giovedì 9 novembre 2017

Questi politici nella campagna elettorale siciliana si sono dimostrati perfino patetici nel recitare vecchi copioni che non hanno più riscontro con la realtà.



Chi ha perso in Sicilia? Prima di tutto quelli che sono andati peggio sono sicuramente i vecchi idealisti della sinistra vera e tradizionale al seguito di Fava.
Gente seria ,troppo seria, con idee ferme e oneste, ma oggidì da mercato delle pulci.
Purtroppo o no in tutto il mondo le formazioni di sinistra tradizionali sono ridotte al lumicino.
Sembra che sia una singolare maledizione della storia che punisce regolarmente chi dalla storia ha avuto o sta per avere ragione.
Questo oggi che vede il capitalismo declinato come pensiero unico ultra liberista avviarsi verso il disastro dei ricchi sempre più ricchi e dei poveri sempre più poveri rischiando di finire in un grande clash, vede anche le idee del deploratissimo Marx sullo sfruttamento del lavoro ritornare di sconvolgente attualità, eppure bastona pesantemente i duri e i puri delle sinistre vere e coerenti.

Ma forse per capire perché questi della sinistra vera hanno perso , bisogna andare a vedere quelli che hanno vinto e chiedersi perché hanno vinto.
Hanno perso gli idealisti e ha vinto la realtà più dura di una regione nella quale la percentuale dei giovani disoccupati sfiora il 70% e l’istituzione regionale declinata nelle sue molteplici branche è il primo datore di lavoro.

In una situazione economico-sociale di questo tipo il clientelismo non è una piaga , è semplicemente l’unico modo di portare a casa la michetta, con la sola alternativa di doversi affiliare alla criminalità organizzata.
E quindi i ras politici locali presentabili o impresentabili che siano sono la versione moderna del barone al quale si va anche a baciare le mani se questo è necessario pur di portare a casa uno stipendio.
Purtroppo “primum vivere et postea filosofari”.

Ma qualcuno dei partiti in lizza ha parlato di questo che è il vero problema, cioè della situazione di degrado e di sottosviluppo in tutti i sensi del nostro Meridione? Se lo ha fatto non me ne sono accorto.
E allora ha vinto il blocco storico della destra ex democristiana,ex missina eccetera.
Il vecchio satiro furbastro, il solito Silvio ci ha messo su il cappello spendendoci le residue energie che l’età gli consente, ma obiettivamente non era difficile capire che c’erano tutte le condizioni per fare quel gioco e non altri.
Il giovane presunto furbetto, Matteo Renzi, non si è speso un gran chè, dimostrando che sapeva di giocare ormai da perdente e che il suo ruolo è oggi anche per colpa sua subordinato a quello di Berlusconi.

I 5Stelle hanno perso nel senso che il loro candidato Presidente è arrivato secondo, ma hanno guadagnato voti più di tutti diventando il primo partito della regione.
Però hanno perso la partita ,per di più dimostrando di essere arrivati al massimo delle loro possibilità, infatti il povero DiMaio si è speso tanto da rischiare di schiantare fisicamente, ma non poteva ottenere l’impossibile.

Temo anche che i 5Stelle abbiano fatto lo stesso errore ,probabilmente fatale, che aveva fatto Renzi quando ha caricato il famoso referendum costituzionale del significato di un referendum su sé stesso, col significato del dentro o fuori, dandogli una lettura epocale, che di per sé non aveva.
Quando ci si muove in questo modo e poi le cose vanno male, non ci si trova più davanti a una elezione persa di ruotine, ma a una mazzata storica.
I 5Stelle infatti avevano giocato la partita alla spasimo presentandola come la premessa necessaria per inverare la probabilità di una successiva vittoria alle politiche.
Errore forse fatale, perché adesso, dopo aver perso si ritrovano “in braghe di tela” come si usa dire e devono ripartire in feroce salita.

