martedì 18 agosto 2009

Silvio le bouffon de l'Europe; Benedetto XVI con uno share in caduta libera : chi dei due ci rimetterà le penne?





Silvio al confessore di fiducia : “Padre, ho molto peccato : non sono un santo, sono stato utilizzatore finale di molte donne, ma non mi devo scusare con nessuno perchè come diceva brillantemente il Marchese del Grillo,Gentiluomo si Sua Santità, ai suoi compagni di bisbocce quando arrivava il Bargello ai tempi del Papa-Re : "io so' io e voi non siete in c....o"

Benedetto al confessore di fiducia : “Padre, ho molto peccato : ho fatto finta di non vedere e di non sentire che una personalità molto in vista, anzi la più in vista su tutte le tv, giornali e rotocalchi,che si proclama cattolico, faceva tutto quello che noi dichiariamo da secoli vietatissimo, anzi la cosa più vietata di tutte : fornicava!!"

I due padri confessori, come da diritto canonico (Canone 959) sono tenuti a dare l'assoluzione, qualora il penitente si mostri contrito e quindi tutti e due escono assolti con una modica penitenza.
E va bene, fatti loro, ma la loro assoluzione sacramentale non sposta di un millimetro la situazione pubblica dei due personaggi, tutti e due rimangono come minimo un po' inguaiati.
Se il lettore vorrà farsi un giro sul web digitando “Berlusconi and escorts oppure showgirls oppure solo Berlusconi” nella casella di ricerca di qualsiasi grande giornale internazionale si beccherà una grandinata di sarcastiche battute non solo sul pittoresco personaggio ma “urbi et orbi” sugli italiani “che non sanno stare decentemente a tavola, come del resto ben si sapeva!” dicono loro.
Di Berlusconi potrebbe anche non importarcene nulla, ma quando a bagno per causa sua ci andiamo tutti noi la cosa comincia a scocciare e parecchio.
Nessuno di noi può più illudersi di poter isolarsi nel suo backyard, nel giardinetto dietro la propria casa, oggi “lo straniero”, il “furest”, abituiamoci ad usare la lingua padana perbacco!, non ce lo toglieremo dai piedi mai più e di quello che pensa a casa sua o a casa nostra dobbiamo e dovremo sempre più tenere conto.
Da quel giro sul web che sarebbe comunque utile e consigliabile fare si ricava un leit motiv unanime, sia che i giornali consultati siano di destra o di sinistra o di centro o trasversali : in qualsiasi altro paese del mondo sviluppato l'opinione pubblica avrebbe costretto il soggetto pittoresco a tornare nel suo privato lasciando ogni carica pubblica.
E allora fra Silvio e Benedetto è pacifico che a lasciarci le penne sarà Silvio?
Non è affatto detto, anzi la mia personale opinione è che la vittima del via vai di belle e non illibate ragazze a Palazzo Grazioli e ville varie berlusconiane non sarà Silvio, sarà Benedetto e che l'istituzione che Benedetto rappresenta riceverà da questa storia una tale botta da rischiare il KO.
I Cardinali che andavano allegramente e spudoratamente a puttane nel sedicesimo secolo non produssero grande sconquasso agli occhi dei romani che non si meravigliavano più di niente, ma produssero grande sconquasso nella mente e nella sensibilità raffinata del monaco agostiniano Martin Luther in visita-pellegrinaggio a Roma.
Nella mente di quell'uomo pio, coltissimo e sopratutto risolutissimo produssero la scintilla che ha causato il più colossale scossone dei tempi moderni nella chiesa cattolica.
Il paragone può sembrare esagerato, ma non credo poi tanto, perchè la religione è una materia delicata e complessa che ha regole tutte sue.
Non è la filosofia che può produrre anche idee strampalate, ma che è sempre ai confini della matematica e della logica e quindi si sa che le regole del gioco non consentono a nessuna teoria di collidere in alcun modo con la logica.
La religione è fede cioè voler credere in miti, simboli, precetti, sentimenti, stratificati nei secoli.
E se per generazioni millenarie i cattolici hanno scelto di avere la vita condizionata da tabù sessuali, non c'è più papa che possa permettersi di girare la testa dall'altra parte.
Non è affatto un problema di disquisizioni teologiche e codicilli di definizioni dogmatiche.
Qui si parla di quello che dettano ,passatemi la espressione poco elegante, le sensazioni di pancia dei cattolici.
Credetemi, dopo millenni di indottrinamento ai cattolici anche i papi possono raccontare tutte le balle che credono,se lo credessero, ma non possono andare a dirgli che si può fornicare come si vuole.
Ancora peggio non possono andare a dirgli che lui può perchè lui è lui e noi non siamo un c...o, anche se l'autorevole pubblicista Vittorio Messori sostiene senza vergognarsi affatto questa tesi ritenendola intelligentissima e saggissima,per il bene della Chiesa.
Sarebbe il peggiore degli autogol.
Ma lo hanno fatto.
Il papa non ha detto questo esplicitmente, ma ha taciuto, pur comparendo sugli schermi televisivi tutte le sante sere mentre sui medesimi schermi si tentava in modo maldestro e infantile di non riportare per niente o di circoscrivere quello che tutti sapevano e che comunque potevano facilmente trovare attraverso altri canali.
Ma cosa credono i furbacchioni padroni dei media, che la casalinga di Voghera non vada su Facebook e non abbia figli e nipoti, che col computer ci vivono?
Dai cardinali all'ultimo prete sarebbe difficile trovarne uno che non abbia scaricato o letto tutto quello che c'era da scaricare sull'argomento, dalle foto, alle registrazioni agli articoli di giornali.
Ma il papa ha taciuto e la Conferenza Episcopale ha taciuto o sussurrato,o accennato vagamente,il che è anche peggio.
Non la passeranno liscia.
La gente ha realizzato di essere stata presa per i fondelli da chi pensa di poter imporre una morale ai peones e voltarsi dall'altra parte quando a “fornicare” è l'uomo di potere il cui faccione trabocca da tutti i media.
Tutti i peccati gli avrebbero condonato e gli hanno condonato, ma che i preti gli perdonino anzi ignorino "il peccato" perchè lui è lui e noi non siamo un "c...o", questo è troppo.
La pagheranno cara, loro, non l'uomo di potere, che ha già tutto e che alla loro faccia si è già divertito abbastanza.

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