giovedì 12 dicembre 2013

Domani il futuro, un futuro di progresso tecnologico ineluttabile



Sta per finire un anno e cominciarne un altro.
Allora la gente, noi,  siamo portati a fare bilanci.
Ma non è di questo che vorrei parlare, anche perché, in crisi eravamo, ed oggi, siamo in una crisi ancora peggiore, nonostante le ripetute panzane, sparate dai nostri indegni governanti.
Mi interessa molto di più, invece, guardare al futuro, ma non nel senso di cosa farò io o cosa saremo noi l'anno prossimo.
Quello che mi interessa è guardare al futuro, nel senso di ineluttabile e straordinario progresso tecnologico.
Forse, è anche per questo che i governanti, appaiono così incerti,  e i politici, così terribilmente inadeguati.
Perché, se fossero anche onesti e preparati,  e non lo sono,  troverebbero ugualmente parecchio difficile star dietro al progresso esponenziale della tecnologia.
Ho detto senza volerlo “stare dietro”,  perché,  se è palesemente difficile,  star dietro,  governare questi fenomeni è quasi inverosimile per uomini, che sembrano rimasti indietro di troppo.
Eppure il compito della politica, con la P maiuscola, sarebbe proprio quello di governare, cioè di indirizzare i fenomeni,  non di lasciarsi trascinare da loro.
Ci sono appena stati  servizi televisivi e paginate di giornali per ricordare il mito positivo di John F. Kennedy e di Nelson Mandela.
Kennedy aveva  dato a vedere di voler fare proprio questo tipo di politica con la P maiuscola.
Il suo messaggio, in sintesi, era questo:  siamo la nazione più potente del mondo, abbiamo risorse materiali tecniche e umane impressionanti.
Se vogliamo, noi siamo, per la prima volta nella storia dell'umanità, nelle condizioni di poter risolvere i problemi, che né i nostri padri, né i nostri  progenitori consideravano risolvibili,  perché erano convinti che le discriminazioni fra razze, classi e persone fossero ineluttabili per natura.
Invece noi siamo nelle condizioni di poter vincere, per esempio, la povertà nel mondo e ridurre drasticamente la mortalità per malattie endemiche soprattutto nei paesi emergenti.
Siamo nelle condizioni di vincere l'ignoranza , anche dove non esiste un sistema scolastico adeguato.
Ognuno ci mette la sua parte di impegno.
Non chiedetevi mai cosa l'America può fare di voi,  ma cosa voi potete fare per l'America e per il mondo.
Nelson Mandela è stata un’altra formidabile  icona  di cosa rappresenta la politica con la P maiuscola, realizzando l’abolizione dell’apartheid senza fare la guerra civile, un’impresa quasi impossibile.
Questa, la politica vera ed alta, oggi può proporsi obiettivi ancora più ambiziosi se si propone di studiare, conoscere e capire le impressionanti potenzialità delle moderne tecnologie, per usarle a favore del progresso e per il bene dell'umanità.
Ecco, è di questo che conviene parlare ora, vicino all’inizio di un nuovo anno.
Perché qualunque sia il livello delle classi politiche nel mondo, la tecnologia andrà avanti.
Almeno questa è una grosso motivo di soddisfazione : la stupidità, l’ignoranza, la corruzione, i pregiudizi, i fondamentalismi e i dogmatismi non potranno farci nulla contro il potere della tecnologia che ormai avanza di forza propria,  piaccia o non piaccia.
Il progresso in atto nella tecnologia è semplicemente impressionante  e tale da prospettare scenari da fantascienza, per il domani prossimo.
Propongo tre esempi, che tutti probabilmente conoscono, per averne  letto o visto, come anticipazioni di stampa, tre fantascientifiche applicazioni, studiate dai gruppi industriali più all’avanguardia come Google e Amazon.

-  I Google Glass,  gli occhiali ,dotati di telecamera incorporata e di un piccolo schermo televisivo, che  viene proiettato sulla retina, ovviamente connessi col Web.
È uno strumento detto di “realtà aumentata”, che consente a chiunque li porti di poter fare foto e filmati dagli occhiali, in qualsiasi momento e situazione e di inviare poi quelle immagini via Web ad altri, sui loro computer, tablet,  telefonini o altri Google glass.
Si potranno dettare messaggi e spedirli, si potrà vedere un notiziario televisivo o un qualsiasi filmato, sempre camminando o in qualsiasi situazione ci si trovi, con gli occhiali sul naso, si intende.
Roba da fantascienza, indubbiamente, ma acquistabile in America da qui a poco, e in Europa, pare, nella primavera prossima.
Ma comunque in giro per il mondo ci sono già un sacco di questi strumenti,  per poter testare il prodotto.
E pare che abbiano riscosso un primo grande successo fra i chirurghi, che così possono rivedersi le operazioni e valutarsi.
Si pensi all'utilizzo di questo strumento, non come cosa bellissima,  ma da  classificare fra i beni superflui, quanto invece per cosa potranno diventare ad esempio per molti disabili.
I sordi potranno vedere scritto sullo schermo, proiettato nei loro occhi dagli occhiali, quello che gli altri dicono e che prima non potevano conoscere, usando software già comuni oggi.
Si pensi, poi, a tutti gli sviluppi possibili, ad esempio :  parlare nella propria lingua e fare in modo che gli altri sentano nella loro lingua, perché includendo questo aggeggio, praticamente, un piccolo computer, questo può far girare diversi programmi, compresi quelli di traduzione.

-  Come se non bastassero i Google glass, Google ha impegnato capitali ingenti sul progetto dell’auto, che viaggia  senza pilota.
L'auto che viaggia senza guidatore umano,  in prova ha già fatto un numero enorme di kilometri, senza causare alcun incidente ed è lecito prevedere che di qui a non molto apparirà sul mercato.

- Anche se Amazon ha sfruttato le foto del “drone Amazon”,  per consegnare i pacchi al posto del postino, al momento giusto, per poterlo usare ai fini della propaganda di vendita prenatalizia,  è assolutamente chiaro, che la tecnologia dei droni per uso civile (elicotteri in miniatura) è già in uso da tempo.
Ad esempio per monitorare lo stato dei ghiacciai; per monitorare lo stato dei monumenti storici o lo stato delle infrastrutture;  per portare viveri ai rifugiati in aree di guerra o siti difficilmente raggiungibili; per semplice uso cine-fotografico nei deserti o altri luoghi inospitali, eccetera, eccetera.

Ma al di là delle meraviglie tecnologiche di Google e Amazon , i due settori, che cambieranno in modo assolutamente radicale la nostra vita, nel prossimo futuro, sono probabilmente  la bionica e le nanotecnologie.
Tutti abbiamo sperimentato l'enorme aiuto, che ci possono dare i computer per fare cose. ma soprattutto per usarli come espansione del nostro cervello, sia per accumulare dati su supporti informatici, sia per cercare e usare i dati archiviati in tempi velocissimi.
Ora, facciamo un altro passo in avanti, e pensiamo a cosa saremo, quando alcuni dei componenti dei computer saranno materialmente inseriti nel nostro corpo per migliorarne e allargarne le prestazioni.
Questa è la parte più intrigante della bionica.
Avrà impieghi formidabili , e già ne ha parecchi,  innanzitutto per far sì che disabili non siano più disabili.
Per far vedere i ciechi, o per far funzionare perfettamente un arto artificiale, come se fosse di carne ed ossa.
Inutile ricordare le gambe bioniche di Oscar Pistorius, che gli hanno permesso di fare atletica ai massimi livelli.
Non da meno  sono le nanotecnologie.
Possono usare  componenti dei computer, su supporti tanto piccoli, da risultare invisibili, aprendo scenari ancora più importanti e inesplorati e non tutti, tali da non impensierirci.
Infatti, è noto che moltissimi laboratori stanno lavorando per studiare congegni per i più disparati usi militari.
Un altro campo nel quale si sta lavorando alacremente nel campo delle nanotecnologie è quello della fabbricazione di tessuti di tipo del tutto nuovo, ad esempio tessuti totalmente idrorepellenti.
O vernici o altri supporti da usarsi negli edifici per impedire in modo assoluto alla polvere ed allo sporco di fissarsi, renderli autopulenti.
Non parliamo poi,  dei possibili impieghi in campo medico diagnostico, dove è evidente, che usare congegni microscopici,  da ingerire o da inserire nel corpo, in grado di trasmettere dati di ogni genere, con tecniche totalmente non invasive, significa essere vicini a disporre di strumenti diagnostici, non solo a dolore zero, ma anche a disagio zero, per il paziente.
Questo è  un campo nel quale perfino il termine fantascienza appare inadeguato.
Se Kennedy, cinquant'anni fa, poteva dire quello che ha detto, ed essere considerato credibile, con la tecnica di oggi, enormemente più potente, 'l'umanità è già ora in grado di vincere le sue battaglie,  per la prima volta nella storia, allargando di molto i limiti dell'umano.
Siamo, in questi campi, talmente ai limiti dell’umano, che la politica, ma anche le religioni, sono messi di fronte a realtà, che le sorpassano talmente di tanto, da essere costrette ad annaspare e ad accampare vere o presunti dilemmi morali, quasi sempre  per mettersi di traverso alle sperimentazioni ed alla ricerca.
Non è un caso ad esempio, che i paesi europei, nei quali la ricerca sulle nanotecnologie è più trascurata, diciamo per resistenze ambientali, sono l’Italia e l’Irlanda, cioè i due paesi ritenuti teoricamente più cattolici degli altri.
Del resto, già da parecchi anni, il decano dei filosofi italiani, Emanuele Severino, aveva studiato in profondità la questione del potere della tecnica e aveva sostenuto, che, ineluttabilmente, la tecnica ha preso il posto di Dio e nessuno è più in grado di cambiare questo rapporto di forza.
La tecnica non è né buona né cattiva.
È però una forza enorme, che l'uomo, forse, come dicono i filosof, non è già più in grado di controllare, anche per i limiti del nostro cervello, che non può raddoppiare di velocità ogni tot anni, come fanno i computer, a seguito del progresso tecnico.
La nostra natura,  però, ci spinge a provarci, diversamente non saremmo più umani.
Non dimentichiamo, che le nostre radici culturali, assorbite dall’evoluzione, sono pur sempre negli immortali miti classici di Prometeo di Icaro e di Ulisse.
Come ci ricorda Dante nei celebri versi del Cap. XXVI dell’Inferno riferiti al mito di Ulisse :         
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza”
La riflessione filosofica va sempre presa in considerazione con il massimo rispetto anche in questo caso.
Va detto però, che la visione sopra riportata di Severino, risulta  eccessivamente prigioniera di una cosmologia geocentrica.
Cioè, la tecnica si è impadronita dell'umanità sulla terra , ma la scienza ha una prospettiva molto più  ampia.
La scienza moderna parla infatti di un universo infinito ed eterno.
Margherita Hack, diceva, che noi umani siamo dalle formichine, che si agitano nell'infinita vastità del cosmo.
E quindi, la nostra tecnica, pur potentissima, non può fare altro che solletico all'universo.
E’ antipatico da dirsi e da metabolizzare, ma l’universo è totalmente indifferente a noi ed a quello che facciamo.
Se è lui dio, è un dio che non ci ama e nemmeno ci odia, ma che ci è estraneo.
Lasciamo pure perdere i miti religiosi di tutte le latitudini geografiche, tutte le teologie e tutte le dogmatiche, utili solo per suggerire intuizioni,  ma non certo per spiegare alcunché, e nemmeno più per consolare l’uomo moderno.
Rimane però il fatto, che chiunque coltivi interessi di carattere spirituale, usando le più varie discipline, lo fa anche perché non può non rilevare la sensazione, l’intuizione, chiamatela come volete, che quello che il senso comune intende come dio, sia soprattutto dentro di noi.
Tanto da rendere tutt’altro che inverosimile la famosa frase di Feurbach, condivisa poi da Nietzsche  : non sono gli dei, che hanno inventato o creato gli uomini, ma sono gli uomini che hanno inventato gli dei.
E quindi,  pur prendendo come punto di partenza, per qualsiasi ragionamento, le acquisizioni della scienza, che allo stato ci dicono, che il mondo appare governato dal caso, e che quello che chiamiamo spirito, anima, pensiero finisce al finire del cervello, che con le sinapsi fra i neuroni genera fisicamente il pensiero, niente ci impedisce di cercare con decisione vie che possano rendere verosimile quelle intuizioni di cui si diceva sopra, in base alle quali sia possibile rendere verosimile l’esistenza autonoma del pensiero e dello spirito.
L’immortalità del pensiero e dello spirito.
Lavorando quindi sull’ ipotesi, portata avanti dalla riflessione filosofica e dalla teologia più avvertita, secondo le quali, quello che chiamiamo spirito o  pensiero,  si possa considerare veramente qualcosa di più e di diverso del prodotto fisiologico materiale del funzionamento dei neuroni cerebrali e quindi risiedente autonomamente su qualche supporto, ancora ignoto.
L’enorme vantaggio, che la scienza ha sulle cattive teologie, imbalsamate nei loro dogmi, è il fatto che, per definizione, la scienza stessa è in continua evoluzione, e le neuroscienze in particolare ci aprono di continuo a nuove conoscenze.
La tecnica informatica, ad esempio, ci spinge a ipotizzare nuovi orizzonti a questo proposito.
Oggi la memoria dei computer ha fatto progressi talmente rapidi e clamorosi, che ci consente oggi di archiviare quantità assolutamente enormi di dati, per quantità quasi illimitate.
È quindi tecnicamente possibile archiviare quello che ogni singolo essere umano ha pensato nel corso di tutta la sua vita.
Riflettendo su questo fatto, per analogia, è difficile non andare a coltivare delle suggestioni affascinanti.
Per esempio, si potrebbe ipotizzare, che ci sia già tutto il pensiero, elaborato dall'umanità  nei 200.0000 anni, da quanto è comparso l’homo sapiens sulla terra, archiviato da qualche parte, che la scienza non ha ancora rivelato.
Le nanotecnologie, poi, ci inducono a coltivare altre suggestioni.

Infatti, se l’astrofisica ci consente, oggi, di conoscere l’universo come infinito ed eterno, il nostro orizzonte, probabilmente, si dovrà allargare ancora di più,  perché abbiamo di fronte a noi il campo, dove c’è quasi tutto ancora da scoprire, dell’ infinitamente piccolo, oltre al livello atomico e sub- atomico, che già ci ha rivelato le sorprese della meccanica quantistica, che ha rivoluzionato la nostra cosmologia e le nostre leggi fisiche, già una volta.

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