Un ottimo volumetto Greenwood Biographies redatto in uno stile quasi didattico fatto apposta per non fare perdere tempo al lettore fornendo l’essenziale,ma intendiamoci un essenziale scelto in modo accurato.
Ogni capitoletto è seguito non tanto da note ma da rimandi a link per approfondire gli argomenti.
Siamo finalmente nel mondo moderno.
E del resto il personaggio del quale si parla è la quintessenza della modernità non solo perché è una millenial, ma perché essendo la prima persona che….in una serie di settori è arrivata ai vertici istituzionali della politica americana con l’effetto di un tornado.
Più giovane congresswomen di tutti tempi.
Arrivata ad essere eletta con una maggioranza bulgara nel 14° distretto del Bronx, New York con un programma politico autenticamente socialista.
E’ nata da genitori portoricani di prima immigrazione e quindi si ritrova ad essere lievemente di colore ma abbastanza da non essere percepita come bianca in quella società ancora incapace di scrollarsi di dosso i pregiudizi razzisti.
E’ quindi inscritta di diritto sia nella minoranza dei cittadini di colore sia in quella dei Latinos.
Quando l’eterea figlia di Trump né criticò il presunto estremismo di sinistra , Alexandria non faticò a twittarle una risposta al vetriolo nella quale diceva che lei, a differenza di altri non aveva avuto bisogno di leggere delle condizioni dei lavoratori “second hand” ma le aveva sperimentate in casa sua e nel suo vicinato.
E’ noto infatti che per sbarcare il lunario aveva continuato a lavorare come bartender fino alle primarie che poi l’hanno portata al Campidoglio.
Leggendo la sua biografia si capisce che il fondamento del suo impegno politico è tutto qui, nell’aver sperimentato sulla sua pelle che nell’America del sogno americano ,che garantirebbe a tutti per definizione le medesime condizioni di partenza, le cose stanno in modo completamente diverso.
Dato che al contrario il destino di ogni americano sta scritto come scolpito sulla pietra una volta per tutte nello Zip,il codice postale che denuncia il quartiere nel quale uno è nato e che determina di fatto il destino di ognuno.
In quali scuole potrà studiare , in quali ospedali potrà essere curato, quali amici potrà frequentare.
Come altri leader progressisti nel mondo Alexandria ha capito che le porte verso l’ascensore sociale si aprono o si chiudono a secondo del livello di istruzione che uno riesce a conseguire.
In un sistema capitalistico liberal-privatistico stretto come quello americano c’è un blocco sistematico.
La scuola se riceve finanziamenti pubblici questi derivano dalle tasse sulle case.
Ne deriva che se il quartiere è di basso reddito, il gettito di quelle tasse sarà basso ed a scarsi mezzi poi corrispondono bassi livelli di offerta formativa, perché gli insegnanti bravi vogliono essere pagati proporzionalmente alle loro abilità come è giusto.
E’ il gatto che si morde la coda non c’è via di uscita a meno di cambiare il sistema.
Bisogna cambiare il sistema di finanziamento delle scuole con un sistema di “free tuitition” diversamente si cristallizza una situazione classista senza sbocco, questa è un po l’architrave della visione politica di Alexandria.
A stretto giro di posta subito dopo viene la richiesta di azzerare i debiti di studio.
Questi sono un altra stortura tipicamente americana, perché lì si fa finta che tutti i meritevoli possano accedere alla istruzione dei loro sogni, ma a patto che si indebitino pesantemente.
Si calcola che mediamente, dopo la laurea, ammesso che riesca a trovare lavoro, ogni ex studente dovrà versare almeno 300 $ al mese per almeno dieci anni di seguito alla banca che gli aveva concesso il prestito indispensabile per pagare le rette del college.
Quando vengono i periodi di vacche magre, è chiaro che quel debito pesa tanto da impedire ai giovani provenienti da famiglie non abbienti , di fare un mutuo per comprarsi una casa e peggio che peggio per avere figli.
Passando al mondo del lavoro Alexandria chiede la fissazione del salario minimo garantito ad almeno 15 $ l’ora per prima cosa ma per passare quanto prima a una forma di salario universale da versare a tutti i disoccupati da usarsi come corrispettivo di un impiego nel settore pubblico per lavori diremmo noi socialmente utili.
Ovvio che non può mancare in una visione politica come quella di Alexandria la richiesta di assistenza sanitaria gratuita per tutti quelli che non possono permettersi un’assicurazione.
Così come non può mancare un “New Green Deal”, cioè azioni concrete per contrastare con investimenti adeguati il cambiamento climatico bloccando per quanto possibile l’emissione di gas nocivi all’ambiente.
La richiesta di un completamento dei diritti civili poi, è quasi ovvia per una esponente di due minoranze che tra l’altro in certi stati stanno scalando la maggioranza già oggi.
In questo ambito ci sono ovviamente i diritti delle donne ed degli LGB.
Un attenzione particolare però Alexandria ha sempre dato alla condizione dei minori immigrati senza documenti o figli di immigrati senza documenti.
Last but not least per l’esponente di una generazione che era totalmente sfiduciata e disgustata dalla degenerazione del sistema politico americano, la richiesta di limitare drasticamente l’influenza lobbistica delle corporation, impedendo finanziamenti ai candidati ed ai partiti oltre un certo limite, a cominciare dalle lobbies delle armi.
Lei per dare il buon esempio li ha rifiutati e basta dimostrando che si può fare politica finaziandosi solo con una vasta platea di micro finanziamenti provenienti dai singoli sostenitori.
Ho riportato solo un elenco approssimativo, ma questa biografia va letta così com’è per gustarsi la ventata di aria fresca che viene dall’esperienza di Alexandria.
Aria fresca per cancellare il disgusto per l’aria fritta che proviene immancabile dalla corrispondente sinistra europea, che se vuole da Alexandria può imparare tutto quello che c’è da imparare.
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