sabato 14 gennaio 2012

Il vero spread è il naufragio della nave Concordia

Un paese che dimostra di avere dei meccanismi per la scelta della classe dirigente come quello che ha messo a comandare una nave con cinquemila passeggeri uno pronto ad abbandonarla con migliaia di naufraghi ancora a bordo, dopo averla sbattuta contro gli scogli si giudica da solo.
Questo è il vero spread (distacco, differenza) fra Italia e Germania.
Ora non abbiamo più scuse, dobbiamo assolutamente deciderci a svegliarci e guardare una realtà spiacevole, perché siamo tutti noi che abbiamo ridotto il nostro paese in questo stato, siamo tutti noi quelli che vedevano oscenità a non finire e voltavamo la testa dall’altra parte senza reagire, senza indignarci, senza protestare.
Questo tragico fatto di cronaca è qualcosa di veramente tremendo.
Prima c’era al governo uno che i settimanali di tutto il mondo facevano bersaglio di grandi risate perché regolarmente se le andava a cercare e potevamo dare a lui la colpa di tutti i mali.
Ora non c’è più, ma sono rimasti gli italiani e di questi i tedeschi non si fidano e purtroppo diamo loro delle ragioni per farlo.
Questa settimana apprenderemo dai mezzi di informazione tutti i dettagli di una tragedia nella quale il sistema italia ha messo a nudo tutti i suoi “problemi di sistema” ,come ci dicono i tedeschi.
Quella nave diventerà qualcosa di simbolico, l’icona di un paese nel quale non funziona più niente, o almeno nel quale la gente è messa nelle condizioni di non avere più fiducia in niente e nessuno, istituzioni comprese.
Su quella nave pare che in emergenza nessuno abbia saputo fare quello che doveva fare.
A detta di alcuni naufraghi gli unici che si sono salvati la reputazione sono stati gli stuard filippini,che non sapevano esprimersi né in italiano né in inglese ma hanno saputo darsi da fare per aiutare la gente, che quelli più graduati di loro avevano abbandonata a sé stessa.
La professionalità dell’equipaggio pare sia naufragata con la nave.
La catena di comando idem.
I protocolli da seguire in caso di emergenza idem.
La manutenzione delle scialuppe, giubbotti, segnalatori luminosi idem.
L’addestramento del personale lo stesso.
La capacità di comunicazione fra responsabili e passeggeri pari abbia superato in siattezza ed assenza anche quella già proverbiale delle ferrovie dello stato.
Sorprendente anche la non presenza della compagnia.
Una compagnia di navigazioneche opera in un settore cruciale del turismo con un brand (una marca, un nome) che è il più conosciuto in Italia si è trovata assente nei servizi giornalistici, che sono quelli sui quali la gente si è fatta la propria opinione.
Nemmeno hanno sapiuto a quanto pare fare approdare con un elicottero per salvarsi le spalle e il portafoglio uno stuolo di avvocati che assistendo subito quell’inqualificabile comandante gli avrebbero impedito di sciorinare quella montagna di sciocchezze, che pare abbia ripetuto per ore.
Peggio per loro ne pagheranno il conto, ma lo pagheremo anche noi e la nostra industria turistica.
Da domani italiani e stranieri quando dovranno scegliere una compagnia di crociera guarderanno che si chiami almeno Krup, per dare un minimo di affidabilità.

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