lunedì 20 giugno 2022

Limes Il caso Putin . Chi è davvero il signore del Cremlino. Il suo progetto è ricominciare il mondo per finirla con l’egemonia americana aprile 2022 – Editore Gedi – recensione

 



Continua a meravigliarmi la capacità di Limes di tenere il punto su un evento di attualità come è la guerra in Ucraina, dato che stiamo parlando della più nota e autorevole rivista di geopolitica in Italia ed è noto che i primi approcci alla geopolitica fanno storcere il naso a molti proprio per la natura della materia.

Sul conflitto ucraino sono al terzo quaderno consecutivo con un totale di circa ottocento pagine, si tratta di un contributo formidabile che va unito ai contenuti del canale web di Limes con scadenze quasi quotidiane.

E’ contro-intuitivo ma la geopolitica è il contrario della cronaca, essendo nella sostanza analisi dei fenomeni di lungo periodo che appunto prescindono dalla cronaca.

Vagliela a spiegare allora ai lettori non specializzati che se Caracciolo e i suoi parlano prevalentemente di poteri e di imperi non è perché sono nostalgici di regimi fortunatamente defunti, ma perché le strategie dei paesi egemoni o che aspirano ad esserlo sono intrinsecamente legate alla geografia alla storia ed ai loro miti etnici o nazionali e quindi sono loro che muovono la storia.

Gli altri stati che lo vogliano o no per l’elementare situazione dei rapporti di forza e delle loro vicende storiche non possono aspirare ad altro che essere satelliti di uno degli egemoni.

Sarà spiacevole ma la realtà vera è fatta di questi trend a lungo periodo e non di altro.

Capisco che per chi non ha confidenza con la geopolitica questi discorsi hanno l’effetto di uno schiaffo in faccia perchè ci fa svegliare da pigrizie e illusioni proprio come quelle di noi europei che ci siamo cullati per decenni nell’illusione che annegare in quello che i geopolitici chiamano l’economicismo e la non-storia avrebbe potuto durare per sempre fingendo di non sapere che invece stavamo facendo nient’altro che la assoluta volontà strategica della potenza egemone per la nostra area che sono gli Stati Uniti.

Perchè la realtà vera che occultiamo a noi stessi è il fatto che noi Italiani e Tedeschi (Francesi solo un po dietro e Spagnoli idem) abbiamo, purtroppo per noi ,perso la Seconda Guerra Mondiale e la cosa ha tuttora delle conseguenze anche pesanti che facciamo finta di non conoscere e di non vedere.

Ma i marines nelle basi americane in Germania e Italia super attrezzate sono lì a ricordarci che siamo liberi e indipendenti solo fino a un certo punto.

Purtroppo l’antifascismo acritico e di maniera che ha imperversato per decenni ha imposto un fumoso pensiero unico che spostava un po puerilmente le responsabilità facendoci credere che la guerra non l’avevamo persa noi ma i fascisti intesi a quanto pare come marziani spuntati all’ultimo momento.

Purtroppo però in storia contano i fatti e i rapporti di potenza e questi dicono che la guerra l’abbiamo persa noi e noi quindi ne subiamo ancora settant’anni dopo le conseguenze.

Ecco a cosa serve la geopolitica a mettere i fatti davanti alle narrazioni ed ai pregiudizi anche se arrivati a entrare nelle profondità della nostra psiche collettiva.

Perchè mi sono permesso di condurre il lettore per questa lunga premessa, perché senza di questa puntualizzazione della prospettiva che segue la geopolitica, si può solo fare cronaca, e la cronaca oggi più che mai è difficilmente separabile dalla propaganda,che vivendo noi nell’epoca dei social è diventata sofisticatissima tecnica di manipolazione dei sentimenti e delle menti.

Ma proprio per questo diventa utile cambiare la prospettiva delle analisi per cercare di capire perché Russia e Usa ragionano e agiscono da potenze imperiali e cosa possiamo fare noi per cercare di fare i nostri interessi senza essere costretti a fare quelli dell’egemone anche quando contrastano fortemente coi nostri.

Il pensiero unico vuole che il comandamento numero uno delle dodici tavole sia il fatto che a nostro vantaggio avremmo il sacro Graal dell’articolo 5 del trattato Nord Atlantico (che dovrebbe garantire l’intervento (diretto?) americano in caso di invasione nel nostro paese) al quale nel mondo non crede più nessuno, dati i numerosi precedenti di promesse non mantenute da parte degli Usa.

Fermo restando per carità l’ovvia constatazione che chiunque di noi che sia sano di mente che per la Russia non è ammissibile né giustificabile quello che ha fatto, invadendo l’Ucraina.

Ma per favore non umiliamo le nostre intelligenze ignorando le responsabilità e i pacchiani errori della strategia americana.

Che vengono addirittura dalla strategia messa insieme quasi per caso dalla presidenza Clinton. Invito il lettore a leggere il lucidissimo saggio di Federico Petroni collaboratore senior di Limes in proposito.

Insieme a quello su Putin di Orietta Moscatelli altra colonna di Limes.

Non perdetevi poi il breve ma formidabile saggio di Zahan Shi docente alla China Foreign Affairs University sulla prima guerra del Metaverso.

Consiglierei anche l’articolo di Giuseppe Gagliano del centro studi strategici DeCristoforis sulle conseguenze della guerra economica in atto.








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