Tutto per rispettare in modo fondamentalista e ideologico il principio del “noi non facciamo alleanze con nessuno”.
Questo principio purista è semplicemente stupido, tanto che Renzi, che si muove ormai da pugile suonato, ha avuto la cattiva idea di straparlare dicendo che lui non molla ed anzi punta per le prossime politiche a un 40% , che è fuori dal mondo, come quello che inseguivano e continuano ad inseguire i 5Stelle.
Peccato.
Ma possibile che tutti si sforzino di dimostrare di non sapere fare politica, di non avere idee a medio-lungo periodo, di dimostrarsi continuamente incoerenti?
E’ passata in parlamento una legge elettorale fatta apposta per favorire le coalizioni.
L’elettorato è da anni diviso equamente in tre parti intorno al 30% ciascuna : 5Stelle, Pdi e associabili, destra e associabili.
Allora o non capiscono quello che fanno, oppure lo capiscono benissimo e ci prendono per i fondelli dicendoci una cosa ma progettando di farne un’altra.
Se il PD, cioè Renzi e compagni hanno votato e voluto quella legge o sono scemi e lo escludo, o vogliono fare oppure hanno già fatto un’alleanza per il post elezioni post elezioni con Berlusconi.
La stessa identica cosa si può ripetere per Berlusconi e il suo schieramento.
La cosa irritante è che al loro elettorato sia l’uno che l’altro continuano a dire che non faranno alleanze con l’altro.

Ed allora danno per scontato che la massa sia tanto sciocca da cascare nel giochetto senza capirci nulla, ma che quelli che contano sanno benissimo che sono cose che si dicono per prendere i voti al Bar Sport, ma che poi sarà giocoforza fare “le grandi intese”, magari già concordate?
Certo che prendere per il naso la gente in modo così scoperto può costare caro o carissimo all’intiero sistema politico, al quale appunto la gente medesima mostra di credere e fare affidamento sempre meno, ma per andare dove?
Non c’è un altrove conosciuto rispetto alla democrazia rappresentativa, questo rischia di diventare il problema del futuro, se i politici si comportano in questi modi.
Non stiamo parlando di noccioline, stiamo parlando di due schieramenti politici che 30+30, fanno il
60%, e che realmente possono anche mettersi insieme per fare “la grande coalizione”, ma per fare che cosa?
Ce lo diranno dopo, ma noi dovremmo votarli prima, attenzione!
Rimangono i 5Stelle.
Ma se questi guardano o per non dirlo volgarmente abbaiano alla luna illudendosi di poter correre per raggiungere un 40%, non alla portata loro né di nessun altro, allora sono e siamo incartati e i voti dati a loro finiranno nel cestino, come quelli dati agli altri.

In uno scenario del genere come può andare a finire?
Ovviamente come è finita in Sicilia.
Però se in qualcuno prevalesse un minimo di raziocinio si potrebbe intravvedere un luce tenue nel fatto che non è difficile rilevare che fra 5Stelle e Lega versione nazionale di Salvini si sono manifestate convergenze evidenti : -volontà di mettere in discussione i vincoli europei che frenano la nostra economia, - politica di freno all’immigrazione disordinata e non gestita né all’origine né nel nostro paese, -superamento della legge Fornero sulle pensioni, -nuovi metodi di tassazione eccetera.
C’è una notevole uniformità nei programmi, ma saranno pronti i 5 Stelle a buttare alle ortiche la scemenza del “noi non facciamo accordi con nessuno”?
Salvini sembra più “politico” nel senso di più realista dei Grillini.
Certo che non ci sarebbero solo rose e fiori da una ipotetica alleanza 5Stelle-Lega.
Tanto per dirne una la Lega continua a corteggiare l’ultradestra cattolica oscurantista sui diritti civili compreso il “testamento biologico”, ma se andasse in porto questa alleanza sarebbe almeno un tentativo di cambiare le cose che non vanno.
L’altra alternativa, la vittoria della destra supportata anche da un PD personale di Renzi, sarebbe la “stabilità” del non fare nulla, continuando a sostenere una situazione di asservimento agli interessi tedeschi, travestiti da interessi europei.

A loro fa comodo la decadenza dell’Italia, a noi no.

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