Dire che la liturgia del voto
degli “iscritti certificati” del Movimento 5 Stelle sulla legge
elettorale, conclusasi con una approvazione, sostenuta da una
maggioranza bulgara, abbia convinto tutti sulla bontà del ricorso al
web, proprio non si può dire.
Anzi, l'impressione che
ne ha ricavato la gente temo sia che chi gestisce quegli strumenti
informatici sia molto abile nell'orientare se non proprio nel
manipolare.
L'impressione quindi è amara,
come è sempre amaro vedere militanti che seguono il capo come un
gregge che sia Grillo, che sia Renzi, che sia Berlusconi, che sia
Salvini.
E' inutile negarlo,
l'Italia ha avuto la storia recente che ha avuto e quando succedono
queste cose viene subito in mente l'immagine dell'uomo che parlava
dal balcone e tutti che gli andavano dietro.
Più di recente ne era venuto
fuori un'altro che parlava dal più moderno balcone degli studi delle
sue televisioni a reti unificate con quelle della Rai pure occupate
dai suoi uomini e tutti o quasi gli sono andati dietro.
Il primo per un decennio ha
fatto molte cose anche apprezzabili, ma poi ha combinato disastri
assoluti che hanno compromesso tutto e il secondo ha fatto perdere
all'Italia altri vent'anni senza combinare nulla mentre i nostri
partner europei facevano riforme e rafforzavano il loro apparato
produttivo, vedi Germania.
E' difficile pensare che i
nostri concittadini si siano entusiasmati nel vedere che quegli
stessi Grillini che per diversi anni ormai andavano a proclamare come
verità di fede che :"uno vale uno", "noi siamo
diversi da tutti gli altri perchè noi non cerchiamo accordi con
nessuno", "i nostri eletti sono solo portavoce e quindi
non hanno prospettive di carriera, li cambieremo molto spesso",
"gli iscritti certificati decidono sul web la linea del
movimento" eccetera eccetera e poi si sono convertiti alla
politica corrente sulla via di Damasco.
Infatti siamo venuti a sapere
da un momento all'altro che esisteva un accordo di ferro fra 5Stelle,
PD e addirittura anche con Forza Italia, che dubitiamo possa essere
intervenuto per opera dello spirito santo, ma pensiamo che più
verosimilmente sarà stato negoziato da esponenti di rilievo delle
tre parti in modo segreto e riservato, come del resto è logico che
venga fatto e come sempre è stato fatto.
Fa tenerezza pensare al povero
Bersani, quando da segretario del PD prima di Renzi si era sottoposto
con buona volontà e una certa ingenuità a uno "streaming",
cioè una registrazione in diretta di una trattativa pubblica col
Movimento 5Stelle nella sua prima versione, quando era ancora
fanaticamente legato al dogma del tutto in pubblico, streaming che,
ovviamente, non era servito a nulla, perchè non è così che si
fanno quelle cose.
Appunto, lascia l'amaro
in bocca l’accordo di oggi con gli arci- nemici di ieri, ma era
inevitabile che finisse così.
Anzi era auspicabile che
finisse così, tanto che anche su questo blog negli anni
scorsi si era scritto che i 5Stelle dovevano scrollarsi di dosso
quell'assurdo dogmatismo che li portava a sostenere cose e liturgie
politiche strampalate, vendute come pensate eccezionali.
Ne è venuta fuori una
dimostrazione di incoerenza con alcuni principi fondanti di quel
movimento, è vero, ma è anche vero che alcuni di quei principi,
come si diceva sopra, erano delle palle al piede delle quali andava
liberarsi.
Lo hanno fatto e non era
facile per loro.
Certo non è bello vedere che
per riuscirci Grillo ha dovuto imporsi come un dittatore, se pure
supportato dalla conferma successiva di un voto on line, ma oggi come
oggi,
diciamocelo
chiaramente, siamo in mezzo al guado tutti quanti, non
solo i 5Stelle.
Abbiamo capito che tornare ai
partiti tradizionali,coi loro apparati, non è più possibile, anche
se quelli garantivano l'esistenza di strumenti di democrazia
inconfutabili : elezione delle cariche a voto segreto di tutti gli
iscritti, su liste che garantissero la presenza delle minoranze,
sezioni fisiche sul territorio, dove chiunque poteva accedere,
eccetera eccetera.
Abbiamo anche capito che l'uso
del web in politica diventerà indispensabile, ma in quale forma?
Non lo sappiamo.
Stiamo vedendo che in tutto il
mondo i cittadini delusi dalla corruzione e dalla impotenza delle
loro classi politiche tradizionali (i famosi establishment) finiscono
per consegnare l'esercizio del potere a personaggi energici, ma di
dubbia convinzione democratica alla Putin, Erdogan, Orban e
ultimamente Trump e guardano con più interesse a chi gestisce la
Cina con sistemi non democratici, ma efficaci, che non ai democratici
ma inconcludenti leader europei, per esempio.
Guai se ci convincessimo che
la democrazia non serve più.
La democrazia va difesa
e preservata, ma bisogna metterla in grado di funzionare al più
presto.
Come? Nessuno è oggi in grado
di dare la ricetta, abbiamo bisogno di tempo per non darci la zappa
sul piede prendendo decisioni affrettate, ma è certo che dobbiamo
accogliere il nuovo che avanza.
Tornando nel nostro micromondo
della politica italiana, il Movimento 5Stelle è ancora ben lungi
dall'avere risolto in modo convincente il problema della sua
governance, ma se fra qualche mese metà degli italiani esulterà e
l'altra metà guarderà altrove,
quando verosimilmente
Luigi di Maio salirà lo scalone del Quirinale come Presidente del
Consiglio incaricato, dovranno ringraziare il comportamento
un po’ dittatoriale di Grillo, che ha saputo imporre al Movimento
l'accettazione degli accordi col PD con Forza Italia e la Lega, sulla
legge elettorale, perchè questo è l'atto che "normalizza",
"sdogana" definitivamente il Movimento 5Stelle.
Certo la Taverna e Fico come
rappresentanti dell'ala dura e pura del Movimento sono scontenti
perchè così si superano alcuni dei dogmi fondanti del loro
Movimento, ma bisognava farlo, diversamente niente scalone del
Quirinale e Grillini eternamente venduti come buoni per "far
casino", ma non per governare.
Bene ha fatto Grillo, ma che
questo sia un punto di partenza per un assetto che è ancora tutto da
studiare.
Per chi, come chi scrive, è
da sempre aperto simpatizzante del Movimento, visto come unica forza
politica in grado di sostituire un establishment irrimediabilmente
corrotto, è stato un bel vedere quando si è appreso che lo stesso
Movimento si era aperto a un dialogo con esponenti della cultura,
accademici e esperti di economia , dialogo inteso chiaramente e
umilmente in senso "didattico" per il movimento, tanto che
è solo a seguito di questi colloqui che è stato redatto il
"programma" del Movimento stesso nei vari campi.
Ha fatto piacere anche vedere
un aperto e non occasionale confronto con il mondo cattolico, perchè
dimostra la presa d'atto e il riconoscimento delle radici cattoliche
di gran parte dei nostri concittadini almeno sul piano culturale.
Evidentemente sono state fatte
delle scelte.
Direi buone scelte.
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