giovedì 9 luglio 2009

La normalità tedesca cosa può insegnarci per uscire dalla stagnazione ?





Non si parla di uscita dalla crisi che è cominciata con la bolla immobiliare e poi col credit crunch che ha colpito l'Italia come tutto il mondo.
Si parla della stagnazione del sistema Italia che dura da vent'anni e che si manifesta con tassi di crescita al di sotto regolarmente e costantemente da quelli dei nostri partners e che è causata da alcuni difetti strutturali del nostro paese, che la politica che oggi è di destra e che ieri era di centro sinistra non ha nemmeno saputo affrontare, mentre la classe politica inglese francese, tedesca e spagnola lo ha fatto.
I nostri politici non lo hanno fatto perchè si tratta di problemi difficilissimi da identificare? Assolutamente no.
Basta almeno leggere i giornali tutti i giorni per sapere benissimo di cosa si parla.
Se ne parla da sempre anche in tutti i bar sport di tutt'Italia, magari inovcando soluzioni semplicistiche, ma se ne parla e si è a consocenza dei problemi.
Volete un elenco? Eccolo, lo prendo da una sintesi di Mario Monti sul Corriere ma chiunque lo conosce anche senza scomodare il presidente della Bocconi :
riforma delle pensioni per ridurre gli sbilanci della spesa pubblica rispetto a quella dei partners e ribalanciameto del wellfaire con spostamento di risorse dalla protezione del posto di lavoro anche se improduttivo alla protezione del singolo lavoratore;
aumento significativo degli investimenti in istruzione e ricerca;
investimento significativo nell'ammodernamento delle infrastrutture;
iniziare un processo di azzeramento delle rendite di posizione corporative nelle professioni (dall'abolizione degli ordini professonali all'introduzione della carriera con progressione attraverso criteri meritocratici obiettivi e trasparenti nelle università etc.);
iniziare un processo di azzeramento delle posizioni di rendita di posizione nell'economia per fare in modo che tutte le attività siano aperte alla concorrenza (es. servizi pubblici locali , dalle concessioni ai privati, dalle frequenze radio televisive alle autostrade etc).
All'elenco misurato del Prof.Monti aggiuingeri due cose:
impegno prioritario nella lotta all'evasione fiscale (per le dichiarazioni fiscali il 50% delle società sarebbe in perdita e il reddito medio degli italiani sarebbe di circa 1.100 € mensili, non è facile cederci);
oltre al superamento del conflitto di interessi in materia dei media occorre ridiscutere l'alloccazine della pubicità (si pensi che in Gran Bretagna l'editoria di qualità prospera si pensi all'Economist che tira 1.400.000 copie anche perchè c'è equilibrio fra media diciamo di evasione ed editoria di qualità)

E' talmente strano che un paese di tradizione culturale elevata ed altretanto sviluppato come l'Italia si rassegni alla stagnazione ed alla serie B senza reagire per vent'anni , che alcuni politologi, cominciano a teorizzare che la cosa non sia un caso, ma una scelta, cioè la magggioranza degli italiani consapevolmente e pigramente avrebbe scelto di continuare a riscuotere la sua rendita senza dover pagare il conto che i cittadini degli altri paesi hanno già pagato per usufruire dei vantaggi della modernità, della globalizzazione eccetera.
Per capirci poniamo il problema in modo esagerato. Alla gente di Scarpia della legalità, della cultura della modernità etc.. non gliene frega niente, purchè la camorra provveda a dare ad ognuno di loro il sussidio o il salario che li fa vivere. E' l'antica squallida filosofia di “Franza o Spagna purchè se magna”.
Il paragone è al limite, ma c'è poi molta differenza fra la gente di Scarpia e la marea di datori di lavoro che fanno lavorare gente in nero?
i professionisti che non si ricordano di fare la fattura?
i baroni universitari che sistemano moglie amante e figli tutti nel loro istituto, come facevano i papi prima della riforma di Lutero?
i politici che occupano le istituzioni e le imprese di pubblici servizi con lo stessa fame di tangenti dei loro omologhi del Turkmenistan ?
i gestori dei servizi pubblici di trasporto che fanno tornare i conti tagliando sistematicamente le manutenzioni e mettendo così a repentaglio i passeggeri?
Sarebbe semplice e facile se il problema fosse Berlusconi con le sue inadeguatezze, basterebbe sostituirlo. Non è così, Berlusconi si inserisce prefettamente in questa diagnosi perchè è più che probabile che la maggioranza degli italiani lo abbia sostenuto e lo sostenga proprio perchè sa che non modificherà nulla di sostanziale e lascerà che tutti continuino a fare i cavoli loro come lui fa quelli che favoriscono i suoi affari privati.

Abbiamo un sistema politico che non ha la volontà politica di affrontare i problemi che tengono il paese in serie B e che ne frenano lo sviluppo, e allora cosa occorrerebbe fare per uscirne?
Dall'estero ci sono pochi esempi di politici di successo.
Uno è il giovane Obama, sull'onda di un successo mondiale senza precedenti e con una “vision” molto ambiziosa.
E allora è semplice, imitiamolo. Già ma con chi? Siamo realisti e accontentiamoci di molto meno.
L'altro esempio di politico di successo anche se di stile molto diverso e con ambizioni più ridotte è quello di Angela Merkel, più vicino e più abbordabile per il nostro sistema politico.
La Merkel non è un leader carismatico, non ha slanci intellettuali visionari, si è guardata di bene di dire al suo paese che occorreva ricostruire tutto come ha fatto Obama.
Non è un gran che come comunicatore, non ha atteggiamenti populistici.
Non è prigioniera di ideologie, è pragmatista.
La Merkel però ha un consenso stabile nel tempo, è vista come affidabile, dà fiducia perchè ha uno stile politico che si basa sulla ricerca del consenso, del consenso, non dell'inciucio.
Ha conservato il meglio della cultura democristiana senza il minimo profumo di incenso (è luterana al capo del partito dei cattolici e questo ha un suo peso).
Il suo partito la CDU è da sempre alleato con la bavaese CSU, non molto dissimile dalla lega, senza le degenarazioni sbracate e populistiche della lega.
E' un leader di area moderata che però sa guardare avanti e non indietro.
Guida una grande coalizione coi socialisti dell'SPD con equilibrio senza dover pagare prezzi superiori alla sensibilità del paese.
La Germania, sta meglio di noi ma non di molto, sta meglio di noi forse più per una cultura e sensibilità civica superiore e condivisa, che per uno sviluppo economico superiore.
Lo stato in Germania c'è e suscita rispetto, c'è più legalità, meno ccorruzione, più senso dello stato, ma tutto in termini relativi.
Finora l'unica riforma di peso che è stata portata avanti dalla grande coalizione è quella dell'elevazione dell'età pensionabile, che però non è poco.
Ha promosso nei fatti le energie da fonti rinnovabili arrivando alla più alta produzione europea di KW/H da pannelli solari.
Ha fatto fare al suo paese colossali affari nell'Est Europa e in Cina, cioè ha affrontato al meglio i guai della globalizzazione.
Ha affrontato il problema di un epocale flusso migratorio con misure serie ed equilibrate improntato all'accoglienza dei lavoratori che dimostrino volontà di integrazione anche con l'apprendimento del tedesco in tempi ragionevolmente brevi e con l'espulsione di chi non ha lavoro e non si integra.
Ha una politica economica che privilegia la quadratura dei conti rispetto all'entusiamo per i maxi investimenti statali ora portati avanti dalla finanza anglosassone , vista con scarsa simpatia essendo quella che ha provocato la crisi mondiale.
Ha spinto su educazione e ricerca con fondi adeguati.
Come si vede è lontana dagli entusiasmi visionari di Obama, ma è anche molto, molto lontana dal populismo velleitario e teatrale di Berlusconi.
Per noi pensare di passare da Berlusconi a Obama è come sognare di andare su Marte.
Fermiamoci alla Luna e accontentiamoci di zia Angela.

mercoledì 8 luglio 2009

C'è un futuro per il Partito Democratico?


