giovedì 20 agosto 2009

Che disastro, il grande comunicatore!







E allora Berlusca non ha nulla da spiegare sul via vai di escort, stelline, veline etc, che comparivano alle sue cene .
Di solito i Premier nel mondo cenano o con la famiglia o con la famiglia e ambasciatori, personalità eminenti, uomini di cultura, perchè così ritengono di dovere interpretare la dignità dell'istituzione.
Va bene Silvio è diverso, un personaggio pittoresco è il tycoon dell'intrattenimento e per lui le cene eleganti e moralmente ineccepibili sono quelle delle quali tutti hanno appreso i particolari dai giornali di tutto il mondo, non tramite esternazioni incontrollabili di mitomani, ma da registrazioni di conversazioni, filmati, foto, alcuni entrati in procedimenti penali in corso a carico del suo procacciatore, perchè le sue tv e le altre da lui controllate per il 90 % del totale si sono autocensurate e non ne hanno informato la gente.
Tutti, si diceva, hanno appreso i particolari.
Salvo quelli che questi particolari li conoscevano già.
Per esempio l'ex direttore del Giornale (proprietà Berlusconi) e di Panorama (proprietà Berlusconi), ora direttore di Libero (secondo giornale più schierato pro Berlusconi dopo il Giornale), Maurizio Belpietro in uno degli ultimi editoriali di Panorama, (30 luglio 2009), prima di passare a dirigere Libero, ha scritto testualmente :
“Che il capo del governo si fosse intrattenuto con l'esuberante signora (la autodefintasi escort a pagamento Patrizia D'Addario) era già risaputo e perfino le frasi, il lettone di Putin e le farfalle (ciondoli d'oro regalati alle donne della scuderia del Premier) erano dettagli arcinoti”.
Povero Belpietro, mi è umanamente simpatico.
Chissà che cazziatone si sarà beccato!
Perchè il capo non era per niente d'accordo di riconoscere l'evidenza, confessarla e magari doverosamente scusarsi, come gli aveva consigliato saggiamente la miglior penna della sua scuderia e quella intellettualmente più dotata, Giuliano Ferrara sempre su Panorama il 2 luglio scorso.
Perfino l'ovattato, curiale senza tonaca, direttore di Avvenire Boffo gli aveva sussurrato con solito linguaggio allusivo che non si poteva più fare finta di niente e occorreva confessare quello che tutti già sapevano come ha detto Belpietro, le tonache di color porpora e quelle più numerose con lo zucchetto viola rossiccio ( i cardinali e i vescovi per chi non capisce le allusioni curiali) poi avrebbero particolarmente gradito delle parole di contrizione.
Niente da fare il capo se ne sbatte e sceglie di negare tutto.
Come?
Un politico vero, lasciamo perdere i livelli eccelsi alla Card, Richelieu, come Andreotti , ma un democristiano qualunque alla Giovanardi che avrebbero fatto?
Da frequentatori se non delle curie, almeno degli oratori quando erano ragazzi, avrebbero fatto la furbata ragionando così : ma chi è quel Boffo dell'Avvenire?
Io tratto a ben altro livello. La mia dichiarazione la mando nei sacri palazzi, all'Osservatore Romano e li frego tutti.
Perfetto.Sarebbe stato un colpo di teatro perfetto all'altezza di un grande comunicatore vero.
Ma l'osannato “grande comunicatore” non la pensa così, lui sceglie il rotocalco di gossip di famiglia Chi cercando di gabbare la gente inserendo le sue dichiarazioni in un ampio servizio sulle vacanze della famigliola felice dove i nonni non chiedono di meglio che passare il tempo a giocare con i nipoti.
Purtroppo la sua famiglia ha avuto vicissitudini private infelici, che vanno rispettate come quelle di tutti in casi analoghi, su questo non c'è dubbio.
La sua famiglia però soffre di un male ulteriore e purtroppo incurabile : quello del peso di una insostenibile quantità di danaro.
Mi spiace per loro ma non hanno speranza a meno che non scelgano il convento, ma mi pare di potere escludere tale eventualità.
Ma lasciamo perdere le amenità.
Quello che qui interessa è cercare dai fatti di capire come mai l'uomo che ancora pochi giorni fa l'editorialista principe del maggiore quotidiano italiano Angelo Panebianco, stimato ed equilibrato accademico, esaltava come geniale comunicatore sia caduto in una serie di errori pacchiani di comunicazione.
1 – ha scelto di negare tutto e questo è assurdo perchè andare contro l'evidenza non se lo può permettere nessuno e chi ci prova riesce solo ad inviperire coloro che prende per i fondelli;
2 – ha scelto un mezzo di comunicazione talmente di basso livello e inadatto alla bisogna da rendere con ciò steso offensiva la sfida col giornale dei vescovi, che ha regolarmente reagito dicendo che non polemizzerà mai con un foglio come Chi;
3 – sta dimostrando che pur potendo disporre di collaboratori fedeli e di alto livello come il Gentiluomo di Sua Santità Gianni Letta non ha capito quasi niente dello stato dei rapporti col Vaticano.
E' convinto di poter fare quello che gli pare per il fatto che è in grado di aprire il portafoglio nel mercato delle vacche dei fondi al Vaticano.
Non si è reso conto che questa è diventata un'arma completamente spuntata perchè alla fine dell'era Ruini il Vaticano ha già avuto di più di quello che aveva chiesto e quindi non c'è più nessuna vacca da comprare.
Peggiorerà la situazione con un grottesco pellegrinaggio da Padre Pio?
I nostri vecchi dicevano :”attenti a scherzare coi santi !”
Forse è cominciata davvero la curva di discesa del berlusconismo, perchè il nostro Cav. era tanto che non ne sbagliava tante e di queste proprozioni.
Andiamo però ad accendere per tempo candele e facciamo offerte agli dei, perchè vengono i brividi a pensare Franceschini, Bersani, Marini, Di Pietro a gestire le nuove case dell'Aquila!

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