domenica 21 giugno 2009
Quante marchette Monsignori ?
Quante marchette tollererete per finanziare la scuola cattolica e i vostri altri privilegi?
Poco tempo fa si diceva : siamo arrivati alla frutta, per dire che era stato toccato il fondo.
Nessuno però prevedeva che ci aspettasse un fondo così torbido, imbarazzante, disgustoso.
I cortigiani del ducetto precettati a difendere il loro capo-padrone si sono espressi sui media mostrando tutta la miseria della loro statura professionale.
Un guizzo di dignità lo ha avuto, come in altre occasioni, Giuliano Ferrara che ha esortato il premier (del quale continua ad avere stima , solo lui sa su quali basi) a uscire da una situazione che ha definito di perenne 24 luglio.
Sofri su Repubblica si è augurato che qualcuno spieghi al premier cosa ha significato il 25 luglio 1943 nella storia d'Italia, traducendogli in linguaggio a lui comprensibile il senso dell'articolo, troppo british per la cultura da bar sport del premier medesimo.
Repubblica 19 Giugno
L'avvocato Ghedini, per altro professionista di prima qualità, ha sparigliato tutti con l'intervento difensivo in stretto linguaggio giuridico che è stato, ovviamente non di sua volontà, probabilmente il de profundis politico per il cavaliere, il famoso discorso del premier penalmente immacolato in quanto “utilizzatore finale “ delle allegre ragazze in questione e dello stesso premier in grado di avere ragazze a vagonate e gratis.
La recente scomparsa ha risparmiato a Don Gianni Baget Bozzo, una delle poche menti di elevato livello nella corte del cav., di dover intervenire esponendo la sua già nota e terribile dottrina in perfetto stile costantiniano controriformista secondo la quale la chiesa da sempre tollera il libertinaggio dei potenti se questi in cambio danno carta bianca alla chiesa nel controllo delle anime e i dovuti privilegi, conseguenti al riconoscimento della cultura cristiana-conservatrice, come cultura di stato prevalente nella formazione del processo legislativo.
Temo che non solo i vescovi ma anche gran parte dei preti si siano ridotti a pensarla nello stesso modo.
Il direttore di Libero,bisogna riconoscerlo forse il più brillante dei cortigiani anche se limitato dal linguaggio da bar sport che ha scelto di praticare, mi sembra sia arrivato alla disperazione, nel senso che oltre a questo non c'è più nulla, quando ha argomentato che tutto l'”affaire” delle ragazze compiacenti (resto volutamente castigato nei termini per rispetto del genere femminile e non certo del cav e della sua corte) è destinato a cadere per una condizione di fatto che l'orribile diritto canonico definirebbe di “impotentia coeundi”dell'interessato.
Che se ne farebbe di donne a pagamento uno che il sesso se lo può solo immaginare?
Punto! E' inutile proseguire perchè peggio di così.........
Nessuno piangerà quando il cav cadrà come una mela marcia, ma non cadrà da solo.
Purtroppo i signori Monsignori non hanno capito che questo “affaire” rischia di essere il de profundis anche per questa chiesa italiana da loro per anni così mal diretta, in quanto la loro legittimità e credibilità è stata troppo compromessa dal non voler vedere dal voler nascondere dal volere come il manzoniano conte zio “troncare, sopire” ogni discorso di giustizia, privilegiando solo discorsi di potere.
Il conto reverendi Monsignori la storia ve lo presenterà, anzi ve lo ha già presentato.
Cosa vuol dire il fatto che anche nei giorni del precetto pasquale i confessionali rimangono vuoti e che quei pochi che ci vanno ancora si rifiutano di elencare come peccati i fatti e tergiversano invece parlando solo di un generale disagio?
Voi signori Monsignori che un po di teologia l'avete studiata se pure molti anni fa sapete benissimo di che si tratta.
Si tratta del fatto che il popolo non riconosce più la vostra figura come mediatori e che anche nella confessione ritengono di poter parlare direttamente col vostro superiore e da lui ricevere perdono.
Si veda l'intervista a Mons. Girotti, reggente della Penitenzieria Apostolica su Repubblica del 20 giugno scorso
Stando così le cose : frate Martin Lutero hai vinto, ci sono voluti cinque secoli, ma hai vinto tu.
Monsignori della chiesa controriformista ratzingheriana, avete perso.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento