Sul Corriere del 20 marzo uno dei massimi scrittori viventi Vargas Llosa,poneva il problema con la tranquilla raffinatezza di un par suo in questo modo :”pare impossibile che un personaggio superficiale, poco colto,che offre poche credenziali sul piano etico abbia governato per tre volte un paese sofisticato come l'Italia, all'inizio sembrava un opportunista...mosso dall'interesse personale......poi ha dimostrato un talento politico eccezionale...ha unificato la destra.....ha sconfitto una sinistra che avrebbe fatto solo male al paese”.
Vargas Llosa non stima Berlusconi, ma chiaramente non è un simpatizzante della sinistra e da uomo di destra intelligente centra lacune caratteristiche fondamentali del fenomeno politico che è il berlusconismo.
Sales man,ovvero l'antipolitica
Il tratto fondamentale del personaggo è probabilmente il fatto che è un “sales man”, un uomo delle vendite, nell'italiano colto un sensale.
Questa qualifica non ha nessuna connotazione negativa, anzi un bravo sales man è fondamentale per la sua ditta e Berlusconi è uno che sa vendere bene, molto bene, ma non è né un politico né uno statista e però fa il primo ministro di professione da anni questo è il problema.
Si è finto un non politico per fare politica e gli italiani lo hanno preferito anche per questo per il suo presentarsi come uno che non apparteneva alla casta dei politicanti identificati come fannulloni , corrotti e naturalmente tutti uguali.
Lui era diverso, lui era il sales man che aveva venduto Milano 2 alla borghesia milanese danarosa prima e poi i serials televisivi comprati in America a poco prezzo e buttati sul nostro mercato come enormi contenitori di lucrosissima pubblicità, per il popolo voglioso di svagarsi nel tempo libero.
Due idee buone, due idee di successo.
Ma la discesa in campo in politica per fare che cosa?
A Obama gli Americani hanno chiesto prima di tutto se aveva una “vision”, un progetto culturale al quale fare riferimento e quali programmi traeva dalla vision per realizzare praticamente il progetto.
Berlusca no.
“ghe pensi mi!”, gli altri erano buoni solo a dire no, lui invece fa
Berlusca si è presentato come l'uomo del fare, non del pensare.
Molto facilitato il questo dall'inconcludenza pratica del centro sinistra, paralizzato da idee vecchie, programmi elefantiaci, mancanza di leadership, lui non deve andare a sproloquiare in nessun comitato direttivo di partito perchè il partito è di sua proprietà personale,a lui basta esternare le direttive del capo.
I suoi alleati non possono permettersi più di tanto perchè gli sono debitori di quanto è indispensabile alla loro stessa sopravvivenza, il federalismo per la Lega, l'ingresso nel Partito Popolare Europeo per Alleanza Nazionale.
Il progetto culturale di Berlusconi semplicemente non c'è e gli italiani lo sapevano.
Berlusca è un politico scaltro, ma si presenta come l'antipolitica, come quello che la politica la disprezza, anzi lui stesso recita ,senza crederci ,che la politica gli fa schifo. Perchè?
Un politologo come Carlo Galli dice che si comporta così per un calcolo sottile, cioè per adeguarsi a quello che pensa l'italiano medio del proprio lavoro, che appunto gli fa schifo e aspetta solamente il momento per immergersi nella sua vita di elezione : il tempo libero le vacanze, o almeno la pausa pranzo.
La politica come il lavoro per l'italiano medio non può essere barbosi impegno e serietà, deve essere qualcosa di leggero di non impegnativo.
Ecco allora perchè le soubrettes diventano ministri, per sottolineare la finzione al disimpegno.
Quindi nessun progetto culturale al quale essere coerenti, ma improvvisazione di volta in volta con slogan sapientemente ripetuti dai media del padrone di casa o a lui ossequienti, che in pratica sono quasi tutti.
Lui però ha la faccia tosta per scagliarsi contro i media che seminerebbero allarmismo, come se i media in Italia non fossero lui stesso.
Il borghese piccolo piccolo, la casalinga di Voghera, il ragionier Fantozzi, ovvero il mediocre al potere
Mettendo in campo tutto l'istrionismo del quale è capace il nostro si esibisce in finte gaffes, ovviamente attentamente studiate, per sottolineare che la politica-il lavoro non sono cose da prendere sul serio.
E' noto che quando è entrato in politica ha acculturato in privato i nuovi quadri raccomandando loro di parlare pensando di rivolgersi ad un italiano medio di cultura tendente a zero con pochi slogan a effetto, rifuggendo da idee astratte o difficili, che non verrebbero comprese.
Del resto il target delle sue tv è sempre la stessa persona, uno che meno pensa meglio è, meno è informato e più il sistema funziona.
Sembra che il fine del suo colossale apparato mediatico sia proprio quello di arrivare ad abolire l'opinione pubblica, fingendo di aver creato un regime nel quale il mediocre (nel quale si identificherebbe l'italiano medio) è al potere.
Obama e la Clinton hanno fatto degli sforzi tremendi per compiacere i loro consiglieri che li esortavano a uniformarsi all'americano medio, cercando di uscire dal loro essere èlite o addirittura superèlite, ma da persone di ben altra caratura, visto che non ci riuscivano proprio, hanno lasciato perdere e si sono presentati come sé stessi rischiando di essere un po' antipatici per chi non ha studiato ad Harvard, ma a un presidente chiede di essere del massimo livello possibile, non il ragionier Fantozzi.
Ma l'America è l'America e l'Italia è l'Italia.
Fatto sta che gli italiani hanno dimostrato di apprezzare addirittura il complesso del “bauscia”, dello sbruffone.
Il nostro infatti non ha alcun pudore a lodarsi in pubblico in modo che sarebbe imbarazzante per gli altri e a ridicolizzare gli avversari e quando capita anche gli alleati.
In quale altra parte del mondo un premier amerebbe presentarsi come un barzellettiere pensando di essere preso sul serio e di compiacere il proprio elettorato?
Prepariamoci, ci stiamo avvicinando al G8 e il nostro premier starà già annotandosi barzellette e canzonette da propinare agli ospiti stranieri,che così prenderanno ancora più sul serio il nostro paese.
Tutti invitati al Billionaire!
Usando l'antipolitica, il disimpegno culturale,il mettere in primo piano non il lavoro ma il tempo libero,la vacanza lo svago,il nostro ha applicato alla politica il procedimento mentale di identificazione fra finzione e realtà proprio dei suoi mezzi televisivi riuscendo così a convincere gli italiani che votando per lui tutti sarebbero stati trasportati nel suo mondo di ultra ricco.
Uno scrittore ha identificato questo fenomeno crudamente come una regressione di semi idiotismo infantile, forse anche perchè gli scienziati sociali fanno terribilmente fatica a spiegarsi come gli italiani, che non sono affatto deficienti (speriamolo vivamente!) siano caduti nella fascinazione mediatica del Berlusca senza capire che come insegna il vecchio Marx in ultima analisi, il conto per la bella vita dei berluscones lo devono pagare loro, altro che diventare tutti ricconi o partecipare ai loro privilegi.
Quelli non vi daranno neanche le briciole.
Si potrebbe andare avanti di questo passo citando tutte le riflessioni che questa strana vicenda italiana di uno come Berlusconi al governo per la quarta volta , sollecita a politologi e studiosi vari. Per l'uno Berlusconi ci porterà ad un nuovo tipo di fascismo, per l'altro si tratta di un nuovo tipo di populismo, Berlusconi sarebbe un caudillio democratico,per un altro ancora si tratterebbe di uno scaltro affarista faccendiere preoccupato solo dei suoi affari, ma la risposta al quesito iniziale forse è più semplice di quanto sembri.
“Quieta non movere et mota quietanda”
Forse l'Italia è rimasta talmente indietro rispetto ai partner storici, si ritrova talmente ingessata, talmente invecchiata anche culturalmente da avere eletto Berlusconi avendo la certezza, sulla base delle esperienze passate, che in realtà il nostro è l'uomo che al di là delle sue furbizie non è capace in politica di fare nulla e quindi non farà un bel nulla lasciando le cose come stanno.
Per la maggioranza degli italiani questo è rassicurante e questo è quello che vogliono.
E va bene, chi vince le elezioni governa, ma questo non significa affatto che vincere le elezioni voglia dire avere ragione.
Consiglierei un breve ripasso del cap X libro VIII della Repubblica di Platone.
Quando l'infatuazione per il Berlusca sarà passata, cioè quando gli italiani si sveglieranno e si convinceranno che occorrerebbe invece ,come ha detto Obama nel discorso inaugurale, ricostruire il paese dalle radici, cioè cambiare e ripensare tutto per vincere la sfida coi tempi nuovi, il conto da pagare sarà sempre più salato e si avrà perso un sacco di tempo prezioso.
lunedì 23 marzo 2009
venerdì 20 marzo 2009
Impeach the Pope? dimissionare il Papa?
La serie degli infortuni nei quali è incorso il papa è talmente fitta da essere diventata imbarazzante per un personaggio di tale rango che per di più in Italia è sovraesposto mediaticamente.
É inevitabile chiedersi quanto ci ha messo di suo e quanto invece c'entrano le trame della Curia per fargli fare figuracce.
In entrambi i casi però il personaggio ne esce molto male.
Alcuni vaticanisti sostengono che per chi lo conosce veramente la cosa non sorprende perchè Ratzinger sarebbe del tutto incapace di occuparsi direttamente di cose che esulano dai suoi interessi di studio ai quali dedica almeno mezza giornata, lasciando solo l'altra metà al governo della Chiesa che però consisterebbe solo nell'approvare quanto proposto dai capi dei dicasteri di curia.
Ne deriverebbe che la curia e la chiesa sarebbero sgovernate, da qui la serie degli infortuni che sarebbero quindi dovuti più che a un suo radicalismo conservatore ,dal fatto che le questioni sulle quali interviene non le ha esaminate direttamente.
Qualche collaboratore più o meno di alto rango sarà incapace o inadatto al ruolo, qualcun altro si muoverà volutamente per fargli fare figuracce seguendo trame di palazzo, non dimentichiamoci ,che ci troviamo in uno dei pochi regimi rimasti al mondo di monarchia assoluta, dove queste cose accadono normalmente.
Ma allora se il personaggio non ha capacità di governo, perchè ha accettato ed a quanto pare ha cercato la carica ,a questo punto si può dire ,offertagli a suo tempo con decisione infelice e poco ponderata dal sacro collegio?
Il momento è delicato e lo stesso Ratzinger lo sa, prova ne sia il famoso discorso pervaso di cupo pessimismo sulla barca di Pietro in balia delle onde che ha fatto da Cardinale appena prima del Conclave che lo ha eletto.
Ratzinger sa benissimo che nei paesi che contano la chiesa cattolica non ha più peso, è in una situazione di ininfluenza, di irrilevanza.
Però quello che sta combinando col suo pontificato ormai porta l'istituzione dalla ininfluenza al rischio del ridicolo.
Gli infortuni, chiamiamoli così, vediamo di ricordarli :
1)sono cominciati a Regensburg, quando ignorando il fatto di non essere in un salotto di intellettuali a porte chiuse, ma di essere sotto i riflettori di tutto il mondo ha fatto una infelicissima citazione secondo la quale l'Islam sarebbe per sua natura fomentatore di guerra mandando a monte così il lavoro della commissione di dialogo aperta con l'Islam (poi per rimediare entrò addirittura per la prima volta a pregare in una moschea in Turchia).
2)dopo Regensburg, Auschwizt quando si recò in visita la famoso lager e minimizzò in modo assurdo le responsabilità dei cattolici e del popolo tedesco di allora imputando le responsabilità del nazismo a pochi pazzi isolati, sapendo benissimo che gli storici hanno dimostrato il contrario.
3)poi la vicenda della messa in latino fatta passare quasi per il permesso di riproporre forme liturgiche estetiche desuete a favore di fedeli sentimentali e legati al tempo che fù, quando invece si capì dopo che era un passo concordato con i lefebriani per il loro ritorno all'ovile creando comunque uno strappo con l'eredità del Concilio Vaticano II.
4)quindi l'incredibile vicenda dell'oremus per la conversione degli ebrei che mandò a monte la stessa credibilità di chi trattava per il dialogo con gli ebrei e contraddiceva palesemente le posizioni assunte dal Concilio Vaticano in materia.
5)poi la prefazione indecentemente laudativa per un papa a un modesto libro di un ancora più modesto studioso come Marcello Pera con la quale se presa alla lettera si sarebbe chiusa per sempre la porta al dialogo con le altre religioni annullando decenni di lavoro.
6)venne poi l'impuntatura sulla lapide che cita Pio XII come uno che non fece nulla per evitare l'olocausto degli ebrei posta in Israele nello Yad Vashem, insistendo a difendere l'indifendibile.
7)l'annullamento della scomunica ai vescovi lefebriani compreso il negazionista Richard Williamson, mentre veniva preparato il viaggio del papa in Israele.
8)la progettata nomina a Vescovo ausiliare di Linz di Gherard Wagner, prelato ultraconservatore,che ha suscitato l'aperta rivolta di migliaia di fedeli che hanno chiesto addirittura le dimissioni del papa, hanno fatto intervenire duramente la conferenza episcopale austriaca ed hanno fatto fare marcia indietro al Vaticano.
9)la incomprensibile durezza con la quale si è dichiarato che il tema dell'ordinazione delle donne non è nemmeno aperto a una discussione, argomento questo che in Italia è passato sotto silenzio ma che ha suscitato forti reazioni negli altri paesi.
10)ed infine l'ultima affermazione secondo la quale il preservativo non solo non serve, ma addirittura peggiora la situazione con reazioni ufficiali di governi e organizzazioni internazionali, tanto per cambiare esclusa l'Italia.
Chissà perchè queste esternazioni è andato furbescamente a farle nell'Africa più mal ridotta e non le ha fatte quando ha visitato il cristiano ed emergente Brasile, nel quel si è praticata una ben più vasta e riuscita campagna di alfabetizzazione sessuale con larga distribuzione di preservativi.
Si noti che a commento di questo ultimo episodio uno dei più importanti e prestigiosi giornali internazionali il Washington Post del 19 marzo ha pubblicato un articolo dal titolo :”costringere il papa alle dimissioni”giudicandolo indegno della carica e fautore di dottrine immorali.
In Francia un sondaggio di opinione pubblicato dal Figaro segnala che l'approvazione di Papa Ratzinger presso i cattolici di quel paese è scesa in soli sei mesi (dal suo viaggio in Francia nel settembre 2008)dall'81% al 29%.
E' inutile nascondere il fatto che a questo punto il trono traballa.
Non basteranno bagni di folle africane a oscurare i problemi sul tappeto, tanto più che questo uomo proprio se le va a cercare, pensate quale magnifico scenario per un altra clamorosa gaffe sarà il prossimo viaggio in Israele, dove i giornali locali riferiscono che non hanno ancora capito cosa ci andrà a fare il papa da loro nel momento meno adatto.
Si noti un'altra cosa, che in Vaticano e in Italia ad ognuno degli infortuni sopra citati gli organi di stampa clericali e simpatizzanti si sono esercitati in penose difese arrampicandosi sui vetri per dimostrare che due più due fa cinque, ma in ognuno dei casi citati il papa o si è scusato o si è contraddetto, confermando così che le cavolate erano realmente cavolate.
