Quello che nei
salottini liberal viene definito l’establishment e che in italiano
potrebbe tradursi con la palude, sta passando dalla sorpresa al
terrore.
Ma come,nel
salottino si diceva che i partiti tradizionali non avevano
alternative, ma sono stati contraddetti dalla nascita del Movimento 5
Stelle e dalla forte virata “populista” impressa da Salvini alla
Lega.
Elenco delle
previsioni sbagliate dei media proni a compiacere l’establishment
finanziario
Si diceva che la
vecchia Inghilterra mai e poi mai sarebbe uscita dall’Unione
Europea, ma gli inglesi hanno votato a favore del brexit.
Avevano detto che
Matteo Renzi mancava di tante qualità, ma che non aveva alternative
ed invece è stato battuto 70
a 30.
Avevano detto che in
America non ci sarebbe stata gara alle elezioni presidenziali perché
Hillary Clinton avrebbe distrutto il populista Trump e poi le cose
sono andate al contrario.
Avevano detto che
Angela Merkel era un politico mediocre, ma che non aveva concorrenti
e invece i sondaggi danno Martin Schulz in sorprendente vantaggio
proprio sulla Merkel.
E dopo il discorso
con il quale Marine Lepen ha aperto la campagna elettorale
presidenziale domenica scorsadicono che sì certo il suo Front
National vincerà al primo turno ma che non avrebbe alcuna
possibilità di vincere al ballottaggio.
Staremo a vedere.
Fatto sta che in
questi ultimi anni gli establishment, cioè le classi dirigenti
dell’Occidente non ne azzeccano una.
E sorprende che di
fronte a tanti errori di valutazione consecutivi non si rendano conto
che una ragione ci deve pur essere al loro perdurante strabismo.
C’è una
ragione alla base del perdurante strabismo dei media ed è la volontà
dei popoli che di quegli establishment ne hanno piene le tasche
Sarò diventato
populista anch’io, ma mi sembra che la ragione della sconfitta
storica di queste classi dirigenti occidentali sia di una semplicità
disarmante e consista nel fatto che il vasto ceto dei giovani
disoccupati, unito all’ancora più vasto ambito del ceto medio
medio impoverito uniti in sovrappiù ovviamente a chi è finito
statisticamente e non solo in povertà, tutti costoro ne hanno piene
le scatole di essere governati da oligarchie di modesta caratura,
spesso corrotti, che si portano a casa redditi non compatibili né
proporzionati al disastro economico e sociale che hanno combinato.
Questo tipo di
diagnosi è stato formulato da Donald Trump, ricompensato dal voto a
favore della maggioranza del popolo americano, che lo ha mandato
alla Casa Bianca e da Martine Lepen per la quale l’ingresso
all’Eliseo non è affatto cosa inverosimile, come predicano i
media.
La Cina ha
tentato di governare la globalizzazione a suo vantaggio e finora c’è
riuscita, noi invece abbiamo subito e basta
La medesima Martine
domenica scorsa ha detto fra l’altro :”la globalizzazione fa
fabbricare prodotti agli schiavi e li fa vendere ai disoccupati”,
chiarendo il fatto di fondo che avere spostato tutta la manifattura
in Cina ha si invaso il mercato mondiale di prodotti a basso prezzo,
ma che i lavoratori cittadini dei nostri paesi europei, ci hanno
guadagnato solo apparentemente, visto che il sistema globalizzato
ispirato al liberismo non solo ha tolto lavoro ai nostri paesi,
creando più disoccupati, ma ha anche bloccato i salari ai nostri
lavoratori mandando in tilt il sistema stesso.
Se i lavoratori non
hanno sufficienti soldi per aumentare i consumi il sistema va in
recessione.
Descrivere
brutalmente il partito della Lepen spregiativamente come di estrema
destra è un modo di parlare alla luna
Ma qualsiasi ricetta
proponga la Lepen, verrebbe marchiata come inaccettabile perché i
nostri media continuano a etichettare il Front National come “estrema
destra”, facendo finta di non sapere quanta strada Martine Lepen ha
fatto fare al suo partito dai tempi in cui il capo era il fondatore,
suo padre.
Quello sì era un
partito di estrema destra fondato sui soliti slogan para-fascisti.
Ma quello
trasformato radicalmente in questi anni da Martin è altra cosa.
Lei stessa lo ha
chiarito domenica scorsa con questa battuta :”io sono la candidata
del popolo francese contro la destra e la sinistra dei soldi”.
Se le oligarchie che
governano (l’establishment) alla fin fine sono i portavoce degli
interessi dei grossi gruppi finanziari, che si dicano di sinistra o
di destra, per i popoli non cambia un bel nulla.
Non sarà un caso
che giovani , classe media impoverita, lavoratori, operai votino in
Italia prevalentemente per 5Stelle e in Spagna per “podemos”,
formazioni che non si qualificano per nessuno dei parametri che
determinavano l’identità dei partiti tradizionali.
La Cina è stata
bravissima a indurre in inganno i consumatori del mondo
sommergendoli di oggetti a prezzi che non si erano mai visti così
bassi, ma hanno governato la “globalizzazione” stando molto
attenti ai riflessi del fenomeno verso l’interno del loro paese, e
infatti i flussi degli scambi se vanno a piena velocità nella
direzione Cina – resto del mondo, vanno a velocità molto
controllata in senso inverso.
Se cioè è vero che
in molti campi noi compriamo tutto “made in PRC (Popular Republic
of Cina)”, non è affatto vero che noi possiamo vendere in Cina
quello che ci pare, perché troveremmo fior di dazi da pagare, in
quanto i cinesi, più accorti di noi, la globalizzazione hanno
tentato di governarla a loro favore.
Non contenti di
questo i cinesi hanno costantemente tenuto artificialmente alto o
basso il valore della loro moneta rispetto al dollaro in modo da
agevolare le loro esportazioni.
La smettano quindi i
nostri media di far finta di non sapere queste cose stracciandosi le
vesti per l’orrore quando Trump e la Lepen parlano di introduzione
di dazi per mitigare i danni della globalizzazione sulle nostre
aziende.
Marine Lepen non può
essere descritta come il solito ignorantone populista che propone
programmi economici irrealizzabili, visto che come consigliere per
l’economia si è scelta uno con tutte le carte in regola della
casta, Jean Messiha, regolarmente diplomato all’Ena.
Il team dei
consiglieri economici della Lepen parla quindi di dazi e
penalizzazioni per le aziende che vanno all’estero per pagare
salari più bassi o per pagare meno tasse, giudicando caso per caso.
Sono le stesse cose
che dice Trump e che già fanno la Cina e i paesi più avvertiti,
cioè non ingabbiati dalle regole della UE per esempio.
Riappropriarsi della facoltà di battere moneta e di regolarne
il cambio comporta problemi ma anche vantaggi innegabili,
bisognerebbe almeno cominciare a studiare seriamente questa ipotesi
Si può girare la
frittata come si vuole, ma riappropriarsi della sovranità sul cambio
e sulla facoltà di stamparsi la moneta appare una opportunità
sempre più allettante.
Comporterebbe dei
problemi, alcuni non facili da determinare, ma se le nostre facoltà
di economia non avessero dormito sonni tranquilli, rimestando sempre
la stessa minestrina ultra-liberista e non producendo pressoché
nessun lavoro scientifico mirato a studiare una simulazione delle
conseguenze di una eventuale uscita dall’Euro, oggi avremmo le idee
più chiare e i politici potrebbero discutere su cifre e dati.
Certo che Trump e
Lepen parlano anche apertamente di cambiare le politiche di
immigrazione e di chiudere dopo aver lasciato aperto
indiscriminatamente.
Orrore! Scrivono i
nostri media.
La Merkel è
spregiudicata vendendosi come leader umanitario e poi costruendo
immensi campi profughi all’estero, ma noi facciamo semplicemente
ridere pensando di controllare il confine libico del Fezzan
Chissà come mai
però l’alfiere della politica di apertura in Europa, Angela
Merkel, è stata l’autrice e l’architetto della chiusura della
rotta degli immigrati dalla Siria inducendo Erdogan dietro lauto
pagamento a costruire in Turchia “campi profughi” di dimensioni
mai viste prima per tenersi i profughi siriani in Turchia e non più
tardi di ieri i medesimi media ci hanno informato che da tempo la
medesima Cancelliera si sta lavorando le autorità tunisine per
chiudere le rotte dal Mediterraneo con lo stesso stratagemma : soldi,
molti soldi, costruzione di campi e stop ai barconi.
Ma la Merkel è
un’icona umanitaria e la Lepen è descritta come una razzista
xenofoba.
Che pena allora
pensare al Conte Gentiloni che parla di bloccare il flusso dei
migranti africani nelle migliaia di kilometri del deserto del Fezzan
e bassa Cirenaica, dove si orientano solo i Tuareg, adusi da sempre
a farsi gli affari loro, non quelli degli altri, se non a caro
prezzo.
E il povero Alfano
che annuncia l’intenzione di sperperare 200 milioni in appoggio a
quel progetto.
Mi piacerebbe sapere
di quanti miliardi sta contrattando la Merkel coi tunisini.
Renzi o Renzi
fotocopia stiamo veramente facendo ridere.
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