Il memoriale
dell’Arcivescovo Viganò, non è un libello di poche righe, scritto
da un anziano alto prelato, che decide di buttare in pasto al
pubblico tutta la rabbia che avrebbe maturato dentro di sé per una
mancata berretta cardinalizia, come blaterano i vaticanisti e i media
allineati col Vaticano.
E’ invece
un elenco circostanziato di parecchi
eventi concatenati fra loro che
vedono protagonisti le più alte gerarchie vaticane, capo in testa
compreso, in gran parte già note agli addetti ai lavori e
facilmente verificabili dai non pochi che sono sufficientemente
addentro alle un tempo “segrete cose”, che con le moderne
tecnologie sono diventate segreti di Pulcinella.
Per troncare queste
pietose illazioni- giustificazioni , basti dire che lo stesso Viganò
afferma che la berretta gli era stata anticipata da Papa Benedetto in
due colloqui, se avesse assunto la carica che ha rifiutato al
Governatorato.
Questa precisa
affermazione del Viganò non è stata smentita, e tutti sappiamo che
il famoso “padre” Georg Gaenswein, anche
lui Arcivescovo di Santa Romana Chiesa, e
tuttora segretario in carica del papa regnante (per pura formalità
perché i segretari effettivi sono altri) ma anche del papa emerito
Benedetto, lo avrebbe fatto
immediatamente se del caso.
Mons. Viganò non è il primo pretino che passa per la strada,
non tanto e non solo per le cariche e le dignità che si porta
dietro, ma per il suo passato, questo sì condotto fra le più
segrete delle segrete cose della curia vaticana : soldi , potere e
corruzione.
Tanto
che di lui avevamo già
parlato su questo blog nel
post del 28 giugno 2012 dove si
diceva del monsignore in
questi termini :” l’arcivescovo
che dopo una lunga carriera in diplomazia, era stato nominato
segretario del Governatorato del Vaticano, con l’espresso compito
di cercare di fare pulizia in un ambiente, che si sapeva corrotto da
sempre e che dopo che questi (lo stesso Viganò) aveva addirittura
riportato in attivo il bilancio, stroncando il malaffare, si è visto
cacciare in malo modo e spedito alla Nunziatura di Washington”
.
Questa
vicenda del Viganò, non è quindi la
vendetta
di
un oscuro burocrate che
aveva messo in luce le
deviazioni peccaminose nel campo della pecunia
della curia romana, su
espressa delega del papa (Benedetto) ,ma
potrebbe essere addirittura un tassello
importante nella storia della chiesa se ha influito come sembra abbia
fatto in
modo robusto nella fine anticipata di un papato.
Le
impreviste e spiazzanti dimissioni di Papa Benedetto sono state
infatti
interpretate
da molti analisti come il riconoscimento di una persona di grande
dirittura morale che pensa
di avere fatto il possibile per sanare il marcio nella Chiesa, ma che
ha
dovuto anche
riconoscere
davanti
alla propria
coscienza di
vere avuto il potere formale, ma non quello di fatto per rendere
effettive
le sue volontà di
far pulizia.
Per
farla breve, Segretario di Stato era allora il cardinale che abitava
nell’attico
più famoso di Roma, Tarcisio Bertone, capo di tutta una potentissima
cordata
di Curia.
Visto
come sono andate le cose , è
più che probabile che allora di fatto comandasse lui
e non Papa Benedetto.
Nel
memoriale del quale parliamo, Mons. Viganò gli restituisce il favore
(della
spedizione in America per toglierselo dai piedi) parlando
di lui in questi termini non proprio amichevoli e laudatori :
“l’allora primo collaboratore del Papa,Cardinale Tarcisio
Bertone, notoriamente favorevole
a promuovere omosessuali in posti di responsabilità, e solito
gestire le informazioni che riteneva opportuno far pervenire al
Papa...”.
E
sì
perché il memoriale è tutto incentrato su un filo conduttore che
vuole portare allo scoperto le malefatte della “lobby gay”
presente in forze e potentissima in Vaticano.
Di
questa lobby il personaggio che ha fatto saltare il tappo con i suoi
eccessi sarebbe il Cardinale McCarry, porporato che ha ricoperto la
carica pesantissima di arcivescovo di Washington, la capitale
americana né di più né di meno.
