martedì 17 gennaio 2017

Renzi e Berlusconi stanno per mettere in scena un penoso “ritorno al passato”



Nessuno li vuole, nessuno li ha chiamati , nessuno li rimpiange, ma l’altro ieri il giovane e il vecchio della politica italiana sono ricomparsi in due ampie interviste in una simultanea non casuale, interviste piene del solito nulla, fatto delle abituali mirabolanti promesse mai mantenute.
Ma guarda caso proprio ieri, cioè solo il giorno dopo la loro “riapparizione” è arrivata da Bruxelles una doccia fredda sui conti fasulli del bilancio italiano, che ha riportato tutti alla realtà.
I lor signori avevano regolarmente sottoscritto l’impegno a tenere il deficit di bilancio a un certo livello, poi hanno ottenuto un allargamento tirando in ballo le spese per i migranti e l’esigenza di incentivare la ripresa, ma pure avendo incassato uno sconto sull’austerità hanno sforato di parecchio, e i nostri partner non capiscono perché loro devono mantenere gli impegni e gli italiani no e di conseguenza hanno chiesto al nostro governo di mettere mano a una manovra aggiuntiva di circa 3 milardi.

Renzi e Berlusconi ritornano, ma Bruxelles bacchetta un paese che va sempre peggio

Questo significa che dopo vent’anni di berlusconismo inconcludente e tre di renzismo non certo più produttivo, siamo ancora e sempre alla finanza creativa che pure imbellettando i conti non riesce ad andare oltre a qualche zero virgola di sviluppo, che in pratica si traduce con stagnazione.
Noi non riusciamo mai a mantenere gli impegni.
Sarà solo perché abbiamo una classe politica inetta o sarà invece che questa classe politica è inetta perché non vuole capire che questa Unione Europea è fatta per fregarci e non per darci una mano.
Vengono dei dubbi a vedere una Germania che qualsiasi cosa faccia (la stessa gestione clientelare opaca delle banche locali e non solo, le varie furbizie sui motori Volkswagen, l’azzardo dell’accoglienza di un numero strabordante di profughi eccetera) continua a macinare un impressionante saldo positivo delle esportazioni sulle importazioni, ritrovandosi così in cassa grosse cifre da investire in istruzione e infrastrutture (che è ,guarda caso, proprio quello che manca a noi).
La Germania è da sempre il nostro principale concorrente nella manifattura e aderire ad una Unione fatta su misura per favorirla, non sembra agli osservatori esterni una cosa particolarmente furba.
Ma da noi non ci si pone nemmeno il problema, salvo la posizione genericamente Euro-scettica dei così detti “populisti” anti establishment, Grillo e Salvini.
E non è che la classe politica tedesca attuale brilli troppo, se è vero che non si trova un vero partito di opposizione (salvo i neo-nazi) e di conseguenza non si trova una nuova figura per avere l’alternanza alla Merkel, che piuttosto grigina è sempre stata, ma almeno ha saputo fare con coerenza l’interesse del suo paese, che è quello che manca alla nostra classe politica.

Non sarà il caso di cominciare a pensare a pregi e difetti di un eventuale “Italexit”, se rimanere nella UE ci fa fare regolarmente cose contrarie ai nostri interessi nazionali?

Se l’adesione all’Unione ci costringe a sottoscrivere patti contrari ai nostri interessi nazionali, non è il caso di pensare seriamente a una bella “Italexit”, prima che ci sbattano fuori comunque i nordici e gli est -europei ex sovietici, ora saldamente satelliti della Germania, mentre noi litighiamo sugli zero virgola?
Renzi è stato cassato dalla sfiducia di quasi il 70% degli italiani, ma non ha altro da fare, dato che non ha fatto mai nient’altro in vita sua che vivere di politica, e quindi rieccolo pronto a dare qualche colpo di belletto al suo “giglio magico” ed a fare tutto come prima.
Ma ha perso per strada il prode Verdini sotto processo per supposte vicende bancarottiere, che ciliegina nella torta si sarebbero ripercosse proprio sul Monte Paschi e quindi lo stesso Renzi è momentaneamente senza maggioranza al Senato.
Ma ecco venire in soccorso Silvio, acciaccato e appesantito dalla montagna di soldi che ha incassato dalla vendita del Milan e dalle azioni comprate da Vivendi che hanno fatto balzare in alto le quotazioni delle sue di azioni.
Poverino, oltre che dalla salute inferma è anche colpito da un eccesso di ricchezza, ma ormai si è incapricciato della politica, il potere, che come dice un volgarissimo ma efficace detto napoletano, da soddisfazioni superiori a quelle sessuali.
E quindi vuole tornare, un po’ per avere un ritorno dalle enormi cifre che ha speso in avvocati riconquistando la “riabilitazione” dalla Corte Europea e riponendosi alla testa di un centro-destra che esiste ormai solo nella sua fantasia.
Ma i suoi quattro voti non sono di fantasia, sono reali e senza di loro Renzi dovrebbe rimanere al paesello a mangiare rabbia.
E quindi il nuovo patto Renzi-Berlusconi è cosa fatta, tutti e due disposti a vendersi l’anima pur di approvare una nuova legge elettorale proporzionale, peggiore del Porcellum di Calderoli.
E’ questo che volevano e vogliono gli Italiani? Spero di no.
In ogni caso la strada non è liscia per nessuno dei due.

Renzi è ancora in sella nel PD, ma la cosa va verificata bene e non è detto che sia così

Renzi è ancora in sella nel suo partito, ma dietro di lui è apparsa insistentemente la barbetta di Franceschini, che Lavora nell’ombra da buon democristiano, ma che viene accreditato come detentore di qualcosa di molto vicino alla maggioranza relativa.
Franceschini però non è un gran coraggioso e quindi non si sa se oserà fare il gran passo allo scoperto per togliere la segreteria a Renzi per prendersela lui o per darla a Emiliano a Rossi o a qualcun altro.
Poi ci sono i “giovani turchi” (Matteo Orfini e compagni) e la così detta sinistra degli ex-comunisti (Bersani, D’Alema eccetera).
Tutti in cronaca crisi di idee, ma che controllano sempre qualche pacchetto di voti anche importante.
Faranno i loro conti, tenendo conto si spera del risultato del referendum.
E poi c’è Gentiloni, viene da ridere pensare a lui come all’uomo che ci salverà, ma la politica è spesso come il calcio, ha strutturalmente un sacco di incognite, che riescono a fare diventare interessanti delle partite che sembravano scontate.
Difficile dire se abbia la stoffa e gli attributi per ordire congiure di palazzo e fare la parte del Bruto con Renzi, ma tutto è possibile anche se non molto verosimile.
Rimanendo coi piedi per terra nel campo del realistico e del verosimile purtroppo è difficile pensar bene, perché vedo sempre sullo sfonto il fantasma mefitico dell’eterno moderatismo italiano, che teme le novità e i “salti nel buio” più di qualsiasi altra cosa.

La carta principale sulla quale può contare la “santa alleanza” Renzi-Berlusconi è l’eterna paura dell’eterno pavido moderatismo italiano che accetta tutto per la paura di cambiare

E quindi anche se la nuova “santa alleanza” Renzi- Berlusconi” è qualcosa che dovrebbe fare ribrezzo, dopo il giudizio sul passato e sopratutto dopo il risultato nettissimo del referendum, temo che la paura dei cattivi e ineducati “populisti” 5Stelle e seguaci di Salvini, costringa la pavida palude dei moderati di sempre a raccontarsi la favola che Renzi “non ha alternativa”.
Non ho più una gran fiducia nella capacità dei 5Stelle di essere all’altezza dei voti che prendono e che prenderanno, ma certo che l’occasione che ora si presenta loro è veramente storica.
Impareranno finalmente a far politica, arte come è noto del possibile e delle alleanze e non dell’affermazione dei “migliori” e dei “diversi”, che nella storia hanno sempre fatto disastri.
I vistosi errori che hanno inanellato ultimamente, dovranno ben aver fatto loro capire che se non sono stati sufficienti per distruggerli è solo perché la singolarissima situazione italiana ha creato vasti ceti politicamente disperati che cercano una rappresentanza ovunque ma non nei partiti tradizionali, autori del disastro.

Chissà che alla “salta alleanza” Renzi-Berlusconi, non se ne contrapponga nei fatti un’altra alternativa formata da Grillo-Salvini.

Inverosimile? Non direi, anche se tutta in salita.
Ma in politica può succedere che i fatti e le situazioni guidino realisticamente le alleanze.
Temo che non mi dispiacerebbe, vedere lo pseudo-statista Berlusconi, che vuole solo e unicamente il proporzionale per non scomparire, incapace di guardare oltre al proprio naso, così come Renzi, lavorare senza accorgersene per il successo di Grillo e Salvini.
Per quello che hanno fatto e sopratutto non hanno fatto se lo meriterebbero.





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