Con questo però si è dimostrato anche un'altro assunto importante e cioè che criticare pubblicamente il papa quando dice cose sbagliate o inopportune è altamente utile per migliorare l'immagine della chiesa e questa purtroppo è un'idea,che è evidente ma che in Italia non passa ancora.
Il papa si corregge, il papa a volte addirittura chiede scusa, a volte scarica sui collaboratori e va bene.
Però sta diventando imbarazzante la velocità e l'indifferenza con le quali in Vaticano fanno il giro di valzer.
E questo a mio parere è l'aspetto più preoccupante : la prontezza con la quale si passa da una posizione all'altra, da parte di chi si era presentato come il nemico numero uno del relativismo, perchè allora viene il sospetto, ci crede in quello che si dice o si parla solo per far politica,non per fare chiesa?
Dopo l'ultimo infortunio sui lefebrani il papa ha scritto ai vescovi del mondo una lettera che avrebbe potuto essere tranquillamente firmata da Martini o da Mancuso, cioè dagli esponenti del pensiero teologico opposto al suo.
Ma non basta perchè questo non è un episodio isolato se si è fatto caso che uno dei principali esponenti della gerarchia dell'ala più conservatrice l'aulico Fisichella ha scritto sull'Osservatore romano una feroce sconfessione del vescovo brasiliano, che ha scomunicato quella povera bambina che ha abortito il figlio della violenza praticatole dal patrigno, sconfessione che ancora avrebbe potuto essere firmata da Martini o da Mancuso cioè da chi da sempre pratica la teologia opposta alla sua.
Ed allora ancora si ripropone la domanda, ma questa gerarchia cattolica è formata da sacerdoti seguaci del Gesù che predicava il discorso della montagna e soffriva dei problemi degli altri o da scaltri politicanti preoccupati di altro?
Questa gente ha un minimo di rispetto per i fedeli che in buona fede credono di vedere in loro i seguaci di Gesù?
Questi signori sono gli stessi che pochi giorni fa davano dell'assassino o permettevano che uomini di chiesa dessero dell'assassino a Peppino Englaro.
Non avete notato che sul fronte opposto anche se sarebbe stato facilissimo snocciolare le cifre per dimostrare quanto è poco responsabile l'affermazione del papa sull'efficacia dei preservativi,però nessuno gli ha dato dell'assassino per i morti di Aids che una tale affermazione può provocare?
Perchè? Perchè nel camapo laico colto e non sgradevolmente anticlericale alla Odifreddi si continua giustamente ad avere rispetto per quello che di buono ha dato e può ancora dare la cultura cattolica.
In questo campo è realisticamente chiaro che l'Italiano medio di oggi se non avesse per riferimento la chiesa nel suo pluralismo, non si volgerebbe a Seneca,Platone o alla scienza, ma al nullismo culturale della televisione.
É inevitabile chiedersi quanto ci ha messo di suo e quanto invece c'entrano le trame della Curia per fargli fare figuracce.
In entrambi i casi però il personaggio ne esce molto male.
Alcuni vaticanisti sostengono che per chi lo conosce veramente la cosa non sorprende perchè Ratzinger sarebbe del tutto incapace di occuparsi direttamente di cose che esulano dai suoi interessi di studio ai quali dedica almeno mezza giornata, lasciando solo l'altra metà al governo della Chiesa che però consisterebbe solo nell'approvare quanto proposto dai capi dei dicasteri di curia.
Ne deriverebbe che la curia e la chiesa sarebbero sgovernate, da qui la serie degli infortuni che sarebbero quindi dovuti più che a un suo radicalismo conservatore ,dal fatto che le questioni sulle quali interviene non le ha esaminate direttamente.
Qualche collaboratore più o meno di alto rango sarà incapace o inadatto al ruolo, qualcun altro si muoverà volutamente per fargli fare figuracce seguendo trame di palazzo, non dimentichiamoci ,che ci troviamo in uno dei pochi regimi rimasti al mondo di monarchia assoluta, dove queste cose accadono normalmente.
Ma allora se il personaggio non ha capacità di governo, perchè ha accettato ed a quanto pare ha cercato la carica ,a questo punto si può dire ,offertagli a suo tempo con decisione infelice e poco ponderata dal sacro collegio?
Il momento è delicato e lo stesso Ratzinger lo sa, prova ne sia il famoso discorso pervaso di cupo pessimismo sulla barca di Pietro in balia delle onde che ha fatto da Cardinale appena prima del Conclave che lo ha eletto.
Ratzinger sa benissimo che nei paesi che contano la chiesa cattolica non ha più peso, è in una situazione di ininfluenza, di irrilevanza.
Però quello che sta combinando col suo pontificato ormai porta l'istituzione dalla ininfluenza al rischio del ridicolo.
Gli infortuni, chiamiamoli così, vediamo di ricordarli :
1)sono cominciati a Regensburg, quando ignorando il fatto di non essere in un salotto di intellettuali a porte chiuse, ma di essere sotto i riflettori di tutto il mondo ha fatto una infelicissima citazione secondo la quale l'Islam sarebbe per sua natura fomentatore di guerra mandando a monte così il lavoro della commissione di dialogo aperta con l'Islam (poi per rimediare entrò addirittura per la prima volta a pregare in una moschea in Turchia).
2)dopo Regensburg, Auschwizt quando si recò in visita la famoso lager e minimizzò in modo assurdo le responsabilità dei cattolici e del popolo tedesco di allora imputando le responsabilità del nazismo a pochi pazzi isolati, sapendo benissimo che gli storici hanno dimostrato il contrario.
3)poi la vicenda della messa in latino fatta passare quasi per il permesso di riproporre forme liturgiche estetiche desuete a favore di fedeli sentimentali e legati al tempo che fù, quando invece si capì dopo che era un passo concordato con i lefebriani per il loro ritorno all'ovile creando comunque uno strappo con l'eredità del Concilio Vaticano II.
4)quindi l'incredibile vicenda dell'oremus per la conversione degli ebrei che mandò a monte la stessa credibilità di chi trattava per il dialogo con gli ebrei e contraddiceva palesemente le posizioni assunte dal Concilio Vaticano in materia.
5)poi la prefazione indecentemente laudativa per un papa a un modesto libro di un ancora più modesto studioso come Marcello Pera con la quale se presa alla lettera si sarebbe chiusa per sempre la porta al dialogo con le altre religioni annullando decenni di lavoro.
6)venne poi l'impuntatura sulla lapide che cita Pio XII come uno che non fece nulla per evitare l'olocausto degli ebrei posta in Israele nello Yad Vashem, insistendo a difendere l'indifendibile.
7)l'annullamento della scomunica ai vescovi lefebriani compreso il negazionista Richard Williamson, mentre veniva preparato il viaggio del papa in Israele.
8)la progettata nomina a Vescovo ausiliare di Linz di Gherard Wagner, prelato ultraconservatore,che ha suscitato l'aperta rivolta di migliaia di fedeli che hanno chiesto addirittura le dimissioni del papa, hanno fatto intervenire duramente la conferenza episcopale austriaca ed hanno fatto fare marcia indietro al Vaticano.
9)la incomprensibile durezza con la quale si è dichiarato che il tema dell'ordinazione delle donne non è nemmeno aperto a una discussione, argomento questo che in Italia è passato sotto silenzio ma che ha suscitato forti reazioni negli altri paesi.
10)ed infine l'ultima affermazione secondo la quale il preservativo non solo non serve, ma addirittura peggiora la situazione con reazioni ufficiali di governi e organizzazioni internazionali, tanto per cambiare esclusa l'Italia.
Chissà perchè queste esternazioni è andato furbescamente a farle nell'Africa più mal ridotta e non le ha fatte quando ha visitato il cristiano ed emergente Brasile, nel quel si è praticata una ben più vasta e riuscita campagna di alfabetizzazione sessuale con larga distribuzione di preservativi.
Si noti che a commento di questo ultimo episodio uno dei più importanti e prestigiosi giornali internazionali il Washington Post del 19 marzo ha pubblicato un articolo dal titolo :”costringere il papa alle dimissioni”giudicandolo indegno della carica e fautore di dottrine immorali.
In Francia un sondaggio di opinione pubblicato dal Figaro segnala che l'approvazione di Papa Ratzinger presso i cattolici di quel paese è scesa in soli sei mesi (dal suo viaggio in Francia nel settembre 2008)dall'81% al 29%.
E' inutile nascondere il fatto che a questo punto il trono traballa.
Non basteranno bagni di folle africane a oscurare i problemi sul tappeto, tanto più che questo uomo proprio se le va a cercare, pensate quale magnifico scenario per un altra clamorosa gaffe sarà il prossimo viaggio in Israele, dove i giornali locali riferiscono che non hanno ancora capito cosa ci andrà a fare il papa da loro nel momento meno adatto.
Si noti un'altra cosa, che in Vaticano e in Italia ad ognuno degli infortuni sopra citati gli organi di stampa clericali e simpatizzanti si sono esercitati in penose difese arrampicandosi sui vetri per dimostrare che due più due fa cinque, ma in ognuno dei casi citati il papa o si è scusato o si è contraddetto, confermando così che le cavolate erano realmente cavolate.
Con questo però si è dimostrato anche un'altro assunto importante e cioè che criticare pubblicamente il papa quando dice cose sbagliate o inopportune è altamente utile per migliorare l'immagine della chiesa e questa purtroppo è un'idea,che è evidente ma che in Italia non passa ancora.
Il papa si corregge, il papa a volte addirittura chiede scusa, a volte scarica sui collaboratori e va bene.
Però sta diventando imbarazzante la velocità e l'indifferenza con le quali in Vaticano fanno il giro di valzer.
E questo a mio parere è l'aspetto più preoccupante : la prontezza con la quale si passa da una posizione all'altra, da parte di chi si era presentato come il nemico numero uno del relativismo, perchè allora viene il sospetto, ci crede in quello che si dice o si parla solo per far politica,non per fare chiesa?
Dopo l'ultimo infortunio sui lefebrani il papa ha scritto ai vescovi del mondo una lettera che avrebbe potuto essere tranquillamente firmata da Martini o da Mancuso, cioè dagli esponenti del pensiero teologico opposto al suo.
Ma non basta perchè questo non è un episodio isolato se si è fatto caso che uno dei principali esponenti della gerarchia dell'ala più conservatrice l'aulico Fisichella ha scritto sull'Osservatore romano una feroce sconfessione del vescovo brasiliano, che ha scomunicato quella povera bambina che ha abortito il figlio della violenza praticatole dal patrigno, sconfessione che ancora avrebbe potuto essere firmata da Martini o da Mancuso cioè da chi da sempre pratica la teologia opposta alla sua.
Ed allora ancora si ripropone la domanda, ma questa gerarchia cattolica è formata da sacerdoti seguaci del Gesù che predicava il discorso della montagna e soffriva dei problemi degli altri o da scaltri politicanti preoccupati di altro?
Questa gente ha un minimo di rispetto per i fedeli che in buona fede credono di vedere in loro i seguaci di Gesù?
Questi signori sono gli stessi che pochi giorni fa davano dell'assassino o permettevano che uomini di chiesa dessero dell'assassino a Peppino Englaro.
Non avete notato che sul fronte opposto anche se sarebbe stato facilissimo snocciolare le cifre per dimostrare quanto è poco responsabile l'affermazione del papa sull'efficacia dei preservativi,però nessuno gli ha dato dell'assassino per i morti di Aids che una tale affermazione può provocare?
Perchè? Perchè nel camapo laico colto e non sgradevolmente anticlericale alla Odifreddi si continua giustamente ad avere rispetto per quello che di buono ha dato e può ancora dare la cultura cattolica.
In questo campo è realisticamente chiaro che l'Italiano medio di oggi se non avesse per riferimento la chiesa nel suo pluralismo, non si volgerebbe a Seneca,Platone o alla scienza, ma al nullismo culturale della televisione.
lunedì 2 marzo 2009
Questa è una restaurazione anacronistica del Sinedrio, questa Chiesa non ha conservato che una relazione sbiadita con Gesù Cristo.
E' singolare e degno dei tempi che solo quando il Vaticano ha misurato il suo Papa regnante non sulla base della sua statura morale, ma con i metodi dell''audience come si misura il successo o l'insuccesso dei personaggi del teatrino televisivo, ci si è accorti che l'audience di Papa Ratzinger è in forte calo e quindi si è perfidamente dedotto che questa gestione della Chiesa non va tanto bene.
Forse anche questa trovata è stata pubblicata per portare avanti una delle tante manovre del potere di corte che sono la vita quotidiana di quella anacronistica e perversa istituzione che è la curia romana.
Se qualcuno si ricorda ancora dei Vangeli lo sfido a trovare in essi qualcosa che somigli al governo attuale della Chiesa che non sia il Sinedrio, l'istituzione di governo della casta sacerdotale giudaica.
Che relazione c'è con Gesù Cristo ebreo di Galilea?
Voglio sperare che anche i cattolici più dormienti e inattivi della cattolicità che sono gli italiani, comincino a porsi questa domanda.
Solo un mese fa migliaia di cattolici austriaci hanno lasciato pubblicamente la chiesa in polemica con l'attuale gestione, e il loro segnale di esistenza vigile e attiva ha convinto il vaticano a ripensare cassandola la nomina di un ennesimo vescovo che aveva come uniche credenziali quelle di essere un ultraconservatore.
I cattolici di Boston hanno costretto il Vaticano a cacciare il loro cardinale arcivescovo che non si era accorto del disastro operato dai preti pedofili della sua diocesi, facendo cortei quotidiani con cartelli espliciti davanti all'arcivescovado fino a quando il Vaticano ha dovuto cedere.
E' inutile dilungarsi in elenchi di casi del genere, chi vuole documentarsi lo può fare facilmente consultando il web.
Intanto i teologi che intonano un coro diverso dal solito “viva la madre superiora!” vengono processati secondo le regole canoniche che si sono aggiornate dai tempi dell'Inquisizione solo nel fatto che non prevedono più i tiri di corda, ma non che il presunto eretico possa discutere le sue tesi in dibattiti pubblici coi referenti vaticani, come ai tempi di Galileo, il Vaticano ritiene che non ci sia nulla da discutere, chi la pensa diversamente ha solo una cosa da fare : abiurare alla propria intelligenza.
Peccato perchè questa gestione sta praticando l'eutanasia della chiesa.
Siamo abituati a conoscere una chiesa che si muove con passo anche troppo felpato e misurato e quindi non abbiamo potuto che rilevare con meraviglia gli atteggiamenti sbracati da estremisti politici che la chiesa istituzionale italiana ha usato per prendere posizione sul caso Eluana Englaro.
Questa dirigenza clericale evidentemente sa anche troppo bene quello che i così detti fedeli pro tempore per lo più ignorano e cioè che la chiesa nel resto del mondo si è già da tempo condannata all'irrilevanza e che quindi in Italia si stanno giocando la permanenza o meno delle loro poltrone di velluto. Vivere nelle curie non ha mai fatto schifo a nessuno, tanto fuori ci sono i soliti pretacci senza stracci rossi addosso,che si dannano a tenete a galla la barca e non si sa dove vadano a prendere la carica per resistere.
Il Papa fa sempre meno audience e non si capisce perchè dovrebbe farne.
Provatevi ad annotare in una settimana qualunque gli interventi papali che i telegiornali riportano quotidianamente (solo ed esclusivamente in Vaticano e in Italia).
Io ci ho provato e ne ho tratto questa deduzione.
Queste cose a volte,forse la maggior parte delle volte sono pure banalità, a volte raggiungono il livello di saggezza delle esternazioni della vecchia zia di famiglia.
Ma allora non basterebbe ascoltare la zia, mi domando, perchè la gente si illude che sotto a quella finestra di Piazza San Pietro si ascolti un'autorità morale di riferimento , se quello che dice lo dice anche la zia, che magari lo dice anche prima e magari dimostra nelle azioni quotidiane anche più coerenza con quello che dice?
Ognuno faccia le sue deduzioni, come crede.
Ognuno è liberissimo di pensarla di destra, di sinistra o trasversale,ognuno però è vincolato al rispetto della logica ed allora quando apparirà la annunciata lettera enciclica di Papa Ratzinger sulle questioni sociali l'economia e la finanza, nessuno si aspetterà nulla che abbia neanche la più vaga relazione col discorso della montagna (Mt. 5,1-7,28) da un papa che veste Prada.
Il cattolico italiano medio quando va all'edicola a comprarsi il giornale (e speriamo che ci vada e non si affidi ai soli telegiornali) a meno che non sia picchiatello non chiede all'edicolante di spiegargli il Giornale o Repubblica, evidentemente perchè presume di avere speso quindici o vent'anni di scuola per essere in grado di leggere il giornale facendosi un'idea propria di cosa passa per il mondo.
Ma volete dirmi allora perchè quando va in chiesa alla domenica ci va per farsi “spiegare il Vangelo” dal prete di turno che gli ripropone la solita minestra riscaldata, che se non va a dormicchiare ha già sentito ripetere chissà quante volte ?
Non sarebbe forse più produttivo se facesse lo sforzo di leggersi e addirittura studiarsi la materia, come farebbe se per ragioni di lavoro si dovesse occupare di qualsiasi problema appunto inerente alla sua professione?
Se i fedeli pro tempore imparassero a comportarsi così i pastori di turno sarebbero costretti ad essere all'altezza delle loro richieste, diversamente se ne andrebbero i fedeli (come è già accaduto nel resto d'Europa ) oppure la chiesa istituzionale sarebbe costretta a ricostruirsi in modo adeguato.
Ma restiamo in tema di logica e di coerenza.
Gli scomposti starnazzi con i quali si è esibita la chiesa istituzionale sul caso Englaro hanno evidenziato che allontanarsi dalla logica è sempre altamente pericoloso, perchè prima o poi la gente se ne accorge.
Forse è per questo che questa chiesa interessata solo alla politica si comporta alla stregua dei mediocrissimi politici che sgovernano oggi il paese sia dalla maggioranza che dalla opposizione e approfittano di fatti di grande impatto emotivo strumentalizzandoli per far passare provvedimenti di potere a loro favorevoli.
Quanti cardinali hanno strumentalizzato questo caso pietoso approfittando del disorientamento e del turbamento della gente informata malamente sugli aspetti scientifici del caso e sentimentalmente scossa per propinare pedissequamente l'insensato ordine di scuderia del Vaticano : l'alimentazione forzata non è terapia ma mangiare e bere.
Sulla sostanza del discorso si è già detto nei post del 27 febbraio 09 e del 18 novembre 08, qui ripropongo il tema per sottolineare la elementare carenza di logica nel ragionamento.
Infatti questi novelli e non molto prudenti Aiatollah hanno trascurato la elementare facoltà di ragionamento dei fedeli.
I miei insegnati di liceo ci dicevano che la maturità intellettuale si rileva dalla capacità di fare relazioni fra i ragionamenti.
Benissimo ed allora come mai questi gerarchi fuori dal mondo non hanno pensato che fra i soldati semplici delle loro truppe sono rimasti nelle mille parrocchie d'Italia molti giovani volontari e pretacci che si occupano quotidianamente di raccogliere e mandare aiuti ai poveri del terzo mondo, dove ogni giorno muoiono 18.000 bambini di fame e di sete, secondo le statistiche più prudenti ? Questi gerarchi non sono stati sfiorati dall'idea che il loro farisaico starnazzare sul magiare e bere di una morta vivente era colto dagli addetti ai lavori della fame nel mondo come assurdamente sproporzionato e completamente fuori tema rispetto alla realtà?
Non li avrà sfiorati l'idea che le loro stesse truppe avranno giudicato con severità come estremamente sgradevole la loro ignoranza dei problemi quotidiani del mondo, per i quali non sembra si straccino le vesti o che aprano il portafoglio in modo proporzionato?
Non avranno proprio dedotto le medesime truppe che lo starnazzamento del quale stiamo parlando era solo un modo per sfruttare il turbamento emotivo della gente per fare passare a tambur battente decreti legge da questo governo su velina del Vaticano in modo da poter ripetere il giochetto quante più volte possibile, una volta che si è creato il precedente e che la fame e la sete proprio non c'entrassero nulla e che invece si trattasse di inseguire il puro fascino del potere?
Ancora ripeto che chi ha conservato qualche frequentazione coi Vangeli può facilmente verificare quanto Gesù fosse distante da qualsiasi interesse per il potere e dalle imposizione dei precetti per legge.
venerdì 27 febbraio 2009
My fellows italians, attenzione ! Se vi lasciate imporre il sondino naso gastrico obbligatorio senza reagire siete fregati.
La vicenda Englaro ha rivelato ancora una volta la fragilità della società italiana e quanto siamo ancora lontani dai paesi più progrediti del resto d'Europa.
I politici hanno dato il peggio di sè, la Chiesa cattolica ha dato il peggio di sè, stampa e televisione hanno dato il peggio di sè, il cittadino medio non ne è uscito bene neanche lui ed è stato descritto nel migliore dei casi come frastornato e non in grado di farsi una idea sua.
Anzi molti commentatori fra i quali intellettuali del livello di Umberto Eco ,forse pilatescamente, forse per non scontentare parte dei loro lettori o forse semplicemente perchè sinceramente la pensavano così hanno detto di non avere certezze sull'argomento.
Già la vicenda era di per sè diciamo poco gradevole per la sostanza della situazione.
Con tutto il rispetto dovuto alla sofferenza patita da Beppino Englaro anzitutto non ho mai condiviso la determinazione di questo padre a mettere in piazza sui media una vicenda privata che se tenuta privata avrebbe potuto avere un esito anche dal suo punto di vista molto meno travagliato.
Pur rispettando il rispettabilissimo parere contrario ad esempio di Saviano non ritengo che valga mai la pena esporre i propri familiari in battaglie civili se pure di grandissimo peso morale.
Così pure per quando sia sgradevole dirlo non credo sia irrilevante l'avere atteso 17 anni per maturare la decisione di interrompere un'esistenza non degna di essere vissuta.
Non è stato bello nemmeno essere nelle condizioni di dire grazie ed andarsene da quelle suore che l'avevano accudita per anni.
Se si è maturata una convinzione su una condizione di vita ritenuta non vivibile, non vedo perchè si sia voluto scaricare la responsabilità di porre fine alla medesima su altri, giudici, medici, strutture sanitarie, addirittura media e opinione pubblica o addirittura partiti.
Viviamo in Italia ,non in Svezia e quindi si sarebbe potuto prevedere con facilità l'indecoroso spettacolo che ne è scaturito.
A qualche giorno di distanza dagli indegni starnazzi di preti politici e giudici ci sono alcune considerazioni che sono rilevanti perchè potrebbero pesare e molto sul futuro di questo paese.
La prima è propriamente politica ed è la constatazione che la politica si è buttata a pesce su questa tristissima vicenda umana per trarne il massimo profitto.
Si è sfruttata all'osso la più ancestrale delle paure quella legata alla morte , che suscita i sentimenti più irrazionali e che è alla base della domanda di tutte le religioni e di tutte le superstizioni.
Si è sfruttato il costume solo italico dei cattoliconi “adusi ad obbedir tacendo” ignorando pressochè tutto sulla loro presunta fede.
Si è sfruttata l'attuale propensione dei nostri connazionali che quando sono messi da qualche avvenimento alle strette e sono costretti a scegliere fra fidarsi della scienza e della ragione o fidarsi della chiesa e dei pregiudizi, scelgono la seconda opzione, convinti che solo la chiesa abbia il monopolio dell'etica.
E questa è la ragione per la quale l'Italia non è nazione e non è democrazia compiuta, come lo sono nazioni e democrazie moderne per esempio i nostri vicini, perchè non si è ancora metabolizzato il concetto che la società civile si regge sul patto costituzionale per il quale i principi costituzionali condivisi sono superiori a qualsiasi altro principio praticato da gruppi di cittadini e quindi nessun cardinale può andare a dire che i principi della sua religione sono superiori alle leggi, perchè in questo caso salterebbe il patto costituzionale sul quale è fondato il vivere civile di questa società.
Così sfruttando la sfiducia se non addirittura il timore nelle acquisizioni della scienza, la pigrizia se non l'ignoranza pura e semplice per la quale ci si affida ciecamente alle prescrizioni etiche come sono rappresentate dalle gerarchie cattoliche del momento, come se fossero le uniche possibili,il turbamento e l'esaltazione sentimentale dell'opinione pubblica bombardata dai titoli ed appelli più irresponsabili di giornalisti preti e politici che giocavano a chi la sparava più grossa si è arrivati a prospettare quello che si era già visto nella storia dei fascismi del novecento : il patto osceno fra il potere e l'altare.
Io potere ti garantisco di costruire con leggi e decreti lo stato etico secondo le norme che tu gerarchia clericale del momento ritieni opportuno, tu gerarchia clericale benedici i gagliardetti dei partiti di governo.
Questa la filosofia dietro a quello che la politica ha manovrato sul caso Englaro.
Se si trattasse solo di filosofia, andrebbe ancora bene, ma non è così perchè alla filosofia è seguita subito la tecnica. Il governo in carica ha sfruttato il caso per far passare un principio basilare,che potrebbe scardinare completamente quello che i cultori di scienza politica definiscono il “decision making”, il sistema di formazione delle decisioni.
Il principio semplice semplice è questo : un decreto del governo può annullare una qualsiasi sentenza della magistratura.
Ma non basta il governo ha sfruttato veramente all'osso la vicenda approfittandone anche per far passare l'ulteriore principio secondo il quale il governo stesso, essendo legittimato da un ampio consenso elettorale è ora che possa superare le lungaggine degli iter legislativi legiferando di norma direttamente tramite decreti legge.
La botta che è stata data in pochi giorni ai meccanismi di funzionamento di questo scassatissimo paese è stata talmente secca (e devo dire ,azzeccata per raggiungere i fini che volevano raggiungere) che molti osservatori hanno gridato al fascismo, al ritorno della P2, hanno invocato menti raffinatissime dietro a tutta la manovra.
Ora che la manovra sia stata spregiudicata ma efficacissima dal punto vista di chi l'ha fatta, è indubbio,ma almeno per mè è anche assolutamente sorprendente perchè mi sembra ancora indubbio che gli attuali governanti siano le menti meno raffinate che la storia recente sia riuscita a mettere insieme.
Per rifare il fascismo ci vuole un Mussolini e Berlusconi si può mettere tutti i tacchetti che vuole ma la statura se pure tragica di Mussolini non ce l'ha nemmeno in parte.
Per rifare il fascismo ci vuole almeno qualcosa che richiami il fascismo e le mie considerazioni saranno banali, ma mi pare che il ministro dell'istruzione fascista fosse il più importante filosofo dell'epoca Giovanni Gentile non l'amica del giardiniere di Arcore.
Così pure mi pare che il ministro della Giustizia fascista fosse quel Rocco che porta la firma sotto i vigenti codici penali della Repubblica dopo quasi ott'antanni e dopo la Resistenza e i comunisti che hanno creduto di lasciarli in vigore a ragione della loro validità e coerenza, uno un po' diverso da Angelino Alfano.
Mussolini per quanto si è saputo e potuto documentare il traffico di eventuali amichette a Palazzo Venezia lo regolava tramite il fedele usciere Tangorra, non risulta che si sia mai abbassato ad alzare il telefono per fare raccomandazioni e tanto meno le promuoveva ministri.
Questa gente menti raffinate? Questo termine è stato usato a sproposito già una volta negli anni '70 per descrivere i vertici allora sconosciuti delle B.R.
E poi si è visto di quali microcefali frustrati si trattava.
Quindi non facciamo raffronti obiettivamente e storicamente offensivi per il fascismo.
Detto questo però i sintomi sopra rilevati non sono meno allarmanti, anche perchè a quelli se ne aggiungono altri che rendono la situazione ancora più cupa.
Non c'è un'apposizione che si ritira sull'Aventino per il semplice fatto che non c'è per nulla una opposizione essendo quella del PD una tragica farsa.
Non aveva torto Beppe Grillo a chiamare Veltrusconi il povero Walter Veltroni, uno che non è mai esistito politicamente, come non era mai esistito politicamente il suo predecessori Prodi mentre la nomenclatura del centro sinistra faceva finta di non vedere, non sentire, non capire e il popolo del centro sinistra non è stato capace di cacciarli a calci nel sedere.
Il governo vuole ridurre la magistratura all'impotenza è vero. Ma è anche vero che è la magistratura stessa che si sta suicidando con una serie folle di atti e sentenze demenziali, che non hanno prodotto neanche una volta interventi adeguati e proporzionali degli organi di autogoverno che non vedono non sentono non sanno.
La gente non si è mai sentita più insicura e il governo legittima le ronde invece che dare i soldi alle questure per riparare le volanti e comprare la benzina.
Le ronde in un'Italia divisa da anni radicalmente in due fronti contrapposti che non si amano non si stimano non sanno dialogare, non fanno la fatica per individuare cosa hanno in comune sono una pensata irresponsabile.
E' eccessivo temere che si arrivi ad incentivare la rissa e che dalla rissa si possa finire nella guerra civile?
L'atteggiamento politicante anzichè caritativo e pastorale della attuale gerarchia ecclesiastica spinge la politica a fare diventare la shaaria da loro interpretata legge dello stato nè più nè meno di come succede nell'Iran di Amadinegian.
Spinge i cattoliconi a praticare a piè sospinto l'obbiezione di coscienza dividendo e incitando alla divisione un paese già sufficientemente diviso e contrapposto .
Ma non si rendono conto queste menti tutt'altro che eccelse ricoperte di mantelli di porpora (e solo questo fatto, che cioè persone sane di mente vadano in giro in costumi rinascimentali senza sentirsi a disagio , anzi pavoneggiandosi,dice quanto sia finita lontana dalla realtà quotidiana questa chiesa istituzionale) non si rendono conto che soffiando su questo giochetto costringeranno i cattolici che non la pensano come loro, i laici i non credenti e gli aderenti alle altre religioni a scegliere l'ospedale o il servizio pubblico che certifichi in qualche modo di riferirsi ad altre etiche ad altre sensibilità ?
Già lo sconnesso ideale educativo di questi cattolici da Arabia Saudita è la divisione dell'istruzione in istituti di istruzione cattolica tradizionalista, conciliare, protestante , islamica, socialista etc.,tutti naturalmente pagati dallo stato.
Vogliono anche una divisione della sanità in cattolica tradizionalista, conciliare, protestante, islamica, liberale, socialista etc.?
E poi dei servizi sociali?
E poi delle forze armate?
Già il fondamentalismo religioso ha fatto apparire negozi islamici con cibo alhal, quelli ebraici con cibo kosher, arriveremo alle regole per il minestrone cattolico?
