Dario Fabbri è ora uno dei più noti analisti geopolitici, ma chiaramente tiene molto alla sua privacy tanto che non è affatto semplice reperire sul web notizie relative alla sua biografia, se non riguardo strettamente alla sola vita professionale.
Direi che deve gran parte della sua reputazione al fatto di essere professionalmente cresciuto nella Rivista Limes ,della quale è stato direttore scientifico per anni ed ha partecipato alla fondazione della scuola di Limes.
Poi ha avuto la fortuna di incontrare ed entrare in sintonia con Enrico Mentana,partecipando alla formazione dei formidabili servizi ,che la 7 ha dedicato alla guerra d’Ucraina ,di ben altro livello e interesse ,rispetto ai soliti sonnacchiosi e conformisti commenti dei media nostrani.
Riconosciuta la stoffa professionale di Fabbri, Mentana gli ha dato la opportunità di cofondare con lui, la rivista di geopoltica Domino, che è stata subito un successo, poche pagine a confronto dei fascicoli di 300 pagine di Limes, ma quanto basta per documentare un pubblico anche di non specialisti.
Dopo averlo letto e ascoltato più volte nelle sue apparizioni televisive, non riesco ancora a non stupirmi dello stile veramente singolare di Dario Fabbri, giovane, ma con un bagaglio di preparazione, che non riesce a nascondere, usando un eloquio, forse esageratamente più colto dei colleghi ,che gli fa rischiare di fare la parte antipatica del primo della classe..
Sono sempre ammaliato dal modo di presentarsi di Lucio Caracciolo, che gli è stato maestro nei suoi anni con Limes , ma certo Fabbri spesso lo supera riuscendo a concentrare in poche pagine il succo della geopolitica. La geopolitica ha un approccio alla politica internazionale profondamente innovativo e contro-intuitivo rispetto al modo ideologico e formalistico-legalistico, proprio dell’impostazione accademica della materia. Cioè ,in parole povere ,chiunque voglie esprimere un qualunque ponto di vista sulla guerra in Ucraina,deve premettere la giaculatoria : La Russia è l’invasore e quindi rappresenta la parte del cattivo, mentre l’Ucraina è l’invaso e quindi rappresenta la parte del buono. Siamo sicuri che questo sia l’unico parametro di riferimento percorribile per capirci qualcosa del conflitto in atto? Ebbene, la geopolitica dice nettamente di no, senza temere di fare affermazioni quasi sempre contro- corrente, tanto contro corrente, da apparire spesso provocatorie, e comunque, sempre del tutto politicamente-scorrette. Ma del pensiero considerato unico e mainstream, la geopolitica se la ride. Il geopolitico Fabbri è convinto che la perdurante impostazione delle discipline accademiche di scienze politiche è costruita su schemi ideologici, applicati in qualsiasi contesto, senza rendersi conto, che gli schemi sono frutto di ideologie esclusivamente occidentali, spacciate erroneamente per universali (vedi diritti umani;diritto internazionale che è diritto del vincitore della guerra monduale, che mondiale non è stata ;con piglio colonial-razzista, in senso culturale. Lontani da una sistematica analisi storica, affiancata da antropologia e psicologia. E dallo studio delle etnie ,si direbbe ,cioè di quell’oscuro mondo, che ,per intendersi, potrebbe definirsi come psiche collettiva, e questa è la ragione per la quale lo stesso Fabbri ha dedicato il suo libro principale appunto alla “geopolitica umana”, per sottolineare che la politica internazionale, le guerre etc sono fatte da uomini, non sono astrazioni o costruzioni ideologiche. Ed allora ecco che la realtà, non viene più descritta visionandola e classificandola , dietro a lenti colorate, che la definiscono sulla base di severe, ma posticce classifiche, a base di democrazia formale e diritti umani (declinati alla occidentale). Ma rimane la risultante dell’applicazione della politica di potenza delle nazioni egemoni (che la geopolitica non si vergogna affatto di chiamare col loro nome che, è ,come era : “imperi” ). C’è una differenza pratica, di non poco conta ,fra il cercare di interpretare le guerre con i paramentri correnti del pensiero unico ideologico-legalista ,o invece ,con le coordinate della geopolitica, ed è che nel secondo caso si intravedono le linee di fondo, alla base dei movimenti in corso, mentre nel primo caso ,si finisce per cercare di spiegare quanto avviene, con affermazioni, che risultano apertamente imbarazzanti, per la loro puerilità, come : la guerra d’Ucraina è scoppiata perché la Russia è governata da un autocrate pazzo. In questo libro Fabbri applica i parametri della geopolitica umana, che ho cercato di spiegare sopra ad alcuni dei casi internazionali più complessi del momento. Crisi del sentimento messianico che era alla base dell’imper americano e farsi avanti dei paesi, che hanno cominciato a contestare la supremazia americana, chiamiamoli Briks o Sud del mondo come si dice comunemente oggi. Contestatori ,che aspirano a diventare loro nuovi coegemoni mondiali come la Cina e la Russia oppure egemoni regionali come Turchia, Iran, Israele,India,Messico.
Ma lasciamo che sia Fabbri a parlare, invito quindi alla lettura del libro, vedrete che non rimarrete delusi.