mercoledì 3 dicembre 2008

Ma dove ci porta quel poveretto di Arcore? In Argentina?


Nel post del 24 novembre scorso si era detto che l'Italia a differenza degli altri paesi non aveva fatto praticamente nulla per contrastare la crisi economica finanziaria e che in ogni caso se per gli altri la crisi era grossa per l'Italia era grossissima a causa dei problemi strutturali che noi abbiamo e gli altri non hanno.
L'immagine introduttiva rappresentava il grafico relativo al peso del debito pubblico italiano,che è il più grosso problema strutturale.
L'Italia paga decenni di malgoverno, che ora ci presentano il conto.

Gli italiani però questo non l'hanno ancora capito e continuano ad onorare coloro che ci hanno portati vicino alla bancarotta.
Andreotti e gli altri gerarchi ex democristiani, gli erede di Bettino Craxi, tutti al governo o quasi, il partito degli appalti cioè gli ex PCI alla finta opposizione e lui il poveretto di Arcore alla guida di tutti.
Cacciari in una recente intervista aveva detto, ma cosa volete aspettarvi da uno che si pittura i capelli direttamente sul cranio pelato?
La maggior parte degli italiani evidentemente si aspetta tanto che l'ha votato.
Ma se avessero votato Walter quali incisivi provvedimenti sarebbero stati presi ora?
Lasciamo perdere! Siamo messi male, però svegliamoci prima di ritrovarci nell'Argentina di 10 anni fa' ,con lo stato fallito e impossibilitato a pagare salari e pensioni come ha detto ieri il ministro Sacconi violando la campagna di ottimismo ordinata dal poveretto di Arcore.
A quel punto che si farebbe?
Si andrebbe tutti a coltivare patate cavoli e cipolle in un campetto di periferia per sopravvivere, come hanno fatto per anni milioni di persone non solo in Argentina ,ma in Russia e nell'Est europeo dopo la caduta del comunismo e l'adozione del liberismo selvaggio in tutti quei paesi.
Mi piacerebbe tanto ritrovarmi in quella situazione fianco a fianco con coloro che hanno votato Berlusconi, ma sarebbe una soddisfazione a troppo caro prezzo e poi obiettivamente ripeto se ci fosse al suo posto Walter ?
Si all'estero riderebbero un po meno di noi, avremmo un governo un po' più dignitose vecchie zie alla Rosi Bindi al posto delle veline attuali, ma niente di più temo.
E allora?
D'accordo che c'è la palla al piede del debito pubblico che è il doppio di quello dei nostri partner europei, ma un conto è essere prudenti, un conto è fare niente.
La matematica non è un'opinione.
Gli economisti della Voce hanno quantificato ieri le dimensioni della manovra governativa che sono queste :
dimensione della manovra italiana : 0,3% del PIL ;
dimensione della manovra degli altri paesi 7% del PIL.
Cosa c'è da commentare di fronte a questo squallore?
Ve lo dico io quale è stato il commento da parte di governo e opposizione : Tremonti è un genio, è lui la mente, siamo al sicuro.
E' umiliante.
In campo etico gli italiani hanno fiducia nel papa con le scarpine Prada, in politica hanno fiducia in quello che si pittura i capelli sul cranio, in economia hanno trovato il genio che genialmente decide di non fare praticamente nulla così almeno non si fanno danni, ma quando diventeremo un po' più seri?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Punto primo dall'Argentina, al massimo, dovremmo imparare. Dalla crisi ne sono usciti economicamente e pure politicamente.Un certo menem l'hanno mandato via a calci nel c* e chi l'ha sostituito non poteva prescindere dal fatto di dover attuare scelte economiche diverse.
Il fatto che ci siano così tante persone in cassa integrazione potrebbe essere un risveglio..