venerdì 22 aprile 2016

Renzi vince sempre e si piglia tutto




Renzi ha portato a casa un risultato importante, ma non basta garantire la stabilità del governo, occorre risolvere i problemi

L'esito del referendum del 17 aprile sulle piattaforme petrolifer
e era scontato, ma l'ampiezza della vittoria per Renzi lo é un po meno.
I promotori del referendum non si sa come siano riusciti a raccogliere le firme necessarie a fare indire il referendum, ma poi hanno fatto ben poco per far conoscere agli elettori le loro ragioni, di conseguenza ha avuto facile gioco Renzi ha far passare l'idea che si trattasse di un referendum anomalo, voluto testardamente da alcuni politici locali per mettersi sotto i riflettori.
E in effetti le ragioni del si sono parse sostenute più che altro dagli ambientalisti con argomenti più ideologici che pratici, unitamente alle opposizioni che avrebbero promosso qualsiasi causa che potesse essere di danno alla posizione del premier.
Fatto sta che Renzi ha incassato una vittoria molto rotonda, provvidenziale per lui perché venuta proprio quando per la prima volta si trovava se non alle corde, quasi, con lo scandalo delle banche locali, ma sopratutto toscane, seguito dallo scandalo, ancora peggiore, del presunto inquinamento ambientale con annesse pastette negli appalti petroliferi in Basilicata, che inguaiavano come sempre dei politici, ma non solo.
E' ovvio che lo stesso premier sfruttasse l'occasione per presentarla all'opinione pubblica come una prova generale per il referendum di autunno sulle riforme costituzionali, ben più di peso e per lui determinante.

Ha fatto esultare Napolitano, ma Napolitano aveva ragione?

Come da copione, hanno esultato tutti i campioni della “stabilità a tutti i costi”, come il tenace ex presidente Napolitano, al quale si deve la discutibile trovata di avere tenuto a battesimo una serie di governi non eletti, nel senso di non formatisi a seguito di elezioni, come dovrebbe succedere di norma.
Su questo blog ho sempre criticato le scelte di Napolitano e non ho cambiato idea, perché se è vero che l'attuale costituzione prevede un sistema parlamentare puro, e quindi la possibilità di costituire un qualunque governo purchè raccolga una maggioranza in parlamento, è chiaro a tutti che ha ben altro spessore e prestigio democratico un governo espressione di una maggioranza parlamentare uscita da elezioni politiche generali.
Per questa ragione ho sempre ritenuto che lo stesso ex presidente pur rimanendo nel rispetto formale della costituzione non avesse fatto la cosa giusta “nominando” i governi Monti, Letta e Renzi, nessuno dei quali è stato espressione di una maggioranza uscita da elezioni e quindi tutti di stabilità ballerina.
La “stabilità a tutti i costi”, cocciutamente perseguita da Napolitano, ha avuto come altra faccia della medaglia la formazione di maggioranze spurie, che mettevano insieme di tutto, al di là di qualsiasi logica politica, umiliando la corretta alternanza fra forze politiche contrapposte, elemento fondamentale della democrazia.

Verdini nella maggioranza è un prezzo troppo alto da pagare


Con Renzi si è arrivati a situazioni paradossali se non indecenti, quando imbarcando nella sua maggioranza transfughi da tutte le parti, lo stesso Renzi si è trovato a dipendere da una personalità politica del tipo del Senatore Verdini, implicato in molteplici procedimenti penali e non di poco conto.
E' un po folle il senso della politica che Renzi porta avanti : è in rapporti talmente disastrosi con la minoranza di ex sinistra del suo partito, da rischiare costantemente di non trovarseli dalla propria parte, nemmeno nei voti di fiducia, ed è costretto a sostituire l'appoggio di quella parte del suo partito andando a raccattare tutto quello che offre il trasformismo più sfacciato, indagati compresi.
Questo modo di procedere non è certo un contributo al rafforzamento della democrazia ed al prestigio della classe politica.
Ma sopratutto ho sempre ritenuto vuoto e fatuo il discorso della “stabilità” a tutti i costi e prima di tutto, quando si è costretti a constatare che i governi espressione di questa filosofia garantiscono una stabilità solo relativa, ma sopratutto realizzano poco.
Renzi ha fatto qualcosa di più dei suoi predecessori, ma non troppo.
Ci sono a mio avviso due problemi giganteschi che richiederebbero la priorità assoluta di qualsiasi governo su ogni altro problema : 1° trovare lavoro alla così detta “generazione perduta; 2° abbattere se pure gradualmente ma con un programma chiaro il debito pubblico da subito.

Un governo adeguato deve risolvere due problemi con priorità assoluta : occupare i giovani e ridurre il debito, ma Renzi non ha in programma nè l'uno, nè l'altro


Un governo, un qualsiasi governo che non abbia queste due priorità assolute, farebbe meglio a starsene a casa.
Renzi non ha fra le sue priorità né l'uno, né l'altro.
La posizione dell'Italia nel mondo, ma sopratutto in Europa, sarà sempre definita da una reazione di sfiducia e di inaffidabilità, fino a quando non apparirà chiaro ai nostri partner l'impegno concreto ad abbattere il debito pubblico abnorme , che abbiamo, da subito.
Secondariamente, non è pensabile che fra disoccupati, in cerca di prima occupazione o quelli né studenti, né in cerca di occupazione, l'Italia si ritrovi un'intera generazione di giovani fuori dal mondo del lavoro per il 60% della popolazione nella fascia di età giovanile.
E' impensabile, è una rottura insanabile del patto sociale che avrà conseguenze disastrose anche sui fondamentali della nostra economia, perché la situazione di non lavoro di una fascia così ampia di giovani, porterà in un futuro vicino al collasso del sistema previdenziale.
Senza i contributi di tutti questi giovani non sarà possibile pagare le pensioni ai più anziani, è lapalissiano.
Ma questi governi non sono impegnati affatto e non hanno come priorità queste due distorsioni di proporzioni enormi.
Forse solo i 5Stelle hanno chiari questi due punti, anche se non hanno troppo chiaro come risolvere realisticamente i relativi problemi.
Ma almeno ce li hanno in programma.
Non è casuale che i giovani votino per loro.
Alla fine chi vuol salvare l'Italia dal suicidio sarà costretto a rivolgersi a loro, se le cose non cambieranno, ma è una follia che un partito con la storia politica alle spalle che ha il PD, non sia capace di esprimere niente di meglio che un Renzi, che sarebbe in difficoltà a dire se ha idee di sinistra o di destra.
E chi dice che sinistra e destra sono la stessa cosa, che le ideologie politiche non contano più nulla, semplicemente parla così perché con le idee non si trova a suo agio.
Papa Francesco e papa Woityla sono la stessa cosa?



Nessun commento: