giovedì 24 maggio 2012

Attenzione che c’è ancora lui in agguato

Tutti lo danno prematuramente per morto ma il vecchio Berlusca non ha nessuna intenzione di mollare la presa anche perché sappiamo tutti che non può rinunciare alla copertura dell’immunità parlamentare per ovvie ragioni e non sembra il tipo disposto a fare la fine di Craxi, “esule” magari in Russia invece che in Tunisia. Severgnini sul Corriere di oggi ne parla con la abituale staccata eleganza e quindi non cita la ragione principale per la quale non molla e non mollerà. Tuttavia non manca affatto di realismo ed anzi per la seconda volta in poco tempo suona la sveglia a quella che un tempo era la sinistra e che oggi non sa nemmeno come definirsi, cioè il PD di Bersani e associati. Attenti a non fare l’ennesimo madornale errore di andare alle elezioni ancora una volta con le televisioni tutte in mano a Berlusconi perché con quelle armi e in caso di aggravamento della crisi o addirittura di euro in pericolo o in caduta rischierebbe di farcela ancora. Verissimo. Il pericolo c’è ed è concreto. Ma che può fare Monti? Nell’ultimo post avevo fatto una apertura di credito a quel Monti che, dicevo, potrebbe ispirarsi a De Gasperi e concorrere alle elezioni con una base politica potenzialmente molto ampia. Il professore è un galantuomo che giganteggia addirittura nel confronto col suo predecessore, ma come fa fatica a muoversi come quel politico che istituzionalmente è. Faccia dei corsi serali se proprio fa tanta fatica a imparare il mestiere. Lasciamo perdere gli errori che ha fatto finora : - la manovra economica fatta tutta di tasse e niente per sviluppo e lavoro; - l’intestardimento nel voler abolire a tutti i costi un articolo 18 che a detta degli industriali non è un problema per farsi bello con i più ideologizzati esponenti della tecnocrazia europea; -la scelta della squadra di governo che ha perso già parecchi pezzi evidentemente perché era stata scelta non seguendo affatto criteri tecnici e meritocratici ma perché fin dall’inizio in realtà questo governo aveva perseguito la via dell’inciucio col berlusconismo che a sua volta aveva cooptato il peggio della vecchia DC convivente con i faccendieri e i “poteri forti”. Non dimentichiamoci che Monti aveva voluto fortemente imbarcare l’esponente che rappresenta l’icona di quella cricca, che è Gianni Letta e che questi non ha voluto o potuto assecondarlo. Monti su questo piano era quindi partito nettamente col piede sbagliato, sottovalutando il fatto che il che se Berlusconi era formalmente fuori, non voleva affatto dire che non fosse ancora lui il suo interlocutore principale, se voleva i volti del parlamento attuale che non sto neanche a qualificare perché non ce ne è bisogno; -in quelle condizioni non affatto brillanti Monti doveva capire che non avrebbe potuto fare assolutamente nulla in materia di televisioni e di giustizia. E invece si è andato a infognare in una legge sulla nuova formulazione del reato di concussione che appare sempre più come il peggiore degli inciuci fatto per tutelare le pendenze giudiziarie di Berlusconi da una parte e di Penati dall’altra. Sulla legge elettorale, figuriamoci, non può dire una parola. Una politica economica di un qualche respiro non può farla perché non può nemmeno parlare di patrimoniale né di liberalizzazione degli ordini professionali visto che non è stato confitto persino dai tassisti, né di liberalizzazioni vere. Fare una politica vera di lavori pubblici per creare occupazione non se ne parla nemmeno perché non ha i soldi per farla. Qui obiettivamente l’unico che esce tutelato da tutte le limitazioni poste a questo povero governo è Berlusconi che non ostante questo enorme vantaggio competitivo è uscito a pezzi dalle amministrative ultime. Con tutti questi limiti forse Monti è stato temerario ad accettare l’incarico, visto che per fare quello che ha fatto sarebbe bastato fare Presidente il ragioniere generale dello stato per presiedere gli inciuci fra PDL e PD, in via di decomposizione ma fortissimi nell’attuale parlamento che non rappresenta più nessuno. Il navigatissimo politico di lungo corso che conduce le danze dal Quirinale, quando ha architettato le mosse per insediare Monti e detronizzare formalmente Berlusconi, forse non poteva fare altro ed era consapevole di dare a Monti una scassata cinquecento invece che quella Ferrari che gli sarebbe servita per combinare qualcosa. Ora però la situazione è talmente precaria che è già una fortuna essere arrivati alle porte dell’estate senza danni irrimediabili. Però che senso ha andare avanti così? Che si sciolgano le camere e si indicano le elezioni in inverno. Quello che c’era da decantare si è decantato con le elezioni amministrative appena concluse ed è stato un bello scossone. Almeno si vedrà chi sarà capace di giocarsi la partita alla luce del sole e non dietro le quinte. Almeno Monti, se ha delle idee e pare che le abbia, si proporrà senza indugi per guidare un futuro governo vero oppure tornerà alla sua università. I vecchi partiti sono all’ultima occasione e non sembrano avere le carte né le idee per sopravivere. I Grillini trionferanno? Qualcuno preferirebbe tenersi l’attuale casta politica gerontocratica e ultracorrotta, piuttosto che rischiare di sostituirla con dei giovani puliti e magari anche preparati? Spero di no.

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