martedì 7 maggio 2024

Antony Loewenstein : The Palestine Laboratory. How Israel export the tecnology of occupation around the world - Ed: Verso Book – recensione

 




Iniziare una recensione ponendo una domanda a un potenziale lettore non è usuale, ma siccome ci accingiamo a parlare di un libro che affronta un argomento oggi si direbbe “altamente divisivo”, non mi sembra fuori luogo.

La domanda è questa : ritenete coerente che l’Europa rischi di farsi trascinare nella Terza Guerra Mondiale schierandosi dalla parte dell’Ucraina nei confronti dell’invasore russo,che dopo due anni occupa solamene una piccola parte di quel paese ,mentre non mette in atto niente di concreto per impedire che prosegua l’occupazione di tutto il territorio Palestinese da parte di Israele, che dura da quasi 60 anni ?

Se trovate che porsi quella domanda sia ragionevole, allora il libro sopra elencato fa per voi.

Troverete una serie notizie ben documentate, che aiutano a sviluppare un ragionamento non certo peregrino.

Spiace doverlo ripetere, ma, se coloro che lavorano per i nostri media proteggessero la loro professionalità con uno studio un po più profondo delle materie che trattano, farebbero certamente meglio il loro lavoro, offrendo al pubblico elementi di analisi più solidi.

Tanto per fare un esempio,proprio in questi giorni, gran parte dei media medesimi invita il presidente statunitense ad esercitare tutto il suo potere per bloccare l’invio di armi ad Israele, inducendo il lettore a mettere nello stesso piano il peso dell’invio di armi a Kiev con quello a Tel Aviv.

Ecco, basterebbe informarsi solo un pochettino consultando le analisi di geopolitica, ma ancor meglio quelle degli analisti militari, per venire a conoscenza del fatto che Israele è uno dei più grandi fornitori di alta tecnologia militare del mondo e che quindi le possibilità di “ricatto” in mano a Biden nei confronti del governo israeliano non sembrano certo un gran che.

Fanno sicuramente comodo gli aiuti americani ad Israele, ma non sono certo una garanzia di sicurezza “sine qua non”, come nel caso dell’Ucraina, enormemente più debole sul piano militare e, che, non dimentichiamolo , si è da tempo dotata dell’ombrello sicuritario più potente che esista, essendo l’unica potenza atomica del Medio Oriente.

Sarebbe oltremodo utile partecipare alle svariate esposizioni- mercato di armamenti, che si tengono regolarmente in giro per il mondo per capire tutto quello che c’è da capire.

Se il lettore vuole documentarsi proprio su questa materia, allora ha trovato il libro giusto.

Israele ha da anni sviluppato conoscenze e capacità di elaborazione e di vendita dei più sofisticati sistemi di intercettazione delle comunicazioni che esistono.

Oggi la conoscenza è potere più del possesso dei carri armati.

Puoi farti una corazza spessa e quasi impenetrabile quanto vuoi,ma se io posseggo i più moderni strumenti di intercettazione delle comunicazioni, che mi avvisano della tua posizione, io sono in grado di farti saltare in aria.

Oggi funzionano così le cose.

Il lato più conturbante della cosa è che questo libro sostiene la tesi, ovviamente portando documentazione in appoggio, che Israele si sarebbe tenuto per così lungo tempo quello che comunque non può che essere indicato che come “il peso dell’occupazione” della West Bank, Gerusalemme Est e Gaza,anche perché avrebbe usato questi territori, come terreno di sperimentazione proprio dei sistemi di controllo delle popolazioni, che le sue industrie hanno sviluppato nel corso degli anni.

Industrie inizialmente a controllo statale, ma oggi ampiamente privatizzate.

Il libro elenca queste ditte,ne fa la storia e chi vuole può andare alle fiere degli armamenti, come abbiamo sopra accennato, per farsi dare indicazioni, dimostrazioni e prezzi.

Per informazione dei potenziali lettori aggiungo che ho elencato il libro nell’originale inglese, ma che il medesimo è disponibile anche in una edizione in italiano, pubblicata da Fazi Editore.






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