mercoledì 18 settembre 2024

Piero Angela : Viaggio nel mondo del paranormale Cosa c’è di vero nei fenomeni paranormali? Un libro per chi vuole capire – Mondadori Editore – recensione

 



Dopo aver letto e recensito i tre libri. coi quali Federico Faggin ha enunciato e divulgato la sua teoria del “panpsichismo da informazione quantica” (elaborata insieme al fisico Prof. D’Ariano), mi ero ricordato di avere in biblioteca questo libro scritto da Angela, in prima edizione nel lontano 1978 e poi abbondantemente ristampato, e di non averlo ancora letto.

Perchè questo accostamento?

Perchè Angela padre è stato, senza ombra di dubbio, il più efficace e noto divulgatore scientifico, che abbiamo avuto nel nostro paese e quindi sapendo, che nei sui saggi ha sempre sostenuto a spada tratta l’assoluta primazia della visione della fisica classica ,per addivenire alla conoscenza del mondo che ci circonda, volevo vedere se ,nell’ambito di quel punto di vista ,si potesse trovare uno spazio per la teoria e la conseguente visione del mondo di Faggin.

Il libro del quale stiamo parlando è una serrata e documentatissima critica dei comportamenti paranormali esaminati, per concludere, che assolutamente nessuno di quegli eventi è mai stato riconosciuto né è riconoscibile dalla scienza, come un accadimento ,che sfugge alle leggi della fisica, e che troverebbe quindi le sue cause in una manifestazione di parapsicologia, causata da forze occulte.

Sappiamo che Angela è stato il promotore della fondazione del CICAP (Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale) nel 1989, con scenziati illustri e ricercatori più o meno noti, con lo scopo di promuovere l’uso del metodo scientifico ed il pensiero critico, smascherando nel contempo, chi cerca di accreditare pseudoscienze, magari in buona fede, ma non di rado anche per lucro.

Ecco, arrivati a questo punto, chiariamo subito ,che l’enorme sforzo fatto da un personaggio della statura di Federico Faggin (inventore e costruttore del primo microprocessore e del primo schermo tattile) per formulare una teoria, in grado di conciliare la visione del mondo della scienza classica e quella delle spiritualità, usando la fisica quantistica, non ha nulla a che fare con quella che Angela chiama parapsicologia e che riguarda fenomeni come telepatia, chiaroveggenza,precognizione,psicocinesi,poltergeist,comunicazione con le piante,sedute spiritiche,fotografia del pensiero,fotografia Kirlian,bio-feedback,astrologia, sogni premonitori,sensazioni di deja vue,profezie,medium, veggenti,sensitivi.

Ho riportato volutamente l’elenco ,che si trova nell’ultima di copertina, perché è pressochè completo.

Da quel che si deduce dalla lettura delle quattrocento pagine del libro, la sua stesura è costata all’autore un lavoro immane, andando a intervistare un numero incredibile di celebri sensitivi, ma sopratutto di esperti, in grado di svelare, che ,regolarmente ,dietro a quei fenomeni, non c’era altro che una spesso grande abilità manipolatoria, di chi si esibiva, usando trucchi molto efficaci.

Questo di Angela è un libro interessantissimo non solo perchè che ci conduce dentro in profondità in un mondo che fa notizia , ma che ben pochi conoscono, ma perché, svelandoci quasi tutti i trucchi di quel “mestiere” ,di fatto ,mette insieme senza volerlo, un piccolo prontuario di psicologia.

Ed è stato costretto a farlo, perché diversamente ,non avrebbe potuto spiegare cose contro-intuitive.

Una per tutte.

I sensitivi, alcuni dei quali, in certi tempi, erano diventati molto famosi, denotando una incredibile perspicacia prioprio da psicologi, avevano convinto, nel corso del tempo ,alcuni scienziati di notevole fama, alcuni dei quali addirittura premi Nobel ,a partecipare al loro “spettacolo” ,per poi chiedere loro di voler rilsciare gentilmente un loro apprezzamento, oggi si direbbe un “like” o meno.

Fatto sta che, quasi sempre, alcuni gruppi di scenziati hanno pubblicato relazioni entusiastiche su quello che avevano visto ,dichiarando anche ,che a loro avviso quegli avvenimenti andavano,oltre le leggi della fisica conosciute.

Come mai ?

Angela ci svela il mistero.

Cadendo in un errore logico elementre, le opinioni pubbliche, tendono a fare nella loro mente un sillogismo che non stava in piedi : se degli scenziati, dicono che questi sensitivi ,fanno cose che vanno oltre le leggi fisiche da loro ben conosciute, c’è la prova ,che esistono forze oscure e che questi sensitivi le posseggono.

Il problema è questo : gli scienziati sono delle eccellenze nel loro campo ,ma sono del tutto digiuni delle tecniche ,delle abilità, e dei…..trucchi ,che i sensitivi sono capaci di produrre.

Scrive infatti Angela, se questi sensitivi avessero consentito, che fra gli scenziati, fosse presente un qualunque professionista di quelle “arti”, sarebbero stati immediatamente smascherati e gli scienziati si sarebbero risparmiati delle obiettive brutte figure.

Ma non è mai successo ,nemmeno una volta.

A ognuno il suo mestiere.

A parte i trucchi da prestigiatore e l’abilità manuale ,che questi sensitivi acquisisono con l’allenamento, c’è proprio l’uso di conoscenze ,magari solo pratiche o magari anche teoriche, tipiche della psicologia, usate per manipolare le persone.

Forse il più elementare è mettere in atto la capacità di fare concenrare l’attenzione del pubblico su una cosa precisa, distraendolo ,da qualsiasi altro settore.

Per esempio, nelle sedute spiritiche, è stato appurato ,che mantenendo l’ambiente scuro, con una fioca luce rossa ,da camera oscura, ma a bassissima potenza, i collaboratori del medium possono andare e venire ,vestiti ovviamente di nero, facendo le veci del defunto ,che dovrebbe materializzarsi con qualche atto, un verso, una frase, un rumore eccetera e nessuno si accorge dei loro movimenti.

Ma in quasi tutte le altre forme di “spettacoli” ,la presenza ,non notata ovviamente, di collaboratori del sensitivo ,si rivela fondamentale, perché sono costoro che, con segnali e gesti in codice, comunicano al sensitivo ,quello che vuole rivelare: la carta, un numero, un disegno, eccetera.

Il libro è una vera miniera di tutti quesri trucchi.

Ed è stato di grandissima utilità, ad esempio per smascherare a suo tempo, le pericolose ciarlatanerie dei presunti “curadores” ,filippini o di altri paesi.

Si tenga presente un altro fatto appurato, che è totalmente illogico e contro-intuitivo : chi vuole credere, anche se messo di fronte alle prove dei trucchi usati dai “sensitivi”, continua a crederci.

Siamo tutti purtroppo dei creduloni per tendenza innata della nostra psiche, come ha avuto modo di dimostrare un’altro scenziato e divulgatore ben noto come Telmo Pievani.

Ecco, le cose che ho sopra accennato, sono veramente di grandissimo interesse.

Ma prima di chiudere ,vorrei tornare alla domanda ,che mi ero posto per mio interesse personale, circa la teoria del panpsichismo di Faggin, immaginando come verrebbe trattata da Piero Angela.

Il peronaggio Angela, lo abbiamom tutti conosciuto nelle sue numerosissime trasmissioni, era una persone di una cortesia da vero gentleman ,e queste sue nobile qualità ha permeato anche la trattazione di tutto il libro.

Infatti ,anche quando smaschera i trucchi più vistosi, non si lascia andare mai al minimo cenno di dileggio, ma al contrario, ribadisce che molti di questi “sensitivi” ,probabilmente erano in assoluta buona fede ,e credevano davvero di possedere poteri eccezionali ,oltre la scienza.

Ma su certe convinzioni Angela non è mai stato equivoco.

E’ chiaro che non è stato un “credente” nella parapsicologia.

E pur avendo rispetto per le religioni, credo che ,non sia mai stato nemmeno un “credente” in quelle “fedi”.

Ma lui stesso, in questo libro, ci dice che secondo lui scienza e religioni possono tranquillamente convivere, purché ognuna delle due ,si accontenti di rimanere nel proprio campo e non pretenda di andare a predicare nel campo dell’altro.

Ecco, però, il solo parlare di religioni e non di spiritualità, ci fa capire ,che probabilmente Angela rispettava ,ma non aveva un suo particolare interesse per l’”oltre” la scienza.

Peccato perché questo non è solo il campo fin troppo rivendicato dalle religioni, ma è sopratutto quello delle “spirtualità” ,che sono da sempre andate”oltre” le religioni istituzionali.

Non lo dico per cercare il pelo nell’uovo, perché personalmente ho una grandissima stima di Angela, per quello che ha fatto e credo che gli dobbiamo essere grati per avere fondato il Cipas, con tutto quello che rappresenta, ma non riesco a non pensare a quali ulteriori campi si sarebbero aperti, se una personalità con le abilità che gli riconosciamo avesse frequentato di più i territori della spiritualità e della filosofia perennis!






martedì 10 settembre 2024

Federico Faggin Irriducibile . La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura Mondadori Editore – recensione

 



Essendo questo libro il terzo saggio di Federico Faggin che mi trovo a recensire, riporto alcune note biografiche dell’autore, che compaiono già delle precedenti due recensioni per comodità del lettore.

In quella sede notavo che la caratura stessa dell’autore, tende ad intimidire un po il lettore.

Infatti ci troviamo di fronte all’inventore e produttore del microprocessore ,senza il quale non

esisterebbero i computer, e al il medesimo personaggio ,che, come se quello non bastasse, ha poi inventato e prodotto, anche lo schermo tattile, senza il quale non esisterebbero i nostri amati smartphone.

Abbastanza inverosimile ,che in Italia un personaggio di tale statura sia ancora poco conosciuto per quello che è, ma tant’è, sappiamo tutti di essere il famoso popolo di poeti,artisti ed eroi ,che tanto hanno fatto,ma non sappiamo toglierci il vizietto di essere piagnoni e masochisti oltre misura fino a nasconderci le tante eccellenze che abbiamo.

Faggin stesso ci racconta la propria vita, abbastanza diffusamente in questo libro, mentre in “oltre l’invisibile” aveva dato solo qualche accenno, per poi sviluppare ampliamente la parte relativa all’enunciazione della sua teoria panpsichistica, basata sull’informazione quantica.

Nel libro del quale stiamo parlando invece ci parla più diffusamente della sua biografia, ma sopratutto tiene a rivolgersi al pubblico più preparato e interessato ad apprendere quasi nei dettagli la natura delle sue invenzioni, dandone una descrizione tecnica abbastanza approfondita, al punto da concludere il volume con una appendice nella quale sviluppa porprio gli aspetti tecnici.

Di seguito riporto alcuni punti fondamentali dell sua biografia.

Da un diploma di perito elettronico ,alla laurea in fisica, a studi approfonditi di neuroscienze,psicologia,filosofia ecc.

Ma come è ovvio, la sbalorditiva carriera dell’autore ,probabilmente non avrebbe potuto avere il corso che ha avuto, se l’interessato non fosse finito ,ancora giovanissimo e per lavoro ,guarda caso, nella Sylicon Valley nei laboratori delle industrie di punta ,dove ha lavorato fortissimo, ma che a un certo momento ha lasciato, per mettersi in proprio aprendo suoi propri laboratori e proprie fabbriche.

Dopo qualche decennio, ha avuto tutto quello che nella vita uno può desiderare di avere ,dice lui,noi ci sentiamo autorizzati a dire, anche parecchio di più.

Ma lui stesso ci racconta, in età, diciamo matura,che a questo punto, non si è sentito appagato, ha

desiderato di più ed ha cominciato a sperimentare avventure ,studi e meditazioni di costruzione spirituale.

E’ in questo clima che è maturata in lui una nuova esperienza.

Ma lui era un inventore e quale inventore, un imprenditore di successo e un fisico nel gotha ,che ha

costruito il più grande e veloce progresso tecnologico ,che l’umanità abbia mai sperimentato e quindi non si è accontentato di fruire di una esperienza spirituale particolarmente appagante, tenendosela per sé.

Si è messo invece in collaborazione di ricerca con altri scienziati, di adeguato livello ,come il Prof.

D’Ariano,ordinario di fisica teorica all’Università di Pavia, esperto di fisica quantistica, ed ha elaborato una nuova teoria inter- disciplinare, fra la fisica quantistica, fisica classica, e filosofia, denominata : QIP (Quantum Information-based Panpsichism).

Dò la sinossi presente su Google :

Dò la sinossi presente su Google : teoria panspichista quantistica, che definisce la coscienza come la capacità ,che ha un sistema quantistico, che si trova allo stato puro, di provare l’esperienza cosciente del suo stato, sotto forma di “qualia”.

Cerco ora di riassumere il succo della visione teorica di Faggin.

La fisica classica ha avuto il merito enorme di descrivere il mondo come qualcosa di comprensibile perché rispondente a leggi universali.

Di conseguenza il mondo è risultato leggibile ,usando strumenti assolutamente razionali e logici, superando visioni dogmatiche e oscurantiste, basate sull’autorità, invece che sulla logica razionale.

Questa appena descritta è la parte positiva della visione, diciamo scientista.

La parte negativa sta nel fatto che nella visione della fisica classica, la sola forma di conoscenza considerata accettabile è quella fornita dall’uso delle leggi fisiche, leggibili tramite la matematica.

Di conseguenza tutto quello che succede nel mondo sarebbe inevitabilmente soggetto e prigioniero di un ingranaggio meccanicistico e deterministico e quindi noi umani non saremmo altro che macchine se pure sofisticate e complesse.

Tutto sarebbe leggibile con procedimento deduttivo, tutto ,comprese le cose della massima complessità, sarebbero comprensibili smontandole nelle singole parti, con la logica dalla parte al tutto, il più verrebbe dal meno.

Dall’atomo, alla vita organica e biologica, al cervello e di conseguenza anche a quello che si intende come coscienza, o autocoscienza, che fanno l’homo sapiens quello che è, e che solo homo sapiens possiede.

Noi quindi saremmo sostanzialmente come delle macchine ,se pur dotate di un grande cervello assimilabile a computer, hardware software, intelligenza artificiale e algoritmi.

Tutto quello che non rientra in questo schema , perché la fisica classica non sa come spiegarlo, come ad esempio, i sentimenti, non sarebbe altro che “epifenomeno”,cioè, fatto accessorio, Aristotele avrebbe detto accidente, non sostanza, prodotto dalle correnti elettriche che si scambiano i neuroni del cervello, privi di una realtà misurabile, e di conseguenza non sarebbero altro che pure illusioni.

La sola forma di conoscenza sarebbe quindi quella scientifica classica.

Dietro o oltre questa forma di conoscenza non ci potrebbe essere nulla, se non ciarlataneria e superstizione.

E quindi la ricerca del significato delle cose e della vita sarebbe vana per definizione, perdita di tempo.

Chi sono, da dove vengo e dove vado : le domande classiche di tutte le filosofie, sarebbero vane.

Siamo macchine complesse ,nate per evoluzione casuale, dice lo scientismo ed quindi una perdita di tempo,chiedersi il significato della vita, per la semplice ragione che questo significato non c’è.

Questa visione del mondo scientista ,se da un lato ha avuto il merito di superare i pregiudizi ed abituare al pensiero critico-razionale, dall’altra di fatto non concede cittadinanza alle cose, che però, sono quelle che tutti consideriamo come le più importanti nella vita.

Quelle cioè ,per le quali, riteniamo valga la pena di vivere, e che sono : la coscienza, il libero arbitrio,i sentimenti, il senso del bello, del giusto e via di seguito, tutti conosciamo queste cose, anche se non abbiamo studiato filosofia, perché fanno parte di noi, nel senso, che senza di quelle non ci sentiremmo umani.

Ebbene, è inutile che faccia presente, che questo tipo di ragionamento lo abbiano fatto e lo facciano, in parte ,anche le religioni e la filosofia, proponendo loro molteplici approcci al superamento dell’impasse, nel quale obiettivamente cade lo scientismo, approcci che, però, usano i loro parametri dogmatici e non l’analisi, basata sul pensiero critico.

La via seguita da Faggin- D’Ariano è assolutamente diversa e originale perché parte da una nuova e concezione della fisica, non della filosofia o delle religioni.

In particolare sostiene che se invece di fondare il proprio pensiero sulla fisica classica ci si fondasse sulla fisica quantistica, verrebbe da sé trovare evidente la possibilità di coniugare scienza e spiritualità.

Irriducibile, il titolo del libro, ci riporta proprio al nocciolo del pensiero di Faggin.

Anche se ci vogliono far credere che analizzando con strumenti sempre più sofisticati gli scambi elettrici che avvendono nel nostro cervello si arriverà a trovare la base materiale e mosurabile del pensiero e dei sentimenti, l’esperienza di chi in questo lavoro si è cimentato Faggin è convinto sarà costretto a riconoscere con lui che segnali elettrici, onde e vibrazioni non possono derivare che coese del medesimo ordine cioè segnali, onde, vibrazioni, ma non certo pensieri e sentimenti che sono cose qualitativamente diversi.

Leggete il libro, vedrete che questo concetto viene chiarito in modo superbo.

lunedì 9 settembre 2024

Federico Faggin : Silicio Dall’invenzione del microprocessore alla nuova scienza della consapevolezza -Mondadori Editore- recensione

 




Avendo recensito il libro “Oltre l’invisibile” del medesimo autore, per comodità del lettore riporto le medesime notizie su Federico Faggin che avevo riportato in quella recensione precedente.

In quella sede notavo che la caratura stessa dell’autore, tende ad intimidire un po il lettore.

Infatti ci troviamo di fronte all’inventore e produttore del microprocessore ,senza il quale non

esisterebbero i computer, e al il medesimo personaggio ,che, come se quello non bastasse, ha poi inventato e prodotto, anche lo schermo tattile, senza il quale non esisterebbero i nostri amati smartphone.

Abbastanza inverosimile ,che in Italia un personaggio di tale statura sia ancora poco conosciuto per quello che è, ma tant’è, sappiamo tutti di essere il famoso popolo di poeti,artisti ed eroi ,che tanto hanno fatto,ma non sappiamo toglierci il vizietto di essere piagnoni e masochisti oltre misura fino a nasconderci le tante eccellenze che abbiamo.

Faggin stesso ci racconta la propria vita, abbastanza diffusamente in questo libro, mentre in “oltre l’invisibile” aveva dato solo qualche accenno, per poi sviluppare ampliamente la parte relativa all’enunciazione della sua teoria panpsichistica, basata sull’informazione quantica.

Nel libro del quale stiamo parlando invece ci parla più diffusamente della sua biografia, ma sopratutto tiene a rivolgersi al pubblico più preparato e interessato ad apprendere quasi nei dettagli la natura delle sue invenzioni, dandone una descrizione tecnica abbastanza approfondita, al punto da concludere il volume con una appendice nella quale sviluppa porprio gli aspetti tecnici.

Di seguito riporto alcuni punti fondamentali dell sua biografia.

Da un diploma di perito elettronico ,alla laurea in fisica, a studi approfonditi di neuroscienze,psicologia,filosofia ecc.

Ma come è ovvio, la sbalorditiva carriera dell’autore ,probabilmente non avrebbe potuto avere il corso che ha avuto, se l’interessato non fosse finito ,ancora giovanissimo e per lavoro ,guarda caso, nella Sylicon Valley nei laboratori delle industrie di punta ,dove ha lavorato fortissimo, ma che a un certo momento ha lasciato, per mettersi in proprio aprendo suoi propri laboratori e proprie fabbriche.

Dopo qualche decennio, ha avuto tutto quello che nella vita uno può desiderare di avere ,dice lui,noi ci sentiamo autorizzati a dire, anche parecchio di più.

Ma lui stesso ci racconta, in età, diciamo matura,che a questo punto, non si è sentito appagato, ha

desiderato di più ed ha cominciato a sperimentare avventure ,studi e meditazioni di costruzione spirituale.

E’ in questo clima che è maturata in lui una nuova esperienza.

Ma lui era un inventore e quale inventore, un imprenditore di successo e un fisico nel gotha ,che ha

costruito il più grande e veloce progresso tecnologico ,che l’umanità abbia mai sperimentato e quindi non si è accontentato di fruire di una esperienza spirituale particolarmente appagante, tenendosela per sé.

Si è messo invece in collaborazione di ricerca con altri scienziati, di adeguato livello ,come il Prof.

D’Ariano,ordinario di fisica teorica all’Università di Pavia, esperto di fisica quantistica, ed ha elaborato una nuova teoria inter- disciplinare, fra la fisica quantistica, fisica classica, e filosofia, denominata : QIP (Quantum Information-based Panpsichism).

Dò la sinossi presente su Google :

Dò la sinossi presente su Google : teoria panspichista quantistica, che definisce la coscienza come la capacità ,che ha un sistema quantistico, che si trova allo stato puro, di provare l’esperienza cosciente del suo stato, sotto forma di “qualia”.

Cerco ora di riassumere il succo della visione teorica di Faggin.

La fisica classica ha avuto il merito enorme di descrivere il mondo come qualcosa di comprensibile perché rispondente a leggi universali.

Di conseguenza il mondo è risultato leggibile ,usando strumenti assolutamente razionali e logici, superando visioni dogmatiche e oscurantiste, basate sull’autorità, invece che sulla logica razionale.

Questa appena descritta è la parte positiva della visione, diciamo scientista.

La parte negativa sta nel fatto che nella visione della fisica classica, la sola forma di conoscenza considerata accettabile è quella fornita dall’uso delle leggi fisiche, leggibili tramite la matematica.

Di conseguenza tutto quello che succede nel mondo sarebbe inevitabilmente soggetto e prigioniero di un ingranaggio meccanicistico e deterministico e quindi noi umani non saremmo altro che macchine se pure sofisticate e complesse.

Tutto sarebbe leggibile con procedimento deduttivo, tutto ,comprese le cose della massima complessità, sarebbero comprensibili smontandole nelle singole parti, con la logica dalla parte al tutto, il più verrebbe dal meno.

Dall’atomo, alla vita organica e biologica, al cervello e di conseguenza anche a quello che si intende come coscienza, o autocoscienza, che fanno l’homo sapiens quello che è, e che solo homo sapiens possiede.

Noi quindi saremmo sostanzialmente come delle macchine ,se pur dotate di un grande cervello assimilabile a computer, hardware software, intelligenza artificiale e algoritmi.

Tutto quello che non rientra in questo schema , perché la fisica classica non sa come spiegarlo, come ad esempio, i sentimenti, non sarebbe altro che “epifenomeno”,cioè, fatto accessorio, Aristotele avrebbe detto accidente, non sostanza, prodotto dalle correnti elettriche che si scambiano i neuroni del cervello, privi di una realtà misurabile, e di conseguenza non sarebbero altro che pure illusioni.

La sola forma di conoscenza sarebbe quindi quella scientifica classica.

Dietro o oltre questa forma di conoscenza non ci potrebbe essere nulla, se non ciarlataneria e superstizione.

E quindi la ricerca del significato delle cose e della vita sarebbe vana per definizione, perdita di tempo.

Chi sono, da dove vengo e dove vado : le domande classiche di tutte le filosofie, sarebbero vane.

Siamo macchine complesse ,nate per evoluzione casuale, dice lo scientismo ed quindi una perdita di tempo,chiedersi il significato della vita, per la semplice ragione che questo significato non c’è.

Questa visione del mondo scientista ,se da un lato ha avuto il merito di superare i pregiudizi ed abituare al pensiero critico-razionale, dall’altra di fatto non concede cittadinanza alle cose, che però, sono quelle che tutti consideriamo come le più importanti nella vita.

Quelle cioè ,per le quali, riteniamo valga la pena di vivere, e che sono : la coscienza, il libero arbitrio,i sentimenti, il senso del bello, del giusto e via di seguito, tutti conosciamo queste cose, anche se non abbiamo studiato filosofia, perché fanno parte di noi, nel senso, che senza di quelle non ci sentiremmo umani.

Ebbene, è inutile che faccia presente, che questo tipo di ragionamento lo abbiano fatto e lo facciano, in parte ,anche le religioni e la filosofia, proponendo loro molteplici approcci al superamento dell’impasse, nel quale obiettivamente cade lo scientismo, approcci che, però, usano i loro parametri dogmatici e non l’analisi, basata sul pensiero critico.

La via seguita da Faggin- D’Ariano è assolutamente diversa e originale perché parte da una nuova e concezione della fisica, non della filosofia o delle religioni.

In particolare sostiene che se invece di fondare il proprio pensiero sulla fisica classica ci si fondasse sulla fisica quantistica, verrebbe da sé trovare evidente la possibilità di coniugare scienza e spiritualità.

Già alcuni dei filosofi-teologi più avvertiti ed aperti a ricercare nuove vie, più consone e credibili, per il mondo di oggi, come ad esempio Vito Mancuso, avevano intravisto qualcosa di altamente interessante nelle nuove prospettive della fisica quantistica.

Mancuso ,per esempio, da tempo sostiene che è di grandissimo interesse il fatto che la fisica, in qualche modo è uscita dal materialismo, quando ha scoperto che la realtà non è fatta di “materia”,

come si è sempre ritenuto prima, ma che quello che definivamo materia in realtà è : “energia- onda”, cioè qualcosa che si avvicina molto di più a quello ,che la filosofia e le spiritualità hanno sempre inteso come “spirito”.

Ecco, credo di avere dato almeno un’idea della teoria panpsichista di Faggin.

Per la descrizione delle sue scoperte da un punto di vista tecnico, il lettore potrà trovare pane per i suoi denti nel libro.


giovedì 5 settembre 2024

 




Federico Faggin : Oltre l’invisibile Dove scienza e spiritualità si uniscono - Mondadori editore – recensione


Inutile dirlo, la lettura di un libro come questo è un lavoro piuttosto impegnativo.

Lo stesso autore consiglia al lettore, dopo aver affrontato la prima lettura, di ritornarci sopra per fissare meglio i concetti.

Oltre tutto, devo ammetterlo, la caratura stessa dell’autore, tende ad intimidire un po il lettore.

Infatti ci troviamo di fronte all’inventore e produttore del microprocessore ,senza il quale non esisterebbero i computer, e il medesimo personaggio ,come se quello non bastasse, ha poi inventato e prodotto, anche lo schermo tattile, senza il quale non esisterebbero i nostri amati smartphone.

Abbastanza inverosimile ,che in Italia un personaggio di tale statura sia ancora poco conosciuto per quello che è, ma tant’è, sappiamo tutti di essere il famoso popolo di poeti,artisti ed eroi ,che tanto hanno fatto,ma non sappiamo toglierci il vizietto di essere piagnoni e masochisti oltre misura fino a nasconderci le tante eccellenze che abbiamo.

Faggin stesso ci racconta la propria vita, in questo libro ed ancora più diffusamente in quello i ntitolato :“silicio”.

Da un diploma di perito elettronico ,alla laurea in fisica, a studi approfonditi di neuroscienze,psicologia, filosofia ecc.

Ma come è ovvio, la sbalorditiva carriera dell’autore ,probabilmente non avrebbe potuto avere il corso che ha avuto, se l’interessato non fosse finito ,ancora giovanissimo e per lavoro ,guarda caso, nella Sylicon Valley nei laboratori delle industrie di punta ,dove ha lavorato fortissimo, ma che a un certo momento ha lasciato, per mettersi in proprio aprendo suoi propri laboratori e proprie fabbriche.

Dopo qualche decennio, ha avuto tutto quello che nella vita uno può desiderare di avere ,dice lui,noi ci sentiamo autorizzati a dire, anche parecchio di più.

Ma lui stesso ci racconta, in età, diciamo matura,che a questo punto, non si è sentito appagato, ha desiderato di più ed ha cominciato a sperimentare avventure ,studi e meditazioni di costruzione spirituale.

E’ in questo clima che è maturata in lui una nuova esperienza.

Ma lui era un inventore e quale inventore, un imprenditore di successo e un fisico nel gotha ,che ha costruito il più grande e veloce progresso tecnologico ,che l’umanità abbia mai sperimentato e quindi non si è accontentato di fruire di una esperienza spirituale particolarmente appagante, tenendosela per sé.

Si è messo invece in collaborazione di ricerca con altri scienziati, di adeguato livello ,come il Prof. D’Ariano,ordinario di fisica teorica all’Università di Pavia, esperto di fisica quantistica, ed ha elaborato una nuova teoria inter- disciplinare, fra la fisica quantistica, fisica classica, e filosofia, denominata : QIP (Quantum Information-based Panpsichism).

Dò la sinossi presente su Google : teoria panspichista quantistica, che definisce la coscienza come la capacità ,che ha un sistema quantistico, che si trova allo stato puro, di provare l’esperienza cosciente del suo stato, sotto forma di “qualia”.

Ecco, so per esperienza personale già fatta, che a questo punto il lettore comincia ad avvertire i primi sintomi dell’emicrania ed a chiedersi se reggerà alla lettura di un libro come questo.

Assicuro che è abbastanza agevole e godibile la lettura completa, perché Faggin ha scritto questo e gli altri due libri, dedicati all’argomento, per essere capito da tutti, cioè con intento divulgativo.

Ovviamente per il mondo accademico, aveva già pubblicato dove di dovere.

Per trovare uno stimolo alla lettura ed a non scoraggiarsi, invito il lettore ad andarsi a vedere gli interventi, che l’autore ha fatto in diverse conversazioni e conferenze ,facilmente reperibili su Youtube.

Vedrete che tiene a farsi capire ed è molto aperto e disponibile.

Ecco, io capisco la preoccupazione dell’autore, di non intaccare l’autorevolezza e l’affidabilità della sua teoria, nuova, minoritaria e contro – corrente, rispetto all’opinione mainstream del mondo accademico, ma l’uso in questi libri ,diciamo divulgativi, di un lessico da lui (con d’Ariano) inventato, purtroppo non aiuta molto la comprensione.

Sinceramente, io nei suoi panni ,avrei fatto seguire alle denominazioni che Faggin e D’Ariano hanno creato ,le dizioni accessibili più facilmente, usate dalla filosofia e dalle varie spiritualità.

Tanto che, probabilmente essendosene reso conto lui stesso delle difficoltà che avrebbe incontrato nel comunicare le sue nuove teorie,nel libro intitolato “irriducibile”, Faggin ha inserito alla fine un utilissimo glossario.

Faccio un esempio.

Se nella definizione della teoria,che ho riportato sopra, il lettore sapesse subito che “qualia” è il termine creato da Faggin e D’Ariano , per riferirsi a quello ,che nel linguaggio comune sono sensazioni e sentimenti di natura interiore,la comprensione del testo risulterebbe quasi immediata.


Cerco ora di riassumere il succo della visione teorica di Faggin.


La fisica classica ha avuto il merito enorme di descrivere il mondo come qualcosa di comprensibile perché rispondente a leggi universali.

Di conseguenza il mondo è risultato leggibile ,usando strumenti assolutamente razionali e logici, superando visioni dogmatiche e oscurantiste, basate sull’autorità, invece che sulla logica razionale.

Questa appena descritta è la parte positiva della visione, diciamo scientista.

La parte negativa sta nel fatto che nella visione della fisica classica, la sola forma di conoscenza considerata accettabile è quella fornita dall’uso delle leggi fisiche, leggibili tramite la matematica.

Di conseguenza tutto quello che succede nel mondo sarebbe inevitabilmente soggetto e prigioniero di un ingranaggio meccanicistico e deterministico e quindi noi umani non saremmo altro che macchine se pure sofisticate e complesse.

Tutto sarebbe leggibile con procedimento deduttivo, tutto ,comprese le cose della massima complessità, sarebbero comprensibili smontandole nelle singole parti, con la logica dalla parte al tutto, il più verrebbe dal meno.

Dall’atomo, alla vita organica e biologica, al cervello e di conseguenza anche a quello che si intende come coscienza, o autocoscienza, che fanno l’homo sapiens quello che è, e che solo homo sapiens possiede.

Noi quindi saremmo sostanzialmente come delle macchine ,se pur dotate di un grande cervello assimilabile a computer, hardware software, intelligenza artificiale e algoritmi.

Tutto quello che non rientra in questo schema , perché la fisica classica non sa come spiegarlo, come ad esempio, i sentimenti, non sarebbe altro che “epifenomeno”,cioè, fatto accessorio, Aristotele avrebbe detto accidente, non sostanza, prodotto dalle correnti elettriche che si scambiano i neuroni del cervello, privi di una realtà misurabile, e di conseguenza non sarebbero altro che pure illusioni.

La sola forma di conoscenza sarebbe quindi quella scientifica classica.

Dietro o oltre questa forma di conoscenza non ci potrebbe essere nulla, se non ciarlataneria e superstizione.

E quindi la ricerca del significato delle cose e della vita sarebbe vana per definizione, perdita di tempo.

Chi sono, da dove vengo e dove vado : le domande classiche di tutte le filosofie, sarebbero vane.

Siamo macchine complesse ,nate per evoluzione casuale, dice lo scientismo ed quindi una perdita di tempo,chiedersi il significato della vita, per la semplice ragione che questo significato non c’è.


Bene! No, bene per niente ,sembra dire Faggin, perché questa visione del mondo scientista ,se da un lato ha avuto il merito di superare i pregiudizi ed abituare al pensiero critico-razionale, dall’altra di fatto non concede cittadinanza alle cose, che però, sono quelle che tutti consideriamo come le più importanti nella vita.

Quelle cioè ,per le quali, riteniamo valga la pena di vivere, e che sono : la coscienza, il libero arbitrio,i sentimenti, il senso del bello, del giusto e via di seguito, tutti conosciamo queste cose, anche se non abbiamo studiato filosofia, perché fanno parte di noi, nel senso, che senza di quelle non ci sentiremmo umani.

Ebbene, è inutile che faccia presente, che questo tipo di ragionamento lo abbiano fatto e lo facciano, in parte ,anche le religioni e la filosofia, proponendo loro molteplici approcci al superamento dell’impasse, nel quale obiettivamente cade lo scientismo, approcci che, però, usano i loro parametri dogmatici e non l’analisi, basata sul pensiero critico.

La via seguita da Faggin- D’Ariano è assolutamente diversa e originale perché parte da una nuova e concezione della fisica, non della filosofia o delle religioni.