lunedì 16 novembre 2015

Solo sette jihadisti a Parigi hanno fatto oltre quattrocento fra morti e feriti e quindi se venissero da noi i 40.000 presenti in Iraq e Siria ci farebbero fuori tutti ?



Riusciremo pavidamente ad andare avanti senza reagire anche questa volta?
-11 settembre 2001 2.752 persone uccise a New York da 9 terroristi sauditi della banda di Bin Laden;
-11 marzo 2004 Madrid 177 morti e 2.000 feriti per opera di un commando islamista ,che ha agito su treni locali ;
- 7 luglio 2005 Londra 56 morti e 700 feriti a causa di un commando terrorista islamico che ha agiti su tre treni della metropolitana e su un autobus;
-7 gennaio 2015 Parigi 12 morti e 11 feriti a causa di un commando islamista che assale la redazione di Charly Hebdo;
-13 novembre 2015 Parigi 132 vittime e 300 feriti per mano di tre commando jihadisti.
Ce ne dovrebbe essere abbastanza.
Ma le classi politiche occidentali sono talmente inadeguate ,da far pensare che affrontare il terrorismo non sia un problema alla loro portata.
Bush e Blaire hanno destabilizzato Iraq e Afganistan senza avere una strategia decente e sensata per il dopo guerra.
Obama ha fatto meno danni ma ha giocato con una ambiguità vergognosa lasciando volutamente spazio al progressivo rafforzamento del pseudo- califfato islamico per premere sull'Iran e fargli accettare il trattato anti-atomico.
L'Europa purtroppo non esiste, perché non ha una forza militare credibile e spendibile.
La Merkel è una brava ragioniera che tiene in ordine i conti del suo paese, spesso a spese dei suoi partner europei, ma che non prova nemmeno ad avere un disegno di politica estera globale e sopratutto che non intende investire in un esercito che dovrebbe essere la colonna delle forze armate europee date le dimensioni della Germania.
E' inutile raccontarsi delle favole buoniste ,da quando mondo è mondo uno stato viene preso in considerazione sopratutto in ragione della sua consistenza militare.
Come mai i terroristi islamici si sono ben guardati da fare ancora attentati negli Usa?
Non sarà perché la lezione militare che è stata loro impartita se pure in modo grossolano e senza alcuna visione strategica da Bush ha loro chiarito le idee?
Martiri si ma scemi non sono.
Ora hanno colpito duramente Parigi per delle ragioni precise.
Innazitutto anche loro, nella non certo sofisticata cultura che posseggono, hanno realizzato che il loro nemico ideologico addirittura mortale è la filosofia della laicità della modernità e dell'illuminismo, alle quali la Francia è a tutt'oggi fedele e coerente.
I buonisti nostrani hanno tanto criticato per esempio le leggi francesi che impediscono alle donne musulmane di portare il velo a scuola eccetera, ma intanto la Francia ha avuto il coraggio di farlo e noi no.
Secondariamente la Francia ha avuto l'ardire di mettere in campo quel poco o tanto di “grandeur” che ancora le rimane e di fatto risulta essere l'unico paese europeo che ha saputo andare oltre alle chiacchiere di circostanza e “gli stivali” ,per esempio in Mali ,ce li ha messi bloccando la conquista del potere da parte delle bande islamiche.
La Germania che dispone di mezzi economici ben più consistenti della Francia, con la solita scusa di non rinfocolare i vecchi fantasmi dell'espansionismo nazista, tiene i remi in barca e non dà alcun contributo militare per bloccare le bande islamiche nel mondo.
E questo è un gravissimo limite che condanna l'Europa all'irrilevanza, a non contare per il peso che ha nel mondo, sopratutto a causa del fatto che ormai gli Stati Uniti hanno dimostrato con chiarezza di non considerare più il Medio Oriente una regione di interesse strategico per loro e ben difficilmente ci metteranno mai “gli stivali” dei loro soldati.
Fortuna che c'è Putin, che è intervenuto senza tentennamenti e che ha apertamente irriso i finti bombardamenti americani sul Califfato, quando ha detto che sparavano ai topi del deserto.
Il problema è sempre quello e non si è mosso di un centimetro : chi la fa la guerra al Califfato, prima che siano loro a crearci una vita insopportabile?