La strada sulla quale si sono avviati magari senza rifletterci troppo è questa e ancora una volta può portare alla guerra civile e non sarebbe la prima volta essendo la storia della chiesa lastricata di guerre di religione.
In conclusione, questi governanti non hanno testa abbastanza per rifare il fascismo, ma per portare il paese allo sfascio e magari alla guerra civile quando fra qualche mese migliaia di disoccupati cominceranno a scendere nelle strade bastano loro, ben coadiuvati da una gerarchia ecclesiastica sempre più inconsistente, da un sistema di media allineati e proni agli ordini di chiunque comandi e da un'opinione pubblica sempre più inesistente e incapace di reagire.
E questo è il vero problema .
Si è infatti diffuso non solo fra i media ma anche fra gli studiosi una specie di regola di politicamente corretto per la quale se le cose vanno male bisogna cercare la causa nelle caste di potere, ma non è educazione rilevare mancanze nei comportamenti della gente e del cittadino comune.
Ora, sarà spiacevole, sgradevole, impopolare, ma temo che alla gente sia venuto il momento di dire chiaramente che sono loro a comportarsi come il famoso Tafazzi che si tirava terribili legnate sulle parti intime.
My fellows italians, ripassate la storia del novecento in quella parte dove si narra che Mussolini ed Hitler sono andati al potere con regolari elezioni.
Guardate che essere stati eletti da una maggioranza non significa affatto che tutto quello che si fa va bene e va preso senza discutere, come stanno cercando di convincervi e che quindi una volta fatta la leggerezza di eleggere un governo armata Brancaleone si sta zitti lasciandolo governare per decreti legge.
Guardate che quando le gerarchie clericali vi dicono che mangiare e bere per una persona in stato vegetativo permanente non è una terapia mentono sapendo di mentire perchè si dimenticano di aggiungere che per farvi mangiare e bere intendono introdurvi un bel tubo di plastica nello stomaco, approfittando della vostra fiducia malposta nei loro confronti.Non essendo una terapia ma semplice mangiare e bere naturalmente queste operazioni ve le faranno fare da un cameriere non da un medico.
Guardate che se andate avanti a dormirci sopra loro non dormono e quando vi sveglierete non saprete se avrete ancora la possibilità di mandarli a casa.
Non li ritengo all'altezza dei fascisti, ma scimiottare i fascisti senza averne le capacità potrebbe essere anche peggio.
mercoledì 17 dicembre 2008
Tentativo di dialogo sui “massimi sistemi”

In questa Italia sempre più “cafonal” e reazionaria, perchè non osare a raeagire proprio a Natale con un tentativo di discorso sui “massimi sistemi”?
La gente tende a contrastare l'insicurezza prodotta da questo mondo in rapida evoluzione rifugiandosi nelle presunte certezze e consolazioni delle mitologie religiose, anche perchè sul mercato non sono disponibili e non sono altrettanto a portata di mano risposte alternative.
Ma siamo sicuri che per chi abbia voglia di ricercare non vi sia di meglio e di più appagante delle mitologie religiose senza cadere dalla padella nella brace ?
Cioè abbandonare millenarie speculazioni religiose che hanno segnato in modo irreversibile tutte le culture, ma che non sono in grado di offrire un supporto logico razionale alle loro affermazioni, se non con puerili contorcimenti argomentativi, per finire dal fondamentalismo delle fedi al fondamentalismo degli ateismi militanti altrettanto indimostrabili e quindi per niente appaganti?
Non è il caso di verificare se gli assolutamente enormi progressi delle scienze e delle neuroscienze in particolare non abbiano spalancato le porte ad un proficuo dialogo con la filosofia e in parte con la teologia razionale per andare non contro ma oltre le religioni?
Qualsiasi testo di storia delle religioni dice che il problema dei problemi (ecco il dialogo sui massimi sistemi) che è alla base di ogni speculazione religiosa è quello della morte ,della assurdità della morte e quindi della ricerca di un senso della vita nell'ipotizzare una qualche possibilità della sopravvivenza dell'anima alla morte o della sopravvivenza delle persone care dopo la morte.
Le religioni monoteiste occidentali tentano di risolvere il problema ipotizzando la possibilità della sopravvivenza dell'anima (cioè della parte più qualificante dell'uomo) in un'altra vita dopo la morte.
Le religioni orientali raggiungono lo stesso risultato o ipotizzando la sopravvivenza dopo la morte tramite reincarnazione o comunque ipotizzando la sopravvivenza nella ricongiunzione delle singole personalità nella entità impersonale della madre terra.
Le religioni tradizionali e pagane sono state saccheggiate nei loro riti e credenze dalle religioni successive e quindi non sono affatto diverse nella sostanza,in quanto ipotizzano la sopravvivenza degli spiriti degli antenati e la ricongiunzione a una divinità cosmica impersonale identificata nella madre terra.
Come si vede l'approccio di tutte le speculazioni religiose si concentra nel cercare di dare un senso alla vita inattivando l'assurdità della morte e proponendo una possibilità di sopravvivenza in qualche forma dopo la morte.
Questo è l'approccio delle religioni che basa le proprie argomentazioni non su dimostrazioni razionali o logiche ma sull'autorità di presunte rivelazioni.
La debolezza di questo approccio è appunto prima di tutto nell'incapacità di presentare argomenti razionalmente solide e secondariamente l'essere costretti a ricorrere all' autorità di presunte rivelazioni, quando proprio la stessa pluralità delle rivelazioni a seconda dell'area geografica è da sola la dimostrazione della estrema fragilità dell'argomentazione e della sottostante mitologia.
Le religioni inevitabilmente cadono nel salto logico dovuto al fatto di spingere la gente a seguire fino a un certo punto argomentazioni razionalmente verosimili e poi a saltare ad affermazioni indimostrabili e quindi in contrasto con la ragione delle mitologie rivelatorie enunciando la teoria dei “due forni” secondo la quale sarebbe ovvio basare la conoscenza fino a un certo punto sulla ragione e poi saltare oltre la ragione dove la ragione non avrebbe la capacità di arrivare per fondare le fedi sulle mitologie rivelatorie e non sulla ragione.
Ma il salto logico c'è, rimane e chi lo supera non può non rendersi conto che se lo fa lo fa a suo rischio e pericolo, arrischiandosi su un terreno dove la ragione non ha spazio e quindi non esiste un criterio per distinguere i ciarlatani dai pensatori affidabili, i falsi profeti da quelli veri.
Tutti sappiamo che di conoscenza ne esiste in realtà una sola, quella basata sulla coerenza razionale e cioè la logica delle affermazioni e cioè in ultima analisi sulla scienza.
E allora non c'è speranza? Non è possibile reperire un senso della vita basandosi su argomentazioni razionali?
Gli scienziati rifuggono giustamente dal lasciarsi andare a voli pindarici sulle implicazioni delle scoperte scientifiche per fornire risposte di senso e in genere diffidano delle argomentazioni filosofiche anche perchè non c'è nel mondo contemporaneo una abitudine al dialogo fra discipline scientifiche e discipline umanistiche, ma questo è un fatto contingente che può essere superato senza incorrere in confusioni e invasioni di campo.
Alcuni scienziati sono convinti che il progresso delle neuroscienze finirà per trovare la base materiale dei fenomeni che definiamo come pensiero e sentimenti e che questo dimostrerebbe in modo incontrovertibile che tali fenomeni non sono altro che il prodotto dell'hardware cervello- mente e che quindi non esistendo la possibilità di una esistenza autonoma di pensiero e sentimenti senza il supporto dell'hardware, finita la vita fisica del mezzo finirebbero inevitabilmente anche pensiero e sentimenti e quindi in qualche modo si avrebbe la dimostrazione pratica della inconsistenza delle speculazioni religiose e filosofiche.