Vedendo
ieri i funerali del Senatore McCain,
eroe di guerra e personaggio di primissimo piano della politica
americana funerali celebrati nella cattedrale di Washington mi
chiedevo dove sarebbe finito il prestigio residuo della chiesa se a
celebrarle fosse rimasto McCarrik (costretto alle dimissioni lo
scorso luglio a seguito del venire alla liuce dei suoi eccessi
sessuali).
Purtroppo
non si può rendere l’idea dei comportamenti licenziosi attribuiti
al cardinale senza accennarvi un momento.
Il
Viganò cita la denuncia presentata a suo tempo da padre Ramsey
contro
il McCarrik, risalente
addirittura
al
2000 con la quale questo domenicano così scriveva :”era voce
ricorrente che il McCarrik
nel seminario della sua sede arcivescovile di
Newark divideva
il suo letto con seminaristi, invitandone cinque alla volta a passare
il fine settimana con lui nella sua casa al mare, (seminaristi)
alcuni dei quali erano poi diventati sacerdoti ed avevano condiviso
il letto con l’arcivescovo.
Ma
non basta l’eccesso di libidine, il Viganò scrive
di libidine finita in aperti atti sacrileghi
quando parla di :”crimini di adescamento sollecitazione ad atti
turpi, di seminaristi e sacerdoti ripetuti e simultaneamente con
più persone ,dileggio di un giovane seminarista che cercava
di resistere alle seduzioni dell’arcivescovo in presenza di altri
due sacerdoti , assoluzione del complice in atti turpi celebrazione
sacrilega dell’eucaristia con i medesimi sacerdoti dopo aver
commesso tali fatti”
Queste
vicende
Viganò dice di averle
denunciati a Bertone nel 2006 appoggiandosi ad un documento del Rev.
Littelton, sacerdote ridotto allo stato laicale per abusi sui minori,
che però si dice a sua volta vittima degli abusi del McCarrick.
Secondo
il memoriale del Viganò il Mc Carrick avrebbe ricevuto quello che si
meritava , cioè una destituzione di fatto con obbligo di ritirarsi
in preghiera ed espiazione con istruzioni personali di papa
Benedetto, che però non avrebbero portato a nulla fra il tira molla
delle sue potenti amicizie, sia per le dimissioni dello stesso papa
Benedetto.
Come
sopra citato solo nello scorso luglio il McCrrick è stato costretto
alle
dimissioni da arcivescovo di Washington, dopo però che aveva avuto
tutto il tempo di fare nominare a detta del Viganò, prelati amici
nei posti più importanti delle diocesi americane.
Quello
che Viganò dice su NcCarrick era già ormai diventato pubblico
negli Stati Uniti e quindi difficilmente può essere contestato.
Il
problema di dimensioni enormi quindi è : chi ha coperto per decenni
il McCarrick e fra questi non ci sarà mica anche il capo in testa?
Viganò
non lo dice esplicitamente ma lo dice ugualmente quando afferma di
avere per due volte di seguito in udienze con Papa Francesco parlato
del caso McCarrick e che il papa avrebbe fatto finta di nulla.
Che
farà il papa?
A
quanto pare nulla, ma questo non sarà ovviamente senza un prezzo
disastrosamente alto per la sua credibilità e per quella della
chiesa.
E’
curioso, ma anche terribilmente penoso per chi aveva creduto che papa
Francesco fosse arrivato con il piglio dell’innovatore per portare
la chiesa ad attuare lo spirito del Vaticano II l’equazione che
l’ultra-navigato Viganò fa delle varie fazioni della chiesa in
perenne lotta di potere quando equipara la corrente di sinistra con
la lobby gay.
Ma
a questo punto mi sembra addirittura verosimile, dopo vere preso atto
del fatto che come dice in un recente libro il vaticanista Marco
Marzano (del quale si era parlato nel precedente post del 1 aprile
18) il Bergoglio non è mai stato progressista in vita sua ma non
rappresenta altro che un tentativo di portare avanti lo strapotere
della curia con qualche concessione al terzomondismo, al buonismo
misericordioso, ai diritti dei gay eccetera e niente di sostanziale.
Sesso,
soldi e potere.
Già
visto nella storia, ma chi crede nel messaggio che veniva dalla
Palestina duemila anni fa sa
che si
trattava di tutt’altra cosa.
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