mercoledì 12 luglio 2017

Matteo Renzi sempre più dilettante allo sbaraglio sempre meno statista



A questo punto comincia a far pena vedere questo giovane uomo che in vita sua non ha mai fatto altro che vivere di politica, annaspare nel vuoto cercando di mascherare il vuoto con una chaicchiera giornaliera sempre più fastidiosa e controproducente.
Non è una novità ,se uno non ha niente da dire ed è l'ultimo a sapere cosa vuol fare perchè non ha alcuna strategia ed alcun programma coerente, cade nel narcisismo e nell'arroganza.
E' purtroppo per noi un "dèjà vue".
Ricorderete quando nel ventennio berlusconiano i commentatori politici per darsi una verniciatina di intellattualità parlavano del "Cavaliere" dicendo che era uno dei pochi politici capaci di "parlare col corpo".

Stesso narcisismo stessa arroganza, stessa mancanza di una strategia politica politica a lungo respiro, tutto basato sull'oggi e sulla lettura dell'oggi attraverso un uso maniacale dei sondaggi.
Poi sulla base delle presunte pulsioni della gente misurate dai sondaggi si sparava lo slogan che avrebbe dovuto soddisfare appunto le più immediate pulsioni del "popolo".
I politologi definirono questo modo poco elevato di far politica "parlare alla pancia della gente".
Va bene uno fa quello che può, se uno nasce Berlusconi o Renzi non c'entra nulla con un DeGasperi o un Fanfani, non è colpa sua se la differenza di livello e di statura morale è così abissale.

A proposito non c'è niente che mi irrita di più come il ricordo di quando Matteo Renzi autobenedisse l'incipit della sua carriera politica andando a "meditare" nella cella del Convento di San Marco nella quale era vissuto Giorgio LaPira.
Allora ero stato tanto sciocco da commuovermi e dargli credito come se avesse voluto solennemente affermare di voler portare avanti le idee di quel grande.
Visto da oggi forse avrebbe fatto meglio a scegliere un'altra celebre abbazia , quella di Chiaravalle ed andare a "meditare" sulla tomba di Enrico Cuccia , dato che le uniche cose coerenti che ha fatto Renzi sono state indirizzate a dare sempre ragione agli interessi delle banche.
Le ultime sparate di Matteo Renzi sono veramente una pena.

Cercare di strappare il consenso di una parte dell'elettorato montando a freddo una polemica sui media contro la Commissione europea dicendo che bisogna stracciare il "fiscal compact", cioè l'impegno sottoscritto nei trattati ed approvato dal parlamento ancora in carica a grande maggioranza è un comportamento politico che fa pena e che da la misura di quanto l'uomo per tanto che si possa spremerlo non potrà mai produrre nulla di buono come politico e tanto medo come statista.
Come si fa andare a dire alla Commissione Europea che bisogna stracciare il fiscal compact quando la medesima commissione è lì per vigilare che quel documento sia osservato, è la sua ragion d'essere, diversamente i Commissari potrebbero tutti andare a casa.
Un politico di una anche modesta caratura ma che ci capisca qualcosa si sarebbe procurato alleati politici per poter sforare i limiti del fiscal compact, ma guardandosi bene dal dire che i trattati che ha firmato e che ha fatto approvare dal suo parlamento sono carta straccia, perchè diversamente tedeschi e nordici che non ci vedono bene a causa delle nostre incoerenze dimostrate nei vent'anni berlusconidi ora rinverditi da Renzi continueranno a pensare che siamo un popolo di buffoni ben rappresentato dai politici che ci scegliamo.

Insomma mantenere la parola data non è un "optional", dai tempi delle caverne è su quella base che si misura l'affidabilità del vicino.
Ma la giravolta sul fiscal compact non è l'unica.

Altrettanto clamorosa è stata quella pure recentissima sulle politiche migratorie : prima avanti a tutti, adesso numero chiuso , limite agli sbarchi e "andiamo ad aiutarli nei loro paesi".
Ovviamente non sto assolutamente discutendo sul merito delle sparate renziane, perchè su questo blog da sempre si era sostenuto che il flusso migratorio va governato e che non c'è posto per tutti e che si rischia una rivolta sociale se non si agisce subito.
Così come si è sempre detto che le politiche berlusconiane e renziane di abulico e piatto asservimento agli interessi della Germania, mascherati dai soliti "lo dice l'Europa" erano una truffa pura e semplice propinata agli italiano considerati come incapaci di intendere ve di volere i loro interesi nazionali, che sono diversi e contrastanti rispetto a quelli della Germania.
Si sta ragionando invece sulla faccia tosta di chi, come Renzi ritiene di potere invertire dall'oggi al domani alcune delle posizioni politiche che aveva sostenuto fino al giorno prima su argomenti del massimo interesse.
E tutto questo perchè ci si avvicina (relativamente) alle elezioni politiche e i sondaggi dicono che la gente ne ha piene le scatole di vedere immigrati ciondolanti ad ogni angolo di strada e ne ha aptretanto piene le scatole delle politiche di austerità e vorrebbe invece sviluppo e piena occupazione.
Se ne accorge oggi il grande Renzi di cosa pensa veramente la gente? se fosse un politico appena appena avrebbe dovuto accorgersene qualche anno fa non a pochi mesi dalle elezioni.
Ma come può un ex sindaco, presidente di provincia, presidente del consiglio essere tanto infantile da non capire che non paga mai rubare le posizioni politiche che altri hanno porttato avanti con coerenza anni ed anni prima di tè, perchè la gente se ne accorge e regolarmente fra il modello e l'imitazione nella cabina elettorale da credito al modello e non all'imitazione.

Tralasciamo l'incoerenza e il procedere a zig zag, proclamando da una parte la necessità di frenare il flusso dei migranti e poi contemporaneamente insistere sulla legge dello jus soli che a molti immigrati incerti se rimanere o tornare a casa loro interessa relativamente, ma che la mente confusa di Renzi ritiene di essere geniale e un mostro di furbizia e di potere quindi con quella legge acquisire il voto di chissà quanti immigrati, dei quali dimostra di non conoscere le aspirazioni.

Tralasciamo la presentazione di una legge contro l'apologia di fascismo che è già in vigore in Costituzione e che è stata nel tempo ribadita e benprecisata dalle leggi Scelba e Mancino, anche se agire su argomenti che non hanno nessun impatto sulla realtà e sui problemi veri del paese ma sollevano un bel polverone mediatico distogliendo l'attenzione dall'incapacità dei governi ad affrontare appunto i problemi veri è una tattica ben nota, ma che dimostra che uno inntesta di idee buone non ne ha proprio.

Fa talmente tanto pena Renzi, che il suo maestro Silvio Berlusconi dall'alto dei suoi ottant'anni che continua nella sua spregiudicata politica della quale ha il copy right :dal ninete tasse sui patrimoni ai sussidi di ogni genere per chi si tiene in casa quadrupedi di ogni taglia appare molto più "in palla" del suo giovane e malaccorto imitatore.


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