Prendo spunto ancora da una analisi di Galli della Loggia che mi è
sembrato individuasse la radice della crisi profonda dei partiti
e delle istituzioni ,tanto profonda da mettere in pericolo la
democrazia stessa. (Corriere della sera del 21 luglio scorso)
Riduco all'osso il ragionamento di Galli : i partiti hanno sempre
meno credito perchè la gente istintivamente si accorge che girano a
vuoto, un po’ perchè il loro personale politico non è mediamente
all'altezza del ruolo istituzionale che ricoprono, ma anche e
sopratutto perchè si sono verificati mutamenti così profondi nella
società contemporanea che è cambiato "il patto sociale",
sono cambiati gli equilibri fra i poteri.
Ne deriva che il tradizionale potere politico, gestito dai
rappresentanti del popolo eletti democraticamente si perde in una
chiacchiera infinita, senza concludere nulla, mentre il potere vero
viene gestito da altri.
Come è possibile?
Perchè altre forze, più o meno organizzate, sono divenute col tempo
tanto potenti da riuscire a condizionare le istituzioni ,a volte
esercitando potere di veto e a volte orientando quello che dovrebbe
essere l'unico legittimo gestore del potere.
Le lobby, i poteri forti, le corporazioni, le agenzie dello stato
come l'alta burocrazia, i tecnocrati delle grandi banche e delle
multinazionali eccetera.
Si potrebbero aggiungere la magistratura, le chiese, le ong., le
organizzazioni criminali , la massoneria.
In base a questa analisi, ci sarebbe in atto
,come si diceva sopra, un nuovo patto sociale fra i poteri veri e il
potere formale istituzionale, in base al
quale i poteri veri dietro le quinte
ritengono di avere ricevuto l'assenso tacito di "fare i loro
comodi" cioè di perseguire i loro interessi privati o
di gruppo, da parte dei poteri istituzionali che in cambio di questo
tacito assenso consentirebbero al potere istituzionale di portare
avanti solo governi deboli e inconcludenti.
La feroce analisi di Della Loggia è quindi formulata in modo da
spiegare perchè da decenni i governi che si sono succeduti non sono
riusciti a combinare pressochè nulla e la politica è degenerata in
una infinita chiacchera che ormai non interessa più a nessuno.
Certo che questa è un'analisi assolutamente radicale.
Però almeno è un tentativo serio e razionale di spiegare come mai
sono decenni che l'Italia non riesce ad uscire dalla palude della non
crescita, in una situazione sociale di palpabile insicurezza
inevitabilmente derivante dalla sensazione percepita di una "non
legalità" divenuta sistematica.
Lode e onore alle forze dell'ordine ed alla magistratura, che in una
situazione del genere continuano a portare avanti inchieste, ad
arrestare criminali eccetera eccetera.
Però la quotidiana informazione che ci viene servita dai media su
episodi di corruzione, che si ripetono a raffica non ci lascia
tranquilli, perchè ci fa capire che qui di gente che fa il proprio
dovere ce n’è rimasta ben poca e che i casi di corruzione che
finiscono in tribunale sono solo la punta di un iceberg immenso e
quindi questi casi sanzionati, in fondo in fondo, finiscono per
essere una foglia di fico, per nascondere una situazione che diventa
irrimediabile a causa delle dimensioni del fenomeno corruttivo e di
illegalità diffusa a tutti I livelli.
Se poi fosse vera la chiave di lettura ipotizzata da Della
Loggia secondo la quale tutto è fondato su un patto fra stato e
poteri informali per non perseguire più la violazione della
legalità, allora saremmo sistemati.
Della Loggia nella sua analisi costruisce una "pars destruens"
, ma non fa seguire quella propositiva e quindi in questo campo
dovremo arrangiarci da soli.
Certo che se facessimo nostra la conclusione di Galli, le nostre
scelte politiche sarebbero messe a dura prova.
Personalmente ho sostenuto più volte che per uscire dalla palude
occorre aborrire quel "moderatismo" che ha inchiodato la
maggioranza dei nostri connazionali a "turarsi il naso" e
continuare a votare per il "grande centro" , tutto per
paura del "salto nel buio".
Ho scritto e ripetuto mille volte che ora la situazione è oramai
troppo seria e che quindi a mio parere il salto nel buio saremo
comunque costretti a farlo, anche se non è privo di rischi.
Che sia il Movimento 5Stelle, che sia la Lega di Salvini, che sia la
destra sovranista, finiremo per votare loro, ma non l'establishment
PD-Forza Italia, che sono coloro che questa palude hanno costruito.
Il voto per ideologia o per tradizione culturale oggi non trova
più assolutamente dei contenitori politici che lo rappresentino e
che vi siano fedeli, oggi bisogna votare col criterio del "problem
solving".
Facciamo riferimento ai problemi che riteniamo assolutamente
prioritari e verifichiamo cosa propongono le forze in campo e con
quale credibilità.
Mettiamola giù senza riguardi al politicamente corretto.
Chi è che dice basta a questo flusso di migranti senza controllo?,
ma basta davvero attuando con misure adeguate.
Chi è che dice che occorre un forte piano di investimenti pubblici e
privati per spingere il paese alla ripresa per dare lavoro a tutti,
cominciando dai giovani?
Chi è che dice ristabiliamo la legalità, il controllo del
territorio , a cominciare dalla punizione anche della piccola
criminalità in stile Rudolf Giuliani?
Non andiamo oltre, basta così.
Pensiamoci, sappiamo tutti che non occorre faticare per darci le
risposte giuste a quelle tre domande fondamentali.
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