venerdì 19 ottobre 2012

Insomma, ma questo Formigoni……




Ha abusato della nostra pazienza come cittadini da un pezzo.
Possiamo umanamente compiangere un personaggio pubblico che si riduce come tutti vediamo.
Quando un personaggio si autodistrugge in questo modo così caparbio e irritante lasciandosi divorare da un incontenibile narcisismo che si traduce in arroganza offensiva, è però doveroso riconoscere che lo stesso lascia la Regione Lombardia con  i conti in ordine e ha dimostrato per anni una capacità organizzativa e di direzione non comuni.
Chiariamoci subito le idee però, quando Formigoni dice e ripete ormai in modo meccanico che avrebbe ben governato, questa affermazione si riferisce a tutt’altra cosa dall’aver lasciato i conti in ordine e non possiamo assolutamente concedergliela, sarebbe addirittura ridicolo parlare di buon governo per un esecutivo regionale che ha più uomini in galera o indagati di quelli che rimangono fuori e  puliti.
Non ho però nessuna intenzione di tediare il lettore con le  vicende politiche della Regione Lombardia e del suo presidente.
Quello che più mi colpisce e mi irrita nella vicenda personale e politica di Formigoni non è la sua veste pubblica, ma la sua posizione nel mondo cattolico e il silenzio assordante e incomprensibile delle autorità ecclesiastiche abitualmente così ciarliere, che su questo argomento non trovano un momento per dire una parolina.
Con Berlusconi si è dovuto aspettare che i giornali e le riviste di tutto il mondo fossero piene di foto e interviste che documentavano l’impegno dell’allora premier in tutt’altre faccende che in quelle per le quali era stato eletto e questo al di là di ogni decenza, per fare uscire da chi di dovere parole di condanna dovute ma fuori tempo massimo.
Con Formigoni ci risiamo, verrebbe da dire.
Ma non è affatto la stessa cosa.
Berlusconi era un vecchio libertino impenitente che rivendicava il suo stile di vita diciamo non proprio ispirato all’imitazione di Cristo.
Con lui  l’autorità ecclesiastica era in dovere di eccepire sulla condotta indecorosa per un capo di governo ma ben poco poteva andare a dire a quella persona come cristiano se non di andare a confessarsi più spesso.
Formigoni invece è un laico cattolico che ha liberamente aderito ad un movimento ecclesiale esplicitamente votato all’imitazione di Cristo.
Se si va a leggere sul sito web ufficiale di Cl cosa sia l’associazione alla quale aderisce Formigoni, i Memores Domini, purtroppo viene da ridere e questo non è né bello né edificante né per gli aderenti di Cl, né per il ben più vasto mondo cattolico.
Memores Domini si definiscono come una associazione di persone votate alla dedizione totale a Dio, però vivendo nel mondo, non in convento.
Fattori portanti del loro impegno vocazionale sono indicati come gli elementi  indispensabili  per vivere una vita di perfezione cristiana praticando i consigli evangelici relativi all’imitazione di Cristo.
- 1) pratica della contemplazione.
Questo è un termine   di difficile comprensione per chi non abbia familiarità con il linguaggio delle tradizioni religiose e del cattolicesimo in particolare.
Per farla breve la contemplazione consiste nel modo con il quale una persona che intende mettersi in comunicazione con dio in modo sistematico, sceglie la via dell’ascesi cioè della meditazione e della privazione di quasi tutto per trovarsi solo e senza distrazioni nelle condizioni per poter dialogare con l’interlocutore che ricerca. Esempi  sono stati i Padri del Deserto e poi gli ordini monastici più severi.
Non l’ho fatto con malizia, sto solo seguendo l’ordine col quale  questa associazione si definisce .
Ma qui appare a tutti evidente  che  quello che si vede e si sente di Formigoni, c’entra come i cavoli a merenda con le alte cose delle quali stiamo parlando.
- 2) : missione.  Qui va bene siamo sempre sul piano ecclesiale ma più in termini terreni.
Cioè anche uno come Formigoni può dire che si impegna a fare testimonianza cristiana nel mondo, tutt’al più poi può dire che non c’è riuscito molto, ma siamo su un piano più opinabile e non si può fare il processo alle intenzioni;
-3) obbedienza nel senso di sequela. Qui siamo in una terminologia un po’ arcaica ed esoterica che però conosce bene chi sa cosa sia la pedagogia di Don Giussani che in questa materia esponeva idee non certo moderne, ma che affermava in poche parole che è un errore madornale quello della modernità per la quale bisognerebbe lasciare che i giovani e le persone  seguano le loro esperienze maturando così la loro personalità e il loro senso critico, la via maestra sarebbe quella di proporre loro, ma con decisione una scala di valori, un modo di vita e fare in modo che li seguano.
Questa la veste teorica, la pratica consiste sostanzialmente nell’imporre all’adepto un confessore che gli detti le sue direttive spirituali. L’adepto di questo e di altri movimenti analoghi (Opus Dei ecc.) si  ritrova quindi in un ambiente che gli consente una forma di sostanziale “libertà vigilata” ed è controllato da molto vicino;
-4) povertà nel senso di distacco dal possesso individuale del denaro e delle cose.
E qui   ognuno farà le sue deduzioni;
- 5) verginità nel senso di rinuncia alla famiglia
Lascio anche qui il lettore libero di fare i commenti che crederà di fare nella gamma dall’austero al goliardico.
Gli adepti non potendo essere detentori individuali  di beni vivono in una casa comune  in un ambiente di preghiera , condivisione, fraternità.
Do ora alcune notizie di tecnica giuridica che ci consentiranno di concludere il discorso sul ruolo in tutto questo dell’autorità ecclesiastica e del suo assordante silenzio  in proposito.
I Memor4es Domini sono una associazione eretta canonicamente nel 1981 e approvata dalla Santa Sede nel 1988.
Cioè la chiesa l’ha riconosciuta come “Associazione ecclesiale privata di laici con personalità giuridica e con estensione universale”.
Che significano queste denominazioni?
Significano molto in quel librone che elenca i ben 1752 articoli del Diritto Canonico, del quale la quasi totalità dei cristiani ignora l’esistenza, ma che ha grande rilievo per la pedanteria con la quale regola tutto quello che c’è dentro la chiesa come istituzione.
In particolare stabilisce che non ostante le evidenti ricercatezze terminologiche con le quali i capi di Cl hanno cercato di svincolarsi  dallo stretto controllo dei Vescovi, questo controllo esiste ed è molto stretto.
Per esempio il Canone 301 stabilisce la esclusiva competenza della gerarchia nell’istituire associazioni che si occupino di insegnamento della dottrina cristiane ( e nel caso specifico lo hanno fatto concordando lo statuto).
Al Canone  305 si statuisce il diritto di vigilanza dell’autorità ecclesiastica su tali associazioni; si stabilisce poi addirittura il diritto di visita cioè di ispezione su tali associazioni e si afferma in modo perentorio che queste sono  soggette al governo dell’autorità ecclesiastica
Canone 322 queste associazioni acquistano personalità giuridica solo se l’autorità ecclesiastica approverà gli statuti
Canone 324 avranno un Consigliere ecclesiastico che dovrà avere la conferma dell’autorità competente
Canone 325 potranno avere e gestire beni secondo gli statuti ma salvo il diritto dell’autorità ecclesiastica di vigilare
Canone 326 .Qui arriva la bomba : l’autorità ecclesiastica ha il diritto dovere di arrivare fino alla soppressione dell’associazione se ha causato scandalo per i fedeli.
Mi sono dilungato per chiarire in modo evidente che quando ad esempio l’Arcivescovo di Milano dice che si ha conosciuto Formigoni molti anni fa, ma che ora l’ha perso di vista e che se fa cose non commendevoli non è colpa sua, come per dire che non è affar suo, sbaglia di grosso, perché il diritto canonico come abbiamo visto gli da esplicitamente il diritto dovere di “vigilare” su attività, beni ed azioni di quella associazione avvalendosi addirittura del diritto di “visita” nonché di valutare la rispondenza degli operati della associazione e dei suoi aderenti fino al suo scioglimento nel caso di inosservanze che diano scandalo.
Non parliamo  poi del controllo effettuabile tramite i chierici aderenti, dirigenti o confessori dell’associazione medesima.
Di  conseguenza se il silenzio si protrae al di la del sensato senza che venga presa alcuna misura quanto meno la gente ha il diritto di indignarsi con l’autorità ecclesiastica e di pensare male.

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