Il PD con Franceschini è andato meglio che con Veltroni, ma dai sondaggi risulta che nemmeno i suoi elettori sono soddisfatti da come è gestito, figuriamoci gli altri.
Il partito paga un prezzo pesantissimo perchè la gente si è accorta che quando era al potere non ha fatto nulla per risolvere i problemi che oggi imputa a Berlusconi, perdendo di credibilità.
Conflitto di interessi, politiche per la sicurezza, contenimento dell'immigrazione, liberalizzazioni, salvagente per i disoccuati e precari, politica energetica che favorisca le fonti rinnovabili etc.
Per di più la gente ricorda con insofferenza i continui tira molla dei sinistri al cachemir o con lo yacht che dicevano solo di no a quel mollaccione di Prodi, spalancando così le porte al presidente operaio , quello diverso dagli altri, quello “io sono uno di voi”, l'uomo del fare.
Poi si pagano anche e sopratutto gli errori storici, cioè l'incapacità degli ex comunisti di fare i conti con un passato screditato dalla storia.
Dalla fine della guerra alla caduta del muro di Berlino siamo rimasti prigionieri di una democrazia bloccata perchè la durezza di mente e l'incapacità politica dei Pepponi italiani non hanno loro permesso di diventare socialdemocratici quando era il tempo per farlo ed il paese è rimasto senza possibilità di alternativa al potere democristiano ,che ci ha dormito sopra per alcuni decenni.
Poi c'è stato il suicidio di una intiera classe politica che non ha avuto il coraggio di affrontarea viso aperto tangentopoli facenedo pagare il dovuto dazio agli indifendibili, ma salvando i partiti storici rivendicando il primato della politica.
Invece per codardia hanno di fatto delegato il potere per alcuni anni alla corporazione giudiziaria che non riesce nemmeno a fare con un minimo di efficienza il proprio normale mestiere istituzionale.
E qui altro tragico errore gli ex PCI hanno avuto la poca intelligenza di sposare come vangelo le tesi della medesima corporazione forse col poco nobile fine di essere gli unici a non pagare nulla per tangentopoli, così Berlusca può ora permettersi di sputtanare la casta giudiziaria quotidianamente col consenso della maggioranza degli italiani.
L'altra componente delll'attuale PD, i pii don Camilli della margherita ed i prodini anche loro dimostrando tutto il loro carattere coraggioso hanno fatto a gara con i berluschini per baciare le sacre ciabatte vaticane, quando nel resto del mondo si combattevano le battaglie per i diritti civili, civili e non teocratici, ma non è servito a nulla, hanno riscosso solo calci nel sedere.
A loro è stato preferito il noto cattolicissimo Berlusca, che tanto ha fatto con le sue televisioni per educare al culto dei valori cristiani intere generazioni di italiani, che ora rincorrono tutte le gare televisive per partecipare ai ritiri spirituali ivi officiati.
Schiere di giovinette fanno la coda per diventare converse nel nuovo ordine delle veline.
Complimenti signori monsignori per la vostra coerenza e il vostro buon esempio, ormai è sempre più chiaro a tutti che di quello che disse e fece il fondatore della vostra religione non ve ne potrebbe importare di meno.
E allora, non ci sono speranze?
Destra o sinistra non cambierebbe nulla?
Non è certamente così destra e sinistra non sono affatto la stessa cosa e se al governo oggi ci fosse anche solo quel modesto centro sinistra che è l'unico che offre il mercato, sarebbe sempre qualcosa di più dignitoso e sensato del governissimo debolissimo e piccolissimo di testa e di caratura morale che c'è oggi.
I centro sinistri sono antipatici, intellettuali radical-scic, a volte arroganti, al governo hanno realizzato poco, ma vivaddio i destri cosa sono?
Sono palesemente nulli e questi attuali poi sono impresentabili in Europa, a cominciare dal loro capo.
Però c'è un però. Non possiamo pensare che la gente debba scegliere in eterno quello che ritiene il meno peggio.
Per rappresentare un'alternativa credibile al berlusconismo occorre basarsi su delle idee forti.
Il centro sinistra è universalmente riconosciuto antipatico perchè è troppo intellettuale, bene, invece di vergognarsene, ne faccia la sua bandiera.
La partita della modernità e della globalizzazione si vince prima di tutto con l'educazione, con la coltivazione delle risorse umane.
Invece di blaterare stronzate come quelle sul partito leggero senza sedi senza tessere e senza nulla, come faceva Franceschini quando è nato il PD, i Democratici pensino a tornare a radicarsi nel territorio con sedi, gazebo, volontari, con scuole di formazione politica e strumenti di informazione per la gente, strappandola dal monopolio televisivo.
L'enorme finaziamento pubblico dei partiti venga usato per fare manifesti che seguano i problemi.
La Lega non ha niente da insegnare ai vuoti nuovisti del PD?
Quelli si sono rimboccati le maniche, invece di andare a perdere tempo nel loft a riscaldare vecchie minestre.
Fare politica vuol dire stare in mezzo alla gente, parlare con loro,ascoltare con pazienza, darsi da fare per risolvere i loro problemi immediati sul territorio, girare per i mercarti, prendere gli autobus.
In TV ci vadano i berluschini, chi se ne frega, non c'è solo la tv, la politica si può fare meglio sul territorio, ma costa fatica.
Non sono certo le penose apparizioni televisive di rito di sconosciuti giovanotti della Lega che hanno portato al quasi trionfo di quel partito.
E' così difficile capire che chi gioca in casa è avvantaggiato? In Tv Berlusca è a casa sua fra suoi dipendenti, lì gli avversari li batterà sempre.
Perchè il centro sinistra non prova a non metterci più un piede ai talk show? E magari anche a ridurre alla dovuta sobrietà i loro spazi nei telegiornali come si fa nel resto del mondo civile, lasciando il teleschermo ai giornalisti camerieri del padrone ?
Un bell'Aventino televisivo, forse sarebbe la volta che il centro-sinistra vincerebbe, tanto a questo punto varrrebbe la pena di provare anche cure drastiche no?
La gente il gazebo lo vede e vede che ci sono dentro persone che aspettano di parlare con qualcuno.
Il manifesto pure lo vede.
Internet per intiere generazioni di giovani e anche in parte di non giovani ma acculturati è il compagno di vita, la fonte primaria .
Per chi è arrivato a internet i telegiornali e i giornali padronali italiani sono solo programmi comici, di questi per chi è informato si può solo ridere.
E' proprio vero che esiste solo quello che c'è in Tv, e se il re fosse nudo?
Qui si può battere il berlusconismo, lasciandolo solo.

lunedì 6 luglio 2009

Tutto va bene Madama la Marchesa, ma in autunno che succederà?


Il debito pubblico è arrivato oltre il 100% del PIL e va verso il 109 a fine anno secondo l'FMI.
Dal 122% del 1994 Amato, Prodi , Ciampi e D'Alema l'avevano fatto scendere sotto il 110 nel 2000,per non perdere l'appuntamento con l'Euro.
Il rapporto deficit - Pil è arrivato al 9,3% (era al 5,7 nello stesso periodo del 2008 ed era al 2,7 su base annua nel 2008).
Amato, Prodi e Ciampi l'avevano fatto rientrare al 2,7% nel 1997 per poter entrare in Europa.
Le entrate sono calate del 2,8%, mentre la spesa è aumentata del 4,6%.
Il PIL nel gennaio 2009 è crollato del 6% (Usa 2, Gran Bretagna 4,5.Francia 2,5 . Dati Economist).
L'Italia sono 20 anni che ha tassi di sviluppo sottoperformanti rispetto ai partners europei.
In aprile la produzone industriale era scesa del 22% e gli ordini del 32%.
Il Tasso di disoccupazione a giugno è del 7,9%, rispetto al 7,1 dell'anno precedente ,con previsione al 9,3 nel 2010 secondo Confindustria.
La crisi finora ha colpito in modo meno pesante l'Italia sull'occupazione rispetto alla media europea che è intorno al 9 con punte disastrose in Spagna e nei paesi baltici, ma imprenditori e sindacati hanno una terribile paura per l'autunno a causa delle caratteristiche strutturali delle imprese italiane , che vedono ridotto al minimo il numero delle grandi fabbriche e invece presentano un esercito di piccole e medie imprese.
In autunno si prevede che una marea di PMI non riaprano affatto dopo le ferie, con conseguenze devastanti sull'occupazione.
Cosa ha fatto finora il governo per fare uscire il paese dalla crisi?
Chi invece che dei debiti i soldi li aveva li ha tirati fuori a palate.
La Cina ha messo a disposizione la incredibile cifra di 600 miliardi di dollari, pari al 4% del PIL
L'America di Obama ha messo insieme uno stimulus package stratosferico di $1 trillion ,si tratta di 1.000 miliardi di dollari, siamo su Marte, 2% del PIL.
La Germania ha adottato un pacchetto pari al 1,6%;del PIL ; la Francia dello 0,7%, la Gran Bretagna dell' 1,4%, la Spagna del 2,3%, la Russia del 4,1% (fonte FMI ,banche escluse).
La manovra italiana ha le dimensioni dello zero virgola, precisamante dello 0,2% del Pil cioè praticamente chiacchiere, è talmente minuscola che non è neanche una manovrina.
La Mercegaglia ha per mesi tentato di tenere buoni rapporti col governo, visto che era presso il governo che andava a batter cassa, ma ogni volta non raccolgiendo nulla al di là dei sorrisi ed degli sproloqui era costretta a ribadire che gli industriali si aspettano soldi veri e che il tempo stringe.
I sindacati sono talmente mal ridotti che non hanno nemmeno minacciato scioperi e tantomeno scioperi generali, anche se i salari italiani sono i più bassi d'Europa.
Il Presidente del Consiglio che fa? Spara sulla poca stampa non di sua proprietà o che a lui non fa riferimento minacciando tagli pubblicitari a chi non canta le lodi della madre superiora dicendo che tutto va bene.
Il potente ministro dell'Economia, Tremonti, l'unico o quasi membro del governo del quale non si rida all'estero mira probabilmente a tenere chiuso il portafoglio un po' perchè è poco capiente, un po perchè un sacco di soldi si volatilizzano per pagare il debito e la spesa pubblica, un po perchè sta sempre più per giocare in proprio e vuole avere qualcosa in cassa per quando sarà lui a dirigere i lavori .
Almeno Tremonti sa di cosa si parla e si attacca all'unico argomento sensato da poter spendere all'estero e cioè che si il debito italiano è pesante, ma che gli altri partner che hanno investito nello stimolo all'economia l'anno prossimo si troveranno il conto da pagare come debito pubblico che si avvicinerà al nostro, e che il nostro debito va letto correttamente , cioè va tenenuto conto del fatto che il debito dei privati in Italia è paracchio più basso rispetto a quello dei nostri partners e quindi le due voci, pubblico e privato andrebbero sommate.
Fatto sta che la confindustria per settembre vede nero, i sindacati vedono nerissimo, il governo non fa quasi nulla, l'opposizione si è convinta di non esistere e quindi si occupa d'altro.
E allora.
Speriamo bene naturalmente, ma certo è che se tutti gli italiani che hanno motivo per essere scontenti si dovessero incazzare tutti insieme, quest'autunno uscire di casa potrebbe diventare pericoloso e non a causa dei clandestini.

giovedì 2 luglio 2009

Dall'ottimo film l'onda per noi italiani forse alcune rassicurazioni ma tenendo le antenne ben dritte.







Non voglio fare la critica cinematografica del film,già fatta meglio di me per esempio in
http://malville.filmaster.com/review/die-welle-the-wave-londa/
ma limitarmi gli interessantissimi spunti che il film offre per un'analisi politica in salsa italiana sui rischi di ricadere in una dittatura.
Per prima cosa consiglio ai lettori di vedersi il film, ne vale la pena.
Per parlare di queste cose con cognizione di causa le alternative sono infatti : leggersi una montagna di libri sul nazifascismo, o per impiegare meno tempo, leggersi almeno il pur notevolissimo saggio di Umberto Eco sul “fascismo eterno” Bompiani 1997 .
http://allegrofurioso.blogspot.com/2009/06/il-fascismo-eterno.html
oppure, ….....vedersi il film.
La trama è questa : un professore di liceo tedesco organizza una specie di seminario di un a settimana sul tema: “autocrazia” ,basato sulla domanda : “il nostro paese è immune da un ritorno della dittatura ?”. L'iscrizione al seminario è su base volontaria e quindi tutto si svolge fuori dagli schemi usuali, con metodo sperimentale, passatemi il riferimento alla Don Milani.
I Ragazzi sono coinvolti fino a diventare prima affascinati e poi plagiati dal nuovo stile di vita fino a non rendersi conto di essere completamente deragliati.
La storia finirà poi tragicamente quando i più fanatizzati del gruppo non vorranno porre fine alla finzione.
Dove sta l'interesse? Nell'abilità con la quale nel giro di pochi giorni vengono proposti dal brillante professore, appunto gli elementi del “fascismo eterno” e dalla velocità con la quale questi fanno presa inconsapevolmente ma in modo pesante sui giovani che erano convinti di essere antifascisti.
La prima provocazione del professore è : il potere attraverso la disciplina : basta col fare ognuno i cavoli suoi, per parlare ci si alza in piedi dopo aver chiesto la parola, ci si rivolge al prof col Signor.
Questo il primo elemento esterno, il messaggio subliminale però è più ampio e significa : basta con i gruppetti degli amici per la pelle, basta con i primi della classe e con gli asini, deve nascere un gruppo coeso nel quale ci si aiuta, fino ad arrivare alla fine della competizione fra i ragazzi perchè quello che conta non è più l'individuo ma il gruppo sociale.
Per fare nascere il gruppo ci vuole il capo, nel caso individuato nel professore
Poi ci vuole la liturgia del gruppo, cioè l'immancabile individuazione degli elementi simbolici con i quali identificarsi.
Ecco che allora si inventa prima di tutto il nome del gruppo, “l'onda”, poi il logo diffuso con adesivi in un modo che comincia a diventare fanatico da ogni parte.
Poi la divisa o almeno un elemento esteriore di riconoscimento, individuato nella camicia bianca.
Poi il saluto con la mano piatta portata perpendicolarmente al petto con movimento d'onda.
Messaggio subliminale : perchè la divisa?
Perchè il capo di marca da fighetto serve per distinguersi egoisticamente, mentre la divisa è per annullare il proprio io nel gruppo.
A questo punto i giovani sono entusiasti ma non avvertono quanto sia diventata pesante l'altra faccia della medaglia. I dissidenti, per esempio con una qualunque camicia rossa, che non vogliono omologarsi sono a disagio loro mentre quelli del gruppo sono portati dalla logica che si sta affermando ad espellere chi non ha la camicia bianca.
Poi si comincia a difendere i membri del gruppo, il più fanatizzato dei ragazzi si impone di fare la guardia del corpo del capo, che non ne ha bisogno, poi si comincia a menare quelli di un altro gruppo, poi si arriva all'evento della partita di palla nuoto contro un liceo avversario dove l'avversario è armai chiaramente identificato come “il nemico” ed è così comparso un altro elemento costitutivo del “fascismo eterno”.
Una ragazza dissenziente si accorge del rischi di deragliamento e cerca di rivolgersi agli altri attraverso e-mail, ma il sistema di PC della scuola è stato bloccato da quelli dell'onda, allora stampa volantini che butta dall'alto durante la partita e tutto finisce in violenza anche nelle storie personali.
Dagli spunti brillantemente posti dal film si ricavano alcune considerazioni.
Innanzi tutto il fascismo o chi per lui ha un suo fascino, sinistro, ma molto attraente, che colpisce alcune corde sensibili nel subconscio di ognuno, diversamente non si capirebbe perchè, rimanendo alla storia del film, tanti ragazzi razionali, intelligenti normali e antifascisti in pochi giorni darebbero diventati fascisti.
Chi rimane più colpito, chi diventa fanatizzato più in fretta degli altri, chi è consciamente o inconsciamente più sensibile a questi richiami?
Questo mi ha colpito per la sua pericolosità, perchè la storia nel suo insieme punta l'indice sull'uomo comune, sul mediocre, su chi ha problemi, su chi ha più problemi di altri.
Il risultato forse è una selezione al contrario, ma la sostanza è che la massa aderisce di colpo, si riconosce. Il fascismo non è apparentemente una selezione, anzi è l'antiselezione, l'antimeritocrazia, è “i mediocri al potere”, è il capo che diventa capo perchè si presenta “come uno di voi” anche se non lo è affatto, perchè è colui che guida all'azione.
Il professore-capo era uno che confessa alla moglie di essere sempre stato un complessato, che si sentiva inferiore agli altri.
I ragazzi che si sono più fanatizzati erano quelli che avevano più problemi o di scuola o di famiglia, che nel gruppo, finita la competizione si esaltano.
Il fascismo è funzionale a qualcosa, serve a qualcosa, non è l'imposizione di alcuni pazzi.
I revisionisti giustificazionisti sono quelli che si assolvono imputando i disastri ad alcuni pazzi, ma la storia se la si legge così, la si stravolge.
E allora se traduciamo tutto in salsa italiana attuale possiamo stare tranquilli o no?
Per certi versi sì.
Nel senso che alcuni dei più importanti elementi del “fascismo eterno” nessuno li ha proposti.
Il congresso fondante di Forza Italia se aveva una connotazione era il grigio assoluto tendente al nulla, poteva essere la promozione di un nuovo frigorifero, nulla di più.
Nome, logo, divisa, capo, gruppi entusiasti fino al fanatismo...... nulla di tutto ciò.
Il berlusconismo ha un peccato di origine, che impedirebbe in teoria ogni sogno fascista del suo capetto. Infatti abbiamo visto che ogni fascismo si basa sul principio base ordine-disciplina-legalità. IL berlusconismo si basa su principi opposti. Il vero contratto con gli italiani del berlusconismo è in sintesi questo : io vostro capetto mi faccio i fatti miei e voi fatevi pure i vostri, io non vi vedo quando non pagate le tasse etc etc etc., voi non vedete me quando faccio gli interessi delle mie aziende e le leggi ad personam affinchè la magistratura non mi importuni. La legalità chi se ne frega? No Berlusconi in fascimo prende 4.
Messaggi subliminali però non mancano.
Non esiste più oggi in Italia come opposizione costituzionale di qualsiasi sistema democratico occidentale l'avversario politico, ma questi è indicato come : “il nemico” se pure ridicolmente non credibile, perchè decotto , infatti viene riproposto quotidianamente come “il nemico” : i comunisti, la sinistra. Non esistono nella realtà né gli uni né gli altri nell'Italia di oggi, ma sono indicati a dito tutti i santi giorni.
C'è ancora libertà di stampa e di espressione, ma chi dissente dal capetto viene delegittimato, sputtanato tutti i giorni, non gli si riconosce diritto ad esistere, anche se di fatto esiste, ma a furia di battere il chiodo c'è il rischio che la gente si convinca che i comunisti e la sinistra, che non esistono più, siano la causa di tutti i mali e che chi contesta il capetto si un antiitaliano.
La meritocrazia è il principio più odiato in Italia, tanto che uno dei libri di saggistica di costume più recenti è intitolato “mediocri” per indicare com'è l'attuale classe dirigente.
E abbiamo visto che una base di mediocri è quella più portata ad accettare la logica del gruppo fascistizzante.
Mettiamoci una bella spolveratina di insicurezza inculcata tutti i giorni dai media del capetto per poter adottare provvedimenti illiberali naturalmente per garantire la sicurezza del cittadino insicuro, minacciato dagli immigrati-delinquenti ed ecco il messaggio razzista subliminale ripetuto fino alla noia.
Mettiamoci poi il capo “uomo del fare”, e “uno di voi” (lo ha detto a tutti dai pompieri agli operai, non però ai carcerati forse per scaramanzia) e abbiamo aggiunto un altro elemento.
Non ci sono tentativi di divise ma si sono permesse le ronde, ognuna con le divise che crede. Se qualcuno volesse fare il fascista così starebbe facendo un fascimo da circo equestre, nulla di più.
Altro 4 in fascismo perchè quello da circo equestre non sarebbe credibile.
E' vero che se un tale personaggio avesse delle velleità da autocrate instaurerebbe un regime da clown come scrive la stampa estera da mesi ( e non è piacevole), ma questo non rende le cose più semplici e meno pericolose.
Quindi forse possiamo stare tranquilli, ma con le antenne ben tese.Per ora il pericolo più grande è continuare a fare ridere il mondo intiero.