Il futuro è nelle
menti e nelle mani degli dei, dice il vecchio adagio.
Casaleggio era
invece una di quelle persone, che sull'onda della filosofia
illuminista, sognava un futuro nella mente e nelle mani dell'uomo.
Nella sua utopia di
Gaia, vedeva per il 2054 un nuovo ordine- governo mondiale nel quale
tutti gli uomini contavano uguale e dove partiti, politica, ideologie
e religioni spariscono e l'uomo diventa il solo possessore del suo
destino.
Come? Tramite il
Web, evidentemente.
Tramite il web tutti
i cittadini del mondo eleggono per la prima volta il governo del
mondo, alle cui decisioni tutti parteciperanno esprimendo il proprio
parere-voto sempre usando il web, interagendo fra di loro.
Ma arrivare alla
realizzazione dell'utopia non sarà indolore, perché di fronte a un
Occidente che accetta la assoluta libertà della rete, che consente a
tutti di conoscere e di condividere tutto il sapere, si
contrapporranno Cina, Russia e Medio Oriente, che impediranno la
libertà del web e quindi si renderà inevitabile una disastrosa
guerra mondiale, che però dopo dieci anni sarà vinta dall'Occidente
e dal Web libero.
Gaia è appunto la
narrazione di un'utopia che Casaleggio ha elaborato nel 2008, niente
di più e niente di meno, non è un programma politico, ma ci
consente di entrare nella filosofia del personaggio.
Filosofia classica,
umanesimo, illuminismo,Kant.
I numi tutelari che
traspaiono non sono certo male.
Tutti i
“coccodrilli” che i giornali hanno sfornato fra ieri ed oggi ci
descrivono un personaggio autentico.
Un tecnico di buon
livello che viene dall'incubatoio dell'Olivetti, con un passaggio per
Silicon Valley è uno che ha le carte molto in regola.
Un tecnico, un
manager di successo, ma di buone e costanti letture, come ci
garantisce Dario Fo, che lo conosceva bene, e si completa la nozione
di una buona caratura.
Un personaggio con
queste caratteristiche fa il suo mestiere di informatico esperto di
architettura di siti ma sopratutto di tecniche per dare visibilità
ai siti facendo uso dei social media.
E' una persona
schiva che fa di tutto per schivare l'obiettivo.
Ma questo non
significa che viva su Marte.
Vive sulla terra
sopratutto fra Milano e il suo ritiro fra Piemonte e Val d'Aosta ed
essendo uomo del web è terribilmente bene informato.
Essere ben informati
vuol dire anche inevitabilmente dover occuparsi del teatrino della
politica.
Da queste conoscenze
è nata nel nostro personaggio una forte reazione di rigetto verso
questa politica.
Livello culturale e
morale sempre più basso del personale politico, corruzione
dilagante, cedimenti a lobby di tutti i generi mancanza di un
qualsiasi respiro di medio- lungo periodo.
Poi l'incontro
casuale con Beppe Grillo, comico che però aveva fatto della satira
politica il suo mestiere, fece venire alla luce un feeling
,un'intesa, una complicità particolari, tanto da convincere i due
che era tanto lo schifo che incuteva la politica italiana, che valeva
la pena di tentare un'avventura politica.
Grillo da sempre
aveva fatto delle battaglie ambientaliste il suo cavallo di
battaglia.
Casaleggio era sulla
stessa linea perché lì lo portava la sua filosofia volta tutta
verso il cambiamento dell'esistente e nella fiducia nella capacità
dell'umanità a usare delle moderne tecnologie per far fare alla
storia un salto di qualità.
Il sodalizio fra i
due ha avuto nella creazione e nella gestione del blog di Beppe
Grillo un successo improvviso e al di là di ogni previsione,
scalando addirittura le classifiche mondiali dei blog più letti in
assoluto.
Da quella base reale
e concreta è ovvio che l'utopia di Casaleggio ha trovato il terreno
per mettere in atto la sua sfida con la storia.
Era in segno che si
poteva fare e su questa constatazione è nata l'idea del Movimento.
Niente partiti in
senso tradizionale, niente sezioni, ma tutti i contatti da realizzare
attraverso meet-up fra aderenti per selezionare il personale politico
(quelli che forse con un po troppo rigore giacobino sono stati
definiti i portavoce) e per definire di volta in volta gli obiettivi
politici da raggiungere.
Nel Movimento solo
gente certificata prima di tutto da regolare certificato penale
immacolato.
Poi finanziamenti
pubblici zero.
Il Movimento è nato
con quote di pura sopravvivenza sul 2% fino a deflagrare in pochi
anni fino a portare a casa un quarto di tutti i consensi.
Una cifra e un peso
enorme per una forza del tutto nuova.
Oggi i gruppi
parlamentari sono abbastanza robusti ed esperienziati, da potere
probabilmente autogestire il Movimento.
Non so se è per
loro un vantaggio o uno svantaggio, si trovano come avversari un
governo sempre più in difficoltà e compagni di opposizione di
livello ancora peggiore del personale politico di governo.
Basta che non si
lascino andare ad affermare palesi idiozie ed i Grillini sono
destinati a fare buona figura in quella palude abitata dagli Angelino
Alfano, Gasparri vari ,conditi dai Verdini e compagni.
Il pensiero di
Casaleggio, lo si è detto parte da una utopia, ma chi l'ha concepita
aveva solide basi culturali.
E quali sono le basi
culturali del Renzismo, del Berlusconismo del Leghismo e degli
ex-fascisti?
Casaleggio non si
offendeva quando si prendeva del “populista” per il fatto di
avere rifiutato a priori le ideologie tradizionali.
Era convinto che il
popolo avesse necessità di autogestirsi, non di farsi rappresentare.
Ecco questo è il
nocciolo di quell'utopia.
Può riuscire?
Forse, ma non è detto.
Ho sentito l'altra
sera uno dei più noti intellettuali italiani, l'antichista Luciano
Canfora, che dall'alto dei suoi studi sulla “democrazia diretta”
dell'agorà di Atene, diceva sostanzialmente di vedere che nella
storia non c'è mai stato alcun movimento politico nuovo che non
abbia generato velocemente una “oligarchia”, per gestire il
potere e che quindi pensava che nel Movimento 5Stelle una oligarchia
si fosse già di fatto formata.
E' vero è sempre
stato così.
Ma ora c'è il web e
ci sono i social media.
L'utopia di
Casaleggio non è niente di più di una utopia, che però ha frecce
consistenti per il suo arco.
Il mondo è oggi
pieno di voglia di rottamare classi politiche modeste, logorate e
incapaci di lavorare a un qualsiasi disegno.
Di conseguenza il
mondo si è riempito di movimenti politici nuovi, sorti volutamente
fuori dagli establishment e dalle ideologie tradizionali esistenti.
Dai vari movimenti
così detti xenofobi, cioè che cavalcano la reazione al fenomeno
dell'immigrazione massiccia, mal gestito dai governi esistenti, ai
vari Syriza in Grecia, Podemos e Ciudadanos in Spagna, eccetera,
eccetera.
I 5Stelle, eredi
della filosofia di Casaleggio, hanno probabilmente una marcia in più,
perché il web ha veramente una forza di rinnovamento e di libertà
impressionante.
Declinare una
filosofia in politica non è affatto un gioco, ma questo “gioco”
nella palude italiana, vale sicuramente la candela.
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