venerdì 20 giugno 2014

Renzi (centro-sinistra) ha deciso di fare la prima radicale riforma della Costituzione seguendo il programma di Berlusconi (destra) di dieci anni fa.



Gli italiani avranno la memoria corta, ma chi segue la politica non può non ricordare che il leader di Forza Italia, da oltre dieci anni andava farfugliando, che anche col 60% di maggioranza non era in grado di governare, non per sua incapacità, ma a causa degli scarsi poteri, che la costituzione voluta, a suo tempo, dai rossi, dava al Presidente del Consiglio, che sarebbe stato continuamente in balia dei bizantinismi del parlamento e che quindi occorreva castrare il parlamento medesimo, annullando una camera e istituendo un regime non più parlamentare, ma presidenziale.
Berlusconi passerà alla storia per avere “sdoganato” da vent'anni quei fascisti , che i cattivi democristiani avevano tenuto rigorosamente ai margini, facendoli diventare parte essenziale della sua maggioranza.
I democristiani ai quali si deve in gran parte l'architettura della costituzione vigente, forse avevano anche troppo temuto equilibri di potere che dando più potere al presidente del Consiglio, facessero pensare al rischio di tornare alla figura del Capo del Governo onnipotente come era nel regime fascista.
Forse avevano anche troppo dato risalto a un sistema proporzionale puro e rigorosamente parlamentare, pur essendo quello il sistema a più alto tasso di democrazia dal punto di vista tecnico.
Ma che ora si parli di presidenzialismo e monocameralismo di fatto, con l'appoggio determinante di un Berlusconi , comporta una tale differenza di livello e di valori rispetto ai costituenti del 48 , da rendere vergognosa tutta l'operazione.
Va bene, dobbiamo prendere atto del fatto che la maggioranza degli italiani, abbia avuto la leggerezza di votare per vent'anni per Berlusconi ed oggi per un Renzi, falso nuovo, che gioca di fatto come il delfino politico del blocco storico berlusconiano, alleato da sempre con la parte peggiore del PD, quella dalemiana.
La cosa assurda è che gran parte di quegli italiani hanno votato come hanno votato, senza essere mai stati né berlusconiani ,nè dalemiani.
Ribadisco (perchè l'avevo già scritto nel post precedente in materia) che condivido la lucida e profonda spiegazione, che ha dato di questo fatto incomprensibile la vecchia penna, che il Corrierone ha scelto per esprimere l'opinione liberale classica, Piero Ostellino.
Secondo il quale questo ripetersi ricorrente, decennio dopo decennio, della scelta elettorale più conformista, più moderata e più diretta a stoppare il cambiamento, giudicato sempre troppo azzardato e pericoloso, sarebbe il sintomo del fatto, che generazione, dopo generazione, si tramanda la sostanza della cultura politica fascista, che di fatto gli italiani non hanno mai saputo superare.
Non certo perchè siano consapevolmente fascisti, ma perchè non hanno mai saputo elaborare e metabolizzare i principi fondamentali antitetici al fascismo, che sono quelli della democrazia rappresentativa di stampo liberale, figlia dell'illuminismo e della modernità.
Inglesi (a metà seicento), dopo avere rotto col Papato ed avere accettata la riforma protestante. e gli Americani a fine settecento, i Francesi quasi contemporaneamente agli Americani , hanno fatto le loro rivoluzioni per spezzare culturalmente, prima che politicamente le catene dell'assolutismo.
Noi italiani di rivoluzioni non ne abbiamo mai fatte nemmeno una.
Non abbiamo mai fatto né la Riforma protestante, contro l'assolutismo della Tradizione Cattolica e a favore della libera interpretazione dei testi religiosi, non abbiamo fatto la Rivoluzione liberale per il libero pensiero critico, che fu quella francese.
Abbiamo fatto, o subito, al contrario solo la Contro-riforma cattolica a favore dell'assolutismo papalino nel 1557 e la contro-rivoluzione fascista anti- liberale e anti- socialista del 1922.
