Nessuno li vuole,
nessuno li ha chiamati , nessuno li rimpiange, ma l’altro ieri il
giovane e il vecchio della politica italiana sono ricomparsi in due
ampie interviste in una simultanea non casuale, interviste piene del
solito nulla, fatto delle abituali mirabolanti promesse mai
mantenute.
Ma guarda caso
proprio ieri, cioè solo il giorno dopo la loro “riapparizione” è
arrivata da Bruxelles una doccia fredda sui conti fasulli del
bilancio italiano, che ha riportato tutti alla realtà.
I lor signori
avevano regolarmente sottoscritto l’impegno a tenere il deficit di
bilancio a un certo livello, poi hanno ottenuto un allargamento
tirando in ballo le spese per i migranti e l’esigenza di
incentivare la ripresa, ma pure avendo incassato uno sconto
sull’austerità hanno sforato di parecchio, e i nostri partner non
capiscono perché loro devono mantenere gli impegni e gli italiani no
e di conseguenza hanno chiesto al nostro governo di mettere mano a
una manovra aggiuntiva di circa 3 milardi.
Renzi e
Berlusconi ritornano, ma Bruxelles bacchetta un paese che va sempre
peggio
Questo significa che
dopo vent’anni di berlusconismo inconcludente e tre di renzismo non
certo più produttivo, siamo ancora e sempre alla finanza creativa
che pure imbellettando i conti non riesce ad andare oltre a qualche
zero virgola di sviluppo, che in pratica si traduce con stagnazione.
Noi non riusciamo
mai a mantenere gli impegni.
Sarà solo perché
abbiamo una classe politica inetta o sarà invece che questa classe
politica è inetta perché non vuole capire che questa Unione Europea
è fatta per fregarci e non per darci una mano.
Vengono dei dubbi a
vedere una Germania che qualsiasi cosa faccia (la stessa gestione
clientelare opaca delle banche locali e non solo, le varie furbizie
sui motori Volkswagen, l’azzardo dell’accoglienza di un numero
strabordante di profughi eccetera) continua a macinare un
impressionante saldo positivo delle esportazioni sulle importazioni,
ritrovandosi così in cassa grosse cifre da investire in istruzione e
infrastrutture (che è ,guarda caso, proprio quello che manca a
noi).
La Germania è da
sempre il nostro principale concorrente nella manifattura e aderire
ad una Unione fatta su misura per favorirla, non sembra agli
osservatori esterni una cosa particolarmente furba.
Ma da noi non ci si
pone nemmeno il problema, salvo la posizione genericamente
Euro-scettica dei così detti “populisti” anti establishment,
Grillo e Salvini.
E non è che la
classe politica tedesca attuale brilli troppo, se è vero che non si
trova un vero partito di opposizione (salvo i neo-nazi) e di
conseguenza non si trova una nuova figura per avere l’alternanza
alla Merkel, che piuttosto grigina è sempre stata, ma almeno ha
saputo fare con coerenza l’interesse del suo paese, che è quello
che manca alla nostra classe politica.
Non sarà il
caso di cominciare a pensare a pregi e difetti di un eventuale
“Italexit”, se rimanere nella UE ci fa fare regolarmente cose
contrarie ai nostri interessi nazionali?
Se l’adesione
all’Unione ci costringe a sottoscrivere patti contrari ai nostri
interessi nazionali, non è il caso di pensare seriamente a una
bella “Italexit”, prima che ci sbattano fuori comunque i nordici
e gli est -europei ex sovietici, ora saldamente satelliti della
Germania, mentre noi litighiamo sugli zero virgola?
Renzi è stato
cassato dalla sfiducia di quasi il 70% degli italiani, ma non ha
altro da fare, dato che non ha fatto mai nient’altro in vita sua
che vivere di politica, e quindi rieccolo pronto a dare qualche colpo
di belletto al suo “giglio magico” ed a fare tutto come prima.
Ma ha perso per
strada il prode Verdini sotto processo per supposte vicende
bancarottiere, che ciliegina nella torta si sarebbero ripercosse
proprio sul Monte Paschi e quindi lo stesso Renzi è momentaneamente
senza maggioranza al Senato.
Ma ecco venire in
soccorso Silvio, acciaccato e appesantito dalla montagna di soldi che
ha incassato dalla vendita del Milan e dalle azioni comprate da
Vivendi che hanno fatto balzare in alto le quotazioni delle sue di
azioni.
Poverino, oltre che
dalla salute inferma è anche colpito da un eccesso di ricchezza, ma
ormai si è incapricciato della politica, il potere, che come dice un
volgarissimo ma efficace detto napoletano, da soddisfazioni superiori
a quelle sessuali.
