sabato 13 agosto 2022

Lee Child and Andrew Child : Better of Dead – a novel - Dell Editore - recensione

 





Siamo al secondo libro scritto a quattro mano dalla copia costituita dai fratelli Child e già, come nell’uso dell’editoria americana è pronto all’uscita il prossimo ottobre il terzo libro sempre su Jack Reacher ,che sarà intitolato “No Plan B”, come ci dicono le ultime pagine del libro in recensione che riporta come consuetudine le prime pagine del previsto libro successivo.

Devo ammettere che quando si arriva al 27° libro sulle avventure di Jack Reacher anche il più abile degli scrittori difficilmente riesce a schivare gli elementi ripetitivi.

Però è evidente che la cosa ha due facce come le monete, cioè se da una parte si rischia di rendere troppo prevedibili certi comportamenti del protagonista, dall’altra non si può deludere il lettore che rimane affezionato al personaggio proprio perché lo conosce già bene e quindi si aspetta che si muova e reagisca come lo conosce e non diversamente.

L’incipit di questo racconto è fortemente sconcertante per il lettore comune ed ancor più per quello già affezionato al personaggio di Jack Reacher perché dopo la prima violenta scazzottata nella quale il nostro eroe come d’uso si trova ad affrontare almeno dai quattro ai sei avversari da solo senza il minimo timore di non riuscire a metterli a terra s,e a loro va bene, tutti quanti, succede l’impensabile e l’impossibile, quando un colpo di pistola uccide proprio lui che era sempre uscito vivo da mille altre risse.

A questo punto il lettore rimane molto scosso e non sa più cosa pensare.

Si chiede come la fantasia fervida degli autori riuscirà a mettere le cose per salvare capre e cavoli, perché far morire Richer, vorrebbe dire chiudere la saga.

Come è possibile si chiede il lettore,se fosse così i lettori rimarrebbero delusi.

Poi, passato il momento di emozione e di sconcerto il lettore diventa più razionale e smaliziato e si domanda, ma come è possibile che questi autori deludano i loro lettori e di fatto si precludano la continuazione della loro carriera ,che “last but not least” è per noi fonte di divertimento, ma per loro loro rappresenta la gallina dalle uova d’oro?

E infatti le cose andranno diversamente.

La trama come sempre è coinvolgente e tiene alto l’interesse fino all’ultima pagina.

Arrivato a questo punto della recensione di solito do’ almeno un cenno alla trama per sommi capi.

Ma in questo caso mi trovo in difficoltà perché la trama di questo particolare avventura di Reacher è talmente complicata e intricata che non saprei come sintetizzarla.

Ecco forse questa complessità è la la voluta risposta ricercata dagli autori per sfuggire al rischio di cadere nel ripetitivo, che si era sopra accennato, ma costringe il lettore a leggersi il racconto il più possibile di seguito per non rischiare di perdere il filo.

L’abilità degli autori sta nello spingere verso il limite le abilità investigative e operative dell’ex maggiore Reacher rimanendo però nei limiti del verosimile.

Nel caso specifico mi sembra che ci riescano.

Casualmente non mi sono perso l’occasione, mentre leggevo questo libro di rivedere su Prime Video la riproposizione della serie dei film sul famosissimo agente dell’MI5 007.

E quindi è stato giocoforza fare un confronto nella mia mente fra i due personaggi e devo dire che i fratelli Child ne escono meglio di Fleming, l’autore di 007,o almeno degli sceneggiatori delle versioni cinematografiche che molto spesso si lasciano prendere la mano e i limiti del verosimile li superano decisamente.

Se poi volessimo parlare di ripetitività, le cose andrebbero nello stesso senso ma anche peggio, perché se ricordo le bene 25 versioni cinematografiche di 007 spesso sembrano proporre delle trame fotocopia delle precedenti.

Le trame dei racconti su Jack Reache mi sembrano invece decisamente più varie e imprevedibili.




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