giovedì 5 giugno 2014

Renzi promette, Grillo maledice e  nessuno dei due fa qualcosa per risolvere i problemi del paese



E' passata una settimana dalle elezioni, Renzi è stato incoronato imperatore, il Movimento 5stelle di Grillo è stato confermato come secondo partito, ma, alla prova dei fatti, nulla sembra cambiato, siamo ancora nella solita palude.
A sentire il ministro più importante, quello dell'economia, Padoan, che dice che l'Italia i compiti a casa li ha già fatti, cascano le braccia, sembra di essere rimasti ancora ai tempi di Tremonti, che per anni ha preso per il naso la Commissione Europea con la sua finanza creativa, mentre non si faceva assolutamente nulla per affrontare i nodi del declino italiano.
Riassumiamo in estrema sintesi quello che si ripete ormai da anni e che sappiamo tutti a memoria.
I problemi di fondo più urgenti e importanti da affrontare sono due :
- la disoccupazione sopratutto giovanile
- il debito pubblico abnorme e sempre crescente
Per affrontare questi due problemi, prioritari e macroscopici, nessuno fa niente, questa è la realtà.
Non occorre essere grandi economisti e nemmeno grandi cervelloni per sapere che le crisi di occupazione a livelli feroci come quella attuale si affrontano in un modo solo : massicci investimenti pubblici e massima apertura del rubinetto del credito.
Si è detto e ripetuto fino alla stanchezza che in Italia è assolutamente urgente investire nel risanamento delle infrastrutture pubbliche esistenti (scuole, strade, prevenzione frane e allagamenti, beni culturali, istruzione e ricerca, carceri, ambiente).
Qualcuno ha sentito parlare i politici di stanziamenti o piani di massicci investimenti in questi campi?
Renzi, quando girava col camper, e mai e poi mai avrebbe neppure sognato di essere da li a due anni, incoronato imperatore dal voto popolare, parlava addirittura di piano Marshal, l'ho sentito con le mie orecchie.
Ma ora che è insediato nella stanza dei bottoni, corre come un pazzo davanti alle onnipresenti telecamere, ma si sono visti solo i famosissimi 80 € ma non per tutti e nemmeno per i più bisognosi.
Meglio che niente, certo, ottima pensata per propiziarsi quel voto popolare così ampio, ma perfino la Corte dei Conti ha definito quella misura un palliativo.
Qualche decimale di aumento dei consumi dovrebbe produrlo, ma siamo lontanissimi dalle necessità.
Oggi siamo al 46% di disoccupazione giovanile cetificata dall'Istat.
L'Istat compila quella statistica lasciando fuori coloro che non cercano più il lavoro e che sono calcolati intorno al 16%.
Sommiamo e andiamo al 62%.
Ma ci rendiamo conto di quale disastro sociale questa cifra rappresenta?
Secondo problema, il debito pubblico mastodontico : 2.069 miliardi di €, pari al 133 % del PIL,
che ammonta a 1.560 miliardi di €, cifre ufficiali riferite al 2013, in costante peggioramento.
Qui siamo veramente al cuore di questo nostro paese, dove la tragedia spesso sconfina in commedia, perché, pur essendo questo del debito pubblico abnorme, il maggiore problema italiano, semplicemente, la classe politica non ha in serbo alcun piano per disfarsene, essendo evidente a tutti che il fiscal compact, che prevede di dimezzare il debito dal 2015 a colpi di 50 miliardi all'anno è talmente idiota e insensato (comporterebbe automaticamente la cancellazione dello stato sociale), che a suo tempo è stato votato all'unanimità (i 5stelle ancora non erano nati come forza politica) e firmato ufficialmente, impegnando il nostro paese, anche se i trattati internazionali, come qualsiasi contratto, possono essere disdetti.
Lo si è detto in post precedenti, ci sono piani sensati di ragionevole rientro, elaborati da esperti, come quello dell'ex ragioniere generale, Monorchio eccetera, ma pare sia proibito parlarne.
I tedeschi, nella loro cocciutaggine anti- debito e anti- inflazione, spalleggiati da tutti gli altri paesi nordici, saranno anche un po' troppo grigi ed egoisti, ma questo del debito è un problema nostro, che dobbiamo risolvere noi.
E dico nostro, non nel senso di responsabilità politica ,ma nostro, nel senso di noi cittadini qualunque, che da buoni creduloni, imbottiti di pregiudizi , pigrizia e conformismo, siamo andati avanti imperterriti per decenni a comprare Bot e PTP, che sul mercato internazionale erano in realtà titoli spazzatura e quindi rappresentavano un tipo di investimento ad altissimo rischio, facendo finta che fossero sicurissimi.
E questa è la ragione per la quale del problema numero uno non se ne parla, perché qualsiasi piano di rientro i tecnici possano prevedere, usando tutte le cautele e raffinatezze del caso, non c'è santo che tenga, una parte del costo se lo dovranno accollare i cittadini, cioè noi, che incautamente abbiamo comprato debito pubblico insostenibile, facendo finta di non saperlo, cioè se abbiamo comprato 100, in BPT, ci verrà rimborsato 90, se va bene.
Questo bravo ragazzo, Renzi, che continua a ripetere, che ci sta mettendo la faccia, avrà mai la faccia di andare a dire questa spiacevole verità agli italiani?
Probabilmente no, perché nessuno lo rivoterebbe, altro che gli 80€ in più al mese.
Ma qualcuno dovrà pur farlo, a un certo momento, perché nascondere la realtà non giova a nessuno.
Inutile farsi illusioni e raccontare fandonie all'infinito.
Bisogna prioritariamente mettere mano alla ristrutturazione del debito.
L'Italia i compiti a casa non li ha fatti per niente, perché il debito cresce invece che diminuire.
L'Italia ha fatto in questi anni una sola riforma strutturale ed è stata quella delle pensioni.
Disgraziatamente l'ha fatta con la solita approssimazione e sciatteria, facendo emergere il caso folle dei così detti esodati.
Però questa è l'unica riforma di struttura fatta negli ultimi decenni, che ci ha di conseguenza premiati con la fiducia e l'ammirazione dei partner europei, che in questo settore sono rimasti indietro.
Disoccupazione fuori controllo e debito pubblico pure fuori controllo.
Quasi due terzi dei giovani italiani senza una prospettiva seria di lavoro, significa che questa società, combinata com'è ,non ha un futuro.
Il così detto disagio sociale, questa volta, si è indirizzato politicamente in un atto di fiducia , a mio avviso ingiustificato, come ho scritto più volte ,alle promesse di Renzi e la rabbia si è convogliata sul Movimento 5Stelle.
Ma se la storia insegna qualcosa, difficilmente le cose finiranno bene, anche la prossima volta, se non si farà nulla di sostanziale su disoccupazione e debito.
Si finirà necessariamente in una nuova forma di autoritarismo più o meno fascista, vestito in moderato doppiopetto alla Marine Lepen, con un linguaggio controllato e accattivante, ma nella sostanza sempre nero, incolto, anti- moderno e reazionario.
E a comandare sarà sempre la solita cricca, dopo un pronto cambio di casacca.
Si è sentito dire ieri che Renzi ora dovrà re- incontrare il pregiudicato ex cavaliere per concordare le mosse future.
Era questo che voleva la gente che l'ha votato in buona fede una settimana fa?
E Grillo avrà capito che il problema dell'urlare o meno non è affatto la sostanza del problema, ma che la gente che lo ha rivotato, sempre in buona fede ,vorrebbe tanto vederlo uscire finalmente dal frigorifero nel quale si è rinchiuso, per contare finalmente qualcosa, sporcandosi inevitabilmente le mani.
Ho fatto una tesi di laurea su Robespierre e quindi non mi spaventa affatto sentire urlare nelle piazze le malefatte della casta politica.
Senza la pubblicità dei “cailliers de doleances” non ci sarebbe stata la rivoluzione francese del 1789, con conseguente illuminismo e modernità.
Mi spaventa invece quando vedo che non si sa riflettere a dovere sul prosieguo di quella tappa fondamentale della nostra storia.
Robespierre, l'incorruttibile è stato ghigliottinato da chi si era ritenuto più incorruttibile di lui.
La corsa al più puro di tutti, non ha mai portato bene nella storia.
Chi si proclamava l'unico puro, è sempre stato smascherato poi come un ciarlatano.
Grillo e Casaleggio, pur benemeriti per la loro coerenza nell'aver fatto l'unica opposizione esistente in parlamento, dovrebbero ripensare ai loro principi ispiratori con un po di buonsenso.
Il patrimonio di contrapposte fiducie accumulato da Renzi, che ha stravinto e da Grillo, che ha perso ma appena, appena, va usato per fare andare a pezzi queste insensate “grandi intese”, sostituendole con intese su provvedimenti singoli, ma fondamentali, che coinvolgano l'area di Renzi e l'area dei 5stelle.
Dei cofondatori di Forza Italia, che è, non dimentichiamocelo, il partito partner di Renzi nelle grandi intese, i principali esponenti sono diventati ufficialmente pregiudicati per reati infamanti (Berlusconi, Previti, Dell'Utri), Galan sappiamo che non si trova in buone acque e i rimanenti Martino e Urbani sono intellettuali abbastanza intelligenti per avere dichiarato chiusa quell'esperienza, se pure in ritardo e con insufficiente autocritica.
Di fronte a questo disastro, vogliamo farla finita con questa farsa delle larghe intese con Berlusconi, che Re Giorgio gradisca o meno?

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