un brivido,che ci troviamo proprio in una delle tipiche situazioni adatte all'applicazione della shock doctrine.
Questo è un momento da manuale per la “P2 globalizzata”.
Nessuno capisce più niente e nessuno si fida più di nessuno questo è il loro momento, la gente ora è disposta ad accettare qualsiasi cosa spacciata per la giusta soluzione per tirare fuori il mondo dal rischio dell'apocalisse e ridare sensazioni di sicurezza.
La libertà è in pericolo? Probabilmente si.
Ma non perchè Berlusconi e le ristrette cricche che gli stanno dietro e in fianco vogliano tornare al fascismo, sarà paradossale, ma il fascismo è una ideologia troppo “elevata” per costoro.
Questi non hanno ideali di nessun genere,neanche di destra, questi vanno piatti dove si possa saccheggiare qualcosa di pubblico gestibile dalla politica.
Sono già apparsi no i progetti per far gestire sanità e istruzione da fondazioni private.
E che dire delle banche “salvate” cioè passate per ora in parte sotto il controllo dell'attuale governo, che sta per acquisire anche in qualche modo il controllo del credito alle industrie.
La cricca sta per controllare finanza credito ed economia, con la stessa ricetta con la quale ha affrontato il problema Alitalia. Lo stato si fa parte diligente per mettere insieme un gruppetto di amici degli amici per gestire l'operazione del momento, con profitti per loro e debiti a carico del contribuente che li ha mandati al governo.
Nessuno era mai arrivato a tanto se non nei regimi totalitari del '900.
I media sappiamo già in che mano sono.
Siamo al grande fratello di Orwell, ma non per imporre un'ideologia fascista, che alla cricca non interessa nulla..
La situazione è anche peggio.
Questi ,non essendo del tutto deficienti, ma sapendo bene che il consenso è fondamentale per rimanere in sella nei tempi moderni stanno realizzando la più brutale lotta di classe, dopo i tempi di Stalin.
Naturalmente all'incontrario.
Chi ha già avrà sempre di più, chi non ha abbastanza più la gran massa della classe media sarà fregato.
Questi non hanno il più lontano sentimento della legalità costituzionale o di senso dello stato.
Chi non fa parte della cricca sarà tenuto sotto il controllo del bargello del padre inquisitore e del signor barone.
Gli statali sono stati promossi a fannulloni e ruba stipendio, i giovani a facinorosi ubriaconi e drogati a meno che non dichiarino di essere entusiasti di studiare in una scuola burletta per andare a lavorare poi dei call centers per 600 € al mese se supereranno le prove di ammissione, beninteso.
La grande palude del ceto medio stia tranquilla e fili dritto,che il capo non la vede per niente di buon occhio.
Quella parte che ha votato per lui commettendo un tragico errore non ha ancora capito che non farà parte mai della cricca, perché non ha né avrà mai i mezzi per potervi accedere.
Voi non siete i ricchi e quindi non essendolo, di fatto, oltre a non avere nessuna prospettiva di divenirlo mai, siete quelli contro i quali i ricchi esercitano la loro lotta di classe, voi siete quelli da tosare perché la cricca possa diventare super ricca.
Voi pagate le tasse per voi e per loro.
La cricca non è più il governo della Balena Bianca e del PCI che nel loro strano ma funzionante consociativismo tenevano conto di tutte le fasce.
A questi ,di voi (impiegati, piccoli negozianti, piccoli professionisti, studenti, operai) proprio non gliene potrebbe fregare di meno.
Il vostro ruolo è quello di continuare a dormire, assopiti con la quantità minima possibile di mezzi, istruzione, notizie a vostra disposizione.
Guai se voi vi svegliaste e cominciaste a esercitare il ruolo di opinione pubblica che pensa, giudica e castiga quelli che i fini intellettuali leghisti definiscono elegantemente i ”perdaballe”.
Crollerebbe il regime.
Appunto il regime.
Non certo il bieco regime fascista, perché fino ad ora non vi sono proprio elementi del genere.
Il regime è la triste situazione di una cricca di potere del livello più basso della storia d'Italia che governa un Paese malgovernato da decenni ricavando largo consenso non certo per meriti suoi, ma per demerito di una opposizione che non esiste perché non sa neanche più come si chiama.