giovedì 14 aprile 2016

Gianroberto Casaleggio sognava l'utopia al potere. Troppo bello per essere vero, ma nel futuro chissà



Il futuro è nelle menti e nelle mani degli dei, dice il vecchio adagio.
Casaleggio era invece una di quelle persone, che sull'onda della filosofia illuminista, sognava un futuro nella mente e nelle mani dell'uomo.
Nella sua utopia di Gaia, vedeva per il 2054 un nuovo ordine- governo mondiale nel quale tutti gli uomini contavano uguale e dove partiti, politica, ideologie e religioni spariscono e l'uomo diventa il solo possessore del suo destino.
Come? Tramite il Web, evidentemente.
Tramite il web tutti i cittadini del mondo eleggono per la prima volta il governo del mondo, alle cui decisioni tutti parteciperanno esprimendo il proprio parere-voto sempre usando il web, interagendo fra di loro.
Ma arrivare alla realizzazione dell'utopia non sarà indolore, perché di fronte a un Occidente che accetta la assoluta libertà della rete, che consente a tutti di conoscere e di condividere tutto il sapere, si contrapporranno Cina, Russia e Medio Oriente, che impediranno la libertà del web e quindi si renderà inevitabile una disastrosa guerra mondiale, che però dopo dieci anni sarà vinta dall'Occidente e dal Web libero.
Gaia è appunto la narrazione di un'utopia che Casaleggio ha elaborato nel 2008, niente di più e niente di meno, non è un programma politico, ma ci consente di entrare nella filosofia del personaggio.
Filosofia classica, umanesimo, illuminismo,Kant.
I numi tutelari che traspaiono non sono certo male.
Tutti i “coccodrilli” che i giornali hanno sfornato fra ieri ed oggi ci descrivono un personaggio autentico.
Un tecnico di buon livello che viene dall'incubatoio dell'Olivetti, con un passaggio per Silicon Valley è uno che ha le carte molto in regola.
Un tecnico, un manager di successo, ma di buone e costanti letture, come ci garantisce Dario Fo, che lo conosceva bene, e si completa la nozione di una buona caratura.
Un personaggio con queste caratteristiche fa il suo mestiere di informatico esperto di architettura di siti ma sopratutto di tecniche per dare visibilità ai siti facendo uso dei social media.
E' una persona schiva che fa di tutto per schivare l'obiettivo.
Ma questo non significa che viva su Marte.
Vive sulla terra sopratutto fra Milano e il suo ritiro fra Piemonte e Val d'Aosta ed essendo uomo del web è terribilmente bene informato.
Essere ben informati vuol dire anche inevitabilmente dover occuparsi del teatrino della politica.
Da queste conoscenze è nata nel nostro personaggio una forte reazione di rigetto verso questa politica.
Livello culturale e morale sempre più basso del personale politico, corruzione dilagante, cedimenti a lobby di tutti i generi mancanza di un qualsiasi respiro di medio- lungo periodo.
Poi l'incontro casuale con Beppe Grillo, comico che però aveva fatto della satira politica il suo mestiere, fece venire alla luce un feeling ,un'intesa, una complicità particolari, tanto da convincere i due che era tanto lo schifo che incuteva la politica italiana, che valeva la pena di tentare un'avventura politica.
Grillo da sempre aveva fatto delle battaglie ambientaliste il suo cavallo di battaglia.
Casaleggio era sulla stessa linea perché lì lo portava la sua filosofia volta tutta verso il cambiamento dell'esistente e nella fiducia nella capacità dell'umanità a usare delle moderne tecnologie per far fare alla storia un salto di qualità.
Il sodalizio fra i due ha avuto nella creazione e nella gestione del blog di Beppe Grillo un successo improvviso e al di là di ogni previsione, scalando addirittura le classifiche mondiali dei blog più letti in assoluto.
Da quella base reale e concreta è ovvio che l'utopia di Casaleggio ha trovato il terreno per mettere in atto la sua sfida con la storia.
Era in segno che si poteva fare e su questa constatazione è nata l'idea del Movimento.
Niente partiti in senso tradizionale, niente sezioni, ma tutti i contatti da realizzare attraverso meet-up fra aderenti per selezionare il personale politico (quelli che forse con un po troppo rigore giacobino sono stati definiti i portavoce) e per definire di volta in volta gli obiettivi politici da raggiungere.
Nel Movimento solo gente certificata prima di tutto da regolare certificato penale immacolato.
Poi finanziamenti pubblici zero.
Il Movimento è nato con quote di pura sopravvivenza sul 2% fino a deflagrare in pochi anni fino a portare a casa un quarto di tutti i consensi.
Una cifra e un peso enorme per una forza del tutto nuova.
Oggi i gruppi parlamentari sono abbastanza robusti ed esperienziati, da potere probabilmente autogestire il Movimento.
Non so se è per loro un vantaggio o uno svantaggio, si trovano come avversari un governo sempre più in difficoltà e compagni di opposizione di livello ancora peggiore del personale politico di governo.
Basta che non si lascino andare ad affermare palesi idiozie ed i Grillini sono destinati a fare buona figura in quella palude abitata dagli Angelino Alfano, Gasparri vari ,conditi dai Verdini e compagni.
Il pensiero di Casaleggio, lo si è detto parte da una utopia, ma chi l'ha concepita aveva solide basi culturali.
E quali sono le basi culturali del Renzismo, del Berlusconismo del Leghismo e degli ex-fascisti?
Casaleggio non si offendeva quando si prendeva del “populista” per il fatto di avere rifiutato a priori le ideologie tradizionali.
Era convinto che il popolo avesse necessità di autogestirsi, non di farsi rappresentare.
Ecco questo è il nocciolo di quell'utopia.
Può riuscire? Forse, ma non è detto.
Ho sentito l'altra sera uno dei più noti intellettuali italiani, l'antichista Luciano Canfora, che dall'alto dei suoi studi sulla “democrazia diretta” dell'agorà di Atene, diceva sostanzialmente di vedere che nella storia non c'è mai stato alcun movimento politico nuovo che non abbia generato velocemente una “oligarchia”, per gestire il potere e che quindi pensava che nel Movimento 5Stelle una oligarchia si fosse già di fatto formata.
E' vero è sempre stato così.
Ma ora c'è il web e ci sono i social media.
L'utopia di Casaleggio non è niente di più di una utopia, che però ha frecce consistenti per il suo arco.
Il mondo è oggi pieno di voglia di rottamare classi politiche modeste, logorate e incapaci di lavorare a un qualsiasi disegno.
Di conseguenza il mondo si è riempito di movimenti politici nuovi, sorti volutamente fuori dagli establishment e dalle ideologie tradizionali esistenti.
Dai vari movimenti così detti xenofobi, cioè che cavalcano la reazione al fenomeno dell'immigrazione massiccia, mal gestito dai governi esistenti, ai vari Syriza in Grecia, Podemos e Ciudadanos in Spagna, eccetera, eccetera.
I 5Stelle, eredi della filosofia di Casaleggio, hanno probabilmente una marcia in più, perché il web ha veramente una forza di rinnovamento e di libertà impressionante.
Declinare una filosofia in politica non è affatto un gioco, ma questo “gioco” nella palude italiana, vale sicuramente la candela.


Nessun commento: