Chi ha perso in
Sicilia? Prima di tutto quelli che sono andati peggio sono
sicuramente i vecchi idealisti della sinistra vera e tradizionale al
seguito di Fava.
Gente seria ,troppo
seria, con idee ferme e oneste, ma oggidì da mercato delle pulci.
Purtroppo o no in
tutto il mondo le formazioni di sinistra tradizionali sono ridotte
al lumicino.
Sembra che sia una
singolare maledizione della storia che punisce regolarmente chi dalla
storia ha avuto o sta per avere ragione.
Questo oggi che vede
il capitalismo declinato come pensiero unico ultra liberista avviarsi
verso il disastro dei ricchi sempre più ricchi e dei poveri sempre
più poveri rischiando di finire in un grande clash, vede anche le
idee del deploratissimo Marx sullo sfruttamento del lavoro ritornare
di sconvolgente attualità, eppure bastona pesantemente i duri e i
puri delle sinistre vere e coerenti.
Ma forse per
capire perché questi della sinistra vera hanno perso , bisogna
andare a vedere quelli che hanno vinto e chiedersi perché hanno
vinto.
Hanno perso
gli idealisti e ha vinto la realtà più dura di una regione nella
quale la percentuale dei giovani disoccupati sfiora il 70% e
l’istituzione regionale declinata nelle sue molteplici branche è
il primo datore di lavoro.
In una situazione
economico-sociale di questo tipo il clientelismo non è una piaga , è
semplicemente l’unico modo di portare a casa la michetta, con la
sola alternativa di doversi affiliare alla criminalità organizzata.
E quindi i ras
politici locali presentabili o impresentabili che siano sono la
versione moderna del barone al quale si va anche a baciare le mani se
questo è necessario pur di portare a casa uno stipendio.
Purtroppo “primum
vivere et postea filosofari”.
Ma qualcuno
dei partiti in lizza ha parlato di questo che è il vero problema,
cioè della situazione di degrado e di sottosviluppo in tutti i sensi
del nostro Meridione? Se lo ha fatto non me ne sono accorto.
E allora ha vinto il
blocco storico della destra ex democristiana,ex missina eccetera.
Il vecchio satiro
furbastro, il solito Silvio ci ha messo su il cappello spendendoci le
residue energie che l’età gli consente, ma obiettivamente non era
difficile capire che c’erano tutte le condizioni per fare quel
gioco e non altri.
Il giovane
presunto furbetto, Matteo Renzi, non si è speso un gran chè,
dimostrando che sapeva di giocare ormai da perdente e che il suo
ruolo è oggi anche per colpa sua subordinato a quello di Berlusconi.
I 5Stelle
hanno perso nel senso che il loro candidato Presidente è
arrivato secondo, ma hanno guadagnato voti più di tutti diventando
il primo partito della regione.
Però hanno perso la
partita ,per di più dimostrando di essere arrivati al massimo delle
loro possibilità, infatti il povero DiMaio si è speso tanto da
rischiare di schiantare fisicamente, ma non poteva ottenere
l’impossibile.
Temo anche che
i 5Stelle abbiano fatto lo stesso errore
,probabilmente fatale, che aveva fatto Renzi quando ha caricato il
famoso referendum costituzionale del significato di un referendum su
sé stesso, col significato del dentro o fuori, dandogli una
lettura epocale, che di per sé non aveva.
Quando ci si muove
in questo modo e poi le cose vanno male, non ci si trova più davanti
a una elezione persa di ruotine, ma a una mazzata storica.
I 5Stelle infatti
avevano giocato la partita alla spasimo presentandola come la
premessa necessaria per inverare la probabilità di una successiva
vittoria alle politiche.
Errore forse fatale,
perché adesso, dopo aver perso si ritrovano “in braghe di tela”
come si usa dire e devono ripartire in feroce salita.
Tutto per
rispettare in modo fondamentalista e ideologico il principio del “noi
non facciamo alleanze con nessuno”.
