venerdì 25 novembre 2016

Referendum,referendum :la peggiore campagna elettorale di sempre



Ma come è possibile che i politici ,cioè i rappresentanti che noi abbiamo eletto, non abbiano capito per niente che di questo referendum e quindi della riforma costituzionale sulla quale si vota,ai loro elettori non gliene importa nulla, assolutamente nulla ?
Sul merito della riforma se ne era parlato nel precedente post del 5 ottobre scorso col quale si commentava il confronto a più alto livello intellettuale che si è tenuto in proposito, cioè quello fra Renzi e Zagrebewsky, mettendo in evidenza che l’argomento trattato da Zagrebebwsky, costituzionalista principe con assoluta sincera passione, era assolutamente lunare per il cittadino che non avesse fatto all’università gli esami di diritto costituzionale italiano e di diritto costituzionale comparato.

Alla gente di questo referendum non gliene importa niente perché non pensano di essere toccati dalla riforma costituzionale che non conoscono e che comunque non vedono come una priorità
Viene da dire : ma come è possibile che politici tanto navigati si siano dato il piccone sul piede dando il via a questo referendum, che tratta temi importanti, che però la gente non percepisce come tali?
I nostri politici non sono un gran che, ma quello che stiamo dicendo lo avevano capito.
E’ prevalso però il difetto primo di questa classe dirigente mediocre, che è mediocre proprio perché sa guardare solo fino al proprio naso, ma non oltre e quindi non opera per realizzare programmi seri con una strategia a lungo termine, pensando ai propri figli ed ai propri nipoti ma solo e unicamente a sé stessi e ad acchiappare dei vantaggi immediati.
Di conseguenza l’unico movente per le loro azioni politiche è lavorare per danneggiare l’ avversario, pensando di trarne chissà quali benefici, e tutto il resto vada pure alla malora.
E’ con questa filosofia che appena approvata la riforma costituzionale con la dovuta macchinosa procedura della doppia lettura per i due rami del parlamento, tutti i gruppi all’opposizione si sono avvalsi della facoltà di chiedere un referendum confermativo su quella legge a norma dell’art. 138 della Costituzione.
Ma non ci aveva detto qualcuno, sicuramente in buona fede, che questa sarebbe la Costituzione più bella del mondo?

Questo referendum è previsto dall’art 138 che è l’ultimo articolo della Costituzione ed è anche il più strampalato, contraddittorio e incongruente di tutti
Ed allora come mai questa magnifica Costituzione è così contraddittoria e incongruente proprio nel suo ultimo articolo , appunto il 138 ,che prevede la facoltà di indire un referendum alla fine di una procedura volutamente ultra-garantista, e per questa ragione, ultra complessa come quella designata per la modifica della Costituzione, referendum estremamente facile da chiedere da parte di pochi parlamentari e che addirittura non prevede la necessità di raggiungere un quorum appena appena decente?
Questo non è garantismo, questo è consegnare a una minoranza anche molto esigua la facoltà di contraddire la volontà espressa da una maggioranza anche straripante.
E questo è invece il contrario della democrazia.
Non riesco a non sottolineare che solo questo fatto è un argomento difficile da contraddire ad assoluto favore del si al referendum e cioè alla modifica della Costituzione , che non è poi così meravigliosa e che quindi abbisognerebbe di una revisione anche più radicale di quella operata dalla legge messa a referendum.
Sono entrato nel merito del referendum solo per dire che anche i nostri politici che non sono degli Einstein, sicuramente sapevano che la gente non sarebbe stata interessata ad occuparsi di norme che non avverte come incidenti nella loro vita e che comunque non considerano essere una priorità.
Di conseguenza avrebbero di sicuro preferito questo referendum non farlo, ma ci sono stati costretti da una norma costituzionale assolutamente sballata, come l’art 138.
La campagna elettorale, che purtroppo ci tedierà ancora per una settimana, è stata la più penosa che si sia mai vista.

Turpiloquio invece che argomentazioni.
Banalità indegne, che nulla c’entravano col merito del referendum.
Accademici seri e stimati che si sono lasciati andare alla stizza ideologica contro l’avversario, oggi che alle ideologie non fa riferimento più nessuno.
Politici trombati che non hanno creduto vero potere tentare un impossibile rientro davanti alle telecamere televisive sputando tutto il loro rancore sull’avversario che li aveva trombati.
Insomma il peggio del peggio.
Al punto che arrivati quasi alla fine della propaganda elettorale le due parti con uno sforzo penoso di non fantasia ripetono gli uni i medesimi argomenti degli altri.
Renzi dice che il si è contro la casta mentre Salvini e i 5Stelle sostengono che il no è contro la casta, cioè la stessa cosa.
I 5Stelle dicono che il no è contro alle banche, gli speculatori dei mercati e Renzi dice che il si è contro alle banche e gli speculatori.
Renzi dice che il si è per le riforme e gli altri dicono che il no è per le riforme.


Se vince il no io lascio, ammonisce Renzi.
Benissimo replica DiMaio dei 5Stelle, se Renzi perde deve lasciare e si va alle elezioni.
Errore!
Errore grossolano, tipico di chi non è ancora abbastanza navigato in politica.
Perchè Renzi non è uno normale, Renzi è quasi uno e trino e questo fatto gli avversari fanno finta di non saperlo.
Renzi è Presidente del Consiglio perché ha nei due rami del Parlamento una maggioranza sicura, che tale rimarrà anche nel caso di sconfitta dei si e di vittoria dei no.
A norma della Costituzione e della consolidata consuetudine, in caso di crisi di governo per dimissioni del premier, il Capo dello Stato non potrebbe fare altro prima di tutto che verificare l’esistenza o meno di questa maggioranza.

Se Renzi perde sarebbe sostituito da Renzi stesso o da un renziano di provata fede

Effettuata la verifica ed avuto esito positivo non gli resterebbe che confermare Renzi.
Se Renzi ritenesse a questo punto di fare il bel gesto e tirarsi fuori, sarebbe solo una commedia formale e di fatto non cambierebbe nulla, perché lo abbiamo detto, Renzi è uno e trino, nel senso che non è solo Presidente del Consiglio, ma è anche segretario nazionale del partito di maggioranza, e tale rimarrebbe anche in caso di vittoria dei no.
E’ ben noto che Renzi nel suo partito può contare su una maggioranza molto ampia e che i suoi avversari interni, che sono poi quasi tutti i reduci del vecchio partito comunista, sono di fatto con un piede dentro e con uno fuori, ma che prima o poi faranno il passo per uscire o Renzi stesso si vedrà costretto a buttarli fuori.
A questo punto la minoranza PD sarà costretta a uscire dalla maggioranza parlamentare, se troverà mai il coraggio di rischiare il suicidio politico.
Ma per Renzi niente paura, c’è già Berlusconi e il suo misero ,ma indispensabile 11%, per sostituire i voti di Bersani e D’Alema.
Si dirà : ma che schifo! Ricorrere a quel cadavere politico.
Giusto, ma mettiamoci nei panni del fiorentino, che ha nel sangue almeno qualcosa del grande Macchiavelli, questo qual cosa gli dice che quest’alleanza apparentemente schifosa è molto conveniente, perché il pallino rimarrebbe tutto nelle mani di Renzi da posizioni di forza, mentre e il povero Berlusconi avrebbe solo la possibilità di contrattare un trattamento decente per le sue aziende (che tra l’altro sta per vendere) e una tarda e ormai insignificante “riabilitazione” politica, sopratutto se la Corte Europea alla quale aveva ricorso da anni contro la sua espulsione dal Parlamento, dovesse dargli ragione, premio di consolazione, nulla di più.
Ma al di sopra di tutte queste considerazioni ce ne è un’altra che a mio avviso potrebbe essere determinante anche per l’esito del referendum ed è questa.
Oggi, come abbiamo detto e ripetuto, sono finite le ideologie, la società è “liquida”, anche troppo e la gente ha una considerazione vicina allo zero per i partiti in senso tradizionale.
Vede meglio i movimenti o i partiti che però si pongano a raccogliere una rappresentanza “trasversale”.
E chi c’è di più trasversale di Renzi?
Ha portato il Pd nell’Internazionale socialista, ma le istanze delle quali si è fatto paladino (abbassamento delle tasse, eliminazione di vincoli sul lavoro etc.) sono tutto meno che cose socialiste e così facendo ha tagliato l’erba sotto i piedi a Berlusconi, che non per caso lo considera come il suo vero erede, facendo buon viso a cattivo gioco, perché il suo popolo lo sta lasciando a favore del più giovane e credibile erede politico.
Qui siamo arrivati al punto, che potrebbe condizionare tutto : si è detto sopra riferiti a Renzi giovane e credibile.
Si potrebbe aggiungere : determinato, decisionista, presenzialista.

Gli avversari si sono sgolati in questa campagna elettorale referendaria ad evocare lo spettro di una virata verso un presunto regime semi-autoritario nel caso di una vittoria del si.
Ma siamo sicuri che questo non sia proprio quello che gli italiani desiderano nel loro inconscio politico ,ma non essendo pronti a confessarlo nemmeno a se stessi nei sondaggi lo nascondono?

Ma non lo nasconderebbero nel segreto della cabina elettorale.
Putin, Erdogan, Trump, Oban, la Lepen in arrivo, inutile negarlo questa è la tendenza evidente in tutto l’Occidente.
La gente comincia a reagire alle fregature che si è presa da una globalizzazione governata da nessuno ed istintivamente si ritira nel proprio guscio nazionale.
Siamo molto contenti che milioni e milioni di Cinesi eccetera con la globalizzazione siano usciti dalla fame e dalla povertà, ma non siamo affatto contenti che per sfamare i cinesi ci ritroviamo con la nostra gioventù, e non solo quella, irrimediabilmente disoccupata.
Siamo contenti che i disperati che scappano da nere povertà africane siano salvati dal mare ed accolti umanamente.
Ma cominciamo a chiederci se è sensato dare 1.000 Euro al mese a questi poveracci e un calcio nel sedere ai nostri giovani disoccupati.
Ora che Renzi finalmente ha preso il coraggio a quattro mani per contrastare l’assurdità delle pretese di una Comunità Europea, tagliata apposta per favorire le esportazione dei tedeschi a scapito delle nostre, c’è una ragione in più per chiedersi se è sensato farlo fuori adesso.
Renzi bene o male fa quello che gli altri nei decenni precedenti non hanno saputo fare.
Renzi ha un solo concorrente credibile : i 5Stelle.
Disgraziatamente passano gli anni, ma questi i compiti a casa, consistenti prima di tutto nel risolvere i loro problemi di “governance” ed il superamento di autentiche scemenze come il partito non-partito, lo statuto non-statuto, le votazioni alla facebuk, la conservazione maniacale degli scontrini per documentare le spese eccetera e quindi non sembrano poi così attraenti.
Tutte queste considerazioni mi fanno pensare che il “si” potrebbe vincere in contro tendenza rispetto a quello che dicono i sondaggi.


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