Queste tappe nella storia della nostra cultura, evidentemente hanno un peso determinante ancora oggi.
E lo avranno fino a quando non avremo fatte nostre, le ragioni culturali di quelle rivoluzioni.
Altro che i compiti a casa da fare per fare quadrare i bilanci.
Prima bisogna fare i compiti a casa per superare il deficit culturale, che abbiamo nei confronti dei cugini anglosassoni e francesi.
Non facciamoci illusioni, quando Merkel e Sarkosy si prendevano gioco di Berlusconi, ridevano di noi che pretendiamo di sederci alla loro tavola, continuando a comportarci da scapestrati ragazzacci, che non ne vogliono sapere di seguire le regole del gioco.
Oggi non c'è più Berlusconi, che va a Bruxelles e a Washington, a fare ridere il mondo a causa della sua impreparazione e inadeguatezza, ma c'è il suo figlioccio politico, giovane e pimpante.
Ma, siamo sinceri con noi stessi : chi potrà mai spiegare ai cugini europei e di oltre Atlantico, come sia possibile che un pregiudicato, come Berlusconi, espulso per indegnità dal Senato del quale faceva parte, dopo una condanna penale definitiva, possa essere a piede libero per andare con tutti gli onori , compresa la scorta (a un pregiudicato, che non ha ancora scontato la pena inflittagli!) al Quirinale per essere ricevuto dall'anziano presidente , sempre più convinto di essere un monarca con i poteri dei monarchi dei tempi andati.
Come è possibile che costui vada a trattare, come partner politicamente determinante, col Presidente del Consiglio Renzi, addirittura per riformare radicalmente la carta fondamentale della Repubblica?
Non è possibile, è una cosa non spiegabile a persone normali, abituate a vivere in paesi normali.
Se poi passiamo ad occuparci del merito della questione e cioè dei contenuti della riforma costituzionale, in discussione, troviamo una proposta senza né capo né coda e senza alcun precedente nel mondo intiero.
Non voglio essere cinico a tutti i costi, ma forse la verità è che gli italiani hanno eletto Renzi, per la stessa ragione di “pancia” per la quale avevano eletto e rieletto Berlusconi, e cioè perchè nel loro intimo sono sicuri che al di là delle esibizioni teatrali, Renzi, come Berlusconi non farà un bel nulla e lascerà le cose come stanno.
Nessuna nuova, buona nuova.
Cambiare qualcosa per non cambiare nulla alla Gattopardo.
I vecchi adagi del conservatorismo di sempre.
Il tutto nel quadro del pensiero unico del nostro circo mediatico, che salvo una o due testate suona sempre un'unica canzone, a favore dell'uomo solo solo al comando arrivato al momento al potere.
Purchè non tocchi i poteri forti, sempre quelli.
Ma come fanno a tornare dei conti così palesemente fasulli e fuori tempo?
All'universo mondo non gliene importa nulla di quest'Italia strampalata, anche se per uno scherzo del caso vincesse i mondiali di calcio.
Il mondo che conta e che ora è a trazione ed a potere asiatici, è già oltre.
Quand'anche facessimo i compiti a casa e frequentassimo dei corsi serali di aggiornamento per imparare i fondamenti della democrazia liberale, che non abbiamo mai assorbito, diverremmo comprensibili per i nostri cugini occidentali, se pure con un ritardo imbarazzante, ma i leader politici, economici e culturali del mondo di oggi, sono già altri e sono oltre.
Questo tipo di sistema politico liberale occidentale funziona sempre peggio e non è esportabile, così com'è presso i giganti asiatici ,dell'Est e dell'America Latina.
Bisogna elaborare altre e più efficienti procedure, che inevitabilmente si servano degli strumenti delle moderne tecnologie.
L'Italia è un paese strampalato e arretrato, ma non manca di intelligenze e di geniacci.
Dovremo imparare a fidarci di quelli ed a pregarli di rendersi visibili e di fare rete fra loro.
Il mondo viaggia velocissimo e per questo mondo i Berlusconi e i Renzi chi sono?

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