domenica 28 aprile 2024

Francesco Tormen : Con gli occhi aperti. Il sogno lucido fra neuroscienze ed esperienze contemplative Ed. Il Saggiatore – recensione

 



Questo è un libro piuttosto impegnativo, sia per l’argomento, che per la mole di circa 550 pagine, ma questo non significa che non sia altamente interessante.

Personalmente, sono fra quelli che ,senza aver mai fatto esercizi di contemplazione, come quelle suggeriti dall’autore, mi sono accorto di fare ,probabilmente da sempre, di tanto in tanto sogni lucidi.

Si tratta ,cioè, di quel tipo di sogni che si tende a ricordare ,almeno al risveglio, ma sopratutto, diciamo così, in corso d’opera, si avverte abbastanza chiaramente di stare sognando e quindi di essere consapevoli mentre si sta sognando.

Tutto il libro è sostanzialmente basato sulla descrizione delle principali tipologie di sogni e sulla esortazione dell’autore a esercitarsi in questa ,per altro diffusa facoltà, per avventurarsi in mondi ancora poco conosciuto, ma estremamente affascinanti.

Va detto che l’autore, pur possedendo una preparazione a livello accademico, delle spiritualità e filosofie orientali ,che più hanno studiato il fenomeno dei sogni ,come quelle buddiste, e in particolari del buddismo tibetano, filosofie iraniche e lo sciamanesimo dei popoli indigeni, e la teosofia ,ha una non trascurabile competenza nel campo delle neuroscienze.

Purtroppo, però, in questo ultimo campo non ci si è applicati molto a questi fenomeni e di conseguenza le acquisizioni scientifiche in materia sono più che modeste.

Non per mancanza di interesse ,sottolinea l’autore, che tra l’altro non trascura di elencare gli studi più significativi effettuali in questo campo, ma perché è obiettivamente difficile riprodurre con dei volontari in laboratorio, le condizioni che favoriscano o almeno consentano di registrare le esperienze oniriche.

Notevoli dati, ad esempio, si possono ricavare dalla risonanza magnetica, ma ,ci dice l’autore ,stare immobili nel tunnel di quell’apparecchiatura ,che per di più fa baccano, non è proprio l’ideale per dormire e sognare e costa in modo esagerato.

Tenuto conto di questi dati di fatto,ho molto apprezzato il fatto ,che l’autore riportando la montagna di dati da lui raccolti dalla sua ricerca ed elencando i pochi studi e le invece molteplici teorie delle spiritualità e filosofie sopra menzionate, usa praticamente sempre il verbo al condizionale.

Questo è un indice di grande onestà e rigore intellettuale, ma non significa affatto, che ci racconti delle favolette o delle semplici supposizioni.

Come ho sopra accennato ,il fatto di sperimentare ,ogni tanto, dei sogni lucidi, mi ha portato più volte a chiedermi ,come mai questo argomento è così poco affrontato.

Capisco le difficoltà oggettive, ma non si può non essere spinti alla ricerca ,dalla constatazione delle enormi facoltà e potenzialità ,che riscontriamo nella nostra mente, quando ci fornisce in abbondanza filmati più realistici e sorprendenti di quelli che potrebbe produrre un set hollywoodiano.

Invito a leggere questo libro chi abbia sperimentato sogni lucidi, o almeno abbia riportato nel data base della sua memoria, anche solo qualche sogno occasionale, perché avrà la sorpresa di ritrovare nella accurata tipologia, elencata dall’autore, sicuramente la gran parte dei sogni periodici che siamo portati a fare.

E’ proprio facendo questa constatazione che il lettore si dice : ah, ma allora in questo libro non ci vengono raccontate delle storielle, questo autore, sa bene di cosa sta parlando.

Il libro poi può essere preso e utilizzato in diversi modi ,a seconda degli interessi del lettore.

Forse chi ha già una qualche esperienza nel campo della meditazione sarà portato a studiarsi le tecniche pratiche ampiamente riportate nel libro.

Chi invece, come me, ha interessi maggiori sulla speculazione relativa alle spiritualità e filosofie citate nel libro, troverà l’occasione per approfondire questi campi.

Avverto che se si ha interesse per queste cose questo libro dà l’occasione per volare alto. Molto alto.

Come quando, partendo dal presupposto che probabilmente non esiste una realtà obiettiva, ma solo rappresentazioni ,che si formano nella nostra mente ,come suggerisce la spiritualità buddista, ma non solo, allora si è portati a ritenere verosimile che lo stato di veglia e lo stato di sogno riportano ambedue a una consapevolezza non più materiale.

Nei termini della filosofia classica è l’anima che tende e si unisce all’infinito e nelle spiritualità e filosofie orientali è l’io impara a superarsi per raggiungere con l’illuminazione l’atman, superamento dell’io nella realtà ultima da cercare come diceva Agostino “in interiore homini”.

Se si studiano le varie spiritualità e filosofie si ritrovano incredibili assonanze, come ha documentato ad esempio il teologo-filosofo Vito Mancuso in “i quattro Maestri” Socrate ,Buddha, Confucio e Gesù.

E se fosse questa l’interpretazione della realtà effettiva?

E se infine ci ricordassimo che il mondo onirico è abitato indifferentemente dai viventi, come dai trapassati, allora ci ritroveremo in una visione cosmologica veramente da far tremare le vene e i polsi.

Cioè se il mondo che definiamo come fisico fosse inconsistente mentre quello che definiamo come realtà onirica fosse l’unica reale, come sembrano fare intravedere anche le filosofie orientali?

Bella domanda.


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