Quando Renzi dice con aria ispirata che occorre promuovere una coalizione sotto l'egida dell'Onu, macina aria fritta,ben sapendo di farlo.
Pare che siano tutti pronti a fare nulla di più che una guerra per procura, salvo i Russi.
In effetti, stiamo parlando di Medio Oriente e quindi i maggiori e primi interessati dovrebbero essere loro, gli stati arabi.
I secolari odi che dividono Sunniti da Sciiti, questa volta, di fronte a una minaccia divenuta per loro così vicina e concreta, potrebbero essere superati dalla paura del nemico comune e questo vale sopratutto per la sempre più decotta monarchia saudita, principale sostenitrice del Califfato, in funzione anti -Iran.
Ora però questi sauditi hanno capito di essere ridotti tanto male, da attirare l'interesse del medesimo Califfato tentato di andare a prendersi quella penisola arabica, così piena di riferimenti simbolici, che sta loro fuggendo di mano.
Si sono lanciati nell'avventura Yemenita ,sempre in funzione anti-Iran, mettendo il campo il loro esercito, contro le tribù sciite, che avevano cacciato il regime sunnita naturalmente protetto da loro , ma si è visto subito che si sarebbero esposti a una serie di incredibili figuracce, come sta di fatto avvenendo da mesi, e non c'è niente di più pericoloso di dimostrare di non avere alcuna capacità militare proprio in quell'area.
I Curdi sono gli unici seri e capaci combattenti anti Califfato,ma sono bombardati dai Turchi, che come paese Nato, dovrebbero invece difenderli, però per fortuna, ci sono.
Ci sono le milizie sciite Hezbollah e pare anche reparti Iraniani se pure in funzione di appoggio.
Ci sono le forze lealiste siriane al comando di quell'impresentabile dittatore di Assad, anche loro di fede sciita e quindi filo-iraniani.
A proposito di Assad, non possiamo non tenere conto del fatto che anche Gheddafi era un dittatore impresentabile ,ma ora ne rimpiangiamo amaramente la scomparsa dalla scena.
Ci sono i reparti sciiti Iracheni, che sono quelli più male in arnese, però ci sono e sono sulla loro terra.
Ci sono infine le fantomatiche forze siriane anti-Assad che gli Usa hanno foraggiato in abbondanza, ma che sono di fede molto dubbia e che sopratutto hanno combinato sempre poco di che.
Infine ci sono le legioni di profughi siriani, che in base alle vigenti leggi internazionali hanno il diritto di essere accolti come profughi dal resto del mondo.
Però se loro vengono in Europa, chi combatte il Califfato in Siria?
Diciamo anche la parte più imbarazzante di questa vicenda, se loro in pratica disertano dall'esercito di Assad, indeboliscono gravemente la parte più consistente del fronte anti- Califfato, che sarà comunque quella che dovrà costruire la nuova Siria senza Assad.
Come intervento non militare in quella regione è quindi lungimirante e sensata la mossa di Frau Merkel che si è detta disposta ad aprire il portafoglio suo e dell'Unione Europea per ampliare al massimo i campi ,che ospitano i rifugiati siriani in Turchia, perché questa gente è là che deve rimanere, al confine della Siria, pronti a partecipare alla ricostruzione del loro paese.
In queste cose l'ombrello dell'Onu non è niente di più di una foglia di fico su decisioni che vanno prese dalle superpotenze a dalle potenze più influenti sulla regione : Usa, Russia,Iran, Sauditi ed Emirati del Golfo, Turchia, Iraq e , si spera, con una presenza non simbolica dell'Europa.
Se proprio non si vuole andare oltre, che almeno gli europei, tutti gli europei mandino gli aerei a bombardare, serve poco, ma è meglio che non far niente.
Poi però ognuno in casa propria deve farla finita con le solite idiozie dell'Islam che non c'entra nulla e imporre con decisione il rispetto non solo delle nostre leggi ma anche della nostra cultura, usanze eccetera, ma sopratutto esercitando un controllo capillare e invasivo sulle moschee, dove devono essere ammessi sermoni solo nelle lingue europee.

Chi non si integra e che ha frequentazioni sospette deve essere cacciato.

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