Ricordo di avere
bollato come eccesso di cinismo il commento che un amico manager
pubblico mi faceva anni fa dicendomi : guarda vedendo operare questi
politici mi chiedo se fanno queste cose perché sono insanabilmente
dei corrotti a livello africano o se lo fanno perché non capiscono
nemmeno che dismettendo in questo modo industrie e servizi che erano
dello stato stanno facendo dei regali folli a imprenditori privati.
Dovendo
scegliere fra essere governato da corrotti o da assoluti incapaci
quell’amico mi diceva che si augurava che fossero “solo”
corrotti.
Certo che quando ci
si trova davanti l’ormai famoso articolo del contratto di
concessione autostradale che consente ovviamente il recesso allo
stato, ma col vincolo di pagare il corrispettivo della concessione
fino alla scadenza normale del medesimo contratto non si può non
bloccarsi in quello stesso tormentoso quesito : ma questi erano
“solo” corrotti o erano proprio così incapaci da non capire la
follia che stavano facendo sul piano economico e politico?
Se poi si
pensa al modo come quella scadenza lunga in modo folle è passata
come ha descritto il prode “Giggino” Di Maio cioè
nottetempo, calata in mezzo ad altri provvedimenti perché non desse
subito nell’occhio….
Se poi si
rileva che i Fratelli Benetton non hanno ancora trovato né il tempo
né il modo di comportarsi umanamente verso le vittime del disastro,
e peggio ancora hanno lasciato la parola a comunicati aziendali di
ragionieristica freddezza e che a loro difesa non si sa se richiesta
o meno si è avventurato solo il fotografo -immagine della ditta
Oliviero Toscani, che non ha trovato di meglio che inveire contro il
popolo italiano……
Se poi si
pensa alla puerile inevitabile autodifesa di Renzi che non ha
saputo dire altro che non aveva preso soldi dai Benetton……
Non parliamo
del povero ex ministro alla partita Del Rio, ancora più penoso
nel dire che sì non ci dorme di notte, ma che nessuno gli aveva
parlato di quel ponte come a rischio, senza fare cenno ovviamente al
sistema dei controlli a quanto pare tutti solo di parte, cioè
controllati-controllori…..
E’ una disgrazia
nazionale veramente di grande portata quella del crollo del ponte
Morandi, sopratutto per gli insanabili costi umani che si porta
dietro.
Ma politicamente
è la pietra tombale messa sopra una classe politica, quella degli
ultimi tre decenni che va condannata senza se e senza
ma, perché è troppo grosso quello che è successo.
E’ ovvio che
nessuno pensa a responsabilità dirette sul crollo del ponte del
Polcevera, per questo ci pensa la magistratura pur con i tempi
biblici che purtroppo le sono propri.
Si sta
parlando di responsabilità politica di quelle classi politiche che
sull’onda dell’affermarsi del pensiero unico liberista poi
diventato ultra liberista si è avventurata spensieratamente
nella demolizione dell’IRI e nelle
liberalizzazioni all’italiana e quindi si va piuttosto
lontano, ma è chiaro che c’è continuità fra il disastro di oggi
e quelle improvvide scelte di allora, perché il disegno politico
sottostante è rimasto lo stesso.
Dalle dismissioni
scientificamente operate da tecnici- politici prima da Prodi su
incarico di De Mita, fino ad arrivare alle “lenzuolate” di
Bersani.
Oggi sul
Corriere Galli della Loggia punta il dito sopratutto sul
berlusconismo che illudendo gli italiani creduloni di avere
trovato la ricetta per modernizzare l’Italia nel sostituire i
vecchi politici di professione con esponenti della “società
civile” .
“Ghe pensi mi!”
Invece facendo
arretrare lo stato da ogni dove si è lasciata una società sempre
più nell’anarchia dove chi poteva perché ricco e potente aveva
non solo la sensazione ma spesso la certezza di poter fare tutto
quello che gli pareva, in barba a regole, buon senso e diritti della
comunità.
Le responsabilità
del berlusconismo nello sfascio odierno di questo paese ci sono e
sono evidenti, ma la filosofia confusa e incerta del prodismo, che
storicamente lo ha accompagnato, non è stata da meno.
La parte
politica che è finita nel PD a rappresentare la tradizione politica
del cattolicesimo democratico e sociale, rappresentata da Prodi
e purtroppo da poco altro non ha saputo fare altro che balbettare,
come del resto è successo nel resto del mondo in casa socialista e
social-democratica, trovandosi del tutta priva di idee.
E’ risultata
vincente la bella pensata di Tony Blair di far convivere la
tradizione socialista e sindacale con il credo liberista, in pratica
sotterrando quello che rimaneva della tradizione ideologica del
socialismo.
La crisi di
credibilità della Chiesa cattolica in Italia forse ha contribuito ad
aumentare la confusione ideologica del prodismo che non ha saputo
produrre nulla, anzi disgraziatamente proprio il suo porta bandiera è
costretto a passare alla storia come il commissario fallimentare
dell’IRI e l’imbonitore che ha convinto gli italiani ad
accettare l’introduzione dell’Euro senza alcuna preparazione, e
le successive nefaste teorie liberiste pro austerità della
Commissione di Bruxelles.
Ancora peggio
è andata alla classe politica che si è accollata l’onere di
seppellire la tradizione comunista.
Su di loro il
giudizio della storia temo che sarà ancora più severo.
Perchè non solo non
hanno mai avuto il coraggio di rompere con Mosca prima della caduta
del muro del 1989, ma poi non hanno mai saputo né condannare in modo
credibile la subordinazione allo stalinismo spesso criminale del
regime moscovita, né trovare il modo di presentare la loro ideologia
in modo convincente per i tempi nuovi.
E non si dica come
voleva far credere Berlusconi che la era la loro ideologia ad essere
il male assoluto, basta vedere nella pubblicistica contemporanea
quanti saggi si sono scritti per dire che oggi, Marx ha avuto
ragione, nel senso che gran parte della sue teorie sono confermate
dai fatti dei nostri giorni.
E allora?
Allora per
favore la piantino i conservatori a oltranza di fare dell’ironia
sulla impreparazione della presente classe politica
grillino-leghista.
Di fronte al
contratto di concessione autostradale meditino con serietà sulla
vergognosa incapacità della classe politica che ha svenduto l’Iri
e che solo ieri con i suoi nipotini faceva le concessioni che ha
fatto
I nuovi saranno alle
prime armi, ma non possono certo essere peggiori dei loro
precedessori, dei quali c’è solo da vergognarsi.
C’è poco o nulla
da rimpiangere.
Si salva solo la
classe politica in prevalenza di estrazione cattolica ma anche laica
risorgimentale che ha ricostruito l’Italia dal dopoguerra agli anni
del boom e del suo consolidamento.
Dopo il vuoto.
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