L'unico modo di salvare l'enorme ed evidente progresso delle acquisizioni culturali della umanità risiederebbe in una sopravvivenza non come persone, ma come specie, cioè rimarrebbe come punto fermo come acquisizione definitiva il miglioramento e l'acculturamento della specie, acquisito con l'evoluzione e tramandabile ai posteri con i meccanismi dell'evoluzione medesima.
Non è poco ed è qualcosa di acquisito,non dalle religioni ma dalla scienza moderna, è prima di tutto una dimostrazione della razionalità dell'impianto dell'universo e
dell'utilità di vivere per migliorare la specie e secondariamente è una prima forma di risposta di senso basata su argomentazioni assolutamente razionali e dimostrabili.
É un modo di dire che la vita serve a qualche cosa e vale la pena di essere vissuta.
La scienza quindi già oggi arriva molto più in là di dove le speculazioni religiose con la teoria dei due forni avessero mai supposto che arrivasse.
Gli scienziati anche quelli più aperti al dialogo con le discipline umanistiche come ad esempio in Italia Boncinelli e Veronesi non ritengono che sia produttivo andare oltre sulla base delle conoscenze oggi acquisite.
Questo filone di pensiero si incontra però naturalmente con la speculazione della teologia razionale, in Italia brillantemente e coraggiosamente sostenuta da Vito Mancuso.
Mancuso fa il percorso partendo da un punto di vista analogo e cioè dice in sostanza che la teologia e la filosofia devono decidersi a prendere atto delle implicazioni rivoluzionarie delle acquisizioni della scienza moderna ed in particolare modo della fisica della relatività e dei quanti, che ha ridisegnato la concezione della cosmologia.
Cioè tutta la teologia dei monoteismi basata sulla bibbia è insanabilmente legata alla concezione cosmologica degli autori biblici. Questi vedevano un mondo razionale, ordinato in un certo modo, lo leggevano come una contrapposizione insanabile fra materia e spirito, come una lotta fra i due elementi per portare alla vittoria dello spirito superiore sulla materia che degrada. Nelle loro diverse ma analoghe mitologie dio sommo spirito prevale e pervade la materia.
Ma la caratteristica fondamentale della vecchia cosmologia era la staticità,il concepire il cosmo come un insieme ordinato di cose in movimento ma tendenti ad un fine identificato con dio che avrebbe costituito un punto fermo, la fine di ogni dialettica. Tutte la teologia e la mistica erano orientate al raggiungere la visone di dio cioè la contemplazione definitiva di tutti gli assoluti definiti come il superamento di ogni divenire.
Questa concezione del cosmo ha influenzato la filosofia e la teologia per millenni, ma poi è arrivato Einstein e ha cambiato tutto, e purtroppo la teologia ancora oggi non ne ha preso atto e va avanti come prima.
La teologia razionale di Mancuso invece prende atto dei dati acquisiti dalla scienza moderna che hanno un impatto radicale sulla cosmologia rivoluzionando l'impianto stesso della teologia.
Se si prende atto della relazione fra massa (materia) ed energia (la realtà fisica più vicina alla nozione di spirito) scoperta da Einstein cambia tutto nel senso che si è obbligati a prendere atto che la realtà non è un movimento che tende ad un fine statico, ma è essa stessa movimento senza fine. Non esiste una contrapposizione fra materia e spirito, perchè la sostanza del mondo fisico non è materia come si pensava prima della teoria della relatività, ma è energia, è un continuo flusso di energia.
Millenni di discussioni che contrapponevano spiritualismo e materialismo saltano. Tutte le mitologie religiose sulla creazione dal nulla saltano.
Tutte le discussioni sull'immissione dell'anima spirituale nel corpo materiale saltano se si prende atto che l'essenza della realtà fisica, il mattone dell'universo non è la materia come si credeva prima, ma è l'energia (lo spirito).
Mancuso trae le conseguenze del caso da queste affermazioni prendendo atto che allora tutte le approssimative visioni di dio come del vecchio con la barba, Gesù Cristo e la Madonna come persone attualmente viventi nei cieli come riproposto da millenni fino ad aggi non hanno alcuna valenza, esistendo queste realtà, per chi vi vuole credere, esclusivamente come spirito e non come corpi. La sopravvivenza dell'anima personale quindi per Mancuso è verosimile ma solo come spirito, cioè come energia e quindi senza alcun contrasto fra scienza e teologia.
Fine della teoria dei due forni : c'è una sola forma di conoscenza.
In campo filosofico, gli studi di Emanuele Severino sulla suprema alienazione del pensiero occidentale che per millenni ha accettato il concetto di nulla, di creazione dal nulla , di nascita dal nulla e di ritorno al nulla completano il quadro perchè si svolgono su una linea parallela alle considerazioni che si sono fatte sopra.
Severino argomenta che il concetto di nulla è stato una astrazione assurda e dannosa, perchè ciò che esiste, per definizione è sempre esistito, diversamente non esisterebbe.
Di conseguenza parallelamente alla riflessione di Mancuso, nessuna creazione dal nulla e nessun ritorno al nulla che sia concepito come inferno o come si vuole.
La filosofia di Severino consente di affrontare in un altro e nuovo modo quello che fin dall'inizio abbiamo visto essere il problema dei problemi che ha innescato tutte le speculazioni religiose, cioè una giustificazione dell'assurdità della morte e un reperimento di senso per la vita umana.
Le religioni mirano tutte a dare una risposta di senso proprio affermando una possibilità di vita oltre la morte con la continuazione della persona o in un altro mondo ultraterreno o in una reincarnazione o nel ritorno ad un tutto impersonale identificato con la madre terra o madre universo.
Quindi argomentano partendo dal dopo morte.
La filosofia di Severino che sostiene l'assurdità del concetto di nulla e che quindi conseguentemente proclama l'eternità dell'esistente consente di affrontare il problema del senso della vita umana non dalla fine con la morte (problema che ha costretto l'uomo alla più atavica delle angosce) ma dall'inizio.
Cioè proviamo a non chiederci in modo angoscioso dove andremo a finire dopo la morte, ma a chiederci invece come esistevamo prima della nascita.
Mancuso attribuisce a Mozart una intuizione illuminante,quando gli fa dire di avere sempre colto nel momento dell'ispirazione artistica che gli faceva materializzare una nuova melodia, la sensazione di non scoprire nulla di nuovo ma solo di portare alla luce qualcosa che già esisteva. Qui il pensiero si ricollega alle vette del mondo delle idee di Platone e alla maieutica di Socrate.
È abbastanza chiaro che questo tipo di speculazioni rendono superflue le parallele speculazioni delle religioni, con la differenza che le speculazioni delle religioni non sono in grado di dimostrare nulla e sono costrette ad invocare presunte rivelazione di mitologie ed a ricorrere alla debolissima teoria dei due forni (ci sarebbero due modi di conoscere il reale, quella della scienza e quella della fede) mentre la scienza ,la teologia razionale e la filosofia accettano la ragione come giudice supremo.
Abbiamo visto che la scienza è in grado di dimostrare due cose che portano a una risposta di senso un tempo fornita solo dalle religioni : 1- il mondo, l'universo è costruito come una struttura razionale fondata sulla matematica e le leggi fisiche conosciute o conoscibili; 2- tutti gli apporti personali ad un miglioramento della vita umana ed al patrimonio culturale dell'umanità non sono inutili ma vengono incamerati col meccanismo dell'evoluzione come eredità della specie trasmissibile alle generazioni future.
La teologia razionale e la filosofia che prendono atto di queste acquisizioni della scienza moderna fanno intravedere non come fantascienza, ma come verosimili, sviluppi delle neuroscienze che possano dare una spiegazione della possibile esistenza di quello che intendiamo come pensiero e come sentimenti esistenti al di là della presenza dell'hardware cervello-mente.
In questo filone di pensiero le speculazioni religiose perderebbero gran parte del loro appeal a favore di ragionamenti più verificabili.
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