I
cugini francesi hanno votato Macron non per il suo programma, ma per
paura di una possibile vittoria della Lepen.
Votare
un candidato per evitare che vada al potere un altro, assomiglia
tanto al vecchio slogan coniato da Indro Montanelli
: andate a votare la Democrazia Cristiana turandovi il naso (per non
far riuscire i comunisti).
Non
è un gran ragionamento e lo è ancora meno in salsa italiana.
Per
decenni gli italiani hanno dato retta a Montanelli ed hanno tenuto al
potere una DC che aveva ormai esaurito tutta la sua carica vitale,
era un guscio vuoto, con il solo riusultato di rimandare la soluzione
dei problemi strutturali del paese acumulando un debito
pubblico folle.
Visto
da dopo non era stato un buon consiglio quello di Montanelli,
perchè l'Italia aveva bisogno di un cambiamento radicale da allora,
non del rinvio dei problemi. Quello che è successo in Francia temo
che si possa valutare con lo stesso metro.
Alla
vigilia delle elezioni francesi in uno degli ormai mille talk
politici, una sociologa con tutta tranquillità ha contraddetto gli
altri ospiti tutti allineati nell'auspicare una vittoria di Macron
per fermare la Lepen dicendo :si è probabile che adesso la Lepen ne
esca sconfitta, ma siccome nessuno dei suoi oppositori Macron
compreso ha messo in cantiere la soluzione dei problemi strutturali
della Francia, come ha invece indicato la Lepen, questa vincerà
tranquillamente fra i prossimi quattro anni, che risulteranno
probabilmente inconcludenti.
Lo
si era detto nei post precedenti :
la
paura del cambiamento tipica dei ceti che politicamente rientrano
nella tipologia dei "moderati" e che sono tutt'ora
maggioritari è un bel guaio,
perchè la loro paura li induce a considerare saggio il consiglio di
Montanelli, che se posso parlare liberamente li "freghera'"
sempre, perchè non è possibile rinviare la soluzione dei problemi
strutturali che bloccano da vent'anni la crescita del nostro paese.
E
per cambiare bisogna necessariamente correre rischi, compreso quello
di sbagliare cavallo,
anche se non sono affatto sicuro che i vecchi cavalli, per rimanere
nella medesima metafora, sperimentati con esito negativo, siano
migliori di quelli nuovi che fanno paura perchè poco conosciuti e
poco pratici nell'uso del potere.
Eleggendo
Macron l'elettorato francese ha copiato gli atteggiamenti di quello
italiano, ma noi siamo sempre i migliori e pur ritrovandoci nella
medesima situazione quanto a orientamento dell'elettorato, non
abbiamo per nostra sfortuna l'impianto politico a suo tempo voluto da
De Gaulle per dare stabilità e certezze.
Noi
abbiamo una mitizzata costituzione ,narrata come la più bella del
mondo che garantisce perenne instabilità politica e il quadruplo dei
cambiamenti di governo rispetto a francesi o tedeschi.
Anche
a causa di leggi elettorali deplorevoli.
Oggi
poi ci ritroviamo nella situazione semplicemente folle di non avere
nemmeno leggi elettorali per l'elezione delle camere e
ci sono commentatori goliardi che cominciano a dire cinicamente
che forse va bene se ci trovassimo ad andare avanti anche senza
governo, come è capitato in Belgio e in Spagna con risultati niente
affatto malvagi.
Con
il ritorno sul trono di Renzi siamo tornati nel clima di campagna
elettorale permanente e tutti si chiedono : ma Renzi vuole votare a
ottobre 17 o ad aprile 18? Se, come sembra c'è un distruttivo
orientamento generale a tornare al proporzionale per garantire sedie
per tutti i partiti e partitini e governi inconsistenti per gli
italiani, poco cambierebbe perchè in questo quadro si arriverebbe a
una verosimile coalizione traballante PD-Forza Italia fatta apposta
per non combinare nulla, garantendo però il potere a lor signori.
L'alternativa
sarebbe un 5Stelle con appoggio esterno della Lega, non meno
traballante, ma almeno con la prospettiva di affrontare qualcuno dei
problemi di struttura.
Insomma
è inutile ripeterci che abbiamo una classe politica che fa pena, se
poi continuiamo ad andare a votare per non cambiare nulla.
Grillo
è uno che grida e che fa paura, i suoi non saprebbero governare,
Salvini sarebbe un estremista, anche
un po fascista,
dal quale guardarsi, e va bene , allora teniamoci il parolaio Renzi e
le sue grandi ministre e sottosegretarie con congreghe bancarie al
seguito, costringendo
i nostri figli e nipoti a vivere in un paese in decadenza che non è
in grado di dare lavoro.
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