Dopo avere
suscitato tante speranze, il Movimento
5Stelle sembra avviato sulla via del suicidio politico
Ferragosto è
stato micidiale per il Movimento 5 Stelle.
Il Blog di
Grillo ha ospitato il 16 agosto una lunga dissertazione del deputato Alessandro Di Battista, Vice presidente della
Commissione Esteri della Camera, (il presidente è niente po po' di meno che Fabrizio
Cicchitto, andiamo bene!) intitolato" Isis, che fare?".
Il pezzo è
volutamente un dettagliato excursus storico sullo storia recente del Medio
Oriente.
Del resto
sappiamo che la fortuna del blog di
Grillo, sopratutto presso i giovani, si è basata proprio nell'alternare
articoli satirico- polemici alla Beppe Grillo, ad articoli di documentazione,
spesse volte molto utili nel panorama della stampa italiana, che è molto parca
di approfondimenti e di documentazione.
In quel
pezzo del 16 agosto si ritrovano notizie storiche corrette, come la nascita dal
nulla di nuovi stati (Siria,Libano,Giordania, Iraq eccetera), imposti da
Francia e Inghilterra, dopo la caduta dell'Impero Ottomano, usando, criteri del
tutto cervellotici, senza il dovuto rispetto delle secolari divisioni etniche,
religiose etc. e creando invece entità
statali e frontiere senza basi razionali.
Corretto
anche il fatto che, probabilmente, le divisioni introdotte miravano più alla spartizioni
di risorse naturali per le potenze di riferimento, che a strategie politiche
che garantissero la stabilità e lo sviluppo di quegli stati.
Del tutto
non corrette, se non proprio dilettantesche e infantili sono invece le
conclusioni.
Secondo Di Battista,
a questo punto, gli europei e gli occidentali, dopo essersi battuto il petto, pentiti
per gli errori perpetrati dopo le guerre mondiali in Medio Oriente, dovrebbero
lasciare campo libero ai terroristi tagliagole dell'Isis, con l'impegno, anzi,
ad accettarli come parte legittima con la quale dialogare e si presume quindi
anche come legittimo rappresentante dei
popoli sui quali l'Isis stesso rivendica
il proprio potere.
La
giustificazione di questa sorprendente affermazione è la considerazione del Di Battista,
che, se tu abiti in un villaggio distrutto dai droni, non ti rimarrebbe, che
ricorrere al terrorismo, facendoti saltare, imbottito di esplosivo, su un
qualsiasi metrò occidentale.
Il
ragionamento è preoccupante per la sua totale mancanza di logica ,prima ancora che
assenza delle più elementari considerazioni etiche , giuridiche e politiche.
Il pezzo poi
è tutto infarcito da scopiazzature delle tesi, che divulgava dal '68 in poi Noam Chomsky, sulle nefandezze della politica estera
americana, in parte anche dimostrabili, ma non certo da usarsi come appoggio,
per arrivare alle conclusioni deliranti
del Di Battista.
Forse Grillo
e Casaleggio erano distratti in vacanza, ma certo la pubblicazione di
quell'articolo rappresenta, lasciatemelo dire, lo sputtanamento puro e semplice
del Movimento, del quale il Di Battista è uno degli esponenti più conosciuti.
Si possono
dire castronate, ed è ancora più facile dirle nel campo della politica estera,
che è un terreno sul quale l'informazione del cittadino medio è più carente, ma
non fino a questi punti.
L'inevitabile
intervento di Grillo, che ha replicato con lo scontato : Di Battista non è
stato capito, invece di non risolvere alcunché, ha indirettamente dato
l'imprimatur del capo, quando sarebbe occorsa invece una solenne e chiara sconfessione.
I commentatori,
al di là delle più ovvie considerazioni etico- politiche, hanno sottolineato il
fatto che il Di Battista ha trascurato il principio logico, fondamentale in
questi casi : quello del distinguere almeno fra aggressore e aggredito.
Difficile
vedere l'Isis nella veste di aggredito, ma a quanto pare il Di Battista è
caduto in questo tranello logico, senza proprio accorgersene.
Presumo che
la sua carriera politica sia giunta ad una improvvisa e prematura fine, ma in
Italia è meglio mai dire mai.
Nel sito
della Camera i dati salienti riportati su questo deputato sono i seguenti:
Nato a Roma
4 agosto 1978, laurea in discipline dell'arte, della musica e dello spettacolo,
Master di secondo livello in tutela internazionale dei diritti umani; Scrittore.
Al di là
della genericità delle materie sulle quali si è laureato, ma questo forse è più
colpa del decadimento delle università, che non dell'interessato, sembrerebbe
un personaggio mediamente qualificato.
Il suo
componimento del 16 agosto ,su quel Blog, rivela però una non padronanza totale
delle materie : politica internazionale, diritti umani, geopolitica.
Quando poi
manca il più elementare buon senso è inutile infierire.
Grillo, su
questa cosa, casca veramente male, lui così facile a buttar fuori o dileggiare
chi contesta il suo potere, anche solo velatamente, si tiene un deputato
qualificato (Vice Presidente Commissione Esteri) che spara simili sciocchezze proprio
in politica estera ?
Condivide
Grillo ?
Pare che
condivida almeno gran parte dell'articolo del Di Battista e quindi una linea di
politica estera, che non proporrebbero nemmeno i più strampalati estremisti
dell'ultra sinistra o dell'ultra destra.
Se è così,
come sembra, quel Movimento è a fine corsa.
Ma non basta,
perché nello stesso sfortunato giorno (16 agosto), il Blog di Grillo ha pubblicato anche un articolo del quotidiano ultra-conservatore
inglese Telegraph, che invoca l'uscita immediata dell'Italia dalla zona Euro,
come panacea per uscire dalla crisi, presentato come se quelle tesi fossero
condivise dal Movimento.
Va notato
che, fino ad ora, il Movimento 5 Stelle
,nel suo euroscetticismo, non si era mai spinto oltre a una generica richiesta di indire un referendum
sulla permanenza nell'Euro, referendum, che vedrebbe, verosimilmente, una buona
maggioranza a favore della permanenza e quindi innocuo.
Altra
scivolata questa su un argomento della massima serietà, trattato in modo
dilettantesco e semplificatorio.
Se Grillo
intende fare concorrenza alla Lega nella campagna Euro- no ,lo dica in modo trasparente,
possibilmente appoggiando quella linea con argomentazioni adeguate.
E' più che
legittimo discutere di come uscire dalla crisi trattando con Bruxelles con la
dovuta determinazione.
Ma è stupido
ignorare che col quasi 140% di debito sul Pil, siamo in posizione di enorme
debolezza.
Se si agisce
in modo sconsiderato e populista, come sta facendo l'Argentina, senza dare
garanzie ai mercati, ci passeranno sopra con lo schiacciasassi.
A Bruxelles
basterebbe vedere un governo italiano, che fa qualcosa, invece che parlare e
straparlare.
Strano che
persone, indubbiamente intelligenti, che sanno affrontare in modo serio i
problemi, se lo vogliono, come Grillo e Casaleggio caschino così malamente.
Le analisi
più qualificate sui risultati delle elezioni europee hanno evidenziato il fatto
che la gente ha preferito Renzi a Grillo, perché Grillo veniva percepito sì
come portatore del nuovo, ma era visto sopratutto come dotato di connotazioni
troppo estremiste, ad esempio dall'elettorato femminile, che conta notoriamente
moltissimo.
Sembrava che
l'uomo, pure capace di percepire il polso della gente, come consumato
professionista dello spettacolo e quindi, esperto delle piazze e delle platee,
avesse recepito il messaggio, scegliendo una linea più defilata, piantandola
con le invettive urlate, a favore di un look alla Luigi Di Maio.
In effetti è
stato così per un breve periodo, fino a ricadere nel disastro di immagine
attuale, complici anche le scelte sciagurate di Renzi a favore di Berlusconi e
solo di Berlusconi.
Oggi il
Movimento ha fatto di tutto per essere percepito come un salto del buio, più
che come un salto nel nuovo.
Come si fa a
buttare nel cestino un patrimonio di un 20% di voti, non è facile capirlo.
Personalmente
penso, e l'ho scritto più volte, che un partito personale, come sono, oltre a
quello di Grillo, anche quello di Berlusconi e quello di Renzi, non sia
affidabile per definizione.
Speravo che
Grillo, essendo in una posizione anomala, in quanto, sì leader di un partito
personale, ma che si è sempre dichiarato incandidabile a carche pubbliche , si sarebbe
defilato, ma sembra non averne la minima intenzione.
Come gli
altri due leader personali, amorali e
senza alcuna cultura politica a supporto, gioca allegramente al "muoia Sansone con tutti Filistei",
infischiandosene dei danni che lascerà
dietro di sé, perché questa è la natura e la logica di un partito personale.
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