Renzi ha portato a casa un risultato importante, ma non basta garantire la stabilità del governo, occorre risolvere i problemi
L'esito del referendum del 17 aprile sulle piattaforme petrolifer
e era scontato, ma l'ampiezza della vittoria per Renzi lo é un po meno.
I promotori del
referendum non si sa come siano riusciti a raccogliere le firme
necessarie a fare indire il referendum, ma poi hanno fatto ben poco
per far conoscere agli elettori le loro ragioni, di conseguenza ha
avuto facile gioco Renzi ha far passare l'idea che si trattasse di un
referendum anomalo, voluto testardamente da alcuni politici locali
per mettersi sotto i riflettori.
E in effetti le
ragioni del si sono parse sostenute più che altro dagli
ambientalisti con argomenti più ideologici che pratici, unitamente
alle opposizioni che avrebbero promosso qualsiasi causa che potesse
essere di danno alla posizione del premier.
Fatto sta che Renzi
ha incassato una vittoria molto rotonda, provvidenziale per lui
perché venuta proprio quando per la prima volta si trovava se non
alle corde, quasi, con lo scandalo delle banche locali, ma sopratutto
toscane, seguito dallo scandalo, ancora peggiore, del presunto
inquinamento ambientale con annesse pastette negli appalti
petroliferi in Basilicata, che inguaiavano come sempre dei politici,
ma non solo.
E' ovvio che lo
stesso premier sfruttasse l'occasione per presentarla all'opinione
pubblica come una prova generale per il referendum di autunno sulle
riforme costituzionali, ben più di peso e per lui determinante.
Ha fatto esultare Napolitano, ma Napolitano aveva ragione?
Ha fatto esultare Napolitano, ma Napolitano aveva ragione?
Come da copione,
hanno esultato tutti i campioni della “stabilità a tutti i costi”,
come il tenace ex presidente Napolitano, al quale si deve la
discutibile trovata di avere tenuto a battesimo una serie di governi
non eletti, nel senso di non formatisi a seguito di elezioni, come
dovrebbe succedere di norma.
Su questo blog ho
sempre criticato le scelte di Napolitano e non ho cambiato idea,
perché se è vero che l'attuale costituzione prevede un sistema
parlamentare puro, e quindi la possibilità di costituire un
qualunque governo purchè raccolga una maggioranza in parlamento, è
chiaro a tutti che ha ben altro spessore e prestigio democratico un
governo espressione di una maggioranza parlamentare uscita da
elezioni politiche generali.
Per questa ragione
ho sempre ritenuto che lo stesso ex presidente pur rimanendo nel
rispetto formale della costituzione non avesse fatto la cosa giusta
“nominando” i governi Monti, Letta e Renzi, nessuno dei quali è
stato espressione di una maggioranza uscita da elezioni e quindi
tutti di stabilità ballerina.
La “stabilità a
tutti i costi”, cocciutamente perseguita da Napolitano, ha avuto
come altra faccia della medaglia la formazione di maggioranze spurie,
che mettevano insieme di tutto, al di là di qualsiasi logica
politica, umiliando la corretta alternanza fra forze politiche
contrapposte, elemento fondamentale della democrazia.
Verdini nella maggioranza è un prezzo troppo alto da pagare
Verdini nella maggioranza è un prezzo troppo alto da pagare
Con Renzi si è
arrivati a situazioni paradossali se non indecenti, quando imbarcando
nella sua maggioranza transfughi da tutte le parti, lo stesso Renzi
si è trovato a dipendere da una personalità politica del tipo del
Senatore Verdini, implicato in molteplici procedimenti penali e non
di poco conto.
E' un po folle il
senso della politica che Renzi porta avanti : è in rapporti talmente
disastrosi con la minoranza di ex sinistra del suo partito, da
rischiare costantemente di non trovarseli dalla propria parte,
nemmeno nei voti di fiducia, ed è costretto a sostituire l'appoggio
di quella parte del suo partito andando a raccattare tutto quello che
offre il trasformismo più sfacciato, indagati compresi.
Questo modo di
procedere non è certo un contributo al rafforzamento della
democrazia ed al prestigio della classe politica.
Ma sopratutto ho
sempre ritenuto vuoto e fatuo il discorso della “stabilità” a
tutti i costi e prima di tutto, quando si è costretti a constatare
che i governi espressione di questa filosofia garantiscono una
stabilità solo relativa, ma sopratutto realizzano poco.
Renzi ha fatto
qualcosa di più dei suoi predecessori, ma non troppo.
Ci sono a mio avviso
due problemi giganteschi che richiederebbero la priorità assoluta di
qualsiasi governo su ogni altro problema : 1° trovare lavoro alla
così detta “generazione perduta; 2° abbattere se pure
gradualmente ma con un programma chiaro il debito pubblico da subito.
Un governo adeguato deve risolvere due problemi con priorità assoluta : occupare i giovani e ridurre il debito, ma Renzi non ha in programma nè l'uno, nè l'altro
Un governo adeguato deve risolvere due problemi con priorità assoluta : occupare i giovani e ridurre il debito, ma Renzi non ha in programma nè l'uno, nè l'altro
Un governo, un
qualsiasi governo che non abbia queste due priorità assolute,
farebbe meglio a starsene a casa.
Renzi non ha fra le
sue priorità né l'uno, né l'altro.
La posizione
dell'Italia nel mondo, ma sopratutto in Europa, sarà sempre definita
da una reazione di sfiducia e di inaffidabilità, fino a quando non
apparirà chiaro ai nostri partner l'impegno concreto ad abbattere il
debito pubblico abnorme , che abbiamo, da subito.
Secondariamente, non
è pensabile che fra disoccupati, in cerca di prima occupazione o
quelli né studenti, né in cerca di occupazione, l'Italia si ritrovi
un'intera generazione di giovani fuori dal mondo del lavoro per il
60% della popolazione nella fascia di età giovanile.
E' impensabile, è
una rottura insanabile del patto sociale che avrà conseguenze
disastrose anche sui fondamentali della nostra economia, perché la
situazione di non lavoro di una fascia così ampia di giovani,
porterà in un futuro vicino al collasso del sistema previdenziale.
Senza i contributi
di tutti questi giovani non sarà possibile pagare le pensioni ai più
anziani, è lapalissiano.
Ma questi governi
non sono impegnati affatto e non hanno come priorità queste due
distorsioni di proporzioni enormi.
Forse solo i 5Stelle
hanno chiari questi due punti, anche se non hanno troppo chiaro come
risolvere realisticamente i relativi problemi.
Ma almeno ce li
hanno in programma.
Non è casuale che i
giovani votino per loro.
Alla fine chi vuol
salvare l'Italia dal suicidio sarà costretto a rivolgersi a loro, se
le cose non cambieranno, ma è una follia che un partito con la
storia politica alle spalle che ha il PD, non sia capace di esprimere
niente di meglio che un Renzi, che sarebbe in difficoltà a dire se
ha idee di sinistra o di destra.
E chi dice che
sinistra e destra sono la stessa cosa, che le ideologie politiche non
contano più nulla, semplicemente parla così perché con le idee
non si trova a suo agio.
Papa Francesco e
papa Woityla sono la stessa cosa?