domenica 17 agosto 2014

Dopo avere suscitato tante speranze,  il Movimento 5Stelle sembra avviato sulla via del suicidio politico



Ferragosto è stato micidiale per il Movimento 5 Stelle.
Il Blog di Grillo ha ospitato il 16 agosto una lunga dissertazione del deputato  Alessandro Di Battista, Vice presidente della Commissione Esteri della Camera, (il presidente è niente po po' di meno che Fabrizio Cicchitto, andiamo bene!) intitolato" Isis, che fare?".
Il pezzo è volutamente un dettagliato excursus storico sullo storia recente del Medio Oriente.
Del resto sappiamo che  la fortuna del blog di Grillo, sopratutto presso i giovani, si è basata proprio nell'alternare articoli satirico- polemici alla Beppe Grillo, ad articoli di documentazione, spesse volte molto utili nel panorama della stampa italiana, che è molto parca di approfondimenti e di documentazione.
In quel pezzo del 16 agosto si ritrovano notizie storiche corrette, come la nascita dal nulla di nuovi stati (Siria,Libano,Giordania, Iraq eccetera), imposti da Francia e Inghilterra, dopo la caduta dell'Impero Ottomano, usando, criteri del tutto cervellotici, senza il dovuto rispetto delle secolari divisioni etniche, religiose etc. e creando invece entità  statali e frontiere senza basi razionali.
Corretto anche il fatto che, probabilmente, le divisioni introdotte miravano più alla spartizioni di risorse naturali per le potenze di riferimento, che a strategie politiche che garantissero la stabilità e lo sviluppo di quegli stati.
Del tutto non corrette, se non proprio dilettantesche e infantili sono invece le conclusioni.
Secondo Di Battista, a questo punto, gli europei e gli occidentali, dopo essersi battuto il petto, pentiti per gli errori perpetrati dopo le guerre mondiali in Medio Oriente, dovrebbero lasciare campo libero ai terroristi tagliagole dell'Isis, con l'impegno, anzi, ad accettarli come parte legittima con la quale dialogare e si presume quindi anche come  legittimo rappresentante dei popoli  sui quali l'Isis stesso rivendica il proprio potere.
La giustificazione di questa sorprendente affermazione è la considerazione del Di Battista, che, se tu abiti in un villaggio distrutto dai droni, non ti rimarrebbe, che ricorrere al terrorismo, facendoti saltare, imbottito di esplosivo, su un qualsiasi metrò occidentale.
Il ragionamento è preoccupante per la sua totale mancanza di logica ,prima ancora che assenza delle più elementari considerazioni etiche , giuridiche e politiche.
Il pezzo poi è tutto infarcito da scopiazzature delle tesi, che divulgava dal '68 in poi  Noam Chomsky,  sulle nefandezze della politica estera americana, in parte anche dimostrabili, ma non certo da usarsi come appoggio, per arrivare alle conclusioni  deliranti del Di Battista.
Forse Grillo e Casaleggio erano distratti in vacanza, ma certo la pubblicazione di quell'articolo rappresenta, lasciatemelo dire, lo sputtanamento puro e semplice del Movimento, del quale il Di Battista è uno degli esponenti più conosciuti.
Si possono dire castronate, ed è ancora più facile dirle nel campo della politica estera, che è un terreno sul quale l'informazione del cittadino medio è più carente, ma non fino a questi punti.
L'inevitabile intervento di Grillo, che ha replicato con lo scontato : Di Battista non è stato capito, invece di non risolvere alcunché, ha indirettamente dato l'imprimatur del capo, quando sarebbe occorsa invece una solenne e chiara sconfessione.
I commentatori, al di là delle più ovvie considerazioni etico- politiche, hanno sottolineato il fatto che il Di Battista ha trascurato il principio logico, fondamentale in questi casi : quello del distinguere almeno fra aggressore e aggredito.
Difficile vedere l'Isis nella veste di aggredito, ma a quanto pare il Di Battista è caduto in questo tranello logico, senza proprio accorgersene.
Presumo che la sua carriera politica sia giunta ad una improvvisa e prematura fine, ma in Italia è meglio mai dire mai.
Nel sito della Camera i dati salienti riportati su questo deputato sono i seguenti:
Nato a Roma 4 agosto 1978, laurea in discipline dell'arte, della musica e dello spettacolo, Master di secondo livello in tutela internazionale dei diritti umani; Scrittore.
Al di là della genericità delle materie sulle quali si è laureato, ma questo forse è più colpa del decadimento delle università, che non dell'interessato, sembrerebbe un personaggio mediamente qualificato.
Il suo componimento del 16 agosto ,su quel Blog, rivela però una non padronanza totale delle materie : politica internazionale, diritti umani, geopolitica.
Quando poi manca il più elementare buon senso è inutile infierire.
Grillo, su questa cosa, casca veramente male, lui così facile a buttar fuori o dileggiare chi contesta il suo potere, anche solo velatamente, si tiene un deputato qualificato (Vice Presidente Commissione Esteri) che spara simili sciocchezze proprio in politica estera ?
Condivide Grillo ?  
Pare che condivida almeno gran parte dell'articolo del Di Battista e quindi una linea di politica estera, che non proporrebbero nemmeno i più strampalati estremisti dell'ultra sinistra o dell'ultra destra.
Se è così, come sembra, quel Movimento è a fine corsa.
Ma non basta, perché nello stesso sfortunato giorno (16 agosto), il Blog di Grillo ha  pubblicato anche un articolo del quotidiano ultra-conservatore inglese Telegraph, che invoca l'uscita immediata dell'Italia dalla zona Euro, come panacea per uscire dalla crisi, presentato come se quelle tesi fossero condivise dal Movimento.
Va notato che, fino ad ora,  il Movimento 5 Stelle ,nel suo euroscetticismo, non si era mai spinto oltre a una  generica richiesta di indire un referendum sulla permanenza nell'Euro, referendum, che vedrebbe, verosimilmente, una buona maggioranza a favore della permanenza e quindi innocuo.
Altra scivolata questa su un argomento della massima serietà, trattato in modo dilettantesco e semplificatorio.
Se Grillo intende fare concorrenza alla Lega nella campagna Euro- no ,lo dica in modo trasparente, possibilmente appoggiando quella linea con argomentazioni adeguate.
E' più che legittimo discutere di come uscire dalla crisi trattando con Bruxelles con la dovuta determinazione.
Ma è stupido ignorare che col quasi 140% di debito sul Pil, siamo in posizione di enorme debolezza.
Se si agisce in modo sconsiderato e populista, come sta facendo l'Argentina, senza dare garanzie ai mercati, ci passeranno sopra con lo schiacciasassi.
A Bruxelles basterebbe vedere un governo italiano, che fa qualcosa, invece che parlare e straparlare.
Strano che persone, indubbiamente intelligenti, che sanno affrontare in modo serio i problemi, se lo vogliono, come Grillo e Casaleggio caschino così malamente.
Le analisi più qualificate sui risultati delle elezioni europee hanno evidenziato il fatto che la gente ha preferito Renzi a Grillo, perché Grillo veniva percepito sì come portatore del nuovo, ma era visto sopratutto come dotato di connotazioni troppo estremiste, ad esempio dall'elettorato femminile, che conta notoriamente moltissimo.
Sembrava che l'uomo, pure capace di percepire il polso della gente, come consumato professionista dello spettacolo e quindi, esperto delle piazze e delle platee, avesse recepito il messaggio, scegliendo una linea più defilata, piantandola con le invettive urlate, a favore di un look alla Luigi Di Maio.
In effetti è stato così per un breve periodo, fino a ricadere nel disastro di immagine attuale, complici anche le scelte sciagurate di Renzi a favore di Berlusconi e solo di Berlusconi.
Oggi il Movimento ha fatto di tutto per essere percepito come un salto del buio, più che come un salto nel nuovo.
Come si fa a buttare nel cestino un patrimonio di un 20% di voti, non è facile capirlo.
Personalmente penso, e l'ho scritto più volte, che un partito personale, come sono, oltre a quello di Grillo, anche quello di Berlusconi e quello di Renzi, non sia affidabile per definizione.
Speravo che Grillo, essendo in una posizione anomala, in quanto, sì leader di un partito personale, ma che si è sempre dichiarato  incandidabile a carche pubbliche , si sarebbe defilato, ma sembra non averne la minima intenzione.
Come gli altri due leader personali,  amorali e senza alcuna cultura politica a supporto, gioca allegramente al  "muoia Sansone con tutti Filistei", infischiandosene dei danni che  lascerà dietro di sé, perché questa è la natura e la logica di un partito personale.





  

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