E quindi vuole
tornare, un po’ per avere un ritorno dalle enormi cifre che ha
speso in avvocati riconquistando la “riabilitazione” dalla Corte
Europea e riponendosi alla testa di un centro-destra che esiste ormai
solo nella sua fantasia.
Ma i suoi quattro
voti non sono di fantasia, sono reali e senza di loro Renzi dovrebbe
rimanere al paesello a mangiare rabbia.
E quindi il nuovo
patto Renzi-Berlusconi è cosa fatta, tutti e due disposti a vendersi
l’anima pur di approvare una nuova legge elettorale proporzionale,
peggiore del Porcellum di Calderoli.
E’ questo che
volevano e vogliono gli Italiani? Spero di no.
In ogni caso la
strada non è liscia per nessuno dei due.
Renzi è
ancora in sella nel PD, ma la cosa va verificata bene e non è detto
che sia così
Renzi è ancora in
sella nel suo partito, ma dietro di lui è apparsa insistentemente la
barbetta di Franceschini, che Lavora nell’ombra da buon
democristiano, ma che viene accreditato come detentore di qualcosa di
molto vicino alla maggioranza relativa.
Franceschini però
non è un gran coraggioso e quindi non si sa se oserà fare il gran
passo allo scoperto per togliere la segreteria a Renzi per
prendersela lui o per darla a Emiliano a Rossi o a qualcun altro.
Poi ci sono i
“giovani turchi” (Matteo Orfini e compagni) e la così detta
sinistra degli ex-comunisti (Bersani, D’Alema eccetera).
Tutti in cronaca
crisi di idee, ma che controllano sempre qualche pacchetto di voti
anche importante.
Faranno i loro
conti, tenendo conto si spera del risultato del referendum.
E poi c’è
Gentiloni, viene da ridere pensare a lui come all’uomo che ci
salverà, ma la politica è spesso come il calcio, ha strutturalmente
un sacco di incognite, che riescono a fare diventare interessanti
delle partite che sembravano scontate.
Difficile dire se
abbia la stoffa e gli attributi per ordire congiure di palazzo e fare
la parte del Bruto con Renzi, ma tutto è possibile anche se non
molto verosimile.
Rimanendo coi piedi
per terra nel campo del realistico e del verosimile purtroppo è
difficile pensar bene, perché vedo sempre sullo sfonto il fantasma
mefitico dell’eterno moderatismo italiano, che teme le novità e i
“salti nel buio” più di qualsiasi altra cosa.
La carta
principale sulla quale può contare la “santa alleanza”
Renzi-Berlusconi è l’eterna paura dell’eterno pavido moderatismo
italiano che accetta tutto per la paura di cambiare
E quindi anche se la
nuova “santa alleanza” Renzi- Berlusconi” è qualcosa che
dovrebbe fare ribrezzo, dopo il giudizio sul passato e sopratutto
dopo il risultato nettissimo del referendum, temo che la paura dei
cattivi e ineducati “populisti” 5Stelle e seguaci di Salvini,
costringa la pavida palude dei moderati di sempre a raccontarsi la
favola che Renzi “non ha alternativa”.
Non ho più una gran
fiducia nella capacità dei 5Stelle di essere all’altezza dei voti
che prendono e che prenderanno, ma certo che l’occasione che ora si
presenta loro è veramente storica.
Impareranno
finalmente a far politica, arte come è noto del possibile e delle
alleanze e non dell’affermazione dei “migliori” e dei
“diversi”, che nella storia hanno sempre fatto disastri.
I vistosi errori che
hanno inanellato ultimamente, dovranno ben aver fatto loro capire che
se non sono stati sufficienti per distruggerli è solo perché la
singolarissima situazione italiana ha creato vasti ceti politicamente
disperati che cercano una rappresentanza ovunque ma non nei partiti
tradizionali, autori del disastro.
Chissà che
alla “salta alleanza” Renzi-Berlusconi, non se ne contrapponga
nei fatti un’altra alternativa formata da Grillo-Salvini.
Inverosimile? Non
direi, anche se tutta in salita.
Ma in politica può
succedere che i fatti e le situazioni guidino realisticamente le
alleanze.
Temo che non mi
dispiacerebbe, vedere lo pseudo-statista Berlusconi, che vuole solo e
unicamente il proporzionale per non scomparire, incapace di guardare
oltre al proprio naso, così come Renzi, lavorare senza accorgersene
per il successo di Grillo e Salvini.
Per quello che hanno
fatto e sopratutto non hanno fatto se lo meriterebbero.
Nessun commento:
Posta un commento