martedì 19 aprile 2011

Ma che democrazia è mai questa

Ci stiamo abituando a cose che avremmo invece dovuto condannare subito contrastandole con decisione.
E’ antipatico dirlo ma ci stiamo abituando non al fascismo ma a un sistema soft che contempla una serie di elementi che sono il contrario della democrazia, e quindi occorre riconoscere che con questi elementi presenti in Italia ed oggi la democrazia è a rischio.
1 - il partito di maggioranza relativa il PDL non fa congressi nei quali si eleggano i dirigenti sulla base di liste contrapposte, peggio che nel partito comunista cinese dove almeno periodicamente e cioè ogni pochi anni si produce un ricambio anche della figura di vertice.
2 - il maggiore alleato del partito di maggioranza la Lega pure non fa congressi nei quali si eleggano i dirigenti sulla base di liste contrapposte e tanto meno si presentano concorrenti in contrapposizione al capo storico.
3 - Ci sono organizzazioni come CL e la sua consociata Compagnia delle Opere divenute tanto potenti da spartirsi i posti di potere a tutti i livelli senza essere partiti e quindi senza avere ricevuto alcuna investitura popolare e di conseguenza senza averne alcun titolo, ma nessuno, opposizione parlamentare compresa ha niente da ridire.
4 – Il sistema politico italiano è bloccato fra un governo che ha i numeri per governare ma che non governa un bel nulla e una opposizione divisa e inconcludente,incapace di fare decorosamente il proprio mestiere.
5- Continua una contrapposizione frontale fra berlusconiani e antiberlusconiani incapaci di dialogare e di rispettare le istituzioni ,spinti sempre più all’odio reciproco col rischio tutt’altro che inverosimile di far sboccare il paese in una guerra civile.
6 – La pretesa del premier di risolvere la propria posizione processuale modificando la legge e la procedura penale a proprio favore o ancora peggio facendo passare l’idea che sarebbe vittima di una persecuzione di magistrati politicizzati, con i potentissimi mezzi di propaganda dei quali dispone, sta portando al collasso le istituzioni.
Non è ancora successo ma siamo alla vigilia di quello che non può non avvenire, perché a questo punto di delegittimazione della magistratura è giocoforza che un altro politico indagato (e ce ne sono tanti) e poi un cittadino qualunque invocheranno il fumus persecuzionis per svicolare dal giudice naturale e dalle norme di procedura valide per tutti e a questo punto potremmo dire addio allo stato di diritto.
7 – Poi, come se non bastasse ci sono i mali classici e ben noti del sistema Italia che per ora trascuriamo : criminalità organizzata sempre più potente e capace di controllare il territorio,come se lo stato non ci fosse, un solo padrone che controlla i due terzi dei media e quindi in grado di manipolare a suo piacimento la gran parte dell’informazione, evasione fiscale abnorme, corruzione fuori controllo,debito pubblico doppio rispetto al parametro europeo, disoccupazione giovanile più che preoccupante, scuola ricerca e cultura in pessime condizioni, posizione internazionale del paese al limite della farsa, ecc, ecc.
La situazione è obiettivamente molto seria , tanto che i così detti poteri forti (a partire da Chiesa , Confindustria e massoneria) di fronte alla debolezza ed alla incapacità dei poteri istituzionali di bloccare il degrado del paese cominciano a dare segnali espliciti di disagio e di dissenso,chiaramente studiando e progettando in proprio possibili soluzioni e questo ovviamente oltre a non essere un buon segno è obiettivamente un ulteriore elemento di patologia della democrazia.
Il fatto che l’unico finora che ha osato invocare apertamente la necessità di un golpe sia stato un anziano esponente della sinistra comunista, ma pur sempre anche illustre accademico come Asor Rosa, quindi l’ultima persona al mondo che per la logica politica avrebbe potuto farlo è un segno della pericolosa confusione di idee che occupa ormai tutti i settori di ogni opinione politica.
Per chi ha vissuto gli anni di piombo e ne ha conservato il ricordo, come chi scrive, preoccupa moltissimo la sensazione di avvertire la stessa spiacevole sensazione che si avvertiva allora, cioè un crescente sentimento di rabbia di fronte a un sistema istituzionale che sembra non realizzare il fatto, che la gente ha capito che gli uni e gli altri non sono più all’altezza del loro ruolo istituzionale e che quindi la situazione richiederebbe un radicale ricambio di classe dirigente, che invece non è affatto all’ordine del giorno, al contrario.
Quando molti hanno avvertito questa sensazione negli anni poi detti di piombo, di fronte alla sordità delle forze politiche istituzionali , hanno cercato di modificare la situazione per vie esterne ed estranee dalle vie istituzionali ed è nato il terrorismo politico.
C’è una legge inderogabile della politica che vuole che il vuoto di potere sia comunque riempito e in tempo praticamente reale.
E allora che succederà se i berlusconiani al governo andranno avanti a fare finta di governare ma in realtà senza riuscire a fare neanche la minima “riforma” di un qualche impegno e l’opposizione andrà avanti a non esistere su un piano di capacità di fatto di raccogliere i consensi degli antiberlusconiani per indirizzarli ad una alternativa di governo, il potere passerà ad altre forze, è inutile illudersi e dormirci sopra.
Lo stesso Asor Rosa ha detto sconsolato che non si aspetta di vedere cortei per le strade di giovani capaci di abbattere un potere che non rappresenta più nulla perché ritiene che non ci siano le condizioni per una rivoluzione dal basso e quindi ne ha ipotizzata una dall’alto.
I due poteri forti abbastanza visibili e trasparenti dei quali potere interpretare e prevedere le mosse, Chiesa e Confindustria sono in movimento da tempo ed a loro sembra risalire la possibile candidatura di Montezemolo. La Chiesa può avere in serbo altri personaggi di riserva provenienti dal mondo cattolico primo fra tutti Andrea Riccardi o l’anziano banchiere Bazoli, oppure,secondo le circostanze potrebbe appoggiare candidati di altra provenienza o di caratura tecnica, si vedrà.
Ci sono anche altri poteri forti dalla Massoneria che però è divisa e non è in grado di far blocco, alle mafie che sono potenti ma non sono mai state interessate a scoprirsi per un gioco a livello nazionale anche perché non ne hanno interesse, ci sono purtroppo le mille consorterie di faccendieri le varie P3 ecc. che si spera però non siano tanto potenti da aspirare a un gioco.
Militari che coltivino sogni golpisti? Non sembra per ora, dipende da come evolveranno le cose.
In conclusione per bene che vada non sarà una passeggiata.
Ma quello che manca soprattutto è la scarsa o assente conoscenza e coscienza da parte della maggioranza dei nostri concittadini dei meccanismi della democrazia.
A sessantacinque anni dalla caduta del fascismo sembra che gli italiani non abbiano ancora capito che andare a votare ogni quattro anni non basta assolutamente per vivere in un regime democratico.
Ricordiamo che Hitler Mussolini hanno goduto di una maggioranza parlamentare che ne ha formalmente legittimato il potere, ma erano democrazie?
Lo sarebbero state se i due duci fossero stati eletti in congressi dei loro partiti celebrati confrontando liste di candidati (dal capo agli altri dirigenti) con programmi contrapposti e questi congressi si fossero ripetuti periodicamente con le stesse garanzie di pluralismo.
Questo non è un dettaglio di tecnica politica, questo è tutto, è il vero nocciolo del problema insieme ad una opinione pubblica in grado di partecipare al gioco politico perché informata da mezzi di comunicazione non solo molteplici e liberi, ma in mano a padroni diversi e con nessuno in grado di possederne più che una piccola percentuale.