Questo
principio purista è semplicemente stupido, tanto che Renzi,
che si muove ormai da pugile suonato, ha avuto la cattiva idea di
straparlare dicendo che lui non molla ed anzi punta per le prossime
politiche a un 40% , che è fuori dal mondo, come quello che
inseguivano e continuano ad inseguire i 5Stelle.
Peccato.
Ma possibile che
tutti si sforzino di dimostrare di non sapere fare politica, di non
avere idee a medio-lungo periodo, di dimostrarsi continuamente
incoerenti?
E’ passata in
parlamento una legge elettorale fatta apposta per favorire le
coalizioni.
L’elettorato è da
anni diviso equamente in tre parti intorno al 30% ciascuna : 5Stelle,
Pdi e associabili, destra e associabili.
Allora o non
capiscono quello che fanno, oppure lo capiscono benissimo e ci
prendono per i fondelli dicendoci una cosa ma progettando di farne
un’altra.
Se il PD, cioè
Renzi e compagni hanno votato e voluto quella legge o sono scemi e lo
escludo, o vogliono fare oppure hanno già fatto un’alleanza per il
post elezioni post elezioni con Berlusconi.
La stessa identica
cosa si può ripetere per Berlusconi e il suo schieramento.
La cosa irritante è
che al loro elettorato sia l’uno che l’altro continuano a dire
che non faranno alleanze con l’altro.
Ed allora
danno per scontato che la massa sia tanto sciocca da cascare nel
giochetto senza capirci nulla, ma che quelli che contano sanno
benissimo che sono cose che si dicono per prendere i voti al Bar
Sport, ma che poi sarà giocoforza fare “le grandi intese”,
magari già concordate?
Certo che prendere
per il naso la gente in modo così scoperto può costare caro o
carissimo all’intiero sistema politico, al quale appunto la gente
medesima mostra di credere e fare affidamento sempre meno, ma per
andare dove?
Non c’è un
altrove conosciuto rispetto alla democrazia rappresentativa, questo
rischia di diventare il problema del futuro, se i politici si
comportano in questi modi.
Non stiamo parlando
di noccioline, stiamo parlando di due schieramenti politici che
30+30, fanno il
60%, e che realmente
possono anche mettersi insieme per fare “la grande coalizione”,
ma per fare che cosa?
Ce lo diranno dopo,
ma noi dovremmo votarli prima, attenzione!
Rimangono i 5Stelle.
Ma se questi
guardano o per non dirlo volgarmente abbaiano alla luna illudendosi
di poter correre per raggiungere un 40%, non alla portata loro né di
nessun altro, allora sono e siamo incartati e i voti dati a loro
finiranno nel cestino, come quelli dati agli altri.
In uno
scenario del genere come può andare a finire?
Ovviamente
come è finita in Sicilia.
Però se
in qualcuno prevalesse un minimo di raziocinio si potrebbe
intravvedere un luce tenue nel fatto che non è difficile rilevare
che fra 5Stelle e Lega versione nazionale di Salvini si sono
manifestate convergenze evidenti : -volontà di mettere in
discussione i vincoli europei che frenano la nostra economia, -
politica di freno all’immigrazione disordinata e non gestita né
all’origine né nel nostro paese, -superamento
della legge Fornero sulle pensioni, -nuovi
metodi di tassazione eccetera.
C’è una notevole uniformità nei programmi, ma saranno pronti i 5
Stelle a buttare alle ortiche la scemenza del “noi non facciamo
accordi con nessuno”?
Salvini sembra più “politico” nel senso di più realista dei
Grillini.
Certo che non ci sarebbero solo rose e fiori da una ipotetica
alleanza 5Stelle-Lega.
Tanto
per dirne una la Lega continua a corteggiare l’ultradestra
cattolica oscurantista sui diritti civili compreso
il “testamento biologico”, ma se
andasse in porto questa alleanza sarebbe
almeno
un tentativo di cambiare le cose che non
vanno.
L’altra
alternativa, la vittoria della destra supportata anche da un PD
personale di Renzi, sarebbe la “stabilità” del non fare nulla,
continuando a sostenere una situazione di asservimento agli interessi
tedeschi, travestiti da interessi europei.
A
loro fa comodo la decadenza dell’Italia, a noi no.
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