Renzi (centro-sinistra) ha deciso di
fare la prima radicale riforma della Costituzione seguendo il
programma di Berlusconi (destra) di dieci anni fa.
Gli italiani avranno la memoria corta, ma chi
segue la politica non può non ricordare che il leader di Forza
Italia, da oltre dieci anni andava farfugliando, che anche col 60% di
maggioranza non era in grado di governare, non per sua incapacità,
ma a causa degli scarsi poteri, che la costituzione voluta, a suo
tempo, dai rossi, dava al Presidente del Consiglio, che sarebbe
stato continuamente in balia dei bizantinismi del parlamento e che
quindi occorreva castrare il parlamento medesimo, annullando una
camera e istituendo un regime non più parlamentare, ma
presidenziale.
Berlusconi passerà alla storia per
avere “sdoganato” da vent'anni quei fascisti , che i cattivi
democristiani avevano tenuto rigorosamente ai margini, facendoli
diventare parte essenziale della sua maggioranza.
I democristiani ai quali si deve in
gran parte l'architettura della costituzione vigente, forse avevano
anche troppo temuto equilibri di potere che dando più potere al
presidente del Consiglio, facessero pensare al rischio di tornare
alla figura del Capo del Governo onnipotente come era nel regime
fascista.
Forse avevano anche troppo dato risalto
a un sistema proporzionale puro e rigorosamente parlamentare, pur
essendo quello il sistema a più alto tasso di democrazia dal punto
di vista tecnico.
Ma che ora si parli di presidenzialismo
e monocameralismo di fatto, con l'appoggio determinante di un
Berlusconi , comporta una tale differenza di livello e di valori
rispetto ai costituenti del 48 , da rendere vergognosa tutta
l'operazione.
Va bene, dobbiamo prendere atto del
fatto che la maggioranza degli italiani, abbia avuto la leggerezza di
votare per vent'anni per Berlusconi ed oggi per un Renzi, falso
nuovo, che gioca di fatto come il delfino politico del blocco storico
berlusconiano, alleato da sempre con la parte peggiore del PD, quella
dalemiana.
La cosa assurda è che gran parte di
quegli italiani hanno votato come hanno votato, senza essere mai
stati né berlusconiani ,nè dalemiani.
Ribadisco (perchè l'avevo già scritto
nel post precedente in materia) che condivido la lucida e profonda
spiegazione, che ha dato di questo fatto incomprensibile la vecchia
penna, che il Corrierone ha scelto per esprimere l'opinione liberale
classica, Piero Ostellino.
Secondo il quale questo ripetersi
ricorrente, decennio dopo decennio, della scelta elettorale più
conformista, più moderata e più diretta a stoppare il cambiamento,
giudicato sempre troppo azzardato e pericoloso, sarebbe il sintomo
del fatto, che generazione, dopo generazione, si tramanda la sostanza
della cultura politica fascista, che di fatto gli italiani non hanno
mai saputo superare.
Non certo perchè siano consapevolmente
fascisti, ma perchè non hanno mai saputo elaborare e metabolizzare i
principi fondamentali antitetici al fascismo, che sono quelli della
democrazia rappresentativa di stampo liberale, figlia
dell'illuminismo e della modernità.
Inglesi (a metà seicento), dopo avere
rotto col Papato ed avere accettata la riforma protestante. e gli
Americani a fine settecento, i Francesi quasi contemporaneamente agli
Americani , hanno fatto le loro rivoluzioni per spezzare
culturalmente, prima che politicamente le catene dell'assolutismo.
Noi italiani di rivoluzioni non ne
abbiamo mai fatte nemmeno una.
Non abbiamo mai fatto né la Riforma
protestante, contro l'assolutismo della Tradizione Cattolica e a
favore della libera interpretazione dei testi religiosi, non abbiamo
fatto la Rivoluzione liberale per il libero pensiero critico, che fu
quella francese.
Abbiamo fatto, o subito, al contrario
solo la Contro-riforma cattolica a favore dell'assolutismo papalino
nel 1557 e la contro-rivoluzione fascista anti- liberale e anti-
socialista del 1922.
Queste tappe nella storia della nostra
cultura, evidentemente hanno un peso determinante ancora oggi.
E lo avranno fino a quando non avremo
fatte nostre, le ragioni culturali di quelle rivoluzioni.
Altro che i compiti a casa da fare per
fare quadrare i bilanci.
Prima bisogna fare i compiti a casa per
superare il deficit culturale, che abbiamo nei confronti dei cugini
anglosassoni e francesi.
Non facciamoci illusioni, quando Merkel
e Sarkosy si prendevano gioco di Berlusconi, ridevano di noi che
pretendiamo di sederci alla loro tavola, continuando a comportarci da
scapestrati ragazzacci, che non ne vogliono sapere di seguire le
regole del gioco.
Oggi non c'è più Berlusconi, che va a
Bruxelles e a Washington, a fare ridere il mondo a causa della sua
impreparazione e inadeguatezza, ma c'è il suo figlioccio politico,
giovane e pimpante.
Ma, siamo sinceri con noi stessi : chi
potrà mai spiegare ai cugini europei e di oltre Atlantico, come sia
possibile che un pregiudicato, come Berlusconi, espulso per indegnità
dal Senato del quale faceva parte, dopo una condanna penale
definitiva, possa essere a piede libero per andare con tutti gli
onori , compresa la scorta (a un pregiudicato, che non ha ancora
scontato la pena inflittagli!) al Quirinale per essere ricevuto
dall'anziano presidente , sempre più convinto di essere un monarca
con i poteri dei monarchi dei tempi andati.
Come è possibile che costui vada a
trattare, come partner politicamente determinante, col Presidente del
Consiglio Renzi, addirittura per riformare radicalmente la carta
fondamentale della Repubblica?
Non è possibile, è una cosa non
spiegabile a persone normali, abituate a vivere in paesi normali.
Se poi passiamo ad occuparci del merito
della questione e cioè dei contenuti della riforma costituzionale,
in discussione, troviamo una proposta senza né capo né coda e senza
alcun precedente nel mondo intiero.
Non voglio essere cinico a tutti i
costi, ma forse la verità è che gli italiani hanno eletto Renzi,
per la stessa ragione di “pancia” per la quale avevano eletto e
rieletto Berlusconi, e cioè perchè nel loro intimo sono sicuri che
al di là delle esibizioni teatrali, Renzi, come Berlusconi non farà
un bel nulla e lascerà le cose come stanno.
Nessuna nuova, buona nuova.
Cambiare qualcosa per non cambiare
nulla alla Gattopardo.
I vecchi adagi del conservatorismo di
sempre.
Il tutto nel quadro del pensiero unico
del nostro circo mediatico, che salvo una o due testate suona sempre
un'unica canzone, a favore dell'uomo solo solo al comando arrivato al
momento al potere.
Purchè non tocchi i poteri forti,
sempre quelli.
Ma come fanno a tornare dei conti così
palesemente fasulli e fuori tempo?
All'universo mondo non gliene importa
nulla di quest'Italia strampalata, anche se per uno scherzo del caso
vincesse i mondiali di calcio.
Il mondo che conta e che ora è a
trazione ed a potere asiatici, è già oltre.
Quand'anche facessimo i compiti a casa
e frequentassimo dei corsi serali di aggiornamento per imparare i
fondamenti della democrazia liberale, che non abbiamo mai assorbito,
diverremmo comprensibili per i nostri cugini occidentali, se pure
con un ritardo imbarazzante, ma i leader politici, economici e
culturali del mondo di oggi, sono già altri e sono oltre.
Questo tipo di sistema politico
liberale occidentale funziona sempre peggio e non è esportabile,
così com'è presso i giganti asiatici ,dell'Est e dell'America
Latina.
Bisogna elaborare altre e più
efficienti procedure, che inevitabilmente si servano degli strumenti
delle moderne tecnologie.
L'Italia è un paese strampalato e
arretrato, ma non manca di intelligenze e di geniacci.
Dovremo imparare a fidarci di quelli ed
a pregarli di rendersi visibili e di fare rete fra loro.
Il mondo viaggia velocissimo e per
questo mondo i Berlusconi e i Renzi chi sono?
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