Prima considerazione : il fatto che i paradisi fiscali sono realmente il posto giusto per depositarvi capitali o società da occultare a fisco, inquirenti o ficcanaso di ogni specie.
Se con i potentissimi mezzi dei quali verosimilmente dispongono Berlusconi, Fini e i gruppo editoriali contrapposti (Mondadori,Giornale ecc. da una parte e Repubblica-Espresso dall’altra),se non addirittura i servizi segreti italiani o di amici del premier o dei nemici del premier non sono ancora riusciti a mettere le mani su un atto dal quale risulti quale è la persona fisica o le persone fisiche intestatarie della famoso appartamentino di Montecarlo, si capiscono tante cose.
E’ chiaro che se i paradisi fiscali sono così realmente impenetrabili, chi vuole “giocare sporco” (e sono molti) nella politica, nella finanza, nell’industria, nel crimine organizzato può fare tranquillamente i propri comodi.
E il cittadino comune, che non ha i mezzi materiali potere usufruire dei servizi “off shore” nemmeno se lo volesse, può solo fare da spettatore come un allocco.
Seconda considerazione : è deprimente constatare che il popolo degli allocchi riesce ad appassionarsi ai quotidiani rilanci su questa vicenda senza rendersi conto che comunque andranno le cose, la sostanza della vicenda consiste prima di tutto in una grandissima presa per i fondelli del Sig. Rossi, l’italiano tipo, sia che questi faccia il tifo per Berlusconi o per Fini o per nessuno dei due.
La sostanza della vicenda è nell’avere rotto il velo, che nascondeva cosa fa la politica reale, che non è il teatrino dei talk show o di Montecitorio.
La classe dirigente attuale, politica, imprenditoriale, finanziaria ecc. è cliente abituale dei servizi “off shore” ,alla faccia del medesimo Sig. Rossi, contribuente magari a reddito fisso e quindi onesto per forza.
Ma la destra- destra, alla quale apparteneva il famosissimo appartamentino di Montecarlo,non era quel partito del quale il suo fondatore, Giorgio Almirante, rivendicava la assoluta onestà e integrità, quando raccontava , che loro erano gli orgogliosi i figli di quel capo storico,che era stato appeso a testa in giù a Piazzale Loreto, ma che dalle sue tasche non era caduto per terra nemmeno un centesimo ?
Sarà anche vero letteralmente, ma se è vera anche la storia sussurrata, ma che tutti conoscono che il mitico oro di Dongo non sarebbe stato poi così mitico,tanto che sarebbe stato sequestrato dai partigiani comunisti per essere investito nell'acquisto del ben noto palazzaccio di via delle Botteghe Oscure, sede storica del PCI,allora proprio in questa storia sussiterebbe l'origine di quel consociativismo, che ha impedito alla politica in Italia di essere una cosa seria.
Ma se i nipotini politici del fascismo tengono tanto alle mani pulite,come mai ora si trovano invischiati in giri finanziari così torbidi?
E’ vero che loro hanno solo venduto quell’appartamentino, ma essendo un partito politico e con quelle pretese non potevano scegliersi un acquirente un po’ meno occulto, proprio per coerenza agli ideali professati?
Sappiamo benissimo però che è facile, ma inutile gettare la croce solo sopra Alleanza Nazionale, perché è risaputo che tutta la classe politica fa affari nello stesso modo.
Verrebbe da chiedersi per decenza se il premier è proprio così vergine in materia di uso di servizi “off shore” da poter scagliare la prima pietra su qualcun altro.
La miriade di partiti e partitelli dell’opposizione non è anche questa costituita da dirigenti politici, che hanno imparato da lungo tempo come riparare il tesoretto acquisito più o meno onestamente, i più tradizionalisti in Lussemburgo o proprio a Montecarlo, i più naif a Lugano, i più aggiornati nelle varie Isole Caraibiche ecc.?
Quello che non si capisce è come mai i Signori Rossi di tutta Italia continuino ad appassionarsi da quasi vent’anni allo sterile giochino : “Viva Berlusconi!” qualsiasi cosa faccia o “al diavolo Berlusconi !” , sempre qualsiasi cosa faccia, senza che gliene vada in tasca un centesimo, senza che in realtà la cosa li riguardi minimamente.
Possibile che non si siano ancora resi conto che tutto il gioco è fatto sopra la loro testa da una oligarchia consociata (“comunisti” e “berlusconiani” interessati a lasciare le cose di fondo così come sono) che ci spinge di giorno in giorno a diventare una qualunque alla repubblica della banane ?
Perché per reagire il popolo deve aspettare che “lor signori” ci riducano alla fame o pressappoco come è successo alla Grecia?
Questa vicenda è proprio emblematica di questa fase di decadimento finale del berlusconismo, perché mostra per la prima volta in modo abbastanza chiaro l’esistenza di due livelli di politica.
Uno finto e recitato per il pubblico nelle sedi istituzionali e nei talk show, un altro che è quello della potere reale nel quale la casta politica fa i propri affari in modo consociativo, trasversale e occulto.
Il popolo non deve sapere come stanno realmente le cose,salvo quando, come in questo caso, o quando compaiono intercettazioni compromettenti il velo si straccia e anche il popolo viene a sapere cosa fanno realmente i politici e che è nei siti “off shore” che si svolge il gioco del potere reale.
Abbiamo dietro di noi quasi vent’anni di stagnazione economica,civile e culturale della quale portano la medesima responsabilità centro destra e centro sinistra, che si sono alternati al potere senza che fossero capaci di cambiare nulla di sostanziale.
I problemi di fondo che il paese subiva e che gli impediva di crescere per modernizzarsi vent’anni fa sono ancora qui tutti e tutti irrisolti : lavoro che non c’è, stipendi e pensioni sempre più bassi e di molto rispetto a quelli europei, tasse alte che non corrispindono a servizi a livello europeo, sistema scolastico con risultati allarmanti, corruzione della classe politica a livelli extraeuropei, criminalità organizzata, che controlla intere regioni del sud e che è sempre più forte anche al nord.
Non basta per convincersi che occorre girare pagina?
Girare pagina,dovrebbe ora essere chiaro, non significa semplicemente far fuori Berlusconi per sostituirlo con uno qualsiasi degli anti- Berlusconi ora sul mercato,tutti vecchi arnesi,che hanno già ampiamente dimostrato di non essere capaci di fare nulla o quasi quando il potere ce l’hanno avuto.
Bisogna far uscire allo scoperto il nuovo, che nella società già c’è e che non riesce a farsi politica, perché la politica gli chiude le porte in faccia.
Per fare questo bisogna capire bene una cosa.
Il corto circuito che ha bloccato il paese in vent’anni di vuota contrapposizione Berlusconi si, Berlusconi no eludendo tutti i problemi del paese è stato figlio del peggio del costume nazionale, conservatore per pigrizia.
È comodo affidandosi ciecamente ai giornali o ai telegiornali confezionati apposta per confermare la validità dei propri pregiudizi contrapposti.
Guarda, avevo proprio ragione, si diceva il Sign:Rossi leggendo il Giornale o Repubblica oppure guardando il TG 5 o il TG 3, secondo in quale curva da stadio aveva militato in questi ultimi vent’anni, lo dice anche il mio giornale, la colpa è tutta di loro (i “comunisti” o i “berlusconiani”).
E invece la colpa era proprio nella pigrizia che il Sig. Rossi aveva respirato dal costume nazionale e aveva fatta propria.
Il solito gattopardesco far finta di cambiare tutto (la pretesa rivoluzione liberale del berlusconismo o il riformismo kennediano degli anti –berlusconiani, tutte pretese che si sono dimostrate del tutto fuori portata rispetto alle capacità di questa classe politica) per non cambiare nulla.
Perché il Sig.Rossi è stato al gioco e quindi perché deve prendersela ora prima di tutto con sé stesso per le cose che vanno male e non con i “comunisti” o con “berlusconiani”?
Perché gli faceva comodo lasciare le cose come stanno per non rischiare di intaccare le proprie rendite di posizione in quanto impiegato pubblico o fruitore di finanziamenti pubblici o pensioni di invalidità fasulle o altri sussidi.
Perché gli faceva comodo andare avanti a usufruire dei privilegi della sua casta , eludere il fisco il più possibile, fare i propri comodi contando sui condoni,far finta di non vedere che difendere solo il lavoro solo di chi ce l’ha già escludeva tutta una generazione da prospettive decenti di vita ecc. ecc.
Da questo marasma se ne esce solo uscendo da questa pigrizia e dai pregiudizi che ci si porta dietro, bisogna imparare a mettersi in discussione e rendersi conto che se il paese va di male in peggio la colpa non è solo di “lor signori” ma è di ognuno di noi e che se le cose vanno male occorre che ognuno di noi cambi non solo nelle idee ma anche nei comportamenti. Se non riteniamo di essere capaci di fare così non diamo la colpa ai politici.
Una nuova classe dirigente bisogna cercarsela guardandosi intorno.
I sociologi della politica e i politologi ci possono confermare che per creare veramente il nuovo si comincia inevitabilmente dalla partecipazione a forme associative, che si servano anche del web ma non mitizzando i nuovi media,che sono solo mezzi, poi ci vuole comunque la sostanza, gli incontri reali di persone fisiche da qualche parte per fare qualcosa.
I “grillini” in Italia cioè il popolo di Beppe Grillo a sinistra ,o i “tea party” ,che stanno sconvolgendo le vecchie gerarchie del partito repubblicano in America a destra, sono due esempi di come la società civile, se vuole ,può dare alla politica bloccata salutari scossoni.
Aria fritta sembra invece venire in Italia dalla miriade di fondazioni messe in campo dalle componenti dei partiti, che però almeno hanno avuto il merito di consentire a parecchi giovani intellettuali di buon livello di cimentarsi per la prima volta nell’arena della politica.
Penso che il Sig.Rossi l’abbia quasi capito che è ora di finirla di affidarsi al demiurgo di turno, che dice di essere diverso e più bravo di tutti gli altri, capace di risolvere i nostri problemi.
I nostri problemi ce li dobbiamo risolvere noi, mettendoci in comunicazione,condividendo idee e proposte, il nuovo modo di far politica, ce lo dobbiamo inventare, come del resto è sempre stato fatto in passato.
Chi ha il potere non lo molla mai né volentieri,né di sua iniziativa, bisogna organizzarsi per toglierglielo.
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