Ma come è possibile
che i politici ,cioè i rappresentanti che noi abbiamo eletto, non
abbiano capito per niente che di questo referendum e quindi della
riforma costituzionale sulla quale si vota,ai loro elettori non
gliene importa nulla, assolutamente nulla ?
Sul merito della
riforma se ne era parlato nel precedente post del 5 ottobre scorso
col quale si commentava il confronto a più alto livello
intellettuale che si è tenuto in proposito, cioè quello fra Renzi e
Zagrebewsky, mettendo in evidenza che l’argomento trattato da
Zagrebebwsky, costituzionalista principe con assoluta sincera
passione, era assolutamente lunare per il cittadino che non avesse
fatto all’università gli esami di diritto costituzionale italiano
e di diritto costituzionale comparato.
Alla gente di
questo referendum non gliene importa niente perché non pensano di
essere toccati dalla riforma costituzionale che non conoscono e che
comunque non vedono come una priorità
Viene da dire : ma
come è possibile che politici tanto navigati si siano dato il
piccone sul piede dando il via a questo referendum, che tratta temi
importanti, che però la gente non percepisce come tali?
I nostri politici
non sono un gran che, ma quello che stiamo dicendo lo avevano
capito.
E’ prevalso però
il difetto primo di questa classe dirigente mediocre, che è mediocre
proprio perché sa guardare solo fino al proprio naso, ma non oltre
e quindi non opera per realizzare programmi seri con una strategia a
lungo termine, pensando ai propri figli ed ai propri nipoti ma solo e
unicamente a sé stessi e ad acchiappare dei vantaggi immediati.
Di conseguenza
l’unico movente per le loro azioni politiche è lavorare per
danneggiare l’ avversario, pensando di trarne chissà quali
benefici, e tutto il resto vada pure alla malora.
E’ con questa
filosofia che appena approvata la riforma costituzionale con la
dovuta macchinosa procedura della doppia lettura per i due rami del
parlamento, tutti i gruppi all’opposizione si sono avvalsi della
facoltà di chiedere un referendum confermativo su quella legge a
norma dell’art. 138 della Costituzione.
Ma non ci aveva
detto qualcuno, sicuramente in buona fede, che questa sarebbe la
Costituzione più bella del mondo?
Questo
referendum è previsto dall’art 138 che è l’ultimo articolo
della Costituzione ed è anche il più strampalato, contraddittorio e
incongruente di tutti
Ed allora come mai
questa magnifica Costituzione è così contraddittoria e
incongruente proprio nel suo ultimo articolo , appunto il 138 ,che
prevede la facoltà di indire un referendum alla fine di una
procedura volutamente ultra-garantista, e per questa ragione, ultra
complessa come quella designata per la modifica della Costituzione,
referendum estremamente facile da chiedere da parte di pochi
parlamentari e che addirittura non prevede la necessità di
raggiungere un quorum appena appena decente?
Questo non è
garantismo, questo è consegnare a una minoranza anche molto esigua
la facoltà di contraddire la volontà espressa da una maggioranza
anche straripante.
E questo è invece
il contrario della democrazia.
Non riesco a non
sottolineare che solo questo fatto è un argomento difficile da
contraddire ad assoluto favore del si al referendum e cioè alla
modifica della Costituzione , che non è poi così meravigliosa e che
quindi abbisognerebbe di una revisione anche più radicale di quella
operata dalla legge messa a referendum.
Sono entrato nel
merito del referendum solo per dire che anche i nostri politici che
non sono degli Einstein, sicuramente sapevano che la gente non
sarebbe stata interessata ad occuparsi di norme che non avverte come
incidenti nella loro vita e che comunque non considerano essere una
priorità.
Di conseguenza
avrebbero di sicuro preferito questo referendum non farlo, ma ci
sono stati costretti da una norma costituzionale assolutamente
sballata, come l’art 138.
La campagna
elettorale, che purtroppo ci tedierà ancora per una settimana, è
stata la più penosa che si sia mai vista.
Turpiloquio invece
che argomentazioni.
Banalità indegne,
che nulla c’entravano col merito del referendum.
Accademici seri e
stimati che si sono lasciati andare alla stizza ideologica contro
l’avversario, oggi che alle ideologie non fa riferimento più
nessuno.
Politici trombati
che non hanno creduto vero potere tentare un impossibile rientro
davanti alle telecamere televisive sputando tutto il loro rancore
sull’avversario che li aveva trombati.
Insomma il peggio
del peggio.
Al punto che
arrivati quasi alla fine della propaganda elettorale le due parti
con uno sforzo penoso di non fantasia ripetono gli uni i medesimi
argomenti degli altri.
Renzi dice che il si
è contro la casta mentre Salvini e i 5Stelle sostengono che il no è
contro la casta, cioè la stessa cosa.
I 5Stelle dicono che
il no è contro alle banche, gli speculatori dei mercati e Renzi
dice che il si è contro alle banche e gli speculatori.
Renzi dice che il si
è per le riforme e gli altri dicono che il no è per le riforme.
Se vince il no
io lascio, ammonisce Renzi.
Benissimo
replica DiMaio dei 5Stelle, se Renzi perde deve lasciare e si va alle
elezioni.
Errore!
Errore grossolano,
tipico di chi non è ancora abbastanza navigato in politica.
Perchè Renzi non è
uno normale, Renzi è quasi uno e trino e questo fatto gli avversari
fanno finta di non saperlo.
Renzi è Presidente
del Consiglio perché ha nei due rami del Parlamento una maggioranza
sicura, che tale rimarrà anche nel caso di sconfitta dei si e di
vittoria dei no.
A norma della
Costituzione e della consolidata consuetudine, in caso di crisi di
governo per dimissioni del premier, il Capo dello Stato non potrebbe
fare altro prima di tutto che verificare l’esistenza o meno di
questa maggioranza.
Se Renzi perde
sarebbe sostituito da Renzi stesso o da un renziano di provata fede
Effettuata la
verifica ed avuto esito positivo non gli resterebbe che confermare
Renzi.
Se Renzi ritenesse a
questo punto di fare il bel gesto e tirarsi fuori, sarebbe solo una
commedia formale e di fatto non cambierebbe nulla, perché lo abbiamo
detto, Renzi è uno e trino, nel senso che non è solo Presidente del
Consiglio, ma è anche segretario nazionale del partito di
maggioranza, e tale rimarrebbe anche in caso di vittoria dei no.
E’ ben noto che
Renzi nel suo partito può contare su una maggioranza molto ampia e
che i suoi avversari interni, che sono poi quasi tutti i reduci del
vecchio partito comunista, sono di fatto con un piede dentro e con
uno fuori, ma che prima o poi faranno il passo per uscire o Renzi
stesso si vedrà costretto a buttarli fuori.
A questo punto la
minoranza PD sarà costretta a uscire dalla maggioranza parlamentare,
se troverà mai il coraggio di rischiare il suicidio politico.
Ma per Renzi niente
paura, c’è già Berlusconi e il suo misero ,ma indispensabile 11%,
per sostituire i voti di Bersani e D’Alema.
Si dirà : ma che
schifo! Ricorrere a quel cadavere politico.
Giusto, ma
mettiamoci nei panni del fiorentino, che ha nel sangue almeno
qualcosa del grande Macchiavelli, questo qual cosa gli dice che
quest’alleanza apparentemente schifosa è molto conveniente, perché
il pallino rimarrebbe tutto nelle mani di Renzi da posizioni di
forza, mentre e il povero Berlusconi avrebbe solo la possibilità di
contrattare un trattamento decente per le sue aziende (che tra
l’altro sta per vendere) e una tarda e ormai insignificante
“riabilitazione” politica, sopratutto se la Corte Europea alla
quale aveva ricorso da anni contro la sua espulsione dal Parlamento,
dovesse dargli ragione, premio di consolazione, nulla di più.
Ma al di sopra di
tutte queste considerazioni ce ne è un’altra che a mio avviso
potrebbe essere determinante anche per l’esito del referendum ed è
questa.
Oggi, come abbiamo
detto e ripetuto, sono finite le ideologie, la società è “liquida”,
anche troppo e la gente ha una considerazione vicina allo zero per i
partiti in senso tradizionale.
Vede meglio i
movimenti o i partiti che però si pongano a raccogliere una
rappresentanza “trasversale”.
E chi c’è di più
trasversale di Renzi?
Ha portato il Pd
nell’Internazionale socialista, ma le istanze delle quali si è
fatto paladino (abbassamento delle tasse, eliminazione di vincoli sul
lavoro etc.) sono tutto meno che cose socialiste e così facendo ha
tagliato l’erba sotto i piedi a Berlusconi, che non per caso lo
considera come il suo vero erede, facendo buon viso a cattivo gioco,
perché il suo popolo lo sta lasciando a favore del più giovane e
credibile erede politico.
Qui siamo arrivati
al punto, che potrebbe condizionare tutto : si è detto sopra
riferiti a Renzi giovane e credibile.
Si potrebbe
aggiungere : determinato, decisionista, presenzialista.
Gli avversari
si sono sgolati in questa campagna elettorale referendaria ad evocare
lo spettro di una virata verso un presunto regime semi-autoritario
nel caso di una vittoria del si.
Ma siamo
sicuri che questo non sia proprio quello che gli italiani desiderano
nel loro inconscio politico ,ma non essendo pronti a confessarlo
nemmeno a se stessi nei sondaggi lo nascondono?
Ma non lo
nasconderebbero nel segreto della cabina elettorale.
Putin, Erdogan,
Trump, Oban, la Lepen in arrivo, inutile negarlo questa è la
tendenza evidente in tutto l’Occidente.
La gente comincia a
reagire alle fregature che si è presa da una globalizzazione
governata da nessuno ed istintivamente si ritira nel proprio guscio
nazionale.
Siamo molto contenti
che milioni e milioni di Cinesi eccetera con la globalizzazione siano
usciti dalla fame e dalla povertà, ma non siamo affatto contenti che
per sfamare i cinesi ci ritroviamo con la nostra gioventù, e non
solo quella, irrimediabilmente disoccupata.
Siamo contenti che i
disperati che scappano da nere povertà africane siano salvati dal
mare ed accolti umanamente.
Ma cominciamo a
chiederci se è sensato dare 1.000 Euro al mese a questi poveracci e
un calcio nel sedere ai nostri giovani disoccupati.
Ora che Renzi
finalmente ha preso il coraggio a quattro mani per contrastare
l’assurdità delle pretese di una Comunità Europea, tagliata
apposta per favorire le esportazione dei tedeschi a scapito delle
nostre, c’è una ragione in più per chiedersi se è sensato farlo
fuori adesso.
Renzi bene o male fa
quello che gli altri nei decenni precedenti non hanno saputo fare.
Renzi ha un solo
concorrente credibile : i 5Stelle.
Disgraziatamente
passano gli anni, ma questi i compiti a casa, consistenti prima di
tutto nel risolvere i loro problemi di “governance” ed il
superamento di autentiche scemenze come il partito non-partito, lo
statuto non-statuto, le votazioni alla facebuk, la conservazione
maniacale degli scontrini per documentare le spese eccetera e quindi
non sembrano poi così attraenti.
Tutte queste
considerazioni mi fanno pensare che il “si” potrebbe vincere in
contro tendenza rispetto a quello che dicono i sondaggi.