venerdì 27 settembre 2024

Elisabeth Kuebler Ross La morte è di vitale importanza. Riflessioni sul passaggio dalla vita alla vita dopo la morte - Editore Armenia -recensione

 




Posso dire, senza rischiare di apparire presuntuoso ,che penso di potere definirmi un lettore accanito, praticamente da sempre.

Dico questo, per confessare ,che questo è il libro che mi è costato più fatica “psichica” per arrivare all’ultima pagina.

Confesso ancora che ,addirittura, probabilmente per la prima violta in vita mia ,ho dovuto impormi di smettere di leggerlo, perché la lettura mi trasmetteva una emozione insopportabile.

Già ,l’argomento è quello che è.

Inutile ricorrere a citazioni scientifiche o dotte, ognumo di noi evita “di pancia” di affrontare il problema della morte, se non quando vi è rascinato da eventi infausti.

Ma questo specifico libro, l’ho visto citato da Francesco Faggin, per il quale nutro una grandissima stima, e mi sono ripromesso di leggerlo proprio per vedere come potesse posizionarsi nei riguardi della teoria del “panpsichismo da informazione quantica” di Faggin- D’Ariano ,che potete trovare descritta nei tre libri di Faggin, che ho recentemente recesito.

La dottoressa Ross è una psichiatra, che per sua scelta, sulla spinta di una vocazione personale, a un certo punto, coincidente con l’inizio della sua professione , ha deciso di dedicare tutta la sua carriera professionale e scientifica, nel seguire ,non solo i malati terminali di cancro nei loro ultimi giorni, ma in particolare i bambini, nelle medesime condizioni.

L’Autrice è svizzera, ma ha praticato la sua professione negli Stati Uniti, in un periodo nel quale praticamente nessuno, prima di lei ,si era dedicato sistematicamete a quello specifico settore di studi e di pazienti.

Ma ha chiaramente dimostrato di avere capacità comunicative e carismatiche piuttosto potenti, se in pochi anni, è riuscita a osservare e documentare un numero estremamente elevato di casi, fornendo così ai ricercatori interessati, un data base ,che prima quasi non esisteva,

Affiancando la sua attività clinica, con workshop, della durata di una settimana ,per addetti ai lavori, ma anche parenti di malati in quelle condizioni e un nutrito tour di conferenze in giro per il mondo.

Non voglio sottrarmi ,da subito ,alla domanda, che tutti i potenziali lettori si porranno, a questo punto.

Quello che ognuno di noi ha sentito dire ,in merito alle esperienze di “pre-morte” ,usate e usabili per ipotizzare una sopravvivevenza di una parte di noi, dopo la morte ,sono pii desideri, basati su allucinazioni oppure si possono appoggiare su qualcosa di verosimile?

Sgombriamo il campo da possibili equivoci, dicendo , che le esperienze elencate e descritte dalla Dottoressa Ross, non fanno ricorso a nessuna “spiegazione”, riconducibile alle religioni istituzionali o comunque a dogmi o credenze religiose.

Sono “esperienze” ,cioè situazioni ,alle quali l’Autrice era presente e come tali sono riportate nel libro, che non è altro che la trascrizioni di alcune conferenze tenute dalla medesima.

Si tratta di “esperimenti”, riportati da riviste scientifiche o condotti seguendo protocolli di istituzioni universitarie?

In parte sì, perché l’autrice ha frequentato e fornito materiale a istituzioni scientifiche, ma non chiediamo alla scienza di “spiegare”, quello che non è misurabile, né riducibile ad algoritmi.

C’ è dell’altro, e dell’oltre alla scienza, come c’è dell’altro e dell’oltre, rispetto alle religioni, pur essendo quello che tratta questo libro, un argomento, vicino alle spiritualità, alle filosofie, ed alle tradizioni culturali dei vari popoli.

Bhè, allora, se qualcuno a letto i libri di Faggin , è ipotizzabile in modo del tutto sensato (per Faggin anche addirittura, dimostrabile sulla base della fisica quantistica) una realtà di carattere spirituale, che rappresenta quella che alcuni filosofi come Vito Mancuso definiscono la “vera vita”, che comprende questa nostra vita legata al corpo e costituita da quello che percepiamo quotidianamente ,che però è presente, parallelamente a un altra forma di vita spirituale , che diviene completamente nostra ,quando supereremo i limiti del corpo, dopo la morte.

Mi rendo conto che non stiamo parlando di noccioline ,o dell’ultimio darby di calcio, e che quindi non è agevole entrare nel’ordine di idee, che richiede questo tipo di riflessioni.

Devo però anche confessare, per onestà intellettuale, che pur avendo io professato ,presumo coerentemente, una continuativa fedeltà alle filosofie illuministe - razionaliste, avendo avuto la fortuna di imbattermi pochi mesi fa nel libro di Franceso Tormen, sul sogno lucido (con spunti che si ritrovano anche nei libri di Castaneda) tutti recensiti nel mio blog (https://gmaldif-pantarei.blogspot.com/) ,ho potuto apprezzare senza difficoltà il riconoscimento del valore del “sogno lucido”,

Inteso come esperienza formidabile, di una vita parallela totalmente spirituale “oltre il corpo” ,ma consapevole, per il semplice fatto, che sono fra coloro, che ricordano, senza difficoltà, alcuni “sogni lucidi” ,che peraltro chiunque di noi può provare e apprezzare, solo che ci dedichi un po di attenzione e ne prenda nota.

Ho quindi un’esperienza diretta ,ripeto, condivisa immagino almeno potenzialmente da chiunque, che un particolare mondo dei sogni ,non è un fatto magico o frutto di allucinazioni ,ma è realtà quasi quotidiana.

Il sogno lucido, consente di vivere, se pure solo alcuni momenti ,in una realtà “oltre il corpo”, ma in condizioni di consapevolezza e lucidità ,ed è quindi di inestimabile valore per darci un’idea di cosa possa essere la realtà “solo spirituale” ,che potremo vivre continuativamente, un volta abbandonato il corpo con la morte, per il semplice fatto che esisteva e la sperimentavamo ,anche prima di quell’evento.

Se il lettore avrà la pazienza e la saldezza psichica necessari per leggere tutto il libro della dottoressa Ross, avrà il piacere di sentirsi dire ,che le esperienze di “pre-morte” ,descritte dalla medesima, seguono un denominatore comune e costante, che nasconde aspetti fortemente positivi.

Consistente nell’acquisto di una singolare e forte serenità ,dovuta alla sensazione di vedersi accolti da personaggi amorevoli, che siano parenti o amici, ma comunque sempre persone dalle quali siamo stati amati.

Siccome, comunque la pensiamo, tutti siamo consapevoli del fatto ,che da lì dobbiamo passarci, ritengo che la lettura di questo libro, se pure emotivamente impegnativo, possa essere di grande utilità per tutti.

Teniamo conto anche di un’altra cosa e cioè che la dottoressa Ross è una psichiatra, che inevitabilmente esponendoci le sue esperienze professionali ed umane, ci presenta anche non pochi percorsi tipici della sua professione.

Per fare un esempio quasi tecnico la descrizione della tecnica di lettura dei disegni dei bambini ma non solo messa a punto da Jung.

Ma ci dice molto di più nel corso di tutto il libro.

Mi sembra che il filo che percorre tutto ce lo riassuma così.

Se volete vivere sereni,( mi viene da osservare che la Ross, praticamente non usa la parola felicità),

dovete sbarazzarvi delle negatività ,che albergano in voi come in ogni uomo.

Tutti noi conviviamo con un Hitler, dobbiamo prenderne cognizione e consapevolezza.

C’è un meccanismo plasmato nella nostra psiche, che ci spinge regolarmente ad attribuire ad altri le nostre negatività e i nostri fallimenti, dobbiamo combattere questa tendenza naturale e superarla, perché ognuno di noi è resposabile di sé stesso.

Non illudetevi, ci dice la Ross, non c’è diavolo che possa costringervi a fare anche dentro di voi quello che non volete. Non cercate scuse.

Tutti conviviamo con chi ci ha fatto del male.

Convincetevi che combattere la negatività con un’altra negatività è una trappola anche logica, non ha senso, disfatevi dell’odio.

Invece di odiare chi ci ha fatto del, male cominciamo a lavorare su noi stessi ed apriamoci al mondo con maggiore positività, cominciamo a cacciare l’Hitler che c’è in noi.

Questa è la sola strada.

Ho riassunto un po sbrigativamente il pensiero della Ross, spero però di essere rimasto fedele alla sua sostanza.

Concludo, questo è un libro un po impegnativo, ma probabilmente sono proprio questi libri ,che ci fanno fare un po di fatica quelli che rimangono a costruire quello che abbiamo bisogno.










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