Avevo già recensito su questo blog i precedenti saggi di questo autore Red Mirror e La Cina Nuova (https://gmaldif-pantarei.blogspot.com/search?q=Simone+Pieranni).
Leggendo l’ottimo libro di Pieranni mi veniva da pensare che è veramente un peccato che sui nostri media non ci sia la sana abitudine di fare parlare sulla Cina o sull’Asia chi conosce veramente quei paesi appunto come Pieranni e pochi altri.
Pieranni, come d’uso, nel piego dell’ ultima di copertina ci fornisce le notizie essenziali della sua professione : l’agenzia che aveva fondato in Cina dove era andato a risiedere, poi il passaggio al Manifesto come capo redazione esteri e oggi a Chora Media dove è autore di podcast.
Questo saggio è composto da una carrellata di agili pezzi che spaziano per tutta quell’area geografica, aggiornandoci su alcuni dei tratti essenziali di quei paesi.
Non solo quindi il colosso Cina, ma anche quei singolari stati, che sono poco più che città stato, come Singapore, ma che per merito della loro genialità e del loro lavoro hanno acquistato un peso notevole .
Che dire di questo libro, riporta con onestà intellettuale gli aspetti avveniristici, ma anche le pesantezze di un passato che ostacola spesso il progresso.
Tanto per cominciare la famiglia patriarcale con la sua struttura gerarchica che è stata ben utile nei secoli per tenere insieme la società, ma che oggi perde i pezzi e in certi aspetti viene rifiutata dalle giovani generazioni.
Il ruolo della donna, che formalmente ha ottenuto tutti i dovuti riconoscimenti, ma che stenta a superare vecchie cattive abitudini e che addirittura in Paesi come le Filippine non ha ancora nemmeno ottenuto diritto al divorzio ed all’aborto
Parla diffusamente dell’enorme problema che costituisce per quest’area geografica la demografia in costante calo con punte in Giappone e Corea ma con un trend preoccupante anche in Cina.
In ogni paese si sono messe in campo tutti gli espedienti possibili ma nessuno ha funzionato essendoci alla radice del fenomeno un problema prima di tutto culturale.
L’altra faccia della medaglia rivela che i giovani pressochè ovunque stanno cambiando i loro paesi in modo sostanziale.
Fino a pochi anni fa nessuno o quasi contestava orari di lavoro che per noi occidentali erano considerati impossibili.
Ora la contestazione è stata talmente profonda da cambiare le filosofie che erano alla base di quei ritmi, i giovani vogliono riprendersi in mano le loro vite e quindi avere sempre più tempo libero.
In Cina il sistema di potere ce la farà a gestire i suoi giovani sempre più preziosi a causa del calo demografico o entrerà in collisione?
Leggendo il libro fra le pesanti eredità del passato vengono elencate le eterne dinastie politiche ed economiche delle quai da noi si parla poco o niente.
L’uso tendenzialmente smodato e anomalo dei sistemi di controllo sociale usando le più moderne tecnologie fino a far si che il potere sappia tutto di tutti.
Spunti di riflessione ce ne sono in abbondanza.
Chiudi con una osservazione estremamente importante, per chi desidera approfondire e meglio documentarsi, questo saggio di Pieranni finisce con una ottima bibliografia, divisa per argomenti, di estrema utilità, dato che non è che le librerie italiane trabocchino di libri sull’Asia.