giovedì 20 marzo 2014

La Crimea è russa esattamente da 240 anni






Quante volte su questo blog si è scritto che uno dei difetti più intollerabili dei politici italiani è quello di  non sapere dire la verità alla gente.
E' un difetto serio, perché se non si dice la verità, vuol dire che si mente ,che si racconta una cosa per l'altra, che si prendono in giro i cittadini e non li si ritiene all' altezza di capire come stanno veramente le cose.
La vicenda della Crimea ha dimostrato che si tratta di una malattia contagiosa, che affligge gran parte della classe politica nel mondo attuale.
E' un vero guaio perché è indice di una debolezza, di una inadeguatezza della politica, come viene declinata oggi nelle grandi democrazie.
Prova ne è che il punto più alto del farisaismo lo si è riscontrato proprio nella posizione americana, cioè nel paese che si proclama come il garante degli ideali democratici del mondo e che negli anni recenti ha pagato il prezzo più alto per cercare addirittura di esportar, senza successo, la democrazia, andando a fare la guerra  in Iraq , in Afganistan, eccetera.
Cerchiamo di farla breve, evitando di partire da Adamo ed Eva, come hanno fatto in questi giorni parecchi giornali, per raccontare la storia della Crimea e dintorni.
Il mondo è andato avanti per secoli e millenn, fondando i rapporti fra stati sulla regola elementare, mutuata dalla natura, che è il principio della prevalenza del più  forte sul più debole.
Il più forte fondava un impero e le altre nazioni divenivano vassalli di quell'impero, fino a quando non si formavano le condizioni per una decadenza del vecchio impero e, dopo un periodo più o meno lungo di instabilità,  non si affermava una nuova nazione,capace di imporre la propria superiorità alle altre.
Una versione un poco più edulcorata del principio del più forte è stata quella degli equilibri, cioè della convivenza fra potenze prevalenti, in una data area geografica, senza che nessuna di queste pretendesse di diventare l'impero universale.
La filosofia dell'illuminismo, portatrice dei principi della libertà e dell'eguaglianza ha fatto fare un passo decisivo verso una forma più elevata di civilizzazione, creando una cesura radicale col passato.
Tale filosofia è stata in pratica recepita dalle così dette “democrazie liberali” ,solo con seconda guerra  mondiale, che aveva messo fra gli scopi di guerra, appunto delle democrazie liberal, che combattevano contro le dittature illiberali,  il fondamentale principio del diritto all'autodeterminazione dei popoli, ponendo le basi, tra l'altro, per il  superamento definitivo del colonialismo.
Su questo principio si è costruito l'Onu e la conseguente rete di organizzazioni internazionali.
Il principio di autodeterminazione significa che ogni nazione può esprimere con il voto la propria volontà di essere indipendente o di associarsi ad altre entità.
Questo principio ,dopo la seconda guerra mondiale, se pure riconosciuto formalmente da tutti i partecipanti, col sottoscrivere la carta dell'Onu, è stato contraddetto in modo pesante dal blocco sovietico e dal così detto spirito di Yalta (è singolare che Yalta sia una cittadina proprio della Crimea), cioè dall' accordo fra democrazie liberali e blocco sovietico a rispettare reciprocamente le zone di influenza, formatesi di fatto sul campo di battaglia fra Est ed Ovest.
Ne nacque il periodo della così detta “guerra fredda”, durato dal '45 all' 89, con la caduta del muro di Berlino e dell'Unione Sovietica, tre anni dopo.
Dopo la caduta dell'Unione Sovietica si arrivò all'applicazione del principio dell'autodeterminazione dei popoli, anche fra i paesi dell'Est, e quasi tutte le ex repubbliche sovietiche  decisero di entrare nella sfera di influenza dell'Ovest (Unione Europea, alleanza con gli Usa).
Il fortissimo ridimensionamento della Russia, che si è compiuto con quegli avvenimenti, è passato attraverso diverse fasi.
In politica, come nella vita, non esiste il bianco e il nero, ma esistono solo infinite variazioni di grigio.
Per esempio, la scelta filo occidentale di quei paesi non comportava automaticamente anche un incameramento degli stessi nella alleanza militare, che lega i paesi europei, cioè la Nato.
Probabilmente ,sarebbe stato più saggio per i governanti dell'Occidente prendere tempo per non umiliare la Russia.
Se la storia insegnasse qualcosa ,sarebbe stato utile ricordarsi, allora, di quale disastro aveva causato alla fine della prima guerra mondiale, l'umiliazione della Germania.
Superare i regimi autoritari, come erano quelli delle repubbliche ex sovietiche, è stata cosa buona e giusta, ma gli statisti sanno che una classe dirigente non si fabbrica in poco tempo.
E infatti le classi dirigenti di questi paesi ,se pure democraticamente elette, sono risultate abbastanza penose.
Alla permanenza di gran parte della classe dirigente precedente, si sono aggiunti faccendieri, ex dei servizi e dei vecchi regimi, come  acquirenti delle ex aziende di stato, che sono diventati gli attuali ricchissimi e potentissimi burattinai dei nuovi regimi, i così detti oligarchi.
A questi, in diversi paesi dell'Est, si sono affiancati  addirittura gli esponenti di vere e proprie organizzazioni criminali mafiose.
In ogni caso, la democrazia formale, nel senso di svolgimento di periodiche elezioni, non significa affatto che questi paesi siano diventati, di punto in bianco, democrazie liberali, come quelle che conosciamo.
L'Ungheria per fare un esempio ha un regime, che sta riducendo le libertà in modo preoccupante e che è molto vicina a un regime autoritario puro e semplice; la Polonia è stata per anni in balia di un regime clerico- autoritario, eccetera.
Dopo la formazione delle nuove repubbliche ex comuniste dell'Est, si sono verificati gli eventi che hanno portato alla dissoluzione dell'ex Iugoslavia.
La smania della Germania di sottomettere economicamente quei paesi, prendendo ,senza indugio, il posto dell'Urss, e il fanatismo anticomunista di Papa Woityla, ambedue accecati da interessi immediati e privi di una strategia geopolitica di lungo respiro, hanno destabilizzato un'area delicatissima ,umiliando scioccamente il ruolo egemone della Serbia, col solo risultato vistoso di dare libero corso al dispiegarsi del fondamentalismo musulmano e di rinfocolare odi etnici, spesso artificiali.
L'anticomunismo ideologico e il risentimento verso l'imperialismo sovietico, covati per decenni, hanno fatto sì, che l'Occidente si illudesse di poter sostituirsi, come potenza egemone, alla Russia sovietica in tutto l'Est europeo, dall'oggi al domani, ignorando la storia e la geografia.
Nella vicenda della Crimea e dell'Ucraina, ancora in corso, l'Occidente sembra orientato a ripetere gli stessi errori.
E' penoso, vedere un Obama inconcludente, indeciso , ondivago e senza strategia, che, forse da un punto di vista  puramente accademico, deve aver capito che la strada maestra per gli Usa nell'Est Europa non può essere che quella di una partnership con la Russia, che quindi non va affatto umiliata, né privata del suo ruolo naturale di potenza regionale egemone, ma non è mai riuscito a costruirci sopra una politica estera coerente.
Come è penoso vedere un'Europa ,che come al solito non c'è, che va in ordine sparso non si sa dove.
Per l'Europa però occorre non sottovalutare il ruolo di leadership che Angela Merkel sta ora per assumere  senza le remore del passato, andando contro alle ossessioni  ed ai complessi di colpa del suo popolo e forse anche al suo carattere.
Almeno il realismo politico ed economico della Germania sembra essere un buon antidoto a bloccare chi non sa far altro che guardare indietro, e che quindi, se si riparla di ritorno alla guerra fredda, si sente completamente e stupidamente a suo agio.
La Crimea è russa da quando si è staccata dall'impero musulmano nel settecento.
Cercare di negare la realtà, e peggio ancora negare la legittimità di un referendum, che ne sancisca l'autodeterminazione, se pure improvvisato, è una insensatezza.
I nostri non sono tempi di grandi ideali, ma questo forse non è un male.
Che oggi prevalgano le ragioni dell'economia nei rapporti con la Russia, sarà un po' volgare, ma è almeno una cosa sensata.

Nessun commento: