Il giornale Libero diretto da Feltri e Belpietro, che ne hanno acquisito recentemente la proprietà, sta da qualche tempo, prima cautamente, ora in modo più diretto preparando la base a un Berlusconismo senza Berlusconi.
E’ cominciata con una inusuale libertà di linguaggio nei riguardi del premier che negli editoriali di Belpietro è stato indicato ormai senza complessi di inferiorità come “il vecchio porco”, corroborata dalla pubblicazione integrale sul sito e quasi sul giornale delle famose 350 pagine della procura di Milano sul caso Ruby.
Poi con l’espicita richiesta fatta con il titolone di prima pagina : “via tutti” di andare subito alle urne, richiesta corredata da una elencazione impietosa di tutti i recenti interventi di Berlusconi per pretendere le elezioni, subito seguite dai più recenti :“contr’ordine compagni” “ il voto sarebbe pericoloso per il paese, ora bisogna governare”.
Poi sono cominciate le frecciatine a “quegli sciocchini del Giornale”, che devono suonare per forza la campana padronale.
Bossi e Tremonti sempre messi in buona luce anche se con discrezione.
Le procure criticate per la loro tendenza a debordare, ma senza più difendere l’indifendibile posizione del premier sul piano della credibilità.
Poi Belpietro ha scelto l’espediente mediaticamente riuscito di fare una specie di gioco delle parti mettendo in prima pagina diverse volte un editoriale doppio , uno firmato da Pansa abbastanza apertamente critico nei riguardi di Berlusconi , affiancato da uno dello stesso Belpietro, che ribadiva la fiducia in Berlusconi, però riconoscendo quello che la propaganda del Pdl voleva non fosse mai riconosciuto cioè che le serate di Arcore erano tutt’altro che eleganti, che le leggi ad personam, erano leggi ad personam, che le balle raccontate dal capo erano realmente balle ecc.
Infine trascorsi i tre mesi di sospensione, comminati a Feltri dall’Ordine dei Giornalisti per i suoi articoli sul caso Boffo è venuto ieri il suo lungo editoriale per riprendere il timone del giornale, che non lascia dubbi ed indica esplicitamente in punti articolati la linea del giornale.
Riporto titolo e sottotitoli perché riassumono il discorso : Gli errori del Cav Silvio, è ancora in sella ma è all’ultima spiaggia. Le sue colpe:
non ha ripristinato l’immunità parlamentare,
non ha gestito bene la nascita del Pdl e
non ha tagliato la spesa pubblica.
Poco dopo l’incipit il discorso diventa una impietosa requisitoria :
perché il Cavaliere avendone la possibilità non ha risolto neanche uno dei problemi che gli impediscono di lavorare?
Così facendo “prende schiaffoni anche dai suoi amici” e non riesce a governare. “Non cede ma agonizza”.
Poi arrivano le contestazioni precise e articolate :
1- perché invece di architettare assurde leggi ad personam per difendersi dai processi non ha reintrodotto l’immunità parlamentare ? Ora invocando il conflitto di attribuzione fra poteri dello stato si è messo in mano alla Consulta che è una pura follia.
2- perché pur essendo stato più volte parlamentare europeo non ha di nuovo seguito quella strada che gli avrebbe garantito una immunità a prova di bomba del resto già sperimentata da D’Alema, Di Pietro e DeMagistris?
E qui dietro a una argomentazione apparentemente tecnica, viene la prima bomba : non avrebbe potuto fare il Presidente del Consiglio per incompatibilità fra le due cariche, ma che problema è?
Sarebbe stato ugualmente il dominus della politica italiana come capo del suo partito, che ne avrebbe tratto solo vantaggio diventando così un vero partito invece che un comitato elettorale, non in grado di competere con la Lega che è invece un vero partito e per questo è radicata territorialmente come il Pdl non si sogna nemmeno.
A Palazzo Chigi ci sarebbe stato benissimo Gianni Letta come suo delegato.
3- Quando fu fondato il Pdl fra i due cofondatori avrebbe dovuto sorgere un patto chiaro e un progetto articolato, che invece non ci furono e quindi la rottura è venuta per responsabilità di tutte e due le parti.
4- non ostante tutto il governo non ha fallito e il paese ha retto, non ha fatto la fine di Grecia e Irlanda, ma le dimensioni del suo debito fanno sì che giri da tempo la voce che la Ue imporrà all’Italia una patrimoniale per rientrare in una dimensione più accettabile per i partner più virtuosi.
E qui viene la seconda bomba, ancora più micidiale della prima : nessuno è riuscito a ridurre il deficit nemmeno in tempo di ripresa, immaginiamoci adesso, ci vuole altro che la “sferzata” annunciata.
Questo governo ha perso la sua occasione storica di cavalcare lo shock della crisi per attuare riforme sistemiche:
-dall’aumento dell’età pensionabile ;
-alla riduzione degli sprechi della sanità (2/3 dei pazienti non ritirano i referti degli esami dimostrando che i medici se ne fregano dei conti);
-alla drastica riduzione di chi vive di politica (1 milione e trecentomila persone);
-al blocco dei finanziamenti a pioggia dati a imprese che esistono solo sulla carta;
-alla cancellazione degli enti inutili;
-alle liberalizzazioni vere.
Se si dimostrasse che si fa veramente sul serio la gente sarebbe disposta a fare dei sacrifici in via straordinaria, ma in mancanza (terza bomba e questa è un’atomiaca) Tremonti sarà costretto fra un anno a portare i libri in tribunale e Berlusconi perderebbe il consenso, se ne rende conto?
Fantastico! Dopo anni di delusioni e di pure “balle” agli elettori del centro- destra viene presentata la verità nuda e cruda.
Peccato che non esista una opposizione come in tutti paesi civili e che il partito di maggioranza, esattamente come era capitato a suo tempo con la Dc, sia costretto a fare anche la parte dell’opposizione di fronte a una situazione politica incartata.
Non lo si dice apertamente ma da tutto il discorso di Feltri traspare una evidente sfiducia sul fatto che possa essere lo stesso Berlusconi a raddrizzare la baracca.
Non lo si dice apertamente ma il senso del discorso appare diretto al centro destra nel suo insieme, esortando chi nel suo ambito ha responsabilità politica a tirare fuori quegli attributi che finora il timore reverenziale per il capo-padrone ha impedito che ne fosse notata l’esistenza.
Finora l’hanno fatto solo due persone : la ex moglie dello stesso Berlusconi e Vittorio Feltri, complimenti a tutti e due, ma ora sotto a chi tocca, o vogliono morire politicamente sotterrati dalla loro mediocrità?
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