Il Berlusconismo è in crisi davvero? Questa volta forse sì, ma gli anti- Berlusconiani più radicali aspettino a preparare lo champagne, non ci sarà troppo da brindare.
Il terzo polo moderato è nato,questo è vero.
E’ nata una alternativa al centro destra, che vuole rimanere nell’area politica del centro destra,
che però non accetta più la leadership di Berlusconi come si è presentata fin’ora
E’ una formazione politica composita e variegata, accreditata dai sondaggi a un potenziale fra il 15 e il 20% e quindi è una forza politica di tutto rispetto.
Però non è minimamente in grado di esprimere quello che, purtroppo per loro, è essenziale in un sistema bipolare, cioè una leadership univoca e non si può fare una alternativa politica a Berlusconi se non si è in grado di opporgli un leader unico e credibile.
Se gli elettori continuano a bastonare il PD perché non è in grado di esprimere una leadership unica e si presenta immancabilmente con il volto di sette o otto capetti, non si vede perché dovrebbero dare credito a questa nuova formazione se si presenta con gli stessi difetti.
Attenzione perché questo non è un particolare secondario,ma è il problema dei problemi, perché è schiacciando ripetitivamente questo tasto che il Berlusconismo ha campato per quasi vent’anni.
Il Terzo Polo ora esiste ma non è in grado di esprimere un leader unico antagonista a Berlusconi.
In ogni caso con il 20% non si può pretendere di essere da soli alternativi a Berlusconi, bisogna allearsi con qualcuno per raggiungere una maggioranza.
Cosa vorrà fare il terzo polo?
Ve li immaginate Casini e Rutelli alleati con Vendola con l’orecchino? E con DiPietro? Già sarebbe un problema.
Alleati col PD ? Dovrebbero passare prima mesi di trattative per imbastire un programma di venti mila pagine senza alcuna probabilità di andare da nessuna parte.
Tra l‘altro loro per adesso dicono che non vogliono andare alle elezioni anticipate e che vogliono solo trattare con Berlusconi per fare le riforme in un nuovo quadro politico, che tenga conto del loro peso che in realtà non sarebbe altro che formalizzare un contrappeso molto robusto alla Lega, con tutti i problemi di stabilità che ne deriverebbero.
Ed allora ?
Allora ,mi spiace per loro ma si dovranno tenere Berlusconi e probabilmente lo sanno benissimo.
Ancora come leader e presidente del consiglio potrebbe essere possibile nel quadro di un Berlusconi bis dopo una ridiscussione di tutto, organigramma governativo e programma.
Rimarrebbe per il terzo polo un problema non marginale di credibilità, dato che con Berlusconi c’erano già e da lui si sono staccati in tempi diversi contestandone appunto la leadership soprattutto perché lo ritenevano succube della Lega.
Tutto questo subbuglio allora per che cosa?
E’ più che verosimile e probabile che Fini Casini e Rutelli sappiano benissimo quale terribile rospo si dovranno ingoiare,solo che non hanno il coraggio di dirlo alla loro gente per non prendersi le uova in faccia.
Di che si tratta è presto detto. Berlusconi è sempre più che verosimile e probabile che sia disposto a mollare il mazzo solo per uscire dalla porta con la garanzia firmata dal notaio che rientrerà quasi immediatamente dalla finestra, e non da una finestra qualunque, ma dalla finestra dalla quale appena prima dell’Unità d’Italia si affacciavano benedicenti i papa- re, quella del Quirinale.
Un governo Letta o di questo stesso tipo o un Berlusconi bis per la seconda parte della legislatura con Berlusconi indebolito e ridimensionato, ma sempre dominus della situazione in una nuova posizione di capo padrone del partito di maggioranza relativa in attesa di trasferirsi al Quirinale alla scadenza del mandato di Napoletano.
Fini, Casini e Rutelli nella maggioranza in manovra costante cercando di allargarsi magari a qualche sostanziosa fetta del PD di matrice cattolico moderata.
Tutto questo non è particolarmente entusiasmante.
Forse era meglio che si tenessero il Berlusconismo così com’era, per la semplice ragione che almeno garantiva una stabilità mediocre e quasi immobile però sufficiente a tenere il paese al di fuori da rischi di disastri finanziari in una situazione internazionale nervosa e imprevedibile.
Che si vada o non si vada alle elezioni anticipate il problema penoso da digerire è che comunque si va incontro a un periodo non si sa quanto lungo di instabilità e che per ora comunque si rigirino le carte sembra proprio che solo con Berlusconi sia possibile garantire quel minimo di stabilità utile per non farci scatenare contro i mercati finanziari.
Allegra,allegria!
Nessun commento